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E vai di nonsense

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La storia del Sor Gino


piri

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Girava una voce nello spazio: i rave sul buco dell'ozono erano i migliori. Orge intergalattiche di corpi ed entità aliene si fondevano in un unico immenso groviglio di tentacoli e antenne, di arti e pseudopodi, di gocce di sudore di Antharesiani che venendo a contatto col muco traspirato dai pori Batelgeuseiani davano luogo a reazioni chimiche che creavano nebulose luminescenti di notevole effetto artistico. Gli immensi Alphacentauri arrivavano sulle loro motonavi con le frangette di cuoio alle manopole e la birra sul fanale, dietro, incollate al sedile, stavano inguainate in minicompleti di pelle le Alphapuledre. I piccoli Kabooz (ammassi di pallottoline assomiglianti a grumi di polistirolo espanso) galleggiavano nei drink, già ubriachi fin dall'inizio della festa. Non era infrequente che uno di questi venisse ingurgitato assieme a cubetti di ghiaccio e noccioline da qualche incauto festaiolo. Il Kabooz ingerito allora si espandeva all'interno del malcapitato fino a farlo esplodere in lapilli che andavano a condire i drink altrui nel raggio di seicento metri.

Ad un tratto, quando il rave era all'apice, giungevano i Venusiani, già ciucchi duri dopo aver bevuto la grappa di more saturnie alla luce di Bellatrix. Parcheggiavano in doppia fila sulla luna e barcollanti raggiungevano il rave. Ivi iniziavano a spintonare creando risse in tutta la festa. Quindi, iniziavano a ballare.

Alieni d'ogni angolo dell'universo venivano a sballarsi sul buco dell'ozono. La festa andava avanti per giorni. La fine del party era sancita nel momento in cui il groviglio alieno multietnico si incastrava nel buco dell'ozono tappandolo.

Rimossi i corpi dei festanti iniziava il lavoro del Sor Gino, Spazzino spaziale. Il suo compito era quello di ripulire il luogo della festa.

Lavorava alacremente e con una velocità notevole acquisita con l'esperienza. Appena finito riscuoteva e si recava immediatamente su Plutone, al Black Hole, il nait più rinomato del sistema solare, per vedere lo show di Lady Marbella. Aveva conosciuto quel nait ai tempi in cui ancora faceva il lavavetri per i satelliti che si fermavano agli incroci con le comete che, si sa, hanno diritto di precedenza da qualsiasi parte arrivino. Già dalla prima volta aveva notato Lady Marbella ed era rimasto subito affascinato dai suoi quindici splendidi occhi azzurri. Da quel giorno appena poteva andava al Black Hole a vederla e spendeva la quasi totalità dei suoi risparmi in immensi mazzi di fiori.

Oramai era conosciuto all'interno del locale ed era riuscito a guadagnarsi l'accesso al backstage, da dove si raggiungevano i camerini. Ogni volta, dopo lo show di Lady Marbella, andava a piantonarne il camerino, sperando finalmente di poterla conoscere di persona. Ma non era così facile. Il vecchio Brugus, impresario di Lady Marbella, la teneva praticamente segregata in quel camerino.

Effettivamente nessuno aveva mai visto entrare Lady Marbella prima dello spettacolo e uscirne dopo. C'era chi diceva che Brugus aveva fatto costruire un passaggio segreto che collegava il camerino con la camera d'albergo di Lady Marbella e che quindi lui, entrato nel camerino, aprisse il passaggio, la facesse arrivare in tutta segretezza e la preparasse personalmente allo spettacolo. Tuttavia al povero Sor Gino non era mai capitato di vedere Lady Marbella ad una distanza inferiore a quella del palco. Tutti i suoi regali venivano accettati, le lettere d'amore che scriveva sulla carta intinta di profumo erano state tutte recapitate, ma non aveva mai ricevuto risposta. Ed era per questo che continuava a sperare. La ritrosia di Lady Marbella nei suoi confronti lo faceva eccitare ancora di più perché dal palco gli aveva fatto capire che i doni erano stati graditi.

Dopo l'ennesimo rave il Sor Gino tornò a casa per darsi l'ultima rinfrescata prima di partire per Plutone, ma trovò una sorpresa. Sdraiati sul vialetto di casa trovò due Venusiani ancora in preda ai postumi della sbronza. La pacatezza e la tranquillità usuali del Sor Gino svanirono di un colpo e, nonostante fosse alto solo un terzo dei due Venusiani e avesse la metà della forza, riuscì a cacciarli di casa a pedate. Quindi, sempre in preda alla foga, senza nemmeno darsi la rinfrescata che avrebbe voluto (e di cui avrebbe senza dubbio avuto bisogno), andò al Black Hole. Tutti erano al loro posto, e Lady Marbella sul palco. Senza riflettere troppo (non si fermò neanche a salutare il barista) salì diretto sul palco, prese Lady Marbella sotto il braccio, la coprì col proprio pastrano, e scappò. Da quel giorno Lady Marbella non si trova più. Anche il suo perfido impresario Brugus è sparito la stessa notte e non se ne è saputo più niente. Voci dicono che Brugus, avendo assistito da dietro al palco a tutta la scena, abbia avuto un colpo e si sia disintegrato come tutti quelli del suo pianeta quando hanno un infarto, altri, i più maligni, dicono che in realtà Lady Marbella era una delle trasformazioni meglio riuscite dall'impresario Brugus che poteva trasformarsi come tutti quelli del suo pianeta quando hanno bisogno di arrotondare il salario. Tuttavia i rave del buco dell'ozono sono sempre i migliori, adesso pare che ci siano due nuovi digeis molto bravi che lavorano sempre in coppia e si alternano ai piatti e sul cubo. Qualcuno fra i più mondani festaioli ha notato una certa somiglianza fra uno di questi digeis e la scomparsa Lady Marbella, ma non ci fa caso. Gli Alphacentauri continuano a scarrozzare le Alphapuledre. I Kabooz continuano ad ubriacarsi. Betelgeuseiani e Antharesiani hanno messo su un'impresa di effetti speciali per party. Al Black Hole adesso si esibisce Paloma, un transex di Giove che riscuote molto successo, anche se la clientela adesso è un po' più di nicchia. I due venusiani, stupiti dalla reazione del Sor Gino, rifletterono sulle loro azioni e si pentirono, diventando testimoni di Geova.

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