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Vendesi Narratore disperatamente


Arglist

3.973 visualizzazioni

Salve a tutti e bentornati nell'Arg List

Oggi voglio parlare di un tema che a più ondate ha imperversato nei forum e nella società del gioco di ruolo e, esattamente come un'orda di orchi per la Terra di Mezzo, ha creato scompiglio e distruzione. Uno di quei temi così difficili da trattare da far sembrare le edition war bazzecole da quattro soldi; e, signori miei, nelle E.W c'è gente che difende la 4.0 considerandola un'edizione simil-narrativa. Mica brustolini eh. 

Sto parlando del Narratore a Pagamento.

Ecco, già le vedo le vostre facce, intente in strane e anormali smorfie degne di una fauce gorgogliante. Già sento il calore delle fiaccole premere sulla porta della mia camera, seguito dalle grida che mettono a morte il mostro di Frankestein. Un mostro non scelto casualmente, bensì accuratamente accostato al narratore a pagamento, figura leggendaria e irreale quanto concreta e realizzabile. Perché, ebbene sì, il tema del NaP è sempre stato ostracizzato e demonizzato, in ogni fiera cacciato e puntato a dito, colpevolizzato e allontanato, sebbene fosse qualcosa che, dentro di noi, avevamo avuto o abbiamo ancora. Un desiderio messo a tacere con le cattive degne di un pugno di nerd e, vi assicuro, questi ultimi riescono ad eliminare velocemente tutto ciò che è scomodo al loro micromondo con una velocità micidiale, degna dei peggiori killer. 

Ma iniziamo con calma e partiamo dall'inizio.

Da dove nasce l'idea del farsi pagare per narrare?

Un problema che si ripresenta ciclicamente, alle volte con cadenza bimestrale e a volte semestrale, è quello della mancanza di creatività. Non a caso anche in questo amato forum (e proprio in questo momento, Luglio 2018) ci sono almeno due post che trattano dell'argomento "carenza di idee" e "necessità di capire cosa può divertire un gruppo", ed è uno dei maggiori scogli che blocca narratori provetti e non. Capire cosa può andare bene ad un gruppo e trovare l'idea che non sia né troppo banale né troppo complessa è difficile e, spesso, richiede notti di prove, scrittura, modifiche e lettura di manuali. 

Poi, si sa, il ruolo del Narratore è quello più complesso, soprattutto per realtà ampie e giocate come Dungeons and Dragons e Pathfinder, passando da Vampiri, Chtulu e Sine Requie. Richiede preparazione, capacità di gestione del gruppo e improvvisazione, doti teatrali non da poco e conoscenze di manuali; doti che si sviluppano in anni di gioco, affiancandosi a giocatori e narratori a loro volta esperti che passano il bagaglio culturale ai loro allievi in un rapporto Maestro Sith - Allievo Sith. Nulla di semplice, quindi. 

Tutte queste doti, necessarie per sviluppare un gioco di qualità, sono molto simili alle capacità che deve sviluppare un buon artigiano, un falegname ad esempio, per creare materiale di qualità. Ad inchiodare tre assi di un bancale e fare una mensola son buoni tutti, ma una vetrina in legno lavorato lo sanno fare in pochi. Eppure il Falegname in questione si fa pagare per questa esperienza: perché un narratore non dovrebbe farlo? 

Perché io (un io generico, piano con le fiaccole), che passo le nottate a preparare incontri, costruire trame e creare storie avvincenti non dovrei essere remunerato dal mio gruppo? Cosa distingue il mio tempo da quello di un artigiano, o un lavoratore comune? 

Perché NON pagare

La risposta più quotata dalle folle è una sola: lo si fa per divertimento. D'altronde, quasi la totalità di noi si è trovata a fare da narratore all'interno di un gruppo di amici, colleghi o familiari, pertanto non era ritenuto un lavoro quanto un favore da fare ad amici, o un ruolo più importante per donare ai suddetti allegria e spensieratezza. Chi ricopriva il ruolo di narratore era spesso il giocatore con più voglia e conoscenza, capace di trascinare gli altri verso il divertimento senza chiedere nulla in cambio. 

