Un premio alla fiducia, questa sconosciuta.
Il 9 ottobre 2009 viene assegnato il Premio Nobel per la Pace al Presidente degli Stati Uniti Barack Hussein Obama. Una decisione presa all'unanimità dal comitato premiante, con la seguente motivazione:"«per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli».
Egli si dice onorato per il prestigioso riconoscimento, (quasi tutta) la stampa di tutto il mondo celebra il primo Presidente afroamericano, complimenti e plausi da tutti i leader del Pianeta.
Ma non è tutta all'acqua di rose, sono in molti a non pensarla come il comitato che ha premiato il presidente, motivando lo scetticismo che nulla di concreto è stato fatto per far si che il premio fosse meritato.
"Assurdo" attacca il Times da Londra, "Rischioso" per il Time di New York, "Prematuro" per il Financial Time, addirittura Michael Moore che pur complimentandosi con il Presidente, dichiara "ora se lo guadagni" e così via. Insomma la stampa USA è scettica e altre perplessità si innalzano dal giubilo.
Uno scetticismo che quasi trova d'accordo lo stesso premiato il quale si dichiara sorpreso e non sicuro di meritarselo.
Analizzando i fatti, quelli che servono, quelli che si possono verificare e che sono fondamentali per dare tale premio, si evince che c'è buon potenziale, primi timidi passi in una strada che porti gli USA e il mondo a dei miglioramenti, prove di dialogo, accordi sul nucleare, risanamento dell'economia sono stati fatti però...mi sento di accodarmi a Obama e alla sua "sorpresa".
Ma non mi sento nemmeno di attaccare come ha fatto un pò tutta la stampa Stars and Stripes.
Può avere certamente ragione però a mio modo di vedere criticare apertamente non fa bene.
Il Presidente ha un bel peso sulle spalle, questo premio gli è stato dato sulla fiducia, per cose che deve ancora portare a casa, non credo sia producente un atteggiamento scettico.
Spronare all'azione come Moore mi trova più d'accordo, c'è lavoro da fare, le aspettative sono tante, ma ricordiamo che Obama è in carica da meno di un anno.
Mi piace questo premio perchè si basa sulla fiducia.
Gira un pò tutto intorno a questo, la fiducia.
Penso che anche l'Accademia di Oslo sia conscia della prematurità del premio, ma penso che sia certa che i risultati arriveranno.
Viviamo in una società dominata dal gretto materialismo, scetticismo e egoismo, dove contano solo i risultati buoni e in poco tempo, nessun margine di errore e nessuna pazienza.
La fiducia nel prossimo è un azzardo che in pochi sono disposti a rischiare, per come vanno le cose ogni errore può essere fatale.
E ne si avrebbe ben donde, chi si fiderebbe di un bancario dopo Lemhan Brothers o Madoff?Chi si fiderebbe di un premier dopo Mills?Chi si fiderebbe di un industriale dopo Cirio e Parmalat?Chi si fiderebbe di un politico dopo la P2?
E la lista è lunga...
Ma se si va avanti così si innesta una catena di diffidenza che porterà agli stessi danni di un azzardo.
Fiducia, chi al giorno d'oggi può dire "io di tizio mi fido ciecamente"? Non lo so...in tanti lo dicono nascondendo un buonismo di facciata e nicodemico, il vecchio detto "fidardi è bene ma non fidarsi è meglio" ha quasi sempre la meglio.
Altri ci credono ma la vita è bastarda e ci si prende la cara vecchia tranvata (per non usare un'altra più colorita espressione).
Sono sicuro che in tanti mi direbbero "io mi sono fidato e trac!!!Fregato!".
Succede. Penso sia una costante nella vita.
Ma è bene chiudersi in una nube nera di diffidenza?
E' bene fare tutto da solo?
Paentesi personale: forse anche ingenuamente e stupidamente ho rinnovato fiducia a qualcuno che mi ha tradito, perchè sono un incrollabile ottimista e credo che in fondo tutti abbiamo diritto a una seconda possibilità. Certo dipende anche dalla gravità del danno.
E devo dire che fin'ora mi è andata bene, i "perdonati" si sono dimostrati degni della mia fiducia. Hanno capito lo sbaglio?Sono semplicemente fortunato?
Questo per dire che a volte va bene, a volte si arriva al traguardo, quindi perchè non credere?
Perchè non credere a un uomo che è palesemente diverso dal passato, un uomo con le caratteristiche giuste per traghettare gli USA e il mondo nel nuovo millennio?
Fidiamoci invece di attaccare, crediamoci invece di criticare, è anche un modo per fare la nostra parte, incoraggiando Obama, nel nostro piccolo gli daremo una mano, è un uomo, alla fine, come tutti, e ha bisogno di altri uomini al suo fianco.
Banale, ma fino a un certo punto.
Esprimo contentezza e fiducia, poi si vedrà le critiche devono arrivare al momento giusto, nei tempi giusti. Se Obama non farà nulla per meritarsi lo stesso premio di uomini come Martin Luther king come Mandela e altri illustri premiati, gli ricorderemo i suoi doveri.
Per ora fidiamoci. E' difficile, è rischioso ma perchè non farlo?
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