Vai al contenuto

Panoramica

A proposito di questa gilda

"E' un posto dannato, mio signore. Maledetto, dicono, una sorgente di streghe e altre follie. Un calice di corruzione. maledetto da un sole morto. Dicono che non mancherà molto prima che le stelle siano allineate e l'interno settore si a distrutto dai Demoni. Certo, questo lo si racconta di molti posti: ma in questo caso, mio Signore, i Tarocchi indicano che accadrà qui"
  1. Cosa c'è di nuovo in questa gilda
  2. --- senza data --- @Teriakus e Padrea Arkan I compagni ripresisi assestarono la situazione: le pesanti catene limitavano molto i movimenti costringendo i polsi uniti fra di loro e dando alle caviglie 30cm di agio per fare passi. Ma non erano legati al muro e potevano provare ad alzarsi o a muoversi @Teriacus Il dio imperatore non rispose alle preghiere di Padre Arkan ma una voce si sentì nella stanza: "Victor, Dop, siete voi" disse una voce rauca dall'altra parte della stanza "sono Marshrek, potete muovervi?"
  3. Teriacus Ultimamente si trovava spesso in situazioni davvero al limite.. mani legate, spazi angusti, ferro e metallo dappertutto. devo fare meglio di così. altrimenti qui non si sopravvive. La prima cosa da fare è mettersi comodo. Tanti anni di addestramento fisico per farsi trovare pronto potrebbero tornare utili così provo in qualche modo a portare le mani legate davanti a se. Questo mi darebbe maggior possibilità di movimento, per quanto ne abbia incatenato. Raccogliendo le gambe al petto più che posso, faccio scivolare le mani sotto. Questo mi dovrebbe dare anche una visione del tipo di manette che abbiamo addosso. Quando anche gli altri cominciano a svegliarsi, mi presento anche io. Il loro suono rimbomba nella stanza ma è comunque piacevole. Non riconosco nessuno di loro per ora, ma buoni amici fa aumentare la possibilità di salvezza in futuro. Io sono Teriacus. Non credo di avervi mai incontrato prima. Qualcuno sa dove ci troviamo? Mi guardo attorno intanto e nella sabbia provo a vedere se ci sono dei frammenti di ossa o qualcos'altro di abbastanza appuntito per provare a scassinare la serratura delle manette.
  4. Victor Montoya Freddo. Metallo. Carni morsicate. Victor scosse la testa, richiamato da una voce che non conosceva. Poi, ripresa conoscenza, ne riconobbe un'altra, più familiare. Prima di aprire gli occhi, ancora convinto di essere morto e che la pace dell'Imperatore gli fosse stata rubata, ľArbitrator cercò di riconoscere i suoi stessi segni vitali. Non c'era dubbio: nonostante tutto, respirava ancora. Permise alla poca luce di penetrare le palpebre, fino al suo cervello, prendendosi tempo. Non c'era fretta, da quanto sembrava. Si guardò attorno, studiando i dettagli: i corpi martoriati, le catene, la loro prigione. Cercò qualche indizio, come era abituato a fare; era quello, in fondo, il suo lavoro. Riconobbe Dop, che salutò con un cenno, poi altri due volti, meno familiari. Tornò a studiare le manette ai suoi polsi e chi era incatenato con lui, cercando di capire se ci fosse modo di liberarsi. Allontanò il panico, come gli era possibile. "Io sono Victor. Voi come vi chiamate?", chiese. La domanda non era per qualcuno in particolare: gli serviva per controllare se ancora sapeva parlare e gli serviva, soprattutto, per impedire attacchi di follia tra i prigionieri. Giusto quel briciolo di umanità che serviva per tenere a freno gli istinti più violenti.
  5. Nuadap Dop *Il calore lo avvolge, una potenza inattesa. Il corpo immobile, abbattuto dai colpi ricevuti e dalle energie spese di propria volontà. La pelle scoperta intorno al respiratore morsa delle fiamme. La chiamata degli Spiriti Macchina penetra nelle orecchie, ferisce i timpani —* L'adepto aprì gli occhi, spalancandoli sulla realtà. Era prigioniero, ammanettato, ferito. Ma vivo. Altrove. Non più il pianeta diretto all'autodistruzione, non più le catacombe che avevano ospitato l'asta che era diventata una trappola per veri credenti. Non era solo. Fra gli altri, tre volti conosciuti. Era la voce di uno di loro ad averlo svegliato, non gli Spiriti delle Macchine. «Nuadap Dop, tecnoprete. Lascia solo che mi liberi di queste». I tecnodendriti rimasero immobili, come budella meccaniche inerti fuoriuscite dalla sua schiena. Li guardò, un'espressione stupefatta si disegnò sul suo volto. *Gli Spiriti mi hanno privato del loro favore* Tornò a voltarsi verso l'uomo che aveva parlato. «Non sarà facile come pensavo». Puntò lo sguardo verso Victor, cercando in lui segni vitali, la speranza di poter reagire a quella situazione, e spiegazioni. Soprattutto spiegazioni.