Non voglio parlare delle parrocchiette che il gioco di ruolo crea intorno a questi individui, a volte trattati alla stregua di una divinità egizia da parte dei fedeli, né di come queste parrocchiette siano allergiche ad ogni forma di critica verso il proprio narratore e completamente legate ad un determinato tipo di gioco a prescindere che questo sia funzionale o meno al divertimento di tutti. Di questo parleremo in un altro articolo, quando i tempi saranno maturi (tra cinque o sei anni, circa).

Un ulteriore risposta in negativo alla richiesta di pagamento alla sessione è proprio il passatempo di per sé: perché dovrei pagarti se voglio semplicemente passare il mio tempo libero? Chi mi garantisce che io mi divertirò alla sessione? Sostanzialmente, nessuno. Quindi per quale ragione dovrei pagarti?

Perché tutti dovrebbero FARSI PAGARE

Semplicemente perché il tempo libero costa. Tutto ha un costo; si paga tanto l'abbonamento al decoder quanto l'elettricità per guardare la televisione,la palestra che frequenti per smaltire quel chiletto in eccesso quanto il personal trainer che ti dice dove stai sbagliando, anche il videogioco sul quale stai la sera fino alle ore piccole. Perché non pagare una persona che studia, prepara e crea avventure da giocare tutti assieme? Se questa persona crea sessioni di qualità, perché non ricompensarla?

Semplicemente perché in molti non si fanno pagare, e questo crea un circolo nel quale se chiedi soldi perdi i giocatori, che vanno indelebilmente da quel narratore che lo fa gratuitamente. Che il narratore in questione sia Master Francesco che gioca i draghi come se fossero elefanti o Master Eginio che crea trame complesse con giocatori di 8 anni poco importa, l'importante è che lo faccia gratis. D'altronde, è solo un gioco, no? No. 

Narrare bene è una prestazione professionale, richiede tempo per essere affinata, denaro per essere cominciata e continui aggiornamenti per essere mantenuta in vita. I manuali continuano ad uscire, il materiale continua ad essere promosso, le idee continuano ad essere messe in campo e serve sempre che la nuova sessione sia interessante per trattenere i giocatori al tavolo. Per questo serve lavoro, preparazione, creatività e semplicemente tempo. Così come si paga il coach di calcio, quello di basket o la maestra di ballo, dovresti pagare qualcuno che rende il tuo tempo libero divertente. Conosco gente che gioca di ruolo senza aver nemmeno letto il manuale delle regole per "mancanza di tempo", mentre gente che ha letto quasi tutti i manuali usciti, eppure al tavolo da gioco tutti hanno lo stesso valore, benché diano un contributo ben diverso alla sessione. 

E non sto dicendo che bisogna ricoprire i narratori professionisti di soldi eh; i soldi che vengono dati al narratore potranno servirgli per miniature, manuali, schede, grafiche e quant'altro, non per forza vestiti griffati e auto di lusso. A quanti giocatori piacerebbe avere ogni settimana un paio di miniature nuove, elementi scenici, mappe personalizzate e quant'altro? Sono elementi accessori che rendono decisamente più piacevole il vostro tempo libero, quindi perché non concedere quei 2-3 € a sessione al narratore?

Un problema simile: il bravo giocatore

Ho parlato di giocatori che leggono e si preparano al tavolo, e volevo aprire una parentesi anche su di loro. In molti diranno "ecco, vuoi vedere che ora ci tocca pagare pure i giocatori bravi perché sono bravi?". Ebbene, no e sì. Non so ancora come premiare un buon giocatore; non so se sia giusto creare differenze all'interno del gruppo di gioco o se mantenere tutti sullo stesso livello, so semplicemente che tra tutti i miei giocatori alcuni di questi sono "più meritevoli di altri" di divertirsi a causa del loro comportamento verso il gioco. Giocatori che si preparano, leggono, che non vanno ripresi in continuazione perché stanno al cellulare o che, semplicemente, conoscono le divinità di cui si parla e ai quali non devi spiegare per filo e per segno chi è cosa, soprattutto se il personaggio dovrebbe saperlo. Giocatori che è piacevole avere al tavolo, che ti tirano fuori personaggi interessanti e ben giocati e non gli stereotipi che ormai vediamo su Facebook. 

