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Panoramica

  1. Cosa c'è di nuovo in questa gilda
  2. Jilowyn La voce della Harpell mi irrita. È tagliente e la mia prima reazione è di scacciarla in malo modo. Ma in realtà, le sue parole sono vere. Kaltro ha richiesto dei sacrifici che si potevano evitare. Ho abbandonato Darrox. Non è così, io... Le parole mi si smorzano in gola mentre ricordo la statua di Darrox. Sono trascorse settimane e il suo ricordo comincia a scomparire dalla mia testa, quando invece dovrebbe essere sempre vivo nei miei pensieri: è un mio compagno e forse percepisce la prigione di pietra dove è confinato, deve essere riportato indietro. Oppure no? Stringo le labbra. Darrox merita di essere lasciato in quella torre, per tutto quello che ha fatto alla mia famiglia. Sono stupita da questo pensiero carico di rabbia e di crudeltà. Che cosa mi è successo? Da quando sono diventata così impietosa e desiderosa di vendetta? Sta zitta, Harpell. Tu sei solo uno spettro, l'ombra di te stessa. So cosa stai cercando di fare, ma non riuscirai a minare la mia sicurezza. Ma al contrario di quello che dico, sento un nodo allo stomaco che non vuole andarsene.
  3. Mara osserva il movimento dei barbari al villaggio e poi si volta a fissare Nesfash dritto negli occhi, con i pugni sui fianchi. Il vento soffia e le smuove i cappelli ed il mantello, ma la spadaccina non fa una piega. Va bene, senti, per me la faccenda è piuttosto strana. Poco fa ero davanti ad una porta con i miei compagni ed ora mi ritrovo qui in mezzo al nulla. Ci hanno detto che si tratta di una prova di Auril ... tsk! E per giunta mi appari d'improvviso! Per cui non mi è ben chiaro cosa sia reale e cosa frutto della mia mente. Per quanto ne so, potrei essere morta e stare vagando in un sogno. Però il freddo lo sento. Sento me stessa e tutto quello che provo. Può essere la morte così? No, devo essere viva e soggetta a qualche sortilegio di Auril. Le mie parole sono affilate come una lama delle volte anche se non vorrei. Che ne diresti se fossimo compagni? Io ti rispetto, Nesfash il Potente, perché impugnando il tuo potere ho ottenuto molte volte la vittoria. E così dicendo Mara sorride, senza boria stavolta, ed allunga la mano destra verso il genio del fuoco per farsela stringere in segno di amicizia.
  4. JIL - Preservazione Avanzi nel freddo, nella neve, nel gelo assoluto. La tua unica compagnia è il fantasma di una morta, che sembra aver recuperato ciò che era in vita. Cammini, e cammini, e cammini. Non sai per quanto, e non sai nemmeno dove tu stia andando. Non vedi nulla se non la tundra e la neve, e cominci a stancarti. Non riuscirai mai a farcela. Guarda dove sei, Jil. Eri così legata alle tue case, alle tue proprietà, finché non hai rovinato tutto. E poi avete ucciso un innocente, in quella casa. Per uccidere Kaltro, avete ucciso delle persone. Tutti l'hanno dimenticato, perché siete gli eroi delle Dieci Città. Ma tu non lo hai dimenticato, vero? E Darrox? Lasciato a marcire in una torre dimenticata, senza che nessuno cerchi un modo per salvarlo. Lo meritava? Probabilmente. Ma questo mi porta a chiederti, ragazza.. chi sei tu davvero? Ha importanta, poi? Morirai qui, come è giusto che sia, nel nulla. Colpisci un sasso e quasi ruzzoli per terra, affaticata. Lo spettro ha ragione, non c'è nulla qui. MARA - Isolamento Cominciate a camminare nella neve e vi dirigete al villaggio lontano. "Ritornare una Spada", dici? Forse non ti rendi conto di chi io sia, Mara. Io sono un essere Superiore, legato alla spada da un potere che non comprendi. Non sfidarmi, non osare. Quando siete vicini, riesci a scorgere finalmente una persona. Sembra essere un barbaro del nord, un uomo muscoloso e con la barba, facente parte di una delle tribù delle Lande. Quando vi vede, da lontano, molla i tronchi che aveva e corre dentro una casa in legno. No, non sono dove sono. Ma queste sono anime misere, lo sento.
