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Capitolo 10: Addio ceti 2°


Kursk

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GIORNO 56: CHIRURGIA DI EMERGENZA.

Facciamo un passo indietro, allo scontro col presunto sith: ad un tratto Geego-Gin aria disperata impugna un granata, strappa la spoletta e si getta contro il jedi oscuro. La granata esplode andando a ferire gravemente il nemico ma lasciando il twi’lek a terra, gravemente ferito e senza più l’avambraccio destro. Le prime cure che gli vengono prestate fermano (almeno un po’) l’emorragia; ma la ferita è veramente grave…

Torniamo ora al presente: ai nostri eroi bastano pochi minuti del nuovo giorno per rendersi conto che Geego-Gin resta in fin di vita per la grave ferita al braccio; i primi tentativi di fermare la perdita di sangue non sono più sufficienti… serve un intervento più radicale. Highbecca ed Hope (finalmente ripresosi dal malessere che lo aveva tenuto lontano) trasportano il twi’lek e lo depositano dolcemente nel bacta tank; Paul, coadiuvato dalla soldatessa imperiale sopravvissuta, si impegna ad operare il braccio di Geego-Gin per stabilizzarlo al meglio…

L’operazione dura più di un’ora…

Lo jedi è teso e sente il peso della responsabilità…

Alla fine l’operazione riesce… il twi’lek è salvo ed è stabile… ma è ancora incosciente.

La stanchezza si fa sentire e Paul torna alla mensa per “meditare” in santa pace.

Nel frattempo, una volta assicuratisi che il loro amico non corre più rischi, lo wookie ed il jawas si dedicano all’esplorazione della base, concentrandosi sul piano sotterraneo. Come già detto non trovano molto: una sala riunioni (con altri due cadaveri di imperiali); l’officina con annesso laboratorio di meccanica, senza grossi progetti in corso di realizzazione (a quanto pare); un hangar per l’assemblaggio di navette di piccole dimensioni al piano di sopra (e con pochi pezzi di una nuova nave… non si riesce ad intuirne nemmeno la fonte); ed uno strano laboratorio con apparecchiature mediche (al piano di sotto – qui ci sono altri quattro cadaveri di imperiali).

L’esplorazione si concentra al piano di sotto; vengono controllate e perquisite tutte le stanze ma quello che ne viene fuori è ben poco:

• In quella che sembra la “camera” di quattro persone altre ad oggetti personali di poco conto Highbecca trova dei libri (incredibilmente in formato cartaceo) tra i quali spicca una sorta di vecchio romanzo pieno di note scritte a margine. Si tratta di una storia simile a quella di Frankenstein.

• Nella stanza più grande si trovano una serie di complicatissime ed avanzatissime strumentazioni mediche tutte concentrate attorno ad un unico lettino; tra queste spicca un grande contenitore (simile ad un bacta tank) pieno di un liquido vorticoso di colore rosso scuro. I nostri eroi sono ceti che si tratti di apparecchiature mediche ma ne ignorano l’utilizzo, quindi giungono alla conclusione che si tratti di un laboratorio ben fornito per fare esperimenti di tipo bio-medico piuttosto che una semplice infermeria.

• Nell’ultima stanza, infine, si trova una strano marchingegno: sembra una pompa che gestisce un qualche gas in circolo dentro una lunga serie di tubature che spariscono nella parete i deu tecnici la studiano per un po’ ma alla fine si rendono conto di non capire né a cosa serva né cosa sia in effetti e rinunciano ad ulteriori indagini.

Mentre decidono il da farsi Highbecca e Jere Mee Kohlson cominciano a sentire un forte mal di testa e preferiscono tornare al piano di sopra e riposare…

Al piano di sopra si riuniscono agli altri e scoprono che mentre loro soffrono per il mal di testa, i due jedi non riescono a meditare a causa di un non meglio definito disturbo nella forza”.

Il gruppo riunito decide di dedicarsi alla preparazione della navetta per partire al più presto possibile l’indomani (dopotutto hanno solo 14 giorni per raggiungere il rendez-vous con il Generale Tarth); il resto della giornata passa tranquilla con ferite da medicare ed energie da recuperare…

Highbecca si dedica a rifornire la nave di carburante, viveri e munizioni (prelavate dai depositi imperiali) e carica il droide (o meglio le parti complete del droide) a bordo della nave.

Hope prova a sondare la mente dell’uomo rinchiuso nella camera stagna dell’infemeria… il soggetto non reagisce… sembra morto nonostante i suoi segni vitali siano ancora presenti pur se deboli.

Paul Waterflyer ed il jawas restano a fare la guardia ai “prigionieri” ed a controllare lo stato di Geego-Gin.

GIORNO 57: PARTENZA!

Finalmente giunge il momento della partenza… i nostri eroi ed i 3 prigionieri salgono a bordo della navetta ribelle… ci vogliono un paio d’ore per scaldarne a dovere i motori…

Un paio d’ore contraddistinte da lunghe discussioni tra i nostri eroi su cosa fare del “malato” alla fine solo Highbecca resta contrario all’abbandonarlo nella base che sarà fatta esplodere con la mina che hanno a disposizione e lo testimonia con un “…ma siete veramente disposti ad avere una vita sulla coscienza?”… domanda che non riceverà rispota.

I motori sono finalmente operativi al 100% ma un ultimo ostacolo si frappone tra i nostri eroi e la fuga… un nuovo e violento disturbo della forza lascia tutti svenuti a parte i due jedi… Paul ed Hope sono coscienti che il disturbo sia in qualche modo legato al alto oscuro ma non riescono a focalizzare meglio né cosa sia nè da dove venga… inoltre, non sapendo assolutamente pilotare la navetta, il vecchio jedi preferisce non rischiare… non vuole rischiare la vita sua e dei suoi amici... perciò si limita a tentare di risvegliare lo wookie ed il jawas…

Solo dopo un paio d’ore i due piloti sono in grado di fare il loro dovere nonostante siano ancora storditi…

L’armiere (il jawas) attiva la mina e la rilascia all’interno dell’hangar…

Il pilota (lo wookie) lancia la navetta verso i portelloni e lo spazio esterno…

Ceti II finalmente si allontana…

Jere Mee Kohlson fa detonare la mina… troppo vicino… la nave viene investita da una pioggia di detriti… le esplosioni si susseguono violentissime nella base… finchè con un ultimo grosso boato una buona parte del pianeta è polverizzata…

La nave si allontana…

Con la convinzione di consegnare i tre imperiali sopravvissuti come prigionieri al generale Tarth, tocca al Jawas fare i conti per il salto in hyperdrive verso il punto di ritrovo…

Con un po’ di scossoni la nave salta a velocità luce… Ceti II, o meglio quello che ne resta, è ormai alle spalle… ci vorranno circa 10 giorni per raggiungere la destinazione.

4 Commenti


Commento consigliato

Credo che anche Bepin fosse contrario a lasciare lì il tizio in realtà.

Inoltre puntualizzo che la mia risposta a "siete veramente disposti ad avere una vita sulla coscienza?" è stata "Sì."

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Non ho vluto puntualizzare sulla tua risposta (caro il mio candidato al lato oscuro) anche perchè non so mai se sei serio on... :banghead:

per quel che riguarda l'Umile, ovviamente era contrario... ma era anche convinto che il tipo ormai fosse morto... anche se forse non era proprio chiarissimo... ;-)

:bye:

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Parti dal presupposto che io sia sempre serio. :-D

L'Umile è svantaggiato dal fatto di pensare solo ai ca++i suoi mentre si gioca... Crederà di essere ancora su Faerun, a forza di palline e aneddoti di lavoro.

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