La prima parte:
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Lord Azorai, il Signore della Luce.
(Fan art sul videogioco "Dark Souls", autore sconosciuto.)
Lord Azorai o "Signore della Luce", come venne talvolta chiamato in modo magniloquente dai suoi seguaci, fu un guerriero leggendario: la sua abilità con la spada bastarda era straordinaria e il suo scudo, con sopra incisa la rappresentazione di un sole giallo e rosso, aveva la nomea di essere inscalfibile. Chi fosse o da dove arrivasse non è noto, anche se si ritiene che fosse originario della Depressione Saturnia e fosse nato in uno dei tanti villaggi della regione di Teti.
Egli affermava (o così gli venne attribuito dai posteri) di essere figlio del Fondatore (note del DM: uno dei nomi di Dio) e che fosse stato incaricato di liberare gli schiavi dalle quattro regioni della Depressione Saturnia. Durante il suo viaggio verso Titano e la Bolgia dei Demoni, il cuore del potere tirannico che soggiogava la regione, raccolse numerosi proseliti, che narrano le sue gesta e fecero nascere un vero e proprio culto dietro la sua persona.
Azorai scomparve dopo aver raggiunto il cuore della cittadella dove risiedeva il primo Rashō della regione, Azazel. Alcuni ritengono sia morto, sopraffatto dall'essere demoniaco dopo un brutale scontro. Altri, invece, ritengono che il loro salvatore si sia solo ritirato momentaneamente, pregando costantemente affinché ritorni e possa finalmente epurare Titato dalla tirannide.
La Sublime Fiamma Bianca
(Fan art sul libro "Il Signore degli Anelli", a opera di dre5044.)
La Sublime Fiamma Bianca fu la guida spirituale della setta religiosa chiamata "Maschere di Ferro", che si formò nella Depressione Saturnia all'alba del grande esodo di raminghi verso la regione di Titano. Capo religioso lugubre e sinistro, fu dedito a brutali rituali di natura misterica ed esoterica: sperimentò su di sé e su i suoi accoliti più devoti liturgie aliene, col fine di evocare strane entità venerati dagli antichi prima della catastrofe nucleare. Non sembra che riuscì mai a richiamare presunte entità aliene sulla Terra, ma qualcosa nel suo corpo e nella sua mente cambiò, così come in quella dei suoi servitori più devoti. Testimonianze confuse, frammentarie e talvolta contradditorie affermano che molti di loro divennero creature aberranti, strane chimere con il corpo orrendamente deformato e con arti dalle forme e dimensioni grottesche e innaturali. La stessa Fiamma Bianca, vuole la vulgata popolare, mantenne solo una "parvenza umana": in lui, dopo tanti riti che ne consumarono la carne e la mente, era rimasto solo un pulsante orrore strisciante sotto un sottile strato di carne pallida e morente.
Il destino della Sublime Fiamma Bianca non è noto: forse fu ucciso da alcuni valorosi che si opposero alle sue persecuzioni o, più semplicemente, morì tra atroci agonie e nella follia per mano di quegli stessi "poteri occulti" che aveva venerato tutta la vita.
Domino, il golem di ferro
(Illustrazione originale a opera di Simon Stålenhag.)
Domino fu il nome dato volgarmente a un antico "gigante di ferro" rimasto in funzione malgrado decenni (se non secoli) di incuria. Pare venne riesumato dal popolo di Venere nelle viscere della città-cadavere, diventando la loro "arma di deterrenza". Domino, quando venne ritrovato, giaceva in uno stato di quiescenza: la guida dei Venusiani (note del DM: il nome dato dagli autoctoni della città-cadavere al loro re) capì l'importanza del ritrovamento e profuse notevoli sforzi affinché la comunità dei venusiani si occupasse di rinvenire l'antico golem di ferro e lo rimettesse in funzione.
Domino, quando riprese conoscenza, poteva comunicare solo in arcaico e riconobbe nella guida di Venere e nei venusiani l'antica popolazione della città, verso la quale (presumibilmente) era stato programmato per obbedire e servire. Era una macchina sublime, dotata di molteplici capacità, alcune delle quali terrificanti. Poteva librarsi in volo per brevi periodi, e sovrastare gli edifici più bassi con i suoi arti simili a quelli di un aracnide o di un artropode. Dal suo "volto", una sorta di disco di metallo nero con un ciclopico occhio rosso, poteva rivelare un terribile cannone termico, capace di incenerire o liquefare qualsiasi sostanza nel raggio di centinaia di metri. Le cronache narrano che l'impiego di Domino fu cruciale nella risoluzione del conflitto contro Logos, quando l'Archegetes attaccò la città cadavere e la roccaforte dell'Armata di Dio.
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Ci sono ovviamente altre "potenze" della tradizione di Radiogenesi di cui sarebbe opportuno parlare. Forse, in futuro, approfondirò ulteriormente l'argomento!
Grazie per la lettura!
Modificato da Le Fantome
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