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Il Crossrole, questo spaventoso


Arglist

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Salve  a tutti e bentornati nell'Arg List.

Cominciai a giocare di ruolo serio nel lontano 2002 e, sebbene con i soldatini da piccolo amassi creare storie di generali eroici e perfidi soldati traditori, la mia esperienza nel gioco di ruolo assunse un reale colore solo con Dungeons and Dragon 3.5. Ricordo ancora quella giornata come se fosse ieri: tutti riuniti sotto il gazebo in un parco vicino casa, curiosi di sapere cosa ci fosse al di là della porta di pietra all'interno di quella strana cittadella affondata anni e anni or sono. Eravamo tutti ragazzi con impegni e interessi differenti, ognuno con i propri sogni e speranze: col tempo ovviamente crescemmo e ci allontanammo vicendevolmente per le cause più disparate.

Anche se a ricordare questi ricordi d'infanzia riporta in me uno di quei sani e ormai conosciuti fermenti, ammetto che tutti questi anni passati sul gioco di ruolo mi hanno fatto apprendere alcune regole sul gioco di ruolo che nessuno ha mai scritto su nessun manuale. Regole davvero fastidiose ma alle quali ci si abitua, dopo alcuni mesi o anni, e che entrano quindi a far parte della vita di ciascun giocatore senza che queste vengano viste come nocive o comunque "negative". La regola che, però, ho ritenuto più fastidiosa è la regola rosa, come l'ho ribattezzata.

Sono un giocatore ed interpreto un personaggio...femmina.

Già. Quanti di voi si saranno cimentati nell'impresa di interpretare un personaggio femminile? Anche se i Narratori sono parzialmente esentati da questo giudizio (ma non completamente, visto che ho visto cose anche tra le loro fila) è quasi un cliché quello del ragazzo che interpreta la ragazza per soddisfare venali e sessuali desideri mai sopiti. E la cosa più bella è che questa situazione smette di palesarsi nell'esatto momento nel quale è presente una ragazza reale al tavolo. 

Ma vorrei ripercorrere le più note macchiette, cliché e stereotipi femminili nell'universo maschile della bava e saliva che è il gioco di ruolo: 

-la guaritrice: lei è quella necessaria e utile, sempre disponibile a guarire i poveri eroi e, eventualmente, a lanciarsi in flirt vari. Il suo bersaglio è sempre il guerriero di turno (eventualmente da cambiare con quello più picchiato/ferito/menomato), un amore morboso e sanguinoso scoppiato tra una battaglia ed un long rest. 

-la ribelle: pensavate che potessi fare solo donne deboli? E invece no! Eccovi un donnone pronto a mazzuolare tutti con il suo spadone, sempre contraria agli stereotipi che vogliono la donna succube e sottomessa. Ovviamente nessuno nel gruppo ci proverà mai con lei, intimidito dal suo fare sempre rabbioso e ciclicamente arrabbiato.

In contrapposizione con i ruoli interpretati dai maschi per i maschi, i ruoli dei maschi per le femmine sono ridotti ai minimi termini, ma quando i ruoli vengono invertiti...ecco che le cose cambiano. Nella mia esperienza personale mi sono trovato davanti molte ragazze che, al tavolo, riuscivano ad avere una presenza decisamente migliore delle loro controparti maschili: parliamo di personaggi profondi, background più realistici e coerenti, meno dimostrazioni di forza e, in definitiva, un gioco più maturo e sentito. 

Prima di saltare a conclusioni affrettate come "mia cugina gioca la barbara e le piace solo tirare i dadi" o "mio fratello ha quarantotto pagine di bg con annali dei padri, nonni e trisnonni", ci tengo a precisare che l'articolo è solo una generalizzazione atta ad esasperare un comportamento che ho a più riprese trovato al tavolo da gioco in assenza di giocatrici femmine. Giocatori maturi, a prescindere dal sesso, non si troveranno in queste condizioni a meno che non lo vogliano.

