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La Nuova Giovine Italia - Intervista a Giuseppe Mazzini


Godric il Paladino

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Chissà se era questa l'Italia che Mazzini sognava.

Chissà se era questa l'Italia che per la quale lui e altri patrioti hanno combattuto, sofferto, dando la loro vita perchè fosse unita e libera.

La domanda che mi pongo spesso, alla luce di quello che accade oggi, cosa penserebbe Mazzini (o gli altri padri della Patria) del suo Paese oggi? Sarebbe contento? Oppure no?

Proviamo a immaginare allora che per volere divino o di chi volete voi, ho uno speciale permesso per l'aldilà, una specie di percorso dantesco, che mi porti al cospetto di uno dei padri della Patria, per una speciale intervista.

Cado in un sonno profondo e mi risveglio in un luogo a me sconosciuto. Una voce mi dice che il mio desiderio verrà esaudito e avrò l'alto onore di andare lassù e intervistare Giuseppe Mazzini.

Quindi ascendo verso l'alto, e arrivo al luogo dell'incontro. Sono molto nervoso e intimorito.

La location è tranquilla, forse un pò troppo monotematica, troppo bianca e troppo azzurra, ma ha il pregio di rilassare e dare un senso di assoluta pace, io aspetto in piedi, un pò un pò a disagio, e molto emozionato. Ecco Mazzini che arriva, una figura ordinata e distinta, sguardo fermo, rassicurante.

Accenna un sorriso mi porge la mano, una stretta decisa, anche troppo. Mi fa accomodare su una nuvoletta che assomiglia a una poltrona, molto comoda.

Sono timido, ma cerco di non farlo trasparire, esordisco:

IO:"Signor Mazzini, che piacere incontrarla, non so proprio come ringraziarla per l'incredibile occasione che mi sta offrendo. Per me è più che un onore. Davvero gentilissimo."

GM:"Non mi ringrazi, anche per me questo è un momento molto interessante e particolare, un confronto con un italiano del 2009 non potevo certo rifiutarlo."

IO:"La prego mi dia del tu, mi sentirei più a mio agio"

GM:"Come vuoi."

IO:"Entriamo subito nel merito del nostro incontro, come lei saprà, sono qui per intervistarla, per chiederle cosa ne pensa dell'Italia di oggi. Lei è informato su quello che succede oggi in Italia?"

GM:"Si mi ritengo informato e aggiornato, diciamo che ho molto tempo libero per farlo." (sorride n.d.r.)

IO:"Forse questa domanda dovevo tenerla per ultima, ma voglio iniziare subito forte, quindi, basandosi su ciò che vede e che sente ogni giorno le chiedo: questa l'Italia, L'Italia di oggi, le piace?"

GM:"Veramente molto poco ci sono molti aspetti decisamente orribili e inquietanti, assolutamente inconcepibili con la visione di Italia che avevo e che ho. Al momento non sono assolutamente soddisfatto, non posso dire che sia questa l'Italia che volevo."

IO:"Allora prima di analizzare gli elementi negativi, cosa salva dell'Italia di oggi?"

GM:"A parte la gastronomia, i monumenti e le belle donne?"(sorride ancora n.d.r)

IO:"A parte quello" (sorrido anche io n.d.r.)

GM:"Guarda, da salvare io credo che ci sia veramente poco, forse nulla, diciamo che salvo gli italiani che ogni mattina si alzano dal proprio letto e vanno al lavoro mandando avanti il loro paese, anche se quest'ultimo non gli riconosce questi sforzi, o peggio gli rende più difficile la vita, ma si alzano lo stesso, ogni giorno, con grande dignità, perchè hanno un grande senso del dovere e amor di Patria. Sono loro, dall'operatore ecologico all'operaio, dallo stagista al dirigente, che mandano avanti l'Italia nel 2009. E' veramente ammirevole la forza con cui tanta gente riesce a dare tanto, nonostante legga sul giornale o guardi in televisione cose deplorevoli che succedono nel loro paese. Arrivano veramente dei macigni giganteschi sulle spalle, ma loro vanno avanti."