  5. Mara inarca un sopracciglio osservando per bene l'essere dalle sembianze umane che ha di fronte. Un genio del fuoco? Pensando che sia solo opera della prova, la spadaccina si guarda un attimo attorno posando lo sguardo sul villaggio in lontananza. Quando torna a fissare Nesfah anche nei suoi occhi brilla un fuoco indomito. Nefash il Potente? Tsk ... quindi tu saresti la mia spada, Vento del Deserto? Bene allora, ammesso che sia vero, mi auguro che tu possa ritornare una spada se devo combattere. Attende un attimo la reazione dell'altro e poi riprende. Io sono Mara ed ammetto di non aver mai parlato prima con una spada finora. Sai dove ci troviamo? Perché penso che andrò a quel villaggio a fare qualche domanda. E strada facendo potresti spiegarmi bene chi sei e perché ora appari di fronte a me.
  6. Jilowyn Mi ero aspettata di tutto, fuorché di ritrovarmi ancora una volta al gelo e alle intemperie. Sospiro e per l'ennesima volta mi avvolgo nel mantello, gli occhi sgranati e attenti a ogni piccolo movimento, l'agitazione che mi rende tesa come un tronco. Il fantasma della Harpell mi fa sobbalzare. Parla come se dentro di lei fosse rimasto un barlume di coscienza, ma forse è l'entità magica nella zona a parlare al suo posto. Mi guardo attorno, senza vedere nient'altro che neve e nebbia. Alzo la testa sotto al cappuccio e storco la bocca. Tu non mi conosci affatto, Harpell. Vedrai che non è così facile mettermi in ginocchio. Aumento il passo, ostentando una sicurezza maggiore di quella che ho. Sono sicura che qualcuno mi stia osservando e non ho intenzione di mostrare la mia esitazione.
  7. Forse per la prima volta, i Lupi del Caer si dividono, ognuno per la sua prova, ognuno per la sua sfida. Sapete che la sfida potrà essere mortale, potrà essere infìda, d'altronde è la Dea Auril la creatice delle prove stesse. Il professor Skant vola in aria e si avvicina a Narod. Ragazzo, tu sei il più giovane e il più ingenuo. Verrò con te se non ti dispiace, così ti metterò un po' di sale in zucca! Arrivate tutti e quattro alle porte, sotto gli occhi di ghiaccio del guardiano, mettete tutti la mano sulla porta. Nessuna magia, nessun effetto, semplicemente la porta si apre in modo lento e pesante, producendo un odore di aria stantia e ancora più fredda. Di fronte a voi, a qualche metro, c'è un'altra porta. Vi voltate tutti a guardare indietro, come se qualcuno vi avesse chiamato, e per un attimo incrociate lo sguardo tutti e quattro, facendo un cenno con la testa. La muta promessa di tornare dopo aver superato la prova. Arrivate alla seconda porta, e la porta dietro di voi si chiude velocemente, portandovi al buio. Buio non così profondo, perché una luce innaturale sembra illuminare il ghiaccio attorno a voi, debolmente. Aprite la seconda porta, e... JIL - Preservazione Il gelo e il vento ti assalgono, forti e improvvisi. Ne rimani sorpresa, perché un momento prima eri nelle profondità della fortezza dei giganti, a spingere una porta. Ora, invece, sei nelle Lande Ghiacciate, o almeno questo è quello che ti sembra. Ti guardi attorno infreddolita, e scorgi solo neve, nebbia creata dal vento che solleva la neve, il rumore turbinante nelle orecchie e nient'altro. Vicino a te c'è il fantasma della Harpell. La cosa che ti sorprende di più è che il fantasma ti sta fissando, e a un certo punto parla, col tono saccente di quando era in vita. Preservazione, tu? Sei la persona meno incline a preservare se stessa, ragazzina. Morirai congelata qui. MARA - Isolamento Il gelo e il vento ti assalgono, forti e improvvisi. Ne rimani sorpresa, perché un momento prima eri nelle profondità della fortezza dei giganti, a spingere una porta. Ora, invece, sei nelle Lande Ghiacciate, o almeno questo è quello che ti sembra. Ti copri col mantello, e scorgi qualcosa di interessante. Un piccolo villaggio tribale, lontano oltre una collinetta innevata, del fumo sale prodotto da fuochi che riscaldano gli animi. Per ora da qui non scorgi nessuno. Sobbalzi quando senti un rumore dietro di te e fai per prendere Vento del Deserto, quando ti accorgi che l'arma non esiste più. Di fronte a te hai un essere dai capelli e barba rossi che si muovono al vento, strani tatuaggi scarlatti che salgono sul viso, e un'armatura di qualità coperta da una pelliccia folta. Il suo sguardo deciso e scrutante però non è nulla al confronto del fuoco che gli balla attorno, come se fosse parte del suo essere. E infine sono tornato ciò che ero, anche se per il tempo di un battito di ciglia del mondo. E tu devi essere la Portatrice. E' un onore fare la tua conoscenza. Io sono Nesfash il Potente, terribile genio del fuoco incatenato a un artefatto a lungo dimenticato.
