Ronin
Editore
DC Comics
in Italia Planeta DeAgostini
Formato
Graphic Novel, in volume unico cartonato, di circa 290 pagine
Il fumetto in una frase
L'onore non ha età
La storia
Giappone feudale: un giovane samurai viene meno al suo dovere, nello scontro con il demone Agat.
Disonorato, condannato a vivere finchè non avrà portato a termine il suo compito, rinasce nella New York del XXI secolo, una classica distopia cyberpunk, dove baraccopoli selvagge si affiancano ad Aquarius, metropoli ultramoderna governata da una sofisticata AI.
Fuori dal suo elemento, braccato dalle autorità, dai pericoli della città e da Agat, suo eterno nemico, il ronin dovrà sopravvivere in questa giungla metropolitana maledetta, aiutato da pochi improbabili personaggi nel raggiungimanto del suo scopo.
Parallelamente si segue la storia di un ufficiale di Aquarius, Casey, all'inizio coordinatrice della caccia al ronin per finire come sua alleata.
Contenuti
Prima opera solista di Miller, e si sente. Tutto ciò che ritroveremo nelle sue opere più famose si può già annusare qui: la città opprimente, inquietante e piena di terrori; l'anti-eroe reietto e braccato; la violenza selvaggia e quotidiana che l'uomo propina ai suoi simili, senza il minimo rimorso.
Il fumetto offre spunti di riflessione su diversi temi sociali come l'onore, l'obbedienza, e l'eterno dubbio "sicurezza vs libertà", ma sono poco più che accenni mescolati alle scene d'azione e alle inquietanti splash page di Miller. Si ha davvero la sensazione, soprattutto se paragonato ad altre opere dello stesso autore, di una "copia di brutta", una bozza in cui le idee sono chiare e interessanti ma il modo di esprimerle è ben lontano dalla perfezione.
Frank Miller esordisce (si parla del 1983) nel mondo delle Graphic Novel con questa opera complessa, forse troppo per la sua relativa inesperienza. Storia a tratti di difficile comprensione, alterna poche pagine fitte di dialogo a interi capitoli di pura azione, privi anche delle onomatopee (tipico di Miller). Il linguaggio è abbastanza semplice e non troppo criptico, tuttavia ai personaggi manca ancora il cinico sarcasmo milleriano; lo stile abbozzato e volutamente esagerato dei disegni non contribuisce a rendere il tutto più comprensibile, anche se dà all'opera un certo carattere.
Lynn Varley è lontana dagli obrobri de Il Cavaliere Oscuro Colpisce Ancora, ma rivela comunque la sua pochezza come colorista alle prime armi: colori piatti, spesso volontariamente diversi da quelli naturali. Uno stile che vorrebbe essere particolare ma risulta solo confusionario.
VOTO FINALE: 6/10 consigliato ai fan sfegatati di Miller, ma non a molti altri. Ci sono diverse idee ma sviluppate abbastanza male, e i disegni sono lontani da quelli di Il Ritorno del Cavaliere Oscuro
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