IO:"Bè un quadro povero di cose positive. Tanto cuore certamente ma in un contesto veramente drammatico. Da che cosa dipende tale contesto?"

GM:"Sul banco degli imputati prima di tutti ci va la politica, la classe politica. Ma in generale da tutti quegli italiani individualisti, opportunisti e delinquenti. Mi duole molto dirlo ma l'Italia è un paese ricco di storia e di cultura, dovremmo essere più in alto di quello che siamo, e invece la politica è in mano a una elitè di privilegiati, che perdono tempo a aumentare i loro benefit e allargare le loro prerogative, mettendo davanti i loro interessi a quelli dei loro concittadini. Senza distinzioni tra Destra e Sinistra. E come se non bastasse, si contano molti politici che hanno problemi con la giustizia nel Parlamento. Come può essere che dei delinquenti facciano leggi? Tutto ciò è permesso da una giustizia lenta e imbavagliata, asfissiata dalla burocrazia e attaccata dai politici senza scrupoli che vogliono sottrarsi a essa. E la gente non sa o fa finta di non sapere: giornali e televisioni omertosi e servilisti, perchè di proprietà della politica anch'essi, non fanno abbastanza per dire al popolo cosa non va o lo fanno male. Continuano a dire che va tutto bene, oppure lanciano lo scandalo per poi affossarlo nell'oblio. Quelli che ci provano a dire qualcosa vengono azzittiti. Insomma non c'è una politica pulita e onesta, non c'è una informazione libera, non c'è etica, non c'è una giustizia efficace...Come si fa a essere positivi?E potrei andare avanti.

IO:"Lei credeva molto nella democrazia, base imprescindibile per un paese forte e unito, con il popolo vero protagonista. Vede nell'Italia di oggi questa democrazia, vede il popolo protagonista?

GM:"Assolutamente no, ma la mia visione di democrazia è inattubile nell'Italia di oggi. La mia democrazia vedeva il popolo vero legislatore, una compartecipazione di tutte le classi sociali al governo della nazione. Cosa che oggi non si può fare, tra il popolo e la legge ci sono i partiti. C'è questo filtro che blocca l'energia popolare. Io penso che se proprio ci devono essere, devono fare molto meglio di quanto stiano facendo ora, ho proprio l'impressione che tengano veramente poco in considerazione il popolo, tendono a essere un organismo a se stante, una oligarchia celata. Decidono loro, impongono spesso le loro decisioni senza interpellare a volte i loro stessi elettori. Voglio dire: se un partito vuole discutere une legge prima bisogna vedere se questa legge va d'accordo con gli interessi degli elettori, sembra banale, ma a volte lo si da per scontato, oppure se un partito avversario propone una legge, prima di decidere se opporsi o appoggiarla bisogna sapere cosa ne pensa l'elettorato. Ho proprio paura che il popolo sia messi ai margini e usato solo quando si tratta di votare, poi una volta eletti i partiti fanno come credono, e grazie a propaganda demagogica, attraverso un imponente bombardamento mediatico, li si convince che va tutto bene, che stanno lavorando per loro, quando spesso non è così. C'è bisogno di più dialogo tra popolo e partito, se quest'ultimo vuole essere davvero il rappresentante del cittadino italiano deve ascoltarlo, perchè è il cittadino il datore di lavoro del politico.

Il popolo italiano non è protagonista, è sostanzialmente un organo sotto il controllo dei partiti, che attraverso i media fanno una sorta di lavaggio del cervello.

Per non parlare poi di certi partiti secessionisti, xenofobi, che governano l'Italia con sentimenti anti-italiani, si commentano da soli...

IO:"E' solo la politica quindi? O nel seno dell'Italia si celano altri cancri, altre malattie?