Lasciarli in mezzo agli altri è uno spreco, potrebbero pensare "se io mi impegno così tanto mentre Ciccio si fa il solito guerriero barbaro 2 con un nome cambiato, perché il narratore non vede i miei sforzi?" e ciò sarebbe sbagliato. D'altronde, elevarli potrebbe causare dissapori tra...altri giocatori meno meritevoli. 

Ed ecco che, emerge, forse, il lato negativo di questo pensiero, quello sicuramente più criticabile e decisamente sbagliato, nei modi e nei mezzi, ma a mio parere forse non troppo distante da quello che dovrebbe essere un gioco di qualità: perdere i giocatori non impegnati. Forse è giusto che coloro che non si impegnano, coloro ai quali non importa il gioco i qualità, coloro ai quali rompe leggere un libro delle regole per giocare il gioco al quale vogliono giocare semplicemente prendano l'uscio e cerchino un gioco che li motiva. 

Fatemi sapere cosa ne pensate. 

 

14 Commenti


Commento consigliato

Zaorn

Inviato

Io penso che comunque fare il master sia molto difficile, hai evidenziato un ottimo argomento.

Non ho mai avuto la sfortuna di trovarmi in situazioni simili perché bene o male ho sempre avuto una compagnia con persone in grado di affrontare il compito. Leggo sempre con dispiacere di persone che non riescono a giocare di ruolo come si deve, a non capire a fondo i giochi e a faticare a trovare dei master. Pure nel gioco via forum dove, non dovendo rispondere istantaneamente, è molto più facile per tutti.

Tuttavia, essendo il gioco di ruolo un'attività molto di nicchia, un sacco di persone fanno fatica a trovare master all'altezza e come in ogni attività sportiva o ludica il denaro può colmare certe mancanze per creare divertimento.

  • Grazie 1
ilmena

Inviato

Buongiorno!
Forse l'hai già visto cercando per il forum, ma dato che non l'hai citato ti riporto questo topic di circa un anno fa con argomenti simili:
 

 

  • Grazie 1
Arglist

Inviato

3 ore fa, Zaorn ha scritto:

Io penso che comunque fare il master sia molto difficile, hai evidenziato un ottimo argomento.

Non ho mai avuto la sfortuna di trovarmi in situazioni simili perché bene o male ho sempre avuto una compagnia con persone in grado di affrontare il compito. Leggo sempre con dispiacere di persone che non riescono a giocare di ruolo come si deve, a non capire a fondo i giochi e a faticare a trovare dei master. Pure nel gioco via forum dove, non dovendo rispondere istantaneamente, è molto più facile per tutti.

Tuttavia, essendo il gioco di ruolo un'attività molto di nicchia, un sacco di persone fanno fatica a trovare master all'altezza e come in ogni attività sportiva o ludica il denaro può colmare certe mancanze per creare divertimento.

Ti dirò, nemmeno io avevo veri e propri problemi con il gioco di ruolo fino alla fine dell'università; si ha tempo per stare sui libri (sia di studio che non) e tempo libero a sufficienza, a meno di non essere fuori sede o dover lavorare la sera per permettersi gli studi. Appena si entra nel mondo del lavoro però le cose si sono fatte complicate: tra mantenere la vita sociale e portare avanti il gioco di ruolo il tempo è risicato e gestire 4.5 gruppi come facevo nei bei tempi delle superiori è un sogno. 

Pertanto non ci trovo nulla di male nel pagare una persona che mette a disposizione il suo tempo ad un costo (anche 3 € a serata, moltiplicato per 5 giocatori, può dare una mano) ed è di gran lunga inferiore al prezzo di una birra fuori. Io, ad esempio, semplicemente chiedo i viveri e a rotazione portiamo alla sessione patatine, pop-corn e coca cola. E' comunque un investimento nel gioco.