  8. Quando si rende conto che combattere il guardiano sarebbe futile, Mara fa uno smorfia. Tsk ... Dannazione. Stizzita, osserva la figura del guardiano avvolta negli stracci. Ascolta le parole di Jil, che cerca di convincerla ed infine rinfodera la spada. E va bene facciamolo! Però Jil, non penso che verremo misurati per la forza fisica. Vimak allora si fa avanti prima degli altri raggiungendo la porta con inciso "Crudeltà". Sospira lentamente per soppesare quella parola. Io prende questa. Auril segnato mia vita, io conosce bene significato di parola. Io prova. La spadaccina annuisce ed osserva la scritta "Isolamento" sopra l'ultima porta. Quella che non ha scelto nessuno. Io non temo di restare da sola, non più. Tu Auril non riuscirai a farmi paura. Con un sorriso beffardo, la spadaccina va verso la porta che ha scelto. D'accordo, mostriamo ad Auril che di fronte ai Lupi le suo prove saranno giochetti da ragazzini. Ci vediamo dopo, compagni.
  9. Jilowyn Cerco di nuovo una via di fuga nella stanza, ma a meno che qualcuno di noi non abbia il potere nascosto di attraversare le pareti e cercare ovunque, siamo costretti a seguire le "regole" del guardiano. Mara, proviamo a vedere cosa sono queste prove. È una sfida allettante, non credi? Forse allettante per te, non certo per me. Darai dimostrazione a te stessa del tuo valore e avremo un'altra storia da raccontare per i Lupi del Caer. Sono altre le storie che vorrei raccontare, ma non abbiamo scelta. Allungo la mano verso la scritta rovinata. Io mi prendo quella, Preservazione. Mi sembra quella più astratta. Nel gruppo, sono senz'altro quella più debole dal punto di vista fisico.
  10. Il silenzio fa irritare ancora di più Mara, mentre il Globo magico brilla e osserva la scena senza parlare. Non sono io ad aprire la porta. Io sono qui come testimone. Io sono qui semplicemente perché quando la porta verrà aperta, sarò l'ultimo testimone di questo tesoro e potrò andarmene. Capite ora? Io sono uno schiavo, e l'unica liberazione che potrò avere è che voi superiate le prove. Il Globo infine parla, brillando più del solito, la luce che viene riflessa dal ghiaccio. Non conosco nulla delle Prove. Auril ha difeso il Codicillo con la sua magia, e questo mi... indispone. Il Codicillo non è suo, perché divertirsi nel guardare mortali che tentano di recuperarlo?
  11. Mara stizzita fa un gesto con la mano e sguaina la spada. Bastardo! Ti sei immolato per lei, sei suoi schiavo, ed ora vuoi farci fare i suoi giochetti? Non le darò questa soddisfazione. Ora ti do io una possibilità: aprici la porta che conduce al Codicillo in Bianco ed io ti libererò da questo vincolo. Anche Vimak, per tenere calma Mara, fa un passo avanti ma il suo corpo emana solo calma a differenza della compagna. Mai tardi per cambiare proprio cuore. Io spezzato catene che Auril messo me, ed ora lotta per bene più grande di tutti noi. Nostra ultima speranza è trovare manufatto. Per salvare molte vite. Te non importa più? Tu druido un tempo, tutto questo non è equilibrio.
  12. Il guardiano silenzioso si muove nuovamente, come se si fosse sciolto del ghiaccio su di lui. Non scorgete movimento per le labbra, sotto gli stracci. Ci sono molti modi per fallire le prove. Potreste morirci, potreste riuscire addirittura a fuggire. Ma se non vengono risolte tutte, la porta non si aprirà.