GM:"Hai presente un virus? Il virus entra nell'ospite e si riproduce intaccando tutte le altre cellule. Immaginiamo che la politica sia il virus e l'Italia è l'ospite, una volta intaccato la malattia si diffonde, se la politica è malata di conseguenza tutto il resto si ammala. I privilegi, il nepotismo, lo sfuggire alla giustizia, l'attaccamento alla poltrona che c'è in politica si trasmette negli altri settori, quindi abbiamo dirigenti messi ai posti di comando grazie a qualche telefonata, che magari sono totalmente incompententi, alcuni posti importanti passano di padre in figlio infischiandosene di graduatorie e concorsi...e questo modo di fare invece che essere combatutto è preso da esempio. Una cosa che mi fa molto arrabbiare che l'italiano è visto come un profittatore, come un individualista, che rispetta alla lettera il detto "l'occasione fa l'uomo ladro". Se c'è la possibilità di accedere, anche in maniera illegale, al potere, anche un uomo onesto cade nella trappola, e si fa traviare da questo circolo vizioso. Perchè poi, tu fai un favore a me e io lo faccio a te, se vuoi essere qualcuno, difficilmente è perchè lo meriti, ma è perchè conosci qualcuno che conosce qualcuno, e questo chiude la porta a tanta brava gente che con fatica, passione e dedizione cerca di arrivare a un traguardo che non vedrà mai.

E ci sono altri mali, il divario Nord-Sud, che c'è da quando ancora ero in vita, la mafia che spadroneggia e che ha o ha avuto, a quanto sta uscendo adesso, contatti con lo Stato stesso, ma siamo sempre li, se hai un problema che parte dall'alto, gli altri sono solo conseguenze. Se non si cura il male primario si rimarrà sempre malati.

IO:"Capisco. E allora che cosa si può fare?Come si possono risolvere questi problemi?

GM:"Anche qui userò una metafora medica. Siamo alla stregua di un tumore talmente radicato e profondo dall'essere inoperabile. Servirebbe un cataclisma, una rivoluzione culturale, un cambiamento nel modo di pensare e di fare. Bisognerebbe che al potere salisse gente veramente onesta, gente con voglia di fare, entusiaste, pure e altruiste, che ascoltasse davvero i problemi della gente, e eliminare, radere proprio al suolo tutto ciò che dà accesso ai privilegi e alla brama di potere. Ci sono persone così in Italia e sono tante, ma vengono affossate da chi ha il controllo, per mettere gente di fiducia. E' veramente inconcepibile quello che succede in Italia. Quello che si può fare è portare pazienza e aspettare che si risvegli negli italiani quel senso di voglia di libertà, quella voglia di vera democrazia che ha alimentato me e gli italiani della mia generazione. Una Italia pulita, fatta di gente onesta. Io voglio credere che prima o poi qualcuno farà qualcosa, perchè questo sistema porterà davvero il paese sull'orlo del collasso, e a quel punto sarà troppo tardi.

IO:"Lei è stato sicuramente uno dei primi grandi europeisti, sognava una confederazione europea guidata da liberi popoli in armonia, tanto che fondò la Giovine Europa per perseguire questo progetto. Oggi l'Europa è unita nella UE e di fatto una collaborazione c'è e più o meno il suo progetto si è realizzato. Parlando appunto di Italia e Europa Le chiedo: Come giudica il rapporto tra Italia e Europa?Come vede il nostro paese nell'Unione Europea?

GM:"Il mio giudizio è anche qui purtroppo non è buono.

A livello economico siamo insufficienti, sono state anche aperte delle inchieste UE sul nostro altissimo debito pubblico, abbiamo una economia lenta, fatta anche di sprechi e di orrori a livello gestionale, peccato perchè le nostre maestranze sono riconosciute, ci sono marchi italiani riconosciuti in tutto il mondo ma ancora una volta la nostra politica malata non ci permette di arrivare dove potremmo, di esprimere tutto il nostro potenziale.

Sul piano politico l'Italia non è assolutamente credibile. Come potrebbe esserlo? In Italia succedono cose che in altri paesi nemmeno si immaginano: se in Germania, in Inghilterra, un premier subisce un processo, è il primo a dimettersi, e se non lo fa è caldamente invitato da stampa, elettori, opinione pubblica. Se un politico usa patrimonio pubblico per usi personali nel Regno Unito, la stampa lo demolisce e il giorno dopo è fuori. Un giornalista italiano che osa scrivere su un politico, deve farei i conti con querele, garanti della privacy, multe... Non son ancora compiute alcune libertà fondamentali, la gente non sa! Se al tavolo europeo ti presenti con questo curriculum è chiaro che non puoi avere un ruolo primario, al quale potremmo tranquillamente ambire se ci fosse più trasparenza.

