Panoramica
- Cosa c'è di nuovo in questa gilda
-
Doradhan Oh, capisco. E in effetti è meglio non usare direttamente dei nomi: non siamo nel Primo Mondo, ma potremmo comunque attirare attenzioni indesiderate. Rispondo alla naiade, meno gioioso rispetto a poco fa: la fata di cui sta parlando sembra proprio uno degli esemplari corrotti del piccolo popolo. Posso sapere il tuo nome, invece? E non preoccuparti: conosco la lingua del tuo popolo. Aggiungo dopo qualche istante, riprendendo la mia tradizionale positività quando lo spirito cita il fatto che stia costruendo una casa. Vuol dire che in questo luogo sorgerà una corte? È semplicemente stupendo! Sarà come tornare a casa, praticamente.
-
"Tradurre il nome nella vostra lingua è impossibile, ma è uno spirito maligno, signora delle selve e delle piante velenose, che considera la vostra creazione il più grande degli errori." risponde lo spirito "E temo di non potervi accogliere come meriterebbero degli ospiti: sto ancora ricostruendo la mia casa ed aspettando che il resto delle mie compagne giungano qui, oltre al fatto che non posso muovermi. Ripassate qui tra qualche giorno, quando questa sarà una casa e queste mura saranno schermate dagli sguardi dei tirapiedi della tiranna."
-
Doradhan Sto per bussare nuovamente alle pareti quando sento la voce della naiade uscire dalla perla, cosa che mi fa inizialmente sobbalzare per la sorpresa. Si chiamano foche, quindi? Interessante. Commento dopo aver sentito le parole della donna, che non sembra essere troppo scontrosa (ma neanche accomandante, a dirla tutta). In ogni caso, non vedo perché dovremmo fargli del male. Abbiamo scorte a sufficienza, sarebbe solo crudeltà. E vorrei chiederti se posso fare qualcosa per aiutarti: sono sempre lieto di dare una mano agli abitanti del Primo Mondo.
-
Lo spirito non si muove né dà cenno di avervi notato quando la sua voce esce dalla perla, profonda e cristallina come il fiume in piena e come suddetto fiume inumana "La risposta è semplice e non concerne voi mortali: una fata dal pessimo senso dell'umorismo ha deciso che teletrasportarmi qui fosse la cosa più divertente mai ideata. Lasciate in pace le foche lì fuori e la vostra presenza e passaggio non sarà sgradito... era raro incontrare mortali nelle mie terre."
-
Doradhan Guardo perplesso il ghiacciaio quando non ricevo risposta, limitandomi a carezzare il capo degli strani animali che si avvicinano saltellando in maniera buffa e sgraziata, strappandomi un sorriso. Entriamo nella vostra casa. Ovviamente rispetteremo le regole dell'ospitalità: non siamo barbari. Dico ad uno degli animali, convinto che possa intuire ciò che ho detto: le regole del Primo Mondo sono note agli abitanti delle selve. Scalo quindi il ghiacciaio fino alla fonte del bagliore che ho intravisto dal suolo, entrando nella grotta con le mani bene in vista. Al suo interno noto con sorpresa uno degli abitanti del Primo Mondo: sembra proprio una naiade, anche se non ne ho mai viste di simili. Sarà corretto disturbarla? Forse si sta sforzando per tenere in piedi questo ghiacciaio. Rimango in silenzio a riflettere per qualche altro istante, bussando poi contro una delle pareti quando comprendo che la naiade si sta concentrando su altro. Buongiorno, signora dei ghiacci. Sono Doradhan, cavaliere errante dell'Ordine del Bocciolo, e sarò lieto di accettare la tua ospitalità, se vorrai concedermela. Seguirò le regole previste per un visitatore qualsiasi sia la tua decisione. Dico solennemente alla naiade facendo una riverenza. Mi scuso per essermi introdotto in casa tua senza annunciarmi, ma ero accampato qui vicino con i miei compagni e non ho potuto fare a meno di avvicinarmi per capire cosa stesse succedendo: il ghiaccio non è tipico di queste selve.
