Capitolo 18: Sorprese!
GIORNO 112: DI NUOVO NELL’ARENA.
È ancora stanco e dolorante dopo lo scontro col tozzo e violento rettiloide, ma Paul sa che non ha altra scelta se non apprestarsi ad un nuovo duello: due ore di pausa sono poche ma dovrà farsele bastare.
Giunge il momento del secondo scontro.
Cigolando l’ascensore solleva il nostro eroe al livello dell’arena. Paul si guarda in giro: nell’altro ascensore non riesce a distinguere chi sarà il suo avversario, anche perché è distratto dalla presenza di uno strano personaggio che levita (a circa 50 metri d’altezza) sopra l’uscita dell’altro ascensore.
Finalmente il suo avversario esce allo scoperto: si tratta di un Kel-Dor, la maschera fissata al volto che gli permette di sopravvivere in una atmosfera normale non lascia dubbi.
A prima vista è disarmato: “Che sia un esperto di arti marziali?” si chiede il nostro eroe. È proprio così. Ed il rispettoso inchino rivolto al “levitante” identifica questo ultimo come il suo maestro.
“Che stranezza!”
Paul si prepara, in attesa della mossa dell’avversario. L’avversario non si fa attendere un paio di rapidi balzi di lato prima da una parte e poi dall’altra e svanisce. Svanisce nel nulla! Paul non lo vede e non lo sente; non gli resta che ricorrere alla forza.
Niente da fare!
Il suo avversario è scomparso e Paul non sa cosa fare. Decide di avanzare lentamente ed in guardia verso il centro dell’arena… non riesce a fare che pochi passi. Il Kel-Dor riappare davanti a lui come un fantasma e come se niente fosse e lo colpisce con un violentissimo colpo dato col palmo della mano: un colpo che avrebbe tramortito una persona normale, ma non il nostro jedi che, anzi, ha il sangue freddo di reagire proprio facendo uso della forza sua alleata ricorrendo ai suoi trucchi mentali.
Dapprima tenta di spaventare il suo avversario; Paul ottiene un mezzo successo lasciandolo in uno strano stato di trance. Poi prova a convincerlo alla resa… il secondo tentativo di fare breccia nella disciplinata mente del combattente kel-dor scatena in lui una strana reazione violenta: con uno sforzo sovrumano si sdoppia ed attacca contemporaneamente dai due fianchi lo smarrito Paul. L’attacco va a segno ma è troppo debole: Paul è ancora in piedi. La furia svanisce ed il kel-dor sanguinante e stremato cade a terra privo di sensi.
La vittoria è per l’umano, ancora sorpreso dallo strano combattimento.
In breve lo strano alieno si rialza in piedi barcollante e, senza nemmeno sollevare lo sguardo da terra, si dirige verso il suo "angolo”. Il levitante atterra sopra la torre che sostiene l’ascensore, estrae una lunga lancia lucente e la scaglia contro il suo allievo, urlando una singola parola, uccidendolo sul colpo.
Paul non sa cosa volesse dire di preciso, ma l’idea che si è fatto è che avesse il senso di INDEGNO!
L’ascensore lo riporta al suo spogliatoio con una vittoria in più e con la sensazione che ci sia un altro utilizzatore della forza nascosto tra i partecipanti a queste strane lotte.
Passano altre due ore tra medicamenti ricevuti, pensieri contraddittori su come stanno andando le cose e preoccupazione per gli eventi futuri.
È ora del terzo ed ultimo scontro.
L’ascensore sale, cigolando come sempre.
Il cancello dell’arena si apre e questa volta Paul non deve sforzarsi per capire chi sia il suo avversario: una lama di luce bianca illumina parzialmente un umanoide ricoperto di una strana armatura (un elaborato elmo ne cela le fattezze).
Un breve istante di concentrazione per averne la conferma: è un utilizzatore della forza.
Lo scontro ha inizio immediatamente.