Un universo indispensabile ma a noi completamente sconosciuto

Avere una ragazza al tavolo si è rivelato, il più delle volte, un vantaggio più che uno svantaggio, almeno nei tavoli più bambineschi e animaleschi: sebbene la sua entrata sia stata accolta con una vera e propria ahola da parte dei vari giocatori immediatamente ho notato un "cambio di clima". Le battute si facevano più sobrie e attente, il clima da "taverna a birra e rutto libero" stava svanendo e quando il villain nemico cercava di parlare non lo si accoglieva con una scarica di fucilate tra gli occhi. 

Ovviamente tutti i personaggi in crossrole femminile furono eliminati dai giocatori stessi.Vedendo una ragazza in gioco ed il suo modo di giocare, capirono che i loro personaggi non avevano senso di esistere: erano troppo banali o macchiette, soprattutto ora che avevano un esempio palese di come giocasse una ragazza. 

In sostanza i giocatori si adeguarono alla nuova presenza creando personaggi che rispecchiassero un gioco di ruolo, più che un hack and slash con brevi intermezzi sessisti. Per questo ritengo che la presenza di una ragazza al tavolo da gioco non sia semplicemente interessante, bensì quasi indispensabile per il corretto sviluppo dei giocatori in quello che è il gioco di ruolo.

7 Commenti


Commento consigliato

Pippomaster92

Inviato

Plot twist!

Ho cominciato questa estate a gestire un gruppo di neofiti del gdr (usando la 5e, ma non è rilevante per il nostro discorso). Ebbene, prima di tutto su 4 giocatori, 2 sono ragazze. Il che mi ha colto un po' in contropiede, una la conoscevo già e l'altra si è interessata alla cosa e ha chiesto di partecipare. La prima, assieme ad alcuni altri giocatori, aveva qualche esperienza di gdr sotto la forma di classico dungeoncrawling. Partite quasi del tutto da gioco da tavolo, senza necessità di roleplaying.

E alla prima campagna assieme, una delle ragazze decide di fare un personaggio maschio, e due dei giocatori decidono di giocare dei personaggi femmina. Di questi uno si è abbandonato volontariamente al cliché trito e ritrito della ladra-seduttrice, mentre l'altro ha giocato una druida che si trova esattamente a metà tra la Guaritrice e la Ribelle: più legata alla mischia che alla magia, è stata però anche l'unica guaritrice.

Comunque, devo dire che sono stato pienamente soddisfatto dall'esperienza, specialmente considerando che si trattava della loro prima campagna vera e propria e dei loro primi tentativi di giocare di ruolo. Non sono nemmeno tanto anziani, anzi: tranne uno sono tutti a malapena maggiorenni. C'è ancora speranza, dunque?

Arglist

Inviato

1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto:

Ho cominciato questa estate a gestire un gruppo di neofiti del gdr  ... C'è ancora speranza, dunque?

Certamente, c'è speranza eccome! 

Queste considerazioni nascono da giocate di molto, molto tempo fa: i tempi sono cambiati (in meglio e peggio) ed il gioco di ruolo di una volta è diverso da quello del giorno d'oggi. Non voglio, in realtà, fare una parabola con "si stava peggio quando si stava meglio", ma le cose erano davvero differenti.

L'apertura del mondo Nerd al mondo "non Nerd" ha permesso a molti neofiti di affacciarsi su questo mondo, con lati positivi e negativi: il primo lato positivo, ovviamente, è stato l'inserimento delle ragazze nel gioco di ruolo (i pregi li ho elencati qua sopra). Anni fa le uniche ragazze che si avvicinavano al gioco di ruolo erano le ragazze dei metallari e le fidanzate dei dungeon master/giocatori, ed erano vere e proprie rarità. Al contrario i nerd potenti erano presenti in massa, quelli che se sbagliavi un +1 ridevano di te come i bulli ridono del brutalizzato.