-
E scalando il ghiacciaio ed entrando in una sua insenatura che diventa una grotta è possibile esaminare meglio la causa del bagliore: uno spirito delle acque solidificato in ghiaccio che medita e mormora una melodia antica, una figura dal profilo vagamente femminile e dalla coda di pesce con i (quattro) occhi chiusi che tiene tra le mani una perla grande quanto la sua testa che emette la luce.
-
Nessuno risponde, se non un paio di foche con il loro buffo verso e trotterellando/ballonzolando verso l'uomo delle serve per annusarlo curiose, ma c'è qualcosa che luccica d'azzurro al centro del ghiacciaio.
-
Doradhan In dieci minuti avrebbe avuto tutto il tempo per attaccarci a sorpresa, se era questo il suo desiderio. Provo a vedere chi c'è "di casa". Oltre a quelle buffe creature, ovviamente. Dico ai miei compagni indicando le foche, avvicinandomi al ghiacciaio tenendo le armi ben lontane dalle mie mani: se avrò bisogno di difendermi posso fare affidamento sulla mia signora. C'é qualcuno? Puoi stare tranquillo: non vogliamo farti del male, siamo solamente curiosi sulla tua identità. Dico ad alta voce una volta arrivato più vicino al ghiaccio.
-
Dismas esce da dietro un cespuglio piuttosto lontano dal campo sistemandosi i pantaloni e guarda perplesso il ghiacciaio e poi si volta verso di voi "10 minuti fa non c'era... e 10 minuti fa è quando ho staccato il turno perché la natura chiamava!" Amiri esce dalla sua tenda stiracchiandosi e con i capelli ancora scompigliati, vede il ghiacciaio, fa spallucce e va lì vicino con il suo boccale in mano per riempirlo d'acqua gelida "Per una volta che la cosa strana e sovrannaturale non prova ad uccidermi sono contenta così... e serviva un po' di fresco con questo caldo!" Doradhan
-
Doradhan Ormai è troppo tardi per ripartire: decidiamo quindi di cenare con quanto preparato dai banditi e riposarci qui. Al risveglio noto con piacere come l'acqua del fiume sia tornata pulita (non avrei voluto disturbare una qualche naiade locale), ma aggrotto la fronte quando noto delle foce e un impossibile ghiacciaio all'incontro tra i due fiumi. Chi ha fatto l'ultimo turno di guardia? Perché sono abbastanza sicuro che quello ieri non ci fosse. Chiedo ai miei compagni indicando il ghiaccio. E direi che richiede un approfondimento.
-
Seppelliti gli uomini e mangiata la loro cena vi resta poco da fare se non recuperare le casse ed i due muli con cui i banditi portavano il bottino e coricarvi per la sera, con il canto delle cicale e le danze delle lucciole a riportare un po' di pace dopo la violenza della sera. La mattina dopo vi svegliate con il sorgere del sole ed il ruscello in piena, l'acqua più pulita di ieri ed in cui nuotano le anguille... e per qualche motivo c'è un gruppo di foche bianche a prendere il sole all'incrocio tra i due corsi d'acqua ed un piccolo ghiacciaio possibile solo grazie a chissà quale magia visto quanto fa caldo! Nota
-
Nathan Mentre Dorashan disquisisce con il prigioniero sulla severitá delle punizioni nel mondo civilizzato, mi avvicino ad Amiri per darle una mano a seppellire i cadaveri. Mi farebbero quasi pena, se non sapessi chi erano e cosa facevano... Kressle meriterebbe di essere data in pasto ai porci, ma dobbiamo sforzarci di essere migliori di loro : ormai han pagato quel che potevano, e di sicuro non faranno piú male a nessuno. Faccio una preghierina a Desna mentre copriamo la fossa, sperando che la morte li tratti meglio di come li ha trattati la vita.
-
Doradhan Impiccagione? È una cosa orribile! Nella foresta non pratichiamo delle punizioni tanto barbare, neanche se qualcuno dovesse venire meno alla parola data o al vincolo dell'ospitalità. Rispondo scandalizzato all'uomo: un'altra crudeltà delle città di pietra che non comprenderò mai. Faccio quindi segno ad Amiri di non preoccuparsi, aggiungendo Beh, se non abbiamo altre domande possiamo aiutare Amiri e prepararci a ripartire. Direi che potrebbe avere senso fare una nuova tappa da Oleg e Svetlana, magari approfittandone per mappare delle nuove aree.
