D&D e IA
Per la serie "Skynet, scansati proprio!" ho cominciato a masterizzare una campagna con, prima uno, ora due PG gestiti entrambi da ChatGPT.
Alcune considerazioni nell'ordine cronologico in cui le ho maturate:
- parlando della 3.x conosce solo i manuali base;
- è piuttosto stupido, nel senso che conosce il metodo del Point Buy, sa come si calcolano i PA disponibili per il personaggio... Ma poi l'ho dovuto riprendere almeno un paio di volte sia per il conteggio che per la distribuzione (perché ne avanzava ovvero sforava);
Comunque la build, anche perché ho voluto ottimizzarla con le espansioni, l'ho aiutato a completarle e si è potuto cominciare.
Il background redatto era originale e puntuale, con dettagli che offrono spunti per l'avventura e soprattutto il personaggio giocato coerentemente con quanto specificato prima. I post di gioco sono scritti sempre molto bene e, che si trovi in mezzo al nulla o che si trovi in una situazione ultra complicata, sono sempre della stessa lunghezza. In questo è ben diverso da un giocatore vero che liquida la situazione in una riga o due se non ha niente da fare oppure scrive un romanzo se gli brillano gli occhi (per un imminente scontro o un possibile premio).
Poi la nota dolente: la capacità di pianificazione. La cosa tragica è che per quanto lui ricordi tutto, e se puntualmente interrogato rispondi in maniera pertinente, quando si tratta di pianificare le azioni del personaggio, la gestione della memoria semplicemente "scolorisce col tempo". Voglio dire che lui ragiona/organizza bene sul da farsi sulla scorta degli ultimi tre o quattro scambi... Poi pian piano gli eventi più remoti sembra perdano importanza e si trasferisca solo nell'assoluto presente. Un esempio concreto: scopre che c'è la possibilità di guadagnare mille monete d'oro, cerca di capire come fare e capisce che gli occorre per esempio possedere un certo pugnale, riesce in seguito ad ottenere il pugnale... E decide semplicemente di tenersi il pugnale. Alle mille monete non ci pensa più, perché nel frattempo sono magari "trascorsi" 10 post.
E solo quando gli faccio notare "...ma te il pugnale lo volevi ottenere per ambire alle mille monete, non per tenertelo" allora "si sveglia", spiega che si è confuso e ragionandoci meglio deve ri-stravolgere la pianificazione per tornare all'obiettivo primario.
E' semplicemente lo stesso schema che ravviso quando con ChatGPT discuto di filosofia o letteratura, ma in quel caso va benissimo: man mano che la discussione si sviluppa, così come succede tra due persone reali, si divaga, ci si appassiona a una variante del discorso principale, magari si cambia proprio argomento e a entrambi va bene così... Ma in gioco d'avventura, con uno scopo che il personaggio stesso si è prefissato, cambiare obiettivo in corsa senza esplicitarlo (e spiegarne le ragioni) è proprio senza senso.
Infine: quando c'è uno scontro, verbale o fisico, tra due personaggi compare l'alert di violazione delle policy relative al bullismo, violenza, ecc. Ma ancora non c'è stata esigenza di approfondire questo aspetto.
Ciao, MadLuke.
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