  13. Jilowyn Penso a qualcosa per ribattere, ma non trovo le parole adatte. Se Auril è riuscito a incatenare un druido, avrà imposto un sigillo magico che ci impedisce di proseguire se non superiamo davvero quelle prove. Guardo a uno a uno i miei compagni. Quale sarà la più adatta per ciascuno? Ragazzi, se proprio dobbiamo farlo, io non posso scegliere Crudeltà. Non durerei nemmeno un minuto. Narod si mette a osservare le porte a una a una. Poi si fissa sul guardiano, con quel suo sguardo distaccato e penetrante allo stesso tempo che non si sa mai cosa voglia dire. Quindi afferma: Per me vanno bene tutte. Qualsiasi sia la prova, è sempre una questione di mentalità e impegno. Signor guardiano, cosa succede se falliamo le prove?
  14. La figura incappucciata sembra avanzare come se non camminasse, strisciando sul pavimento congelato. Auril mi ha incatenato a questo luogo, per proteggere ciò che cercate. Ero un druido del gelo una volta, ma ho immolato la mia vita alla mia Dea e Regina. Per trovare ciò che cercate ci sono quattro prove da superare. Solo una volta superate tutte e quattro potrete sbloccare la porta che desiderate. La figura sembra quasi ridere, una voce che gratta come le unghie sul ghiaccio. Non è un caso, ma il destino, che vuole che solo quattro di voi siano giunti qui. Attraversate le porte nello stesso momento e affrontate le prove. Da soli. Divisi. Solo così potrete unirvi nuovamente e raggiungere il vostro obiettivo. Crudeltà. Resistenza. Isolamento. Preservazione. Scegliete bene. E così torna in silenzio, come se fosse una statua di ghiaccio di Auril, osservandovi con quegli occhi luminosi sotto un cappuccio oscuro.
  15. Mara cammina ascoltando il rumore dei propri passi sul pavimento di ghiaccio. Tutte quelle raffigurazioni e quelle parole non le dicono nulla, sebbene sia stata istruita anche sull'alfabeto nanico. Però quando vede la figura sul fondo e la sente parlare porta d'istinto la mano alla spada. Delle prove, stai scherzando? Non abbiamo tempo di stare ai giochetti di Auril. Come dice Jilowyn, c'è un oggetto sepolto qui sotto e che cerchiamo. Magari puoi essere abbastanza furbo da dircelo. Vimak osserva la situazione. La figura è incappucciata e strana. Ma chi sarà. Noi non fare male, noi cerca manufatto per aiutare molta gente. Ma le parole di Vimak stavolta suonano vuote perfino a sé stesso. Se questi esseri sono devoti ad Auril, che interesse potranno mai avere per le faccende degli umani e degli altri abitanti delle Lande?
  16. Jilowyn Scendo gli ultimi gradini e aggiungo uno straccio sulla torcia, per aumentare la luce. Ghiaccio ovunque, intagliato chissà quanti secoli fa. I miei stivali echeggiano nella stanza mentre scorro le pareti, mentre al mio fianco lo spettro della Harpell si aggira silenzioso senza emettere nemmeno un fruscio. Mi giro con calma a 360 gradi, leggendo di volta in volta le parole. Crudeltà. Resistenza. Isolamento... Quest'ultima parola è illeggibile. In silenzio leggo anche l'iscrizione sulla porta principale. Sembra che questa fortezza sia stata occupata dai nani. Chissà se sono riusciti a farcela. Poi la mia torcia illumina all'improvviso l'individuo nell'ombra e faccio un salto indietro, spaventata. Per Ilmater! Mi ricompongo l'attimo dopo, con il cuore che ancora mi martella in petto. Ostento un sorriso incerto. Scusate, credevamo di essere soli. Il mio nome è Jilowyn Altaterra, dei Lupi del Caer. Stiamo... cercando qualcosa sepolto nella fortezza. Non volevamo entrare senza preavviso, ma non c'erano guardiani alla porta. Di quali prove state parlando, se posso chiederlo?