-
"Non hai mai assistito ad un'impiccagione, ragazzo, e quanto sono rompicoglioni i chierici di Abadar nello strappare un'ultima confessione ed una dichiarazione di rimorso ai condannati? Fortunato." commenta l'uomo mentre Amiri guarda confusa Doradhan "... eh? Mi prendi per scema? Perché mai dovrei lasciargli qualcosa addosso?? Sono morti, non gli serve più nulla!"
-
Doradhan Faccio un cenno d'approvazione ad Amiri: la sepoltura è una pratica estranea alla mia cultura, ma è decisamente sensata in questo contesto. La mia dea, lo Spirito dell'Abbandono, non pretende scuse da nessuno. Dico all'uomo, chiedendomi però se io abbia compreso realmente le sue parole. Al massimo, ti chiede di sforzarti per goderti questa nuova vita e di abbracciare la tua vera natura. Direi che puoi focalizzarti almeno sulla prima parte: al Signore Cervo e agli altri fantasmi dal passato ci penseremo noi. Concludo, guardando poi la numeriana mentre seppellisce i corpi, ricordandomi la richiesta del coboldo. Oh, Amiri, puoi tenere da parte le armi? Ci servono per acquistare il radicchio lungo la strada del ritorno.
-
"Quando mai è stata semplice? Mal che vada mi mettono una corda al collo, ma tanto l'alternativa sarebbe venir spezzato in due dalla numeriana qui ed ora... non ho da chiedere scusa agli Dei, solo da maledire i vivi, e quasi mi fareste un favore a darmi la possibilità di infestare le stanze della vecchia fino a farle venire un colpo al cuore." risponde schiettamente l'uomo tirando una lunga boccata dalla sua pipa e prendendo un coltellino da intaglio dalle borse a terra per iniziare a lavorare su un bastone. Mentre stavate parlando Dismas è andato a badare al cibo sul fuoco e tirare via la carne prima che diventasse carbone mentre Amiri sta scavando una fossa per concedere uno straccio di dignità ai banditi, almeno nella morte.
-
Nathan Annuisco in approvazione alle parole dell'uomo : chiaramente un disperato in cerca di una via d'uscita, e sembra gli sia appena andata molto bene. Il sicamoro... potremmo avere a che fare con quei folletti di cui parlava Oleg. Sicuramente meglio che arrischiarsi per il lago e incappare in nonmorti, forse Doradhan potrebbe intercedere per noi e farcela passare liscia. Sono sicuro che Oleg apprezzerebbe mani extra, ma sono sicuro anche che avrebbe remore sapendo da dove vieni e cosa facevi... non hai davanti una strada semplice.
-
Doradhan Annuisco alla spiegazione dell'uomo: è una cosa che non capisco, ma non è certo la più grande stranezza che ho visto fare da un uomo delle case di pietra. Sì, si chiama Oleg. E questa è effettivamente la cosa più giusta da fare per pagare per i tuoi crimini. Io, però, volevo sapere quello che vuoi fare, non quello che devi o puoi fare. Fino ad ora sei stato trascinato dalla necessità: quando sarai libero, avrai finalmente il potere di scegliere. Rispondo al bandito, aggiungendo Dovresti iniziare a rifletterci, a mio parere.
-
"Ah vero... ha una specie di elmo-maschera con un palco di corna. E lo porta pure al chiuso. Hanno dovuto allargare tutte le porte per colpa sua..." Alla domanda di Doradhan l'uomo fa spallucce "Scommetto che all'avamposto avranno più lavoro di quanto possa farne un uomo in una vita intera, ma posso iniziare aiutando... Oleg, giusto? Aiutando Oleg a mettere trappole per l'inevitabile retata punitiva."