26 minuti fa, ilmena ha scritto:

Buongiorno!
Forse l'hai già visto cercando per il forum, ma dato che non l'hai citato ti riporto questo topic di circa un anno fa con argomenti simili:
 

 

Ho letto il post e mi fa piacere quanto si è detto (a parte certi commenti sprezzanti). Non sarebbe male creare una realtà sempre più decisa intorno alla remunerazione dei narratori: a mio parere potrebbe portare molti allo sceglierlo come carriera professionale, oltre che a stringere rapporti con altre persone (se lo vuoi fare per vivere devi essere bravo e conoscere gente). In sostanza, lo trovo un enorme passo avanti.

Maxwell Monster

Inviato

sono sia giocatore che Master dal 1990 .

che ci sia offerta nel settore GDR , sia gratis che a pagamento , è bene .

l 'importante è che quello a pagamento garantisca qualità (giustamente pretesa) .

nel caso non sia adatto , non lo si contatta più .

 

  • Mi piace 1
  • Grazie 1
The Stroy

Inviato

Secondo me quello di cui parli non è pagare il GM per la sua prestazione, ma semplicemente dividersi i costi, che poi è una cortesia che onestamente darei per scontata. Insomma, nei miei gruppi è sempre stato automatico che i prezzi di gomme, matite, snack si dividessero. Gli unici acquisti individuali sono stati i manuali, ma più per desiderio di averli come oggetto proprio che altro. Quelli che servivano al gruppo si sono sempre presi di gruppo. Questa, ripeto, secondo me è proprio una cortesia naturale e scontata, mi fa strano che qualcuno la contesti.

Un discorso diverso sarebbe proprio il farsi pagare per fare sessione, con cui comunque non vedo problemi, finché si tratta di un gruppo di sconosciuti. Farsi pagare dagli amici mi sembrerebbe assurdo, al limite possono offrire una pizza ogni tanto.

Per il discorso qualità del master o giocatore, io ho sempre visto una certa selezione naturale, nel senso che i giocatori pessimi nei miei gruppi si sono sempre allontanati o abbiamo smesso noi di chiamarli. Ho anche sentito di diversi GM scadenti da cui i giocatori si sono allontanati, in modo più o meno pacifico (a volte semplicemente hanno interrotto la campagna e fatto cambio ruoli, altre volte ci sono stati ammutinamenti). Poi c'è tanta gente scarsa a giocare o poco motivata o con stili che non ci piacciono che si diverte lo stesso, ma finché non è nel nostro gruppo non vedo che problema ci sia.

  • Grazie 1
Maxwell Monster

Inviato (modificato)

Il 11/7/2018 alle 12:22, The Stroy ha scritto:

Un discorso diverso sarebbe proprio il farsi pagare per fare sessione, con cui comunque non vedo problemi, finché si tratta di un gruppo di sconosciuti. Farsi pagare dagli amici mi sembrerebbe assurdo, al limite possono offrire una pizza ogni tanto.

digressione interessante ;

io spesso ho creato gruppi con sconosciuti , che spesso han deciso di rimaner tali .

 da qui la mia idea di proporre tariffari a simili elementi "freddi" .

siccome non c 'è richiesta , ho optato x gratis , e negli anni ho avuto anche gente che viene , gioca e se ne và .

il discorso amici è molto variabile ;

se ci si tiene sul discorso interesse al solo GDR ,

se mi facessi pagare , accontenterei i clienti a mio discapito  .

sarebbe meglio tener contatti umani , ma sembrano che stiano impoverendosi .

Cita

Per il discorso qualità del master o giocatore, io ho sempre visto una certa selezione naturale, nel senso che i giocatori pessimi nei miei gruppi si sono sempre allontanati o abbiamo smesso noi di chiamarli. Ho anche sentito di diversi GM scadenti da cui i giocatori si sono allontanati, in modo più o meno pacifico (a volte semplicemente hanno interrotto la campagna e fatto cambio ruoli, altre volte ci sono stati ammutinamenti). Poi c'è tanta gente scarsa a giocare o poco motivata o con stili che non ci piacciono che si diverte lo stesso, ma finché non è nel nostro gruppo non vedo che problema ci sia.

concordo in buona parte .

ma se dove a gratis mi permetto di scegliere ,

a pagamento mi terrei pure gente o situazioni con cui non concordo (nei limiti della decenza , inteso).