  17. Silenziosamente, vi lasciate la porta alle spalle e arrivate alle scale che portano verso il basso, i gradini enormi conducono al buio totale, sotterraneo e inquietante. La scala scende in una camera a volta. Una ringhiera di ghiaccio scolpito alta nove piedi abbraccia la scala mentre scende verso il pavimento della camera, che, come le scale, è liscio e scintillante. Vi trovate in una stanza enorme, a forma di fiocco di neve con 6 punte. La punta a nord G11 è ferma da una porta con un'enorme iscrizione in nanico: Nel ghiaccio e nel sangue nasce la nostra gente. Alla nostra grande regina alziamo il nostro corno. Combatteremo e saccheggeremo domattina. A Vassavicken, abbiamo giurato. La punta a sud G20 è invece un passaggio che conduce ad una stanza a forma di incudine con una porta incastonata nel muro più lontano. Accanto alla porta ci sono i bassorilievi di due giganti del gelo maschili che sono stati deturpati, i loro lineamenti scheggiati. Incisioni più recenti sopra la porta raffigurano le teste torve di un gufo, di un lupo e di una capra. Per le altre quattro (due a sinistra e due a destra) trovate un'apertura per ognuna. Le pareti della stanza oltre l'apertura, dalla forma strana, sono incise con elaborati panorami di scene invernali. Nella parete di fondo c'è una porta su cui è inciso un grande fiocco di neve. Una sola parola è incisa sull'architrave sopra di esso. E la parola cambia per ognuna delle porte. Porta all'Area G16. Incisa sull'architrave sopra questa porta c'è la parola "Crudeltà" in Comune. Porta all'Area G17. Parte dell'architrave si è rotta, ma i personaggi possono ancora distinguere la parola "Resistenza" incisa su di esso in Comune. Porta all'Area G18. Incisa sull'architrave sopra questa porta c'è la parola "Isolamento" in Comune. Porta all'Area G19. L'architrave sopra questa porta si è parzialmente rotto, distruggendo parte dell'iscrizione incisa su di essa. Ciò che resta si legge "——evazione" in Comune. E, appoggiato alla porta in fondo, una figura cupa, i cui occhi riflettono la luce delle vostre torce. Sembra coperto di stracci pesanti, e quando arrivate sollevate la testa, mormorando qualcosa. Qualcosa che sembra essere un "Pronti per le Prove di Auril?"
  18. nMara osserva l'immenso e vecchio gigante adagiato stancamente sullo sgabello di legno. Tutte le storie che sentito da bambina sono vere: i giganti esistono, e sono così possenti. Sorride perché avrebbe voglia di confrontarsi con lui con la spada, per capire il peso di quella leggenda. Ma ode anche le parole di Jil e Narod. Già Jil, non escludo che il gigante sia solo un servo di Auril o come dici un 'guardiano'. Anche Vimak è meravigliato del gigante. Secondo il mito ha lo stesso lignaggio del proprio sangue, una discendenza vecchia di era ma cambiata col tempo. Però io non servo Auril. Non più. Noi come mosche per lui, Narod ragione, evitiamo a cerchiamo Codicillo. Scale in basso.
  19. Jilowyn La prima reazione quando la sagoma del gigante si mostra nella stanza è di rintanarmi dietro a un muro. È enorme, sembra una collina seduta su un trono di legno. Con gli occhi sgranati, sussurro ai miei compagni: Credevo che la fortezza fosse disabitata. E se fosse sotto il controllo di Auril? Un guardiano. E magari ce ne sono molti altri. Narod sembra incuriosito. A differenza di me, non si nasconde: resta sulla soglia a fissare la massa enorme del gigante. Poi, con naturalezza come se fosse appena entrato in un villaggio, dice: Forse è meglio non disturbarlo. È casa sua, potrebbe dargli fastidio gli ospiti. Scendiamo le scale?
  20. Mentre i vostri passi riecheggiano in queste sale enormi, abbandonate, state attenti al rumore di ali di un enorme Roc che potrebbe portare con sé la terribile Dea del Gelo. State per procedere superando delle gigantesche e vecchie porte, quando da una di queste, leggermente socchiusa, sentite un lento e pesante respiro, come se fosse la terra stessa a respirare. Quando sbirciate dentro, scorgete un vecchio gigante del gelo avvizzito, appoggiato pesantemente su una grande ascia. Siede di fronte a un'alta porta nel muro più lontano. Il gigantesco sgabello di legno su cui siede scricchiola sotto il suo peso mentre fissa il muro con gli occhi annebbiati. Di fronte a voi invece il corridoio prosegue, e con una rapida occhiata vi rendete conto che ci sono scale con graditi alti un metro, che conducono sia sopra che sotto la terribile fortezza...