-
Doradhan Le corna? Intendi l'elmo, giusto? Chiedo sorpreso al bandito: non sono estraneo ad esseri dotati di tratti ferini, ma non ricordo di aver mai sentito di umani con caratteristiche del genere. Ti ringrazio per il tuo aiuto. Io non ho altre domande da porti sul Signore Cervo. Concludo dopo qualche istante, guardando i miei compagni per capire se siano dello stesso avviso. Volevo però chiederti cosa intendi fare d'ora in avanti. Devi ancora pagare per il dolore che hai inferto, ma presto potrai essere libero: è un dono che dovrai investire con cura.
-
"Non so nulla di magia né l'ho mai visto scoccare, ma posso giocarmi la mano destra che l'ha incantato per non rompere la corda con la forza che ci mette... e dicono che giri senza faretra, quindi o l'arco gli crea le frecce oppure è uno stregone di sorta." risponde l'uomo facendo spallucce "Ah vero, dicono che abbia una lama nascosta tra le corna in qualche modo..."
-
Doradhan Come sospettavo, anche quest'uomo è un disperato finito in qualcosa di più grosso di lui. Questo Signore Cervo è un vero tiranno, al pari dei signori delle città di pietra. Sembra proprio un luogo ameno questo forte. Commento tra me e me, aggiungendo Cosa sai dirci dell'arco che hai nominato poco fa, invece? Scommetto che non è solo un'arma pregiata.
-
"Io? Ero un servo a casa Lebeda, un giorno sono inciampato ed ho rovesciato una caraffa di birra sulla matrona e poi eccomi qua, esiliato, senza il becco di un quattrino e senza la speranza di trovare un lavoro onesto in tutto il Restov. E poi non sono sempre stato un bandito violento..." prova a giustificarsi mettendo fisicamente e moralmente le mani avanti "Prima dell'arrivo del Cornuto io ed un altro paio di sventurati ci siamo messi a contrabbandare merce oltre il confine, frode fiscale senza vittime a parte la corona... ma quando è arrivato lui ha coscritto con oro e forza tutti i malviventi, malfattori e poco di buono di ogni sorta nella sua banda-esercito-quellochecazzoè ed ha creato un monopolio del crimine nella Greenbelt e nelle terre selvagge. Se vuoi fare qualcosa di illegale o se devi fare qualcosa di illegale o sei con lui o contro di lui..." Finito il suo racconto prende una pipa ed una manciata di tabacco dalla sua bisaccia e se l'accende con un vecchio acciarino "Per entrare nel forte dovete "sembrare la parte", siete troppo particolari per passare inosservati e soprattutto non abbiamo elfe tra i nostri, né tipe di due metri, né maestri di spada né druidi... poi dovete sapere la parola d'ordine, Kressle tende a scriversela ma non so dove tiene il foglio, mostrare uno dei medaglioni dei capi..." indica la collana d'argento al collo della sua capa morta "... e noi dovevamo riportare al castello la riserva d'alcol del Cornuto oltre al bottino, una cassa di quella grappa è la vostra chiave se siete così pazzi da voler entrare dalla porta. Certo, dovreste andare a riprendere quella roba dai dannati spiritelli del Sicamoro..." prende una lunga boccata di fumo "O potete provare ad entrare nuotando dal lago, non ci sono sentinelle lì perché... come dirlo... uccidere brutalmente chiunque non ti ubbidisce non è una grande idea e qualcuno muore così incazzato da rialzarsi come porcherie non morte..."
-
Doradhan Queste sono informazioni interessanti. Racconta pure: collaborare è un buon modo per dimostrare il tuo pentimento. Dico all'uomo, aggiungendo Vorrei anche sapere perché ti sei unito a loro e come riescano a reclutare tutti questi uomini. Anche se credo di immaginarlo...
-
"Ah, strano che non vi abbiano parlato del suo arco di corno di cervo o del vecchio che si porta dietro... qualcuno dice sia suo padre, io so solo che è un miserabile bastardo con una gamba rotta e mai guarita bene che ci cura e trema di paura quando si parla del Signore Cervo." e poi fa cenno verso quello di voi con una mappa "E posso dirvi dov'è il suo forte e qualcosa sulle difese, mi hanno assegnato al cancello il mese scorso... una noia mortale, ma meglio che seguire la psicopatica che avete fatto fuori!"
-
Inserzioni blog
-
Ultime Discussioni
-
Ultimi File
-