  6. Padre Arkan Velk Lentamente Velk apriva gli occhi, cercando di mettere a fuoco il luogo dove si trovava. Lentamente si era reso conto di essere legato mani e piedi ma....non aveva memoria di come poteva essere successo né tantomeno chi era riuscito ad imprigionarlo. Tutto quello che sapeva è che stava dando la caccia a dei presunti eretici. "La fede è l' Armatura dell' anima. Chi vacilla è già sconfitto!" Mormorava recitando le Sacre Scritture. In quel momento più che un fiero membro del Ministorum sembrava un disperato alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi. Chi lo guardava notava un fisico atletico risultato delle molte battaglie a cui aveva preso parte nella sua vita. Era un' uomo dai capelli castani e alto all' incirca 1,80cm anche se l'altezza era difficile da stimare. La cosa che più saltava all' occhio era il suo volto diviso a metà: la parte sinistra devastata dal fuoco era stata, più o meno, ricostruita meccanicamente. Mentre la parte destra era completamente ricoperta da alcuni versetti delle Sante Scritture, tatuaggi che ricordavano a tutti quelli che incontrava che la Gloria dell' Imperatore veniva prima di ogni cosa....prima, anche, della propria vita. Si guardava intorno fino a identificare quattro figure familiari. Ma la scarsa luce gli impediva di distinguerli chiaramente. Sapeva di potersi fidare, almeno al momento, infatti vedeva le loro auree meno oscure e un po' più dorate. Segno che lo rassicurava sul fatto che fossero servi dell' Imperatore. Servi non proprio devoti, certo, ma....poteva pensare Arkan su come rimetterli sulla retta via. "Voi tre! Sono Padre Velk dell' Ecclesiarchia! Servo devoto e fedele del nostro Imperatore! Sapete come siamo finiti qua? Chi ci ha imprigionati? Aiutatemi a recuperare la mia spada e a punire gli Eretici o gli Xeno responsabili!" Dentro di sé invece pregava per un segno o un miracolo, dopotuto era sempre stato ligio al suo dovere, anche se altri spesso pensavano forse troppo irruento ed imprevedibile....i pavidi dell' Inquisizione non sapevano fare altro che complottare, tramare e manipolare. Fosse stato per Arkan li avrebbe purificati con il fuoco uno ad uno, purtroppo non poteva. Seppur con le loro macchinazioni anche gli Inquisitori servivano il Dio e Arkan glielo riconosceva. "Parlami ti prego! Ti sono stato sempre fedele e devoto....perché taci ora? Mi vuoi forse mettere alla prova?"
  7. ---senza data--- Una debole luce penetrò le palpebre degli accoliti risvegliandoli: aprendo gli occhi videro che si ritrovavano in una fossa ampia, circolare, forse di circa quindici metri di diametro, con lati alti molti metri. Il terreno era coperto di sabbia umida e puzzolente ed era disseminato di ossa rotte e altri detriti. Incastonate nelle pareti di metallo arrugginite a intervalli irregolari vi erano griglie di ferro chiodate e borchiate di varie forme e dimensioni e globi luminosi tremolanti incassati dietro una spessa rete. Circa sei metri sopra di loro, le pareti della fossa sono sormontate da lame simili a sciabole, ricurve verso l'interno e da spire allentate di filo spinato corroso. Al di là vi era l'oscurità da cui si poteva sentire il lontano rombo di macchinari pesanti. Catene univano i loro polsi e le loro caviglie: addosso avevano solo vestiti, niente equipaggiamento ne armi. @Dop Erano prigionieri. Con loro vi erano altri carcerati, ombre tristi di quelle che dovevano essere statate persone, tutte accomunate da essere state picchiate violentemente. Tra di loro i quattro accoliti presenti si riconobbero: già altre volte si erano incontrati su Bastion Serpentis la sede dell'Inqisizione. Chi li avesse rapiti e ridotti in quello stato era a loro sconosciuto @all
  8. 3 609 874.m41 8.09 L'Eldar attraversò il ponte della nave che orbitava intorno al pianeta, e si fermò di fronte ad un uomo che gli dava le spalle: l'uomo era vestito con abiti da Rogue Trader "Li avete eliminati?" chiese il Rogue Trader "Non tutti. C'è stato l'ostacolo di alcuni presenti, fra quelli non invitati. Li abbiamo catturati." rispose l'elgar "Scoprite chi sono: poi decideremo sul da farsi" concluse l'uomo
  9. 3 609 874.m41 5.07 Victor provò a far rinvenire Dop: il tecnoprete era ferito e svenuto. I due giovani li osservavano perplessi mentre Marshrek era scappato verso verso l'uscita E fu allora che la Vedova emise un fortissimo sibilo e una luce fortissima che accecò tutti i presenti. E poi esplose E il rumore dell'esplosione fu l'ultima cosa che gli accoliti sentirono
  10. Victor Victor provò a svegliare Dop, mentre ragionava, inquieto, a voce alta: "Non vorrei che esplodesse: state in copertura".
