Vaghezza
Serata strana questa.
C'è un odore acre in casa, colpa mia di essermi dimenticato di comprare la sabbia per la lettiera dei gatti.
Il vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv del dissipatore del PC riempie la stanza, LadyDaglator è in cucina ed io mi trovo in quella particolare situazione in cui hai sonno e vorresti andare a dormire, ma non hai ancora l'intenzione di staccarti dal PC.
La bilancia segna 77,8 e mi rendo conto che i "bagordi di Natale" non li ho ancora finiti.
Un faro dell'auto che non funziona, e l'ho appena ritirata dal tagliando. Altro tempo per riportarcela e farla verificare. Altre corse. Altra pazienza.
Stasi.
Ecco il termine per questo momento: stasi.
Magari un po' di apatia (non tantissima nevvero ), quanto basta per farmi galleggiare in un piccolo limbo di imperfezione e rassegnazione.
La molla vitale del lavoro si è estinta tre ore fa, senza quell'adrenalina scivolo lentamente verso il basso, la pesantezza si ripercuote su corpo e mente ed è tale da tenermi seduto ingobbito davanti al PC e da farmi desiderare di andare a letto.
Nebbia in testa, voglia di nulla.
E lui a fissare le mie mani, immobile e indifferente appoggiato sulla scrivania, ancora attaccato alla presa di corrente ma spento ed inerte.
Così futile e così insignificante nella sua triste inutilità.
Devo ricordarmi di far mettere a posto la presa in bagno, altrimenti LadyDaglator tornerà ad usarlo qui ed a farmelo trovare accanto alla tastiera, l'asciugacapelli.
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