Paul esordisce coi soliti trucchi mentali ma contro questo disciplinato jedi (che jedi non è – NdSM: si tratta di un Jenserai Defender) non hanno effetto si passa allo scontro tra spade laser ma qui viene fuori la notevole esperienza di combattimento dell’altro a dispetto dei talenti mentali di Paul. In breve, dopo pochi colpi scambiati, dopo uno stritolamento con la forza tentato da Paul e dopo un colpo di pura forza messo a segno dell’essere in armatura, il combattimento ha termine: l’umano è a terra svenuto; Paul ha perso.
Quando riprende i sensi si trova di nuovo negli spogliatoi: è stato medicato in modo da salvargli la vita, ma è debole ed è ancora frastornato.
Si guarda intorno e vede l’ormai solito medico assieme a Stella Impazzita e Nebbioso: sorridono.
“Alzati forza!” intima la donna rodian, “Jak-Thal è ansioso di vederti!”.
Paul tenta di replicare che ci deve essere uno sbaglio, in fondo ha perso; la rodian, per contro, gli spiega che i jedi sono rari e per questo anche un nobile potente come Jak-Thal è curioso di poter scambiare quattro chiacchiere con uno di essi: "...quindi sii educato, asseconda il nobile Jak-Thal nelle sue richieste, e soprattutto non fare mosse azzardate; ne va della vita di tutti e tre!"
Mentre si dirige verso la terrazza dove il nobile rodian lo attende Paul riprende lucidità e finalmente realizza una cosa: la sua spada laser (NdSM: la psada laser che fu del suo maestro morto per salvargli la vita, unico ricordo tangibile del maestro in questione) è sparita.
Facendosi coraggio non dice niente e spera di poter scoprire qualcosa proprio dal vecchio e nobile Jak-Thal.
L’incontro è piuttosto formale: Jak-Thal è un vecchio (e non lo nasconde) seduto su una specie di trono, al suo fianco, sulla destra, un giovane rodian (uno dei figli del nobile secondo Stella Impazzita) e sulla sinistra lo strano guerriero "jedi che jedi non è" che ha vinto il torneo appena conclusosi.
Paul ha il buon senso di mantenere un “profilo basso” assecondando il senso di superiorità manifestato dal nobile rodian; così facendo riesce ad intavolare un dialogo proficuo ed a venire a conoscenza di molti più dettagli rispetto a quello che si sarebbe aspettato sulle fantomatiche Lune Gemelle di Rodia
“Si trattava delle due lune più vicine al pianeta… Erano molto simili ed orbitavano lungo la stessa orbita ma in posizione diametralmente opposta rispetto al pianeta… oltre un secolo fa qualcosa, nemmeno io so cosa, le ha fatte uscire dall’orbita e le ha allontanate per sempre dal pianeta… ora vagano nello spazio… nessuno sa di preciso dove siano o anche se semplicemente esistano ancora… questa è la verità sulle lune gemelle di Rodia! Qualsiasi altra cosa tu possa sentire a riguardo è una bugia o nel migliore dei casi un’esagerazione.”
Il colloquio dura oltre un’ora durante la quale Jak-Thal si informa lungamente sull’identità di Paul e sul cosa voglia dire essere un jedi; il rodian arriva persino ad offrire all’umano un lavoro come sua guardia del corpo, da svolgere assieme al misterioso guerriero in armatura. Paul cortesemente rifiuta, spiegando al vecchio che lo scopo della sua vita è quello di crescere come jedi, come aveva promesso al suo vecchio maestro tanti anni prima. Per tutta risposta Jak-Thal indica a Paul il luogo ove potrebbe risiedere un vecchio jedi suo amico: il rodian lo ha tenuto nascosto per qualche tempo dall’impero, ma poi il jedi (un umano) ha voluto a tutti i costi andarsene per evitare brutte sorprese all’amico rodian così disponibile nell’offrirgli riparo. La rotta presa dal vecchio jedi era quella verso
Dopo aver parlato col nobile Paul ha anche l’occasione di scambiare poche parole col guerriero in armatura; l’elmo è fatto in modo da alterare in modo metallico la voce di chi lo indossa ed il nostro eroe fatica addirittura a stabilire se il suo interlocutore sia maschio o femmina (NdSM: Paul non ha ancora nessuna idea di quale sia la sua razza!); il colloquio è freddo: l’essere in armatura tratta Paul con la stessa freddezza e superiorità con cui un uomo adulto tratterebbe un bambino impertinente.