  21. Mara cammina verso la fortezza guardinga, cercando nemici nascosti ovunque o sentinelle sulle mura. Nulla. Che sciocca, sono giganti! Di certo non sono difficili da notare per noi umani. E quando arriva di fronte all'enorme portone si sente in soggezione. Solamente la presenza di tutto il gruppo la aiuta a restare salda. Poi la voce di Jil intona una piacevole melodia, parole che infiammano gli animi e danno coraggio. Sorride spavalda e fa un passo dentro l'immensa stanza. Vimak per tutto il tempo non ha fatto altro che osservare Aurl sul suo Roc e domandarsi se lo potesse sentire. Finché non è sparita nella notte lasciando dietro di sé l'Aurora eterna della sua Brina. Ha la sensazione che il suo potere fosse più grande vicino alla Dea, oppure era solamente la sua mente a giocargli uno scherzo? Io rifiutato Auril, io deciso usa dono per bene di popolo, lei non degna di essere venerata se comporta così. Segue il gruppo fino dentro la fortezza e quando sente la melodia di Jil il suo cuore si scalda. Mancava tua poesia Jil, felice tu ritrovata. Ora dove andiamo? Mara si guarda attorno cogliendo il fatto che sia tutto vecchio e abbandonato. Per come è messa, direi che questa era una fortezza di giganti. Armi arrugginite e legno marcio, nessuna vedetta. Forse Auril se n'è impadronita ma è vuota. Stiamo comunque attenti, potrebbe avere dei servitori. E se non sbaglio la palla di vetro ha detto che il Codicillo sta nelle fondamenta, per cui potremmo cercare una scala che scenda. Che dite?
  22. Jilowyn Nessuno del gruppo ha parlato finora. L'aria è gelida e il respiro mi si congela nei polmoni, ma non è questo a farmi tacere. Siamo di fronte ha un'opera straordinaria e spaventosa, l'eredità di giganti del passato che potevano frantumare le montagne a mani nude - o così dicono le leggende. Persino deglutire fa troppo rumore in quel luogo. Quando i nostri passi echeggiano sul pavimento, mi sembra di respirare per la prima volta da minuti. È incredibile, sussurro. Mai visto uno spettacolo che emana una grandezza simile a questa. Osservate quell'elmo, è grande come una casa! Mi guardo attorno, estasiata. Il mio lato di viaggiatrice del mondo fa improvvisamente breccia. Le difficoltà del viaggio mi avevano fatto dimenticare chi sono veramente e quel posto ha risvegliato la mia vera natura. Continuando a camminare e a guardarmi attorno, cantileno: Nel gelo affilato raggiungiamo le porte Costruite da giganti con mani contorte I teschi ci osservano dal ventre della pietra Ma nessuno dei Lupi dalla soglia arretra Varchiamo il confine tra reale e magia Ci inoltriamo imperiosi nell’oscura abbazia Elmi come case, spade come olmi Quei luoghi spettrali sono di orrore ormai colmi La fortezza di Auril si erge infinita Ma la Divina di Neve da lì è sparita Sulle ali immense del roc primordiale Il modo ricopre di un freddo abissale
  23. Sfidando il freddo e la stanchezza, procede verso il castello di Grimskalle, nel punto centrale dell'isola. Sorpassate statue congelate, sentite strane urla lontane e versi innaturali di lupi . Quando siete quasi arrivati, sentite un lento sbattere di ali. Wosh. Wosh. La nebbia si muove sopra di voi, un turbine d'aria crea piccoli vortii e per un attimo - un solo attimo - scorgete il cielo sopra di voi. Le stelle, le lune... e poi, l'enorme figura di un uccello alato, gigantesco e terribile, passa sopra di voi. Emana un'ondata di paura e magia, e lungo la sua scia le stelle sembrano scomparire, coperte da una terribile aurora boreale, che sembra lasciare oscurità nella sua sfumatura. La Brina Eterna della Dama del Gelo. Vi appiattite, siete terrorizzati all'idea che vi scopra, che vi possa vedere così vicini al suo dominio, ma nonostante sia una Dea, Auril sembra non scorgervi. Qualcosa non va nel suo potere, ne siete certi. Perché relegarsi lì? Perché non usare la sua magia per proteggere il luogo dove abita? Qualunque siano le risposte, vi avvicinate al castello, dall'effige di un teschio congelato, e cominciate a salire sulle sue gigantesche scale, le scalate con le torce in mano, diretti tra le sue fauci... I gradini terminano davanti a una doppia porta fatta di lastre di ghiaccio con incastonati teschi e ossa di drago. Scolpita nell'architrave c'è una singola parola nella lingua nanica. Grimskalle pronuncia il Globo del professore, come a tradurre facilmente le parole. La gigantesca porta, fatta per i giganti, si apre lentamente. Vi trovate in una lunga stanza rettangolare, disseminata di pezzi di legno marcio e metallo arrugginito, i resti di armi giganti e rastrelliere per armi. Un elmo arrugginito delle dimensioni della testa di un gigante si trova vicino al muro di fondo. Davanti a voi c'è un corridoio, e delle grosse porte.