  11. 3 609 874.m41 5.07 Victor raggiunse il tecnoprete: era vivo ma privo di sensi. Intanto il brusio della vedova aumentava di intensità e di frequenza
  12. Victor "Rimanete al riparo!", ordinò Victor, scattando poi verso la posizione di Dop, per controllare se fosse ancora vivo.
  13. 3 609 874.m41 5.07 Victor lasciò partire una raffica contro l'automa colpendolo in pieno I colpi penetrarono nella dura corazza della Vedova che si bloccò immediatamente: un forte ronzio iniziò a diffondersi dal copro meccanico.
  14. Nuadap Dop Il tecnoprete restava inerte al suolo. Un lieve ronzio proveniente dagli apparati respiratori che gli nascondevano mezzo volto assicurava che non avesse perso la vita, ma per un po' non sarebbe stato in grado di dare supporto a Victor o di contribuire in qualsiasi modo alla battaglia che stava avvenendo in quella stanza.
  15. 3 609 874.m41 5.07 Il tecnoprete era crollato a terra ma non era lui l'obiettivo della vedova che lentamente si muoveva verso l'altare Marshrek ne approfitto per muoversi verso il corridoio che portava all'uscita, mentre i due giovani rimanevano impietriti. @all
  16. Nuadap Dop Già provato dagli sforzi per avere la meglio sulla Vedova, il tecnoprete fu sorpreso dalla nuova reazione del macchinario. L'impatto dei frammenti e poi quello con il suolo scossero ogni fibra del credente. Perse ogni contatto con gli Spiriti e con la realtà, i dendriti scomposti e inerti intorno a lui.
  17. 3 609 874.m41 5.07 Il colpo per Dop fu tremendo e lo scagliò indietro per un metro facendolo rimbalzare sul pavimento della cripta "Muoviamoci" urlò Marshrek lasciando partire ancora un colpo della sua arma; Whent li affiancò La vedova pareva rallentata e non notava il giovane monaco che giaceva ferito sotto l'altare. @all
  18. Victor Colto dalla frustrazione, Victor fece esplodere l'ennesima scarica contro ľautoma, con ben poca speranza di ottenere un qualche risultato utile. GM
  19. Victor "Qua si mette malissimo! Dobbiamo sloggiare!", commentò allora Victor, con le orecchie che ancora gli fischiavano per la deflagrazione e col fiato corto per la terribile botta subita. Solo per caso, nessuna scheggia gli aveva reciso vasi sanguigni principali.
  20. 3 609 874.m41 5.06 Victor lasciò partire una raffica ma non riuscì a colpire la Vedova, come anche Dop non riuscì a colpirla con la sua scarica elettrica Mentre Whent non osava fare nula Marshrek usò la pistola lasciando partire un colpo alla testa dell'automa Per un istante la vedova si fermò ed iniziò fare strani sibili: quindi dalla sua bocca partì una granata a frammentazione che cadde nei pressi dell'altare Il ragazzo fu colpito in pieno ma i frammenti si sparse nell'area @all
  21. Victor "E allora aiutami a distruggere la Vedova. Non ti serve a niente, intera, se sei morto!", Victor urlò contro Whent, rovesciando una nuova raffica contro il costrutto Archeotech. GM
  22. Nuadap Dop «Lo vuole morto» Il tecnoprete lasciò cadere il dardo che aveva analizzato e protese un dendrite verso la Vedova. Fra le pinze dell'arto meccanico cominciò a formarsi una crepitante sfera di energia bioelettrica.
  23. 3 609 874.m41 5.06 @Dop Victor lasciò partire una raffica verso la vedova colpendola e danneggiandola ad un braccio. Questa ignorò la cosa e lasciò partire un altro colpo verso l'altare perforandolo ma mancando il giovane Intanto Whent tornò di corsa "Chiuso! E' tutto chiuso! Non possiamo scappare!" urlò disperato
  24. Victor Avendo guadagnato una relativa sicurezza, intese le parole di Dop, Victor riprese a far fuoco con l'arma che aveva a disposizione, temendo che potesse poco contro quell'antico costrutto meccanico. GM
  25. Nuadap Dop Il tecnoprete urlò una frase che rideva Victor avrebbe capito, poiché gli aveva spiegato le sue teorie 'sull'Erede'. "Ha scartato i geni di tutti, e scelto lui" A quel punto restava da capire se la Vedova, con quei dardi, intendeva fare del male al monaco, o altro. Doveva analizzarne il contenuto. Si allontanò dalla Vedova per correre a raccogliere il dardo che non era andato a segno e analizzarlo.
  26.  

×
×
  • Crea nuovo...