IO:"Sicuramente chi può cambiare il futuro sono i giovani, c'è qualcosa che vuole dire alla nuova Giovine Italia? Un appello che vuole fare ai ragazzi che si stanno formando?"

GM:"La situazione della gioventù italiana è difficile, ci sono tanti bravi ragazzi che con enormi sacrifici studiano, lavorano, molto spesso studiano E lavorano e non riescono a trovare la giusta ricompensa per tanta fatica, per tutto quello che ho detto prima. A loro voglio dire questo: ragazzi italiani, sapete voi per primi che l'Italia siete e sarete voi, chissà quante volte ve lo hanno già detto e chissà quante volte avete scosso la testa demoralizzati. Ma non smettete di credere e non smettete di lottare. E' vero, lo so, vi si sta dando in mano una Italia malata, una Italia debole, una Italia anche divisa tra correnti filosofiche e politiche, ma lo era anche prima che fosse unita, e appena dopo l'Unità, ma allora gli italiani non si arresero e piano piano hanno costruito una nazione importante, che è arrivata a molti traguardi, ma oggi quell'entusiasmo si è perso. Si è perso perchè il bene di pochi è tornato più importante del bene del popolo. Ritrovate l'entusiamo e con esso la voglia di cambiare questa situazione, costruite una mentalità di unione e fratellanza, senza distizione tra ricchi e poveri o altri criteri di suddivisione. Ogni italiano deve dare il massimo per cambiare questa mentalità individualista. Senza un patria libera nessun popolo può realizzarsi, oggi l'Italia è libera come nazione indipendente ma seppur nel 2009, non ci sono altre libertà fondamentali e questa mancanza impedisce la piena realizzazione e la piena maturazione del nostro popolo.

So che è già dura sopravvivere per la maggior parte di voi, addirittura in molti lasciano il paese per cercare fortuna, perchè qui sono sorpassati da privilegiati o non hanno abbastanza aiuto per andare avanti, ma se ritrovate l'entusiasmo e abbattete tutto il marcio che sta uccidendo le nostre istituzioni, le cose miglioreranno. Non succederà domani, non succederà tra un anno, non succederà tra 5 anni, ma se rimarrete passivi, e rimarrete a guardare pensando solo al vostro tornaconto, l'Italia sprofonderà nel baratro.

IO:"Un appello importante, speriamo venga accolto. L'ultima domanda che le faccio è personale, me la faccio da tempo e spero di potermi permettere. Volevo chiederle: lei ha dato tutta la sua vita, ha rischiato, ha sofferto, è stato esiliato, ha combattuto per la sua patria. Guardando l'Italia di oggi, lo rifarebbe? ne è valsa la pena? Quali sono i suoi sentimenti?

GM:"Io ho sempre ritenuto essenziale la libertà dei popoli e la democrazia, e come sai non ho solo contribuito alla lotta per l'indipendenza italiana ma anche per quella di altri popoli europei oppressi. Quando arrivi a questo risultato non c'è spazio per ripensamenti. Non ho rimpianti, non ho rimorsi, rifarei tutto quello che ho fatto e si, ne è valsa la pena. Vedere l'Italia finalmente unita sotto una unica bandiera è stata ed è la più grande soddisfazione della mia vita, sono sereno, perchè ho fatto la mia parte con coscienza pulita e in maniera coerente. Peccato non aver fatto in tempo a vederla Repubblicana in vita, ma mi accontento: meglio tardi che mai.

Oggi mi fa certo male vederla ridotta così, non era questa la mia Italia certamente.

Sarebbe facile arrabbiarsi e ritenersi offesi, ma non sono ne offeso e ne arrabbiato, sono un pò deluso certamente.