Oggi le cose sono cambiate (e, non nego, in meglio): ci sono più ragazze a giocare, i party sono più variegati e questo ha aiutato, secondo me, il videogame ad uscire dalla logica hack and slash ( dungeoncrawling) ed entrare molto più nello storytelling (che è ciò che piace a me). Al contrario si fa fatica a trovare un nerd puro e crudo, sempre più spesso trovi gente interessata al gioco di ruolo che è ben lontana dallo stereotipo base di "antisociale brufoloso".

Unico lato negativo, a mio parere, di questa apertura al mondo è proprio il "mainstream". Se il gioco di ruolo era la nostra nicchia giocosa, segreta e calda dove potevamo fuggire (un tempo) ora è sulla bocca di tutti, profani e credenti dell'ultimo quarto d'ora. Sentirsi irritati al sentire due paninari/truzzetti discutere di come hanno eliminato una banshee è quindi completamente plausibile. Un po' di sano nonnismo lo sento anche io, e sono un giocatore terribilmente giovane rispetto al mio Master (che di anni ne ha 50 e giocava ad Advanced). "Ai miei tempi per uccidere un Golem serviva uno spadone Mercuriale" diventa quindi una critica assolutamente plausibile!

1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto:

... una delle ragazze decide di fare un personaggio maschio ...

Toglimi una curiosità: ha rispettato qualche stereotipo?

Pippomaster92

Inviato

Lo stereotipo del ladro (era un warlock, ma vabbé) misterioso, sempre col cappuccio in testa. Uno stereotipo di classe più che di genere.

Lord Karsus

Inviato

Allora vediamo da dove iniziare...

Prima di tutto: bel topic. :)

 

Mmm da adesso non parlo come giocatore di ruolo ma come novizio PUA e da studente di economia.
 

Liquido subito la questione economica: il Gdr ha bisogno delle donne per raddoppiare il fatturato, stop. Così come le quote rosa e il femminismo dilagante nell'economia: prende piede perché se tutte le donne lavorassero il Pil aumenta +  per competitività.

 

La questione sulla psicologia delle donne è questa.

Parlo dai libri che ho letto: le donne sono delle sorte geni sociali. Tutte.  Questo per tre motivi: riconoscere se il maschio bluffava (se fa finta di essere forte ed è un colions, il bambino muore), riconoscere le necessità del bambino (se no muore), socializzare tra donne (i maschi morivano a bizzeffe a caccia e le donne rimanevano spessissimo da sole col bambino: avere un'amica donna che ti dia parte dei pasti o altra roba è stata una strategia evoluzionisticamente vincente). Questo ha portato all'empatia (importantissima), alla lettura del linguaggio del corpo, all'attenzione sociale, alla sensibilità ai rapporti gerarchici ma anche alla socialità e alla tendenza alla pace sociale (tienitelo tu un bambino da sola se il tuo uomo è morto e prima hai fatto lite con tutta la tribù). 

 

"Personaggi profondi, background realistici e coerenti, gioco più maturo e sentito" è tutta roba coerente con quanto sopra per l'attenzione al lato emotivo e psiocologico. 

 

Per quanto riguarda il perché le donne non giochino di ruolo, dico la mia opinione ma è in costruzione... di alcune cose non sono sicuro. Potrebbe essere inerente a tre cose: primo che il cervello delle donne è più maturo di più o meno due anni rispetto ai maschi (e al Gdr che ce la vogliamo raccontare o no nella maggior parte dei casi ci si avvicinano maschi immaturi, questo è il motivo più scientifico ma per me meno soddisfacente), secondo che le donne sono più sociali (di solito al gdr si avvicinano ragazzi più o meno con pochi amici), e poi una mia opinione "naive", in costruzione, che però mi sembra quella più vera, e cioè che il gdr è "da sfigati" e le donne, in età adolescenziale, è molto più difficile che siano sfigate perché conservano una riserva di benessere derivante dai rapporti sociali e in qualche modo non farebbero mai una cosa così "sfigata". Il cervello più maturo e quest'ultima sono quelle più vere imo. 