  24. Mara sbuffa sentendo il tono con cui il globo magico le risponde. Tsk! Imparare sulle diavolerie di Auril? No grazie, mi basta sapere come batterla. Si vede che sei abituato a cercare le soluzioni sui libri, caro professore, ma senza quelli che impugnano le armi le tue restano solo parole. La spadaccina si alza in piedi e si sgranchisce per bene le spalle, quindi si avvicina alla sfera di cristallo - che si illumina mentre parla - e ticchetta col dito sul vetro incantato. Sei fatto di vetro, fossi in te starei attento al modo in cui mi rivolgo agli altri. Vimak dal canto suo fa quasi un mezzo sorriso. Mara è sempre stata così da quando l'ha conosciuta qualche settimana addietro. Si rende conto ora più che mai che per la vita che ha vissuto sarà difficile che cambi il carattere. Ma col tempo ha imparato a fidarsi anche di altri, ha riconosciuto di essere più forte assieme ai Lupi piuttosto che da sola. Già qualcosa, strada per suo destino lunga e difficile ma un passo fatto. Anche il goliath si solleva, è ora di rimettersi in viaggio verso la fortezza. Professore Skant aiuta noi Mara, nostro amico ora. Pronti? Aspettare notte allora ed entrare in fortezza per Codicillo. Vediamo quando Auril allontana su Roc e poi entra. E noi non attirare sua attenzione per nessun motivo. Poi torna da balena parlante e viaggia verso città sepolta.
  25. Jilowyn Mi scappa un sorriso quando il professore rimprovera Mara. La spadaccina è sempre brusca, ma contro una sfera non ha modo di farsi valere con la spada. Quindi, ricapitoliamo. Raggiungiamo Grimskalle, entriamo di soppiatto e prendiamo il Codicillo. Poi raggiungiamo il ghiacciaio Reghed e usiamo la Rima del Codicillo per aprire il passaggio. Là dietro dovrebbe esserci la città di Ythryn. Rabbrividisco per il freddo dell'isola. Facile, no? L'unico problema è che non sappiamo di preciso dov'è il Codicillo. Professore, ha qualche indizio per aiutarci? Sa indicarci la via, un modo per entrare? Un altro brivido. Mi giro verso la Harpell, mi concentro e dico: Più legna nel fuoco, Harpell. Fa freddo. Lo spettro diventa tangibile - diventa orribilmente come la vera Harpell, ma pallida e ferita dai nostri attacchi. Poi prende la legna e la butta nel fuoco per alimentarlo.
  26. Il globo rotea nuovamente attorno a voi riflettendo la luce del fuoco, che si perde nelle sfumature azzurre della magia che lo impermea. Togli quel tono saccente, signorina. Potresti imparare qualcosa. Primo, il Codicillo è in realtà nelle fondamenta di Grimskalle, un'antica fortezza dei giganti morti da tempo. Avrebbe dovuto essere disabitata, ma Auril ne ha fatto il suo regno. Lei è sopra, il Codicillo è sotto. Anche se tornasse presto, dovremmo poter entrare senza farci sentire. Per quanto riguarda la Rima, è l'unico modo per sciogliere un sigillo magico alla città perduta del Netheril. Non è dedicata all'attacco contro una Dea, non tutto è un'arma! L'ultima nota la fa come un rimprovero a Mara.
  27.  

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