Deluso perchè con quello che siamo e con quello che abbiamo potremmo arrivare molto più alto, come ho già detto in precedenza, deluso dagli italiani che non hanno amor di patria e sono accecati dall'egoismo, e ancora peggio da quelli che addirittura insultano l'inno e la bandiera, dichiarandosi fieri delle loro origini regionali, insultando e sentendosi superiore di chi abita a 200 km più a Sud, ma hanno lo stesso sangue e la stessa storia.

Non mi arrabbio perchè amo tutti loro in quanto miei fratelli, anche se hanno gravi difetti, ma in fondo, a volte molto in fondo, gli italiani hanno davvero un grande cuore. E su questo faccio molto affidamento per il futuro.

IO:"Bene, l'intervista è conclusa. Grazie davvero Signor Mazzini, spero che le sue parole vengano accolte e condivise. Grazie per oggi e per ieri."

GM:"Grazie a te per questa chiacchierata. Sii felice e pieno di entusiasmo."

NOTA PER I LETTORI/CORRETTORI.

Si lo so, mi sa che a sto giro l'ho fatta di fuori.:-)

Innanzitutto voglio dire che sono conscio dell'arroganza che ho dimostrato. Oltre a Dante non conosco altri scrittori che sono andati artisticamente nell'aldilà a dialogare con illustri defunti. Sicuramente altri lo hanno fatto, meglio così risulterò forse meno arrogante.

A mia discolpa posso dire che ho cercato di non essere prevedibile e scontato, ho cercato qualcosa di insolito e ho pensato a questo, non ho deliri di onnipotenza, ho voluto farlo per mettermi alla prova, senza malizia.

L'obiettivo era proprio cercare di scrivere quello che Mazzini avrebbe risposto, non c'è il MIO pensiero nell'intervista, io non riesco a raccogliere l'appello di positività e entusiasmo, e poi io e Mazzini, filosoficamente, abbiamo altre divergenze. Ho cercato, informandomi sul suo pensiero e basandomi su quello che so di capire come mi avrebbe risposto cercando di scrivere l'attualità in maniera insolita, cioè una intervista a un illustre defunto che guarda l'Italia di oggi avendo vissuto quella di ieri. Attualità che si sa già non è tanto una questione di scrivere qualcosa di nuovo dal nulla ma di non scrivere il "solito articolo".

Mi scuso per la lunghezza.

Speriamo che le vostre coronarie reggano.:-D

Evitiamo perbenismo e bacchettonismo del tipo "come ti permetti tu, ignobile scribacchino, di scomodare e infangare la memoria di un grande personaggio bla bla bla, non hai rispetto, bla bla bla" Non terrò in considerazione tali espressioni. So quello che ho fatto, non mi devo giustificare e non credo di aver scritto oscenità tali per simili espressioni.

L'unico a cui chiedo scusa è Mazzini stesso, se per caso non avessi scritto cose affini al suo pensiero, vuoi perchè non l'ho interpretato bene, vuoi perchè non ricordo qualcosa ecc ecc ecc. Poi mi scuso per eventuali errori che lui sicuramente non avrebbe commesso e sopratutto mi scuso per averlo preso in causa nei miei deliri giornalistici.;-)

Ci ho messo 2 giorni, ho riletto più volte, ho un pò di mal di testa, non li vedo ma sicuramente ci sono altri errori, ma ve lo do in pasto bello crudo. Buon divertimento.:-)

12 Commenti


Commento consigliato

Sicuramente è troppo lungo e per nulla scorrevole. Davvero si fa fatica ad andare avanti.

