La sana ricerca del benessere fisico
Introduzione
Recentemente mi è capitato, a causa dei miei interessi come sportivo "fai da te", di leggere una quantità innumerevole di commenti su facebook, e di vedere innumerevoli vignette/foto, a riguardo di un problema parecchio grosso per la nostra società. Parlo dell'obesità. I commenti di cui parlo ovviamente erano tutt'altro che lusinghieri, e spesso incentrati sull'analogia tra la persona ritratta, o di cui si discute, e diversi tipi di cetacei. Poi c'è un altro tipo di commenti e vignette/foto che mi è capitato di vedere, ed è del versante opposto: il loro intento è sbugiardare e controbattere il fat-shaming, cioè appunto le prese in giro nei confronti dei "ciccioni". E qui la pagina facebook "Abbatto i muri" è principe della difesa di tali persone.
Sinceramente, a me sembrano entrambe posizioni estreme: se da una parte per l'obeso la critica è serrata e senza pietà, dall'altra il lassismo la fa da padrone, come anche alcuni riferimenti decisamente fuori luogo. Vediamo il peggio delle due parti, e cosa impararne noi.
Fat-shaming
Alcune pagine dedicate al body-building, o altre discipline volte al miglioramento del corpo, spesso si rendono partecipi di alcune scariche di insulti da far rabbrividire. Questo è un caso, ma si potrebbe continuare cercandone altri nella stessa pagina, o in altre. La sostanza non cambia: di solito una persona evidentemente sovrappeso viene presa di mira, senza una reale ragione, per il semplice fatto che è grassa. Sempre la stessa pagina ha pubblicato quest'immagine
Adesso, per quanto possa far anche sorridere questa immagine, è un esempio perfetto di fat-shaming: perché prendere in giro quel tizio? Perché è pesantemente sovrappeso? Che ne sappiamo noi se quel tipo sovrappeso ha magari un problema ormonale, o di altra natura, che gli rende estremamente difficile perdere peso, ed estremamente facile metterne su. Aggiungiamoci magari un problema al ginocchio, e già capiamo che questa persona potrebbe non essere grassa di propria volontà. Quindi a che pro prenderla in giro? Giusto per farla sentire in colpa? Ma in colpa di cosa?
Social justice warriors uniti contro tutti
E poi ci sono loro. Quelli del politicamente corretto ad ogni costo. Quelli che pur di difendere le persone difendono anche l'indifendibile. Queste persone arrivano a fare paragoni di ogni tipo, anche senza alcun nesso logico con il tema in questione, pur di dimostrare il loro amore per tutti. Prendiamo ad esempio questa immagine:
Questa donna, per quanto sia evidentemente molto grossa, difficilmente lo è per il solo accumulo di grasso. Tutti i weightlifter sono più o meno come lei, perché il loro obiettivo è alzare il più alto quantitativo di peso possibile, e per farlo devono ingerire una quantità di calorie spaventosa ogni giorno, per poter mantenere la massa muscolare che gli permette di farlo. Per ragioni logiche il loro body fat non potrà essere quello di un body-builder, e di sicuro non quello di un calciatore, o di un ginnasta. Ma sarebbe come paragonare un pesce a un uccello: il loro corpo è stato costruito e modellato per svolgere funzioni completamente differenti.
La buona Cheryl non è in forma, se intendiamo per "in forma" lo stato di fitness di un centometrista. Ma per il suo sport è sicuramente perfetta (e il suo palmares le dà ragione). Ora però vorrei far notare una cosa: quante persone sovrappeso e basta riescono a sollevare i pesi che sollevava Cheryl? Lei non era grassa per gusto personale (e non era di sicuro solo grassa, chissà quanti muscoli aveva), ma per esigenze sportive. Avesse scelto un altro sport magari sarebbe stata più magra. I suoi successi nella sua disciplina non dovrebbero servire a giustificare chi è obeso, e invitarlo a rimanere tale "perché tanto ci sono i weightlifter che sono ciccioni come me", il weightlifting è una disciplina sportiva, non una scusa per essere grassi.
Una buona via di mezzo no, eh?
Ad accompagnare la foto di Cheryl c'è anche un articolo dello stesso blog, in cui, in mezzo a considerazioni condivisibili, sono anche inserite le più grandi scemenze che abbia mai letto a riguardo. Il grasso non fa bene. Punto. Essere obesi è un rischio per la salute. Stop. C'è poco da giocarci su, e i dati europei a riguardo sono preoccupanti, per l'aumento costante di persone obese. Al primo tipo di persone di cui abbiamo parlato, deve entrare in testa semplicemente una cosa: non sempre una persona è obesa per scelta. Prenderla in giro non serve a niente, se non a cercare di ingigantire il proprio ego. Al secondo tipo di persone deve entrare in testa un'altra cosa: solo perché per alcuni l'obesità è una condizione sulla quale possono fare poco o niente, non per questo dobbiamo dare adito a stili di vita insalubri, e che mettono a repentaglio la salute di migliaia di persone. Perché questi paladini dei deboli devono capire che alcune scelte, più di altre, influenzano anche la collettività, e quindi il singolo non può semplicemente sbattersene e dire "emmammè mi piace cussì". Perché quando poi la persona viene ricoverata per problemi al sistema cardiovascolare, a pagare siamo tutti noi contribuenti, non solo lei. Teniamo poi conto che un eccessivo lassismo può portare al fenomeno inverso: e cioè a dare il merito di una certa forma fisica apprezzabile, unicamente alla genetica! Quante volte mi è capitato di leggere commenti simili a questo: "Eh ci credo che è così, tutto merito del metabolismo!". Ignorando il fatto che il metabolismo, come tante cose del nostro corpo, non è scritto sulla pietra, si può influenzare, e anche aumentare con un una dieta e un esercizio mirato. Insomma, per evitare il fat-shaming non incominceremo mica lo slim-shaming?
Direi che è il caso di ritrovare il buon senso, caratteristica rara ad oggi, e promovere se non degli stili di vita da atleti, che obiettivamente non sono perseguibili da molti, e per le più disparate ragioni, almeno degli stili di vita sani. A partire dalle scuole, l'educazione alimentare dovrebbe essere uno strumento per incominciare tale promozione. Non si tratta solo di far mangiare i broccoli ai bambini, ma anche di preparare le pietanze in modo appetibile. A volte vedi delle sbobbe arrivare a 'sti poveri cristi, che manco in galera. Magari, la butto lì eh, potremmo anche incominciare a pretendere che i nostri bimbi/ragazzi possano mangiare in modo sano e invitante. Si potrebbe anche incominciare a variegare l'educazione fisica, per somatotipi, invece che proporre lo stesso identico programma per tutti: ogni persona ha una differente genetica (e questo è vero), che lo predispone ad alcuni sport piuttosto che altri. Non ha alcun senso proporre la stessa attività a tutti i bambini/ragazzi, si potrebbe diversificare la proposta, magari con progetti interclasse, per facilitare il compito agli insegnanti (e avere un numero più consistente per i diversi gruppi che si andrebbero a formare).
Insomma, possiamo inventarci un sacco di cose per incamminarci su una strada più virtuosa, io ho fatto solo due esempi. Esempi concreti e realizzabili però, perché di parole a riguardo ne sono già state dette un sacco, e sinceramente ci credo poco. Educazione ad un'alimentazione variegata, educazione sportiva il più possibile personalizzata, e rispetto per l'altro (senza scadere nel lassismo). Sembra un programma irrealizzabile, eppure, a parer mio, è ciò a cui dobbiamo tendere.
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