 

Poi per quanto riguarda interpretare una donna penso che non avrei problemi at all nel ruolo, lo faccio già vita natural durante. Più o meno so come "ragionano" (leggi: come si comportano a determinati stimoli) le donne. Mi darebbe solo fastidio immaginare di avere una vagina :D

 

 

 

 

Pippomaster92

Inviato

Buona parte della ridotta presenza di donne può semplicemente derivare dal condizionamento sociale che spinge le ragazzine a dedicarsi a certe attività piuttosto che altre. I ragazzini ricevono il medesimo condizionamento, ma poiché giocano fin da piccoli con mostri, giochi di guerra e violenza simulata tutto sommato il gdr inteso come dungeoncrawling e meno come roleplay non è visto poi così male. Viceversa la società vede(va) ancora le ragazze che giocano a tutto ciò come a dei "maschiacci", con tono non certo elogiativo.

Le generazioni più recenti grazie ai videogame che si sono un po' sdoganati, a cartoni animati come adventure time o gli anime, a romanzi fantasy per giovani e young adult sono invece più vicine al gdr di quanto non fosse per qualche leva fa...per dire, io sono un '92 e pochissime mie coetanee sono anche solo interessate al fantasy. Mentre le mie due giocatrici sono appena maggiorenni e hanno una visione più inclusiva delle "cose da nerd".

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Ian Morgenvelt

Inviato

Da giocatore mi sono trovato spesso a interpretare personaggi femminili e, nonostante alcuni siano volutamente rappresentazioni dello stereotipo, cerco sempre di variare con psicologie piú complesse. Per la Ribelle, ad esempio, potrebbe essere interessante capire il motivo di questo odio per il genere maschile e il suo voler considerare tutto una sfida. Quindi, se usati bene, anche questi due stereotipi possono essere fonte di qualcosa di piú interessante della solita macchietta.

Peró credo che il tuo discorso fosse su un piano diverso, quello della differente maturità di alcuni giocatori in base al proprio sesso e della differente esperienza al tavolo in base alla presenza o assensa di una ragazza. È molto interessante e mi trovi parzialmente d'accordo, ma solo perché lo spettro dell'umanità è talmente ampio da impedire classificazioni strette (punto che ammetti anche tu alla fine dell'articolo).

Peró credo che l'origine di tutto sia da cercare nel problema esposto da Pippo: purtroppo certi stereotipi rimangono vivi ancora oggi nella società, sono questi che deformano, spesso, la nostra prospettiva sull'altro sesso. Alla fine i due concept possono essere riassunti come stereotipo della donna (la Guaritrice) e del "maschiaccio" (la Ribelle), non c'é da stupirsi che siano diffusi. Magari non li consideriamo veritieri, ma una base di condizionamento rimane.

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Lord Karsus

Inviato

Il 18/11/2017 alle 11:53, Pippomaster92 ha scritto:

Buona parte della ridotta presenza di donne può semplicemente derivare dal condizionamento sociale che spinge le ragazzine a dedicarsi a certe attività piuttosto che altre. I ragazzini ricevono il medesimo condizionamento, ma poiché giocano fin da piccoli con mostri, giochi di guerra e violenza simulata tutto sommato il gdr inteso come dungeoncrawling e meno come roleplay non è visto poi così male. Viceversa la società vede(va) ancora le ragazze che giocano a tutto ciò come a dei "maschiacci", con tono non certo elogiativo.

 Sì chiaro vero.... in effetti il GDR viene proprio dai giochi di guerra simulata!

Spoiler

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Comunque se riescono a prenderlo sto cavolo di target femminile (penso che sia fattibile) ne beneficeremmo tutti: girerebbero più soldi nel mondo dei GdR.

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