Alla fine una cosa è chiara la spada del nostro eroe ora brilla tra le mani dello strano jedi in armatura; dopo poche parola a riguardo quest’ultimo lancia a paul un’altra spada (quella bianca usata contro di lui nello scontro) commentando “…e se rivuoi la spada che fu del tuo maestro, sai dove trovarmi!”.
Tuttavia anche questo colloquio è tutt’altro che inutile; rispondendo alle domande di uno stranamente curioso Paul, il "jedi che jedi non è" in armatura indica al nostro eroe un lontano pianeta (chiamato Jessen): qui in un monastero insegnano a seguire le vie della forza in modo “nuovo”; qui è dove lo strano jedi in armatura ha imparato.
Finiti i colloqui Paul se ne va con Stella Impazzita e Nebbioso e con una nuova spada laser (bianca) indeciso su quale delle due piste seguire: cercare un monastero perduto (dove Paul potrebbe perdere la vita nel solo tentativo di raggiungerlo) o seguire le diafane orme di un maestro jedi forse ancora in vita?
La decisione è presto presa: i due rodian che lo accompagnano sono diretti, per seguire i loro affari personali, proprio verso la presunta dimora del maestro jedi: Paul non può far altro che aggregarsi al loro viaggio. La partenza è fissata per l’indomani.
GIORNO 113: UN NUOVO VIAGGIO.
È così ora di una nuova partenza per Paul. Lascerò Rodia assieme ai due “amici” (oltretutto la nave è la loro) che ha incontrato qui per partire alla ricerca di un maestro jedi scomparso.
NdSM: ci vogliono ben 18 giorni di viaggio per arrivare a destinazione (magie dell’hyperdrive)!
Il viaggio è lungo ed il nostro eroe ha tempo sia di guarire completamente dalle ferite, sia di chiacchierare coi suoi due compagni (in particolare con Stella Impazzita), sia di scoprire che altro non sono se non contrabbandieri.
GIORNO 112 – 118: L’INQUISITORE TARKIN.
Veniamo ora agli altri.
Sono appena ri-attraccati alla stazione spaziale dopo aver chiarito lo spiacevole equivoco con l’inquisitore. È ora di riscuotere i propri crediti e di pensare a rimettere in sesto la navetta.
L’incontro con gli ithorian proprietari della fabbrica “disinfestata” è proficuo. È Geego-Gin a gestire le trattative ma gli ithorian sono dei clienti “facili” e ben presto ci si accorda su un cospicuo risarcimento pari a 25000 crediti (i 10000 pattuiti più altri 15000 per le indagini svolte ed i dati “extra” recuperati dai computer dei mandanti). L’incontro va così bene che gli ithorian si informano anche sulla disponibilità dei nostri eroi per un nuovo lavoro di tipo del tutto diverso: un semplice trasporto e scorta; visto l’interesse dimostrato dal twi’lek e dallo wookie, viene stabilito un nuovo incontro di lì a pochi giorni (NdSM: tanto con la nave ridotta in quelle pessime condizioni dove volete che vadano i nostri eroi?!).
Così i giorni passano tra le riparazioni alla nave, la ricerca di equipaggiamenti e gli incontri romantici di Highbecca con la cameriere dal famoso locale di cucina wookie “La Tana Pelosa”.
Durante il secondo giorno di sosta alla stazione spaziale, ai terminali da cacciatori di taglie dei nostri eroi arriva una segnalazione:
Ricercato: Ai-Thi (jawas)Taglia: 12000 crediti (pagata dagli Hutt di Tatooine), vivo o morto, non disintegrato.
Luogo: seconda luna di Coruscant.
Accusa: sabotaggio di corse spaziali ai fini di guadagni illeciti (baro)
Note: soggetto non pericoloso.
Una nuova opportunità di guadagno. anche se sorgono leciti dubbi sul perchè di una tagli atanto generosa per un criminale "da poco" e poco pericoloso come questo sembra essere; tali dubbi vengonmo tuttavia liquidati garzie alle spiegazioni forntite da Jere Mee Kohlson sulle abitudini degli Hutt: "... è normale che offrano tanti soldi; per loro è più importante dimostrare di aver ricatturato un uomo che gli è sfuggito piuttosto che questi pochi spiccioli! Eh già... per loro 12000 crediti non sono nient'altro che spiccioli!"
Qualche giorno dopo, invece, è il solo Geego-Gin ad avere una sorpresa: l’inquisitore Tarkin lo invita a bere qualcosa ed a fare quattro chiacchiere “tra amici”, dopo averlo incontrato “casualmente” per strada. Le chiacchiere sono, al principio, abbastanza amichevoli, ma ben presto risultano sconcertanti per il twi’lek. L’inquisitore, infatti, dopo essersi fatto raccontare tutto il possibile sul passato del nostro eroe ed averlo ascoltati con grande interesse, gli rivela alcuni dettagli che per il twi'lek erano oscuri: per prima cosa gli rivela che suo padre era uno jedi (una bella foto di un twi’lek che impugna una spada laser fa la sua comparsa davanti agli occhi di Geego-Gin - il nostro eroe non è molto convinto e rifiuta categoricamente l'idea; ma ormai il duibbio ha messo radici), ed è per questo che era stato “tradito ed ucciso” mentre era in missione su Kashyyyk per conto del vecchio governo della repubblica; quindi aggiunge che il nostro eroe ha ancora una famiglia su Ryloth: una madre e tre sorelle (l’inquisitore fornisce anche ora una foto come prova - e questa volta Geego-Gin sembra molto più colpito).
Il twi’lek, come detto, non sembra del tutto convinto; continua a negare le notizie appena ricevute ma è chiaro che lo hanno segnato; anzi si può dire che sia senza dubbio sotto shock.
A questo punto l’inquisitore cala la mannaia: “…inoltre, stando alle nostre ultime indagini, anche un uomo che viaggiava con voi risulta essere un jedi!” e qui è una bella foto di Paul a finire tra le mani del twi’lek ancora sconvolto. La foto di per se non prova nulla ma le reazioni di Geego-Gin vengono valutate attentamente dall’inquisitore che aggiunge: ”Domani dirameremo una segnalazione di taglia ufficiale. Per ora te la lascio, ci tenevo che tu l’avessi in anteprima!”
Ricercato: Paul WaterflyerTaglia: 2500 crediti, vivo.
Luogo: Rodia.
Accusa: sostiene di essere un jedi.
Note: soggetto potenzialmente molto pericoloso.
Detto questo l'inquisitore Tarkin si alza dal tavolo, saluta velocemnte il twi'lek e se ne va (pagando da bere), soddisfatto di aver messo in crisi il nostro eroe.
Geego-Gin è sconvolto.
L’unica cosa che riesce a fare è bere. Così continua… fino a ridursi ad uno straccio. Riesce a malapena a trascinarsi alla navetta ed a chiudersi nella sua cabina; non prima di aver lanciato uno stentato “Il nostro amico jedi ci ha messo nei casini di nuovo!” verso i suoi compagni.
Il giorno dopo arriva la conferma e la taglia diventa ufficiale.