Modificato da Maxwell Monster
  • Grazie 1
Burronix

Inviato (modificato)

A prescindere se sia giusto o sbagliato pagare un GM (che ritengo anche io assolutamente giusto per i diversi motivi elencati da voi), la questione è dettata da una sola e unica legge: quando c'è domanda.

Chi, anni fa, avrebbe detto che si sarebbe dovuto pagare per guardare qualcuno giocare ai videogames? Penso in pochi.

Visto l' andamento del mercato dei GDR negli ultimi anni (e se crescerà sempre di più) non trovo così balzana l' idea che tra alcuni anni vi sarà consuetudine nel chiamare un GM a casa propria e pagarlo.

D'altronde, quanti di noi pagherebbero per farsi masterare da qualcuno come Matt Mercer?

Modificato da Burronix
  • Grazie 1
Checco

Inviato

Se parliamo di arbitrare sconosciuti, potrebbe aver senso.

Se parliamo di arbitrare amici, no (tutt’al più si dividono le spese - oggi porti tu le birre, ché martedì scorso le ho portate io? Raga’, raccogliamo qualche euro ché così compro qualche dado in più?).

Il 13/7/2018 alle 17:05, Burronix ha scritto:

D'altronde, quanti di noi pagherebbero per farsi masterare da qualcuno come Matt Mercer?

Io non pagherei.
  • Grazie 1
Arglist

Inviato

Il 11/7/2018 alle 12:22, The Stroy ha scritto:

Secondo me quello di cui parli non è pagare il GM per la sua prestazione, ma semplicemente dividersi i costi, che poi è una cortesia che onestamente darei per scontata. Insomma, nei miei gruppi è sempre stato automatico che i prezzi di gomme, matite, snack si dividessero. Gli unici acquisti individuali sono stati i manuali, ma più per desiderio di averli come oggetto proprio che altro. Quelli che servivano al gruppo si sono sempre presi di gruppo. Questa, ripeto, secondo me è proprio una cortesia naturale e scontata, mi fa strano che qualcuno la contesti.

In realtà intendevo proprio una cosa simile ad uno stipendio da re-investire nella propria attività per migliorarla; è ormai sapere comune che i luoghi (che vadano dall'ufficio al cantiere a qualsiasi altro luogo) che utilizzano i soldi dei soci per investire nell'attività stessa sono quelli che meglio lavorano; considerando tutti i giocatori soci e il narratore come capo amministrazione, è in sostanza un versare una quota per il miglioramento del servizio. 

Se ogni sessione riscuotessi dai giocatori 3€ avrei a settimana 15€ (un booster di miniature, ad esempio, o un paio di mappe) e al mese ne avrei 60 (un manuale, un diorama o qualsiasi altra cosa che serve per il combattimento). Le regole per il combattimento narrativo ci sono, ovviamente, ma avere una foresta "reale" con miniature "reali" secondo me rende decisamente di più, a patto (appunto) di non avere gente coi contro-attributi nella narrativa (che, soprattutto nel D&D, scarseggiano).

Il 12/7/2018 alle 18:08, Maxwell Monster ha scritto:

concordo in buona parte , ma se dove a gratis mi permetto di scegliere, a pagamento mi terrei pure gente o situazioni con cui non concordo (nei limiti della decenza , inteso).

Ovviamente si tratta di trasformare un hobby in un lavoro, quindi ritengo scendere a compromessi interessante e remunerativo: saper gestire più occasioni e gruppi, stili di gioco e narrativi imho non può che fare bene e arricchire il proprio background. Certo, ci sarà da lavorare, ma lo farei volentieri.

Il 13/7/2018 alle 17:05, Burronix ha scritto:

A prescindere se sia giusto o sbagliato pagare un GM (che ritengo anche io assolutamente giusto per i diversi motivi elencati da voi), la questione è dettata da una sola e unica legge: quando c'è domanda.

Chi, anni fa, avrebbe detto che si sarebbe dovuto pagare per guardare qualcuno giocare ai videogames? Penso in pochi.

