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Panoramica

A proposito di questa gilda

Arcimaghi, Colossi Leggendari, Oracoli… tutto ciò che non si è mai visto nemmeno di striscio a Biadagialla, dove l’istruzione scolastica è un privilegio ancