Capitolo 21: Guai!
GIORNO 166: UNO STRANO INCONTRO.
La notte arriva presto, e con essa arriva il gelo pungente del deserto; Paul non può fare altro che rannicchiarsi su se stesso e sfruttare la protezione ed il calore garantito dei vestiti protettivi. Il sonno è poco, ed è agitato.
All’improvviso si alza il vento, un vento impetuoso che porta con se grandi quantità di sabbia; il jedi intuisce che la mattina debba essere alle porte (la luminosità dell’ambiente sta cambiando) ma la sabbia gli impedisce di vedere i soli.
“Resterò qui rannicchiato al sicuro, stando attento a non farmi ricoprire dalla sabbia; almeno finché la tempesta non si placherà un po’!” pensa tra se e se, ma non conosce le tempeste di sabbia di Tatooine.
Le ore passano e la temperatura aumenta, ma la tempesta non accenna a placarsi; anzi rinforza sempre più carica di elettricità. Per due volte piccoli fulmini colpiscono il nostro eroe e lui resiste alle scariche restandone solo appena intorpidito; deve essere quasi mezzogiorno quando una scarica più forte delle altre lo stende… Paul sviene… convinto ormai di non avere speranze.
Riapre gli occhi al buio…
Si rende conto di essere disteso su un letto di roccia, di essere impolverato, certo, ma non sepolto dalla sabbia…
L’ululato del vento sembra distante…
Si tira sui gomiti a fatica… si guarda intorno: una grotta…
In un angolo un fuocherello che brucia a fatica spande una tenue luce…
“C’è qualcuno?”
Nessuna risposta…
Paul si guarda attorno…
Vicino a lui giacciono dei vestiti puliti ben ripiegati e la pistola recuperata dal cadavere del pilota… manca la spada laser…
“Di nuovo!” pensa il jedi…
“Beh, se mi senti, chiunque tu sia, grazie per avermi portato al riparo…” altre parole gettate nel vuoto.
Ancora nessuna risposta…
Il jedi decide quindi di riposare ancora un po’ per recuperare ancora un po’ di energie… il sonno arriva immediatamente.
Si sveglia di nuovo: “Ma quanto tempo ho dormito?” si chiede fra se e se senza riuscire a darsi una risposta.
Il fuoco ora brilla più intenso… c’è una pentola che borbotta ed uno strano odore si spande nella stanza.
Il vento di tempesta continua ad ululare in lontananza…
Paul ha fame…
Si guarda di nuovo attorno rialzandosi in piedi… questa volta scorge una figura seduta in un angolo…
“Grazie… grazie di avermi portato in salvo…chi sei?”
“Di nulla…” risponde la misteriosa figura “Sono solo un pastore ma conosco il deserto…meglio di te a quanto pare... è stato solo un caso che ti abbia trovato…” detto questo invita Paul a mangiare qualcosa con lui… prende due ciotole di legno le riempie di una scura zuppa presa dal pentolone, ne porge una al nostro eroe e comincia a mangiare voracemente dall’altra…
Paul non esista e spinto dalla fame e stimolato dal buon profumo che la zuppa emana, imita il suo ospite cominciando a mangiare voracemente… qualcosa però non va… la sua testa si fa pesante… ed in breve perde i sensi…
Si sveglia di nuovo sul suo letto di pietra… di fronte a lui stavolta si erge una figura più alta e forzuta… “Chi sei tu? Che fine ha fatto il vecchio che era qui?”
Per tutta risposta una spada laser di un colore rosso accesso balena nel buio… “Sono qui per ucciderti Paul Waterflyer!”
Paul si alza… “Perché?”
“Perché è il mio compito…”
Paul raduna le sue poche forze… e facendo affidamento sulla Forza prova a disarmare il suo avversario… il “trucco" funziona e la spada ora è nelle mani del nostro eroe… “Perché vuoi uccidermi?”
“Così mi è stato ordinato di fare!” ed una seconda spada rosso sangue compare tra le mani del misterioso nemico.
Paul non demorde… non vuole ricorrere alla violenza… così fa uno sforzo e sfruttando ancora una volta i poteri della Forza, di nuovo prova a disarmare l’avversario… e di nuovo ce la fa: due spade rosse ora sono nelle mani di Paul: “Chi ti ha ordinato di farlo? Per chi lavori?”
L’intruso non demorde… sorride in modo beffardo.. e sfodera una terza spada, identica alle altre due: “Si tratta di un ordine del mio Maestro ed io non li discuto gli ordini del mio maestro… almeno questo dovresti capirlo; o forse no?”…
Da qui comincia un delirio fatto di minacce… contraddizioni… provocazioni… insulti… inviti a passare al lato oscuro... e simili…
Un lungo discorso improntato su cosa sia “male” e cosa no e su quanto sia importante obbedire ai maestri… ma non si arriva mai al combattimento…
Paul comincia a sospettare che non sia una cosa del tutto reale… con un iommane sforzo di volontà si aggrappa ai suoi sensi, scoglie l'illusione che lo circonda e si riprende…
Di fronte a lui sta il vecchietto… che scuote la testa: “Sei pericoloso giovane jedi…”
“Non sono molto giovane… ma tu chi sei in realtà?” ribatte Paul.
“Mi hai detto che cercavi un uomo nel deserto… beh lo hai trovato…”
Da qui in poi scatta un altro scambio di battute delirante tra Paul ed il “pastore”. Il discorso va per le lunghe… alla fine il vecchio accetta, anzi si offre, di insegnare qualcosa a Paul purché egli faccia tutto ciò che gli viene detto senza discutere.
Paul è un po' perplesso, ma alla fine accetta.
L’addestramento sarebbe cominciato di lì a cinque giorni… nei quali il nostro eroe avrebbe dovuto restare nella grotta a leggere uno strano libro.
Il vecchio si appresta ad uscire, ma prima di inoltrarsi nella tempesta si rivolge di nuovo a Paul: “…puoi chiamarmi Ben!”.
NdSM: tra i vari svenimenti di paul sono passati in tutto circa 7 giorni.
GIORNO 168: GUAI IN HYPERDRIVE!
Il viaggio in hyperdrive procede monotono e regolare…
Questo almeno per i primi giorni, finché durante uno dei suoi turni di guardia in sala comando Jere Mee Kohlson non nota una “perdita di energia” in un comparto della nave dove dovrebbe essere tutto spento. Urge un’indagine.
Il jawas, lo wookie, il twi’lek ed il giovane jedi umano si recano sul posto.
Qualcuno ha tentato più volte di usare una trasmittente… senza successo a quanto pare dato che la nave è in hyperdrive; la cosa è comunque preoccupante. I nostri eroi decidono di lasciare lì uno dei loro droidi protocollari che si finga spento e che controlli la trasmittente per scoprire chi l’ha usata nel caso dovesse tornare.
Passano alcuni giorni senza rapporti da parte del droide, che comunque è ancora in funzione.
Questa volta è Highbecca a notare qualcosa di insolito… qualcosa si è staccato dalla nave e si è “perso nello spazio” sganciato da uno dei compartimenti di coda.
Di nuovo i nostri quattro eroi si precipitano sul posto per controllare: qualcuno ha lanciato nello spazio qualcosa di simile ad una boa per inviare un segnale registrato (un pericoloso sistema di comunicazione di emergenza delle grandi navi stellari più vecchie)… “A questo punto è evidente che qualcuno a bordo gioca sporco! Dobbiamo scoprire chi è farci dire tutto quello che sa… con le buone o con le cattive!” sono le parole di Geego-Gin. Nessuno lo contraddice.
Cominciano le indagini… gli indizi sono pochi, tuttavia sono sufficienti a creare una rosa di sospetti. A questo punto sono le doti investigative del twi’lek a fare la differenza ed a portare a nuovi piccoli passi avanti che restringono via via la rosa fino ad un solo “indiziato” (NdSM già identificato come “colpevole” dal solerte twi’lek).
Così i nostri eroi decidono di tendergli un tranello… inscenano un finto guasto (NdSM: grazie alla delicatezza di Highbecca il guasto simulato diventa un guasto vero) che lo spione, un valente tecnico, possa riparare e lo mandano a chiamare…
L’uomo arriva con tutto il suo armamentario per effettuare la riparazione e comincia a lavorarci aiutato dallo wookie mentre gli altri fingendo una innocente chiacchierata cominciano una specie di interrogatorio volto dapprima ad accertarsi che sia veramente lui il sospettato, e quindi volto ad incastrarlo.
La cosa non sembra portare da nessuna parte ed Highbecca persa la pazienza lo accusa in modo un po’ più diretto. Il tecnico (NdSM: in realtà si tratta sul serio di una spia imperiale; è stato lui ad accedere alla trasmittente e quindi non si presenta certo impreparato all’incontro con i nostri eroi) nega con convinzione ogni accusa, ma nel frattempo comincia a prendere le sue precauzioni: nasconde una potente carica esplosiva in uno dei condotti che sta riparando.
L’uomo si allontana di qualche passo… Geego-Gin gli sbarra l’uscita… dallo wookie arrivano altre accuse… non resta che una soluzione: con un telecomando fa saltare la carica appena installata (ferendo Highbecca, l’unico coinvolto nell’esplosione); nel frattempo estrae una pistola ed apre il fuoco verso il twi’lek.
I nostri eroi reagiscono prontamente (si aspettavano un tradimento) e rispondono al fuoco colpendo duramente la spia.
Hope prova ad usare la Forza per costringere alla resa il nemico utilizzando un trucco mentale. Niente da fare.
La spia spara di nuovo, ma questa volta il colpo va a vuoto.
Una nuova salva di colpi dei nostri eroi ed il poveraccio è gravemente ferito…
Hope non ha tempo di reagire né di provare altri “trucchi”, la spia gli passa accanto e si fa esplodere coinvolgendo il jedi ed il twi’lek nello scoppio e causando dei gravi danni alla nave.
Lo scontro è finito… purtroppo senza prigionieri da interrogare…
Successive perquisizioni negli alloggi della spia portano al ritrovamento di tre piccoli computer portatili. Una volta decrittate le informazioni ivi contenute, i nostri eroi si convincono che la spia lavorasse da tempo per l’impero col compito di spiare in particolare le mosse del generale Tarth.
Cosa li aspetta ora al loro arrivo su Yavin?
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