Visto l' andamento del mercato dei GDR negli ultimi anni (e se crescerà sempre di più) non trovo così balzana l' idea che tra alcuni anni vi sarà consuetudine nel chiamare un GM a casa propria e pagarlo.

D'altronde, quanti di noi pagherebbero per farsi masterare da qualcuno come Matt Mercer?

Penso che la domanda crescerà in automatico nel momento stesso nel quale ci saranno narratori che creeranno offerta: sapere che puoi pagare un ragazzo dalle capacità simili a Matt Mercer anziché avere Gino Prosciutto che narra con il manuale del master tutto scassato inventandosi regole sulla magia farà la differenza e creerà a sua volta il mercato. I Narratori da due soldi verranno dimenticati e rimarrà solo un gioco di qualità (oserei dire finalmente).

Riguardo Matt Mercer, temo che il suo successo sia dato in gran parte da un paio di sue capacità e di capacità altrui;

In primis il gruppo, avendo a disposizione giocatori che ben collaborano e giocano, a loro volta professionisti capaci di creare scenari interessanti; non ha certo dei powerplayer né dei ca****i che pensano a raccoglier patacche di elfe, e questo al tavolo fa la differenza. Anche solo uno dei suoi giocatori darebbe la paga a molti di alcuni miei vecchi giocatori, e questo al tavolo si sente parecchio.

In secundis il fatto che sia un doppiatore e attore: dalla mimica all'intonazione fino al linguaggio non verbale, tutto è studiato per essere adatto al pubblico; sono abbastanza sicuro che se mettessi Quentin Tarantino a creare una storia e giocassi con Pitt, Deep e De Niro e avessi la voce di Musy ne verrebbe fuori una sessione atomica. Ovviamente sto estremizzando ma ti rendi conto anche tu che quando metti professionisti pagati a giocare ne viene fuori qualcosa di enorme, che è difficilmente replicabile nel comune.

Conosco solo una giocatrice capace di creare personaggi così deep e allo stesso creare gioco (spesso una esclude l'altra), e  capace come lei ce n'è una tra i trenta-cinquanta giocatori che ho avuto. E questa ha quarant'anni, ha fatto teatro e tutto, ci mette due mesi a farmi un pg ma quel pg vale ogni secondo speso, è minuzioso e tutto e lo scambierei volentieri con una decina di altri personaggi (ed una ventina di giocatori).

  • Mi piace 1
The Stroy

Inviato

Se è off topic cancella pure

Secondo me vedi come obiettive numerose cose che in realtà sono gusti personali.
Ti faccio qualche esempio: le miniature e gli scenari possono migliorare il gioco, ma anche rappresentare una rottura fortissima dell'immedesimazione; un background scritto in due mesi nei minimi dettagli può piacere, ma anche essere un peso per il giocatore e per il GM; PG profondi e recitati in stile teatrale possono significare coinvolgimento, ma anche prendersi troppo sul serio.
Come dici tu stesso, saper gestire stili di gioco diversi è fondamentale e arricchente... e passa anche per il non considerare obiettivamente migliore ciò che in realtà è semplicemente "bello perché piace". Che anche i powerplayer e i cazzoni hanno diritto di giocare.

Più in topic, secondo me il nostro hobby non ha molte spese ricorrenti, quindi, eccetto i gruppi che usano le mini, secondo me una "tassa" frequente significherebbe che in breve ci si troverebbe con soldi che non si sa più come investire, o investiti in sciocchezze inutili. Non è, per dire, calcetto, dove ogni volta c'è da affittare il campo. L'unico bene di consumo continuo al limite sono gli snack, per il resto (manuali, dadi, cancelleria) è più conveniente formare un fondo cassa a inizio campagna, o fare una colletta alla bisogna.
Il GdR non è un'impresa commerciale come può esserlo il teatro, e il coinvolgimento dovrebbe venire dal divertimento e dal valore umano, non dall'investimento economico. Anche se naturalmente è cortesia che ognuno contribuisca alle spese di gruppo.