Nessuno però ne parla. Ed il gruppo decide di non darle peso… almeno per il momento.
Arriva in compenso il famoso nuovo incontro con gli ithorian. La nuova missione sarebbe trasportare una parte di un grosso carico e, nel frattempo, scortare la nave da trasporto del capitano Barnaba (un umano con un braccio cibernetico) che trasporta la parte più consistente. Il premio sarebbe di 10000 crediti. La destinazione un piccolo pianeta chiamato Maetin che si trova vicino a Coruscant. I destinatari della spedizioni sono altri ithorian che sono anche incaricati del pagamento. Dopo la consegna ed il pagamento i servizi dei nostri eroi non saranno più richiesti.
Dato che la taglia sul jawas è a Coruscant, i nostri eroi accettano l’incarico.
GIORNO 118 – 122: SPEDIZIONI.
La partenza è fissata e le due navi decollano come da programma. Dopo qualche semplice manovra per sincronizzare il viaggio, si entra in hyperdrive e tutto sarà tranquillo fino a destinazione.
Il viaggio è stranamente breve: quattro soli giorni. Quattro giorni durante i quali i nostri eroi (ancora accompagnati da Nova) non perdono l’occasione di discutere in pace dei nuovi sviluppi che coinvolgono il loro vecchio compagno.
Geego-Gin non fa nessun accenno alle notizie sulla sua famiglia che ha ricevuto; è più taciturno, silenzioso e scontroso del solito, ma nessuno ha l’ardire di chiedere spiegazioni (nemmeno papà-wookie).
GIORNO 122: PACCO A SORPRESA.
Finalmente Maetin è in vista. In breve i destinatari si fanno trovare ed inviano ai nostri eroi le coordinate per l’atterraggio per la consegna di quanto pattuito. La voce alla radio suona stranamente famigliare ai nostri eroi, ma nessuno la riconosce.
Solo una volta a terra arriva la sorpresa: davanti a loro non ci sono ithorians ma ribelli guidati dal solito generale Tarth.
Il generale fa fatica a trattenere i nostri eroi ma, se non altro per il tempo necessario a scaricare le merci dalla loro nave, riesce a convincerli a fare quattro chiacchiere con lui. L’atmosfera è tesa, dopotutto li ha abbandonati nei guai su una stazione spaziale imperiale dopo un attentato, ma i 10000 credi ti pattuiti aiutano la distensione.
Il generale non perde tempo: “Avrei un lavoro per voi. Una operazione di ricerca ed eventualmente recupero. In premio ci sarebbero molti soldi.”
“E vorrei ben vedere… visto come si è conclusa l’ultima operazione di recupero a cui ci ha destinati!” commenta sarcastico Geego-Gin.
“Già… ma questa volta è diverso. Non dovrebbero esserci grandi rischi abbiamo avuto notizia del ritrovamento di un relitto di nave spaziale “Venator Class Corvette” su un pianeta boscoso chiamato Sal’aaha… il vostro compito sarebbe quello di andare lì e controllare se le informazioni che abbiamo ricevuto sono vere ed eventualmente qual è lo stato della nave… dopotutto è abbandonata là da quasi 30 anni… riportateci queste notizie ed avrete 25000 crediti.” Propone il generale.
“Troppo poco… ma possiamo accordarci… noi facciamo le indagini e voi installate un bacta tank pieno e funzionante sulla nostra navetta…e se la nave fosse recuperabile? Ci spetterebbe un premio vero?” rilancia il twi’lek.
“Un bacta tank eh? Affare fatto; lo smonteremo dalla mia nave per rimontarlo sulal vostra... questo è l'unico modo in cui potremmo fornirvene uno! Comunque, se la nave sarà recuperabile e se riuscirete a portarla alla base che vi indicherò, avrete un grosso premio cinque milioni di crediti!”
Di fronte a questa cifra i nostri eroi non hanno dubbi: “Affare fatto!”.
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