Riforme dell'editoria e timori internettiani
Da Repubblica.it
In pratica, il nuovo disegno di legge vorrebbe che chiunque svolga attività editoriale, con qualunque mezzo, sia soggetto alla registrazione (con alcuni costi dovuti a bolli et similia), ma soprattutto con estensione delle responsabilità, in particolare per la diffamazione, che da lieve diventa a mezzo stampa... molto peggio.
Niente di scandaloso, se non fosse che il testo, scritto da qualcuno che avrebbe difficoltà a ottenere la licenza media, contempla qualsiasi prodotto editoriale, anche senza guadagno, se fa informazione ma anche se forma o intrattiene il destinatario.
Blog in pericolo, tra gli altri?
In molti temono di si, anche se da Roma buttano acqua sul fuoco.
Anche perchè non è per niente chiaro, al momento, quali saranno i soggetti tenuti all'iscrizione.
Ma si sa che, se scattasse l'iscrizione, anche lo stesso sito Internet dovrebbe avere una società editrice e un giornalista a svolgere il ruolo di direttore responsabile, che potrebbero vedersela brutta in caso di omesso controllo su contenuti diffamatori delle proprie pagine (codice penale!).
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