Quanto a Mercer, immagino che abbiano uno script da seguire: sarebbero dei pazzi a fare il contrario, considerando che è il loro mestiere.
Che sicuramente aiuta a far bella figura.

Arglist

Inviato (modificato)

17 ore fa, The Stroy ha scritto:

Se è off topic cancella pure

Non preoccuparti, esistono moder....ups.

17 ore fa, The Stroy ha scritto:

Secondo me vedi come obiettive numerose cose che in realtà sono gusti personali.
Ti faccio qualche esempio: le miniature e gli scenari possono migliorare il gioco, ma anche rappresentare una rottura fortissima dell'immedesimazione; un background scritto in due mesi nei minimi dettagli può piacere, ma anche essere un peso per il giocatore e per il GM; PG profondi e recitati in stile teatrale possono significare coinvolgimento, ma anche prendersi troppo sul serio.
Come dici tu stesso, saper gestire stili di gioco diversi è fondamentale e arricchente... e passa anche per il non considerare obiettivamente migliore ciò che in realtà è semplicemente "bello perché piace". Che anche i powerplayer e i cazzoni hanno diritto di giocare.

Corretto tutto ma. E' vero che il nostro "hobby" ha un incredibile variante soggettiva che crea sempre quel "non esiste un modo giusto o sbagliato per fare le cose perché ad ognuno piace diverso", ed è anche vero che in molti, moltissimi casi ogni gruppo predilige un gioco differente, ma se il gruppo di Matt Mercer, per fare un esempio, ha sbancato, è anche a causa di fattori quali serietà, interpretazione e preparazione. E' vero che la gente, il popolino, merita di fare quello che gli pare (e anche su questo potrei fare digressioni interessanti che Junker spostati, Giopizzi docet) ma allo stesso tempo se voglio (inteso con "io come Arglist") creare intorno al narratore una figura professionale devo cominciare a creare professionalità, e non è certo permettendo a cazzoni qualsiasi di giocare che lo renderò tale. 

Se che sembrerà una visione molto Arbeit Macht Frei, ma trovo che sia l'unica strada da percorrere se si vuole trasformare questo tipo di hobby in qualcosa di più serio, anziché continuare ad essere visto come "guarda quei cinque reietti come si (procurano piacere vicendevolmente) giocando a fare gli eroi".

Piccola Nota aggiuntiva: E' incredibile quanto giocare a calcetto sia l'esempio perfetto da paragonare al nostro hobby; ci sarà chi ci gioca così come viene e chi ci gioca meno "così come viene" ma le partite si fanno più interessanti quando in campo c'è gente che sa giocare e, allo stesso tempo, vuole vincere, e non solo divertirsi. 

Modificato da Arglist
The Stroy

Inviato (modificato)

57 minuti fa, Arglist ha scritto:

trovo che sia l'unica strada da percorrere se si vuole trasformare questo tipo di hobby in qualcosa di più serio, anziché continuare ad essere visto come "guarda quei cinque reietti come si (procurano piacere vicendevolmente) giocando a fare gli eroi".

A me non è mai capitato di ricevere commenti di questo genere, anzi, ho avuto un sacco di persone esterne all'hobby che si sono mostrate interessate e hanno chiesto di provare, quasi sempre divertendosi e rivelandosi in certi casi anche buoni giocatori.
Ti lancio una piccola provocazione: forse è perché io e il mio gruppo non ci prendiamo poi così sul serio?

Modificato da The Stroy
MattoMatteo

Inviato (modificato)

Il 17/7/2018 alle 16:18, The Stroy ha scritto:

Che anche i powerplayer e i cazzoni hanno diritto di giocare.

Giusto e sacrosanto! Ma in un gruppo, master compreso, di powerplayer e cazzoni!
In un gruppo serio e amante di roleplay mettete un pp (o viceversa), e non si diverte più nessuno.

P.S.: che poi, uno può benissimo ruolare in un'avventura e fare pp in un'altra (addirittura con lo stesso gdr e gli stessi giocatori/master)... non siamo sagome di cartone sempre uguali.
Basta solo mettersi tutti d'accordo prima di iniziare.

Modificato da MattoMatteo

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