La cortesia
Oggi, tornando a Cesena, ho dovuto prendere due autobus: uno a Montebelluna e uno a Cesena.
Mi sono capitati due autisti completamente differenti.
Uno scontroso, faccia ingrugnita, rispondeva a fatica ai saluti.
L'altro salutava uno ad uno i passeggeri che salivano e che scendevano (l'ho visto perfino salutare un automobilista ad una rotonda!).
Questi due incontri hanno per forza di cose condizionato, almeno in parte, il mio umore di oggi.
Pensando a questo, mi è tornato in mente il mio soggiorno in Giappone e una frase di Yumi, una ragazza che ho conosciuto in Inghilterra: "I commessi inglesi sono molto scortesi e di nessun aiuto".
Dove voglio arrivare con questi pensieri buttati alla rinfusa?
Mi piacerebbe che le persone, soprattutto quelle che devono servire altri (siano commessi o autisti), fossero capaci di essere cortesi, anche se hanno avuto una giornata pessima o hanno altri problemi, anche a costo di essere "culturalmente ipocriti" come i giapponesi.
(Questa definizione non è mia e non la condivido, ma spero si capisca il senso).
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