Troppa carne al fuoco, mi verrebbe da aggiungere, e la carne che presenti ha un sapore strano: se devi dare idee personali in modo deciso, il fatto di metterle in bocca a un personaggio storico rende l'articolo in apparenza "ingenuamente furbesco", nel senso che sembri usare lo stesso principio di falsa autorità che è ad esempio proprio di Giuliano Ferrara nel momento in cui per scrivere contro l'aborto esordisce dicendo "Sono una madre incinta": le idee sono palesemente le tue, ma ci metti il "volto" di un altro. A tratti si percepisce come tu abbia tentato di mitigare questa cosa rendendo più "mazziniani" i pensieri che attribuisci a Mazzini, ma il taglio in quei frangenti è quello di un'esposizione da interrogazione in classe: "Io ho sempre ritenuto essenziale la libertà dei popoli e la democrazia, e come sai non ho solo contribuito alla lotta per l'indipendenza italiana ma anche per quella di altri popoli europei oppressi", ad esempio, sa troppo di inciso alla "lo so io signora maestra!", è troppo palese come sfoggio di nozione. Allo stesso tempo, questa frase mi permette di arrivare a un altro punto che a mio avviso non è molto ben curato, ovvero il dialogo diretto: i tempi del dialogo sono piuttosto artificiosi (e non volendo tu proporre un racconto potrei anche capire l'assenza di interesse nel curare i dialoghi) e allo stesso tempo manca quella sintesi che è propria delle interviste. Nelle interviste non viene riportato parola per parola ciò che dice l'intervistato, solitamente si tenta di riassumere i concetti a partire dalle frasi. Tu avendo deciso i concetti prima hai elaborato le frasi poi, ma poi avresti dovuto re-sintetizzare, credo.

Ci sono un po' di scivoloni morfosintattici e grammaticali (non si scrive "pò", subito all'inizio improvvisi un non-congiuntivo niente male con quel "Proviamo a immaginare allora che per volere divino o di chi volete voi, ho uno speciale permesso per l'aldilà") e almeno un refuso che mi insinua il dubbio che tu non abbia riletto poi molto ("la mia visione di democrazia è inattubile nell'Italia di oggi").

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No, no, no. Frena Frena.

Non era affatto mia intenzione esprimere il mio pensiero tramite la bocca di Mazzini, ho cercato, come ho già detto, di rispondere alle domande come se fosse lui a farlo, attraverso le mie conoscenze di lui. Ovvio che non essendo lui, traspare il mio modo di esprimermi e di scrivere, ed è ovvio che appoggiando molte sue filosofie il suo pensiero collida con il mio, ma primo non in tutto e secondo, per dire quello che penso, non scomodo la memoria di Mazzini, quindi se ti sembra questo, mi spiace, non sono riusciuto nell'esperimento. Cosa che mi aspettavo.

La facilità della nozione sta nel fatto appunto nel ricercare proprio il suo pensiero più profondo, una immedesimazione totale, evidentemente mi sono espresso in maniera troppo superficiale.

Sono d'accordissimo sul fatto che sia troppo lungo. Ma è anche vero che le domande non sono quelle a cui si risponde con due righe.

Comunque ho voluto che sia anche un dialogo, oltre che una intervista, fare un mix delle due cose.

Ti assicuro che l'ho riletto, ma con tanta mole qualcosa sfugge sempre.

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Eh, purtroppo però nelle interviste devi proprio trovare il modo di sintetizzare in due righe risposte che meriterebbero un libro intero. ;-)

Altra cosa: come fa Mazzini a parlare di virus se è morto vent'anni prima che questo termine entrasse in auge? Idem per altri termini: forse, volendo simulare l'intervista a un uomo vissuto in pieno 1800, avresti dovuto simularne anche il linguaggio, almeno in parte.

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Bentornato Godric.

Ho letto il pezzo e devo dirmi d'accordo con Aerys: è troppo lungo.

Il problema è duplice: non hai sintentizzato le risposte, e hai toccato troppi punti in una volta sola.

Trovo il concept stesso dell'articolo troppo pretenzioso.

"Intervista a Mazzini sull'Italia" è il titolo di un saggio, non di un articolo. Potevi limitare l'intervista alla giustizia, ai clientelismi, alla xenofobia.

Volendo parlare di tutto, hai ottenuto due effetti negativi:

1) un articolo troppo lungo, non aiutato da una prosa ancora un po' farraginosa che lo rende poco scorrevole.

2) non sei riuscito ad andare a fondo nessuno degli argomenti. Ogni paragrafo di risposta conta 15/20 righe, nelle quali non riesci a dire molto più che opinioni comuni e risapute: non hai lo spazio materiale per essere originale, per dare un taglio incisivo alle risposte del buon Mazzini. A parlare sembra essere un generico italiano informato e deluso.

Serve a poco essere originali nella forma dell'articolo (l'intervista a Mazzini è una bella idea comunque, se hai fatto studi approfonditi sul personaggio) se poi non riesci a sfruttarlo.

Difficile usare il parallelismo Mazzini-unità d'Italia-intervista sull'Italia nella sua interezza, se vuoi ottenere un articolo scorrevole e deciso.

La forma è ancora piuttosto macchinosa. Continui ad usare la punteggiatura in modo approssimativo. In tutto l'articolo ci sono solo due o tre volte i 2 punti (esclusi i casi in cui introduci un discorso diretto, come "signor Mazzini, le chiedo: cosa ne pensa...) e MAI il punto e virgola, in compenso fai lunghi elenchi di virgole, pesanti e senza ritmo. (ES: l'inizio del paragrafo sui giovani).

Usi anche troppe (ma qui è il mio gusto personale) espressioni trite, abusate: "bombardamento mediatico" "sprofondare nel baratro"... basta! Mettici del tuo, trova espressioni alternative!

Errori di sintassi e di grammtica ce ne sono ancora, i più gravi li ha segnalati Aerys.

Ripeto i miei consigli sulla forma:

1) non limitarti a rileggere e correggere, ma riscrivi (è faticoso, lo so)

2) rileggi anche ad alta voce, per renderti conto della scorrevolezza

3) rileggi al contrario, dall'ultima parola alla prima, per eliminare tutti i refusi

4) scrivi poco! è molto più facile scrivere un articolo lungo, hai più spazio di manovra. Vedi se riesci a dire tutto in 5000 caratteri (il tuo ne ha 13000 circa, spazi esclusi).

E ne aggiungo sulla sostanza:

1) cerca di essere più specifico sul singolo argomento, non limitarti a fare considerazioni generiche.

2) non trattare troppi argomenti assieme.

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Airon mi hai ninjato.:-D

Convengo sulla scarsa profondità sui contenuti ma se ogni risposta avrebbe analizzato aspetti più profondi sarebbe venuta una tesi di laurea, come hai ben detto il parlare di tutto mi ha condizionato.

Sono certo che Mazzini mi avrebbe risposto in maniera molto più profonda e magari al contempo più sintetica.

Porc è vero...il punto e virgola è un mio punto (:lol:) debole. Tra le altre millemila cose.

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Convengo sulla scarsa profondità sui contenuti ma se ogni risposta avrebbe analizzato aspetti più profondi sarebbe venuta una tesi di laurea, come hai ben detto il parlare di tutto mi ha condizionato

Godric perdio! 21 parole senza punteggiatura, ripeti la preposizione "su" e sbagli il padre di tutti i periodi ipotetici in 2 righe! Fai attenzione cavoli!

Se vuoi essere un giornalista NON puoi permetterti questi errori. Mai, non solo in un articolo.

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Porc!!!

Volevo dire: Convengo sulla scarsa profondità dei contenuti, ma se ogni risposta avesse analizzato aspetti più profondi, il risultato sarebbe stato uno scritto lungo come una tesi di laurea, non una intervista... che di per se è già abbastanza lunga :-D

Così dovrebbe andare.

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Sì, ho capito.

Quello che volevo dire io è che hai sbagliato a risolvere il problema.

Se l'articolo è troppo lungo perchè tratta tanti argomenti, la soluzione non è banalizzare il tutto, ma ridurre i temi trattati.

In che modo ti sembra preferibile un articolo lungo che dice cose superficiali rispetto a uno corto che entra nel profondo? Non è una provocazione, è una domanda genuina.

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Certo ridurre i temi trattati sarebbe stato meglio. Sicuramente.

Volevo però spaziare sufficientemente in molti campi ma non ho ottenuto molto. Un lungo polpettone di cose risapute.

Se ci saranno altre interviste circoscriverò gli argomenti cercando una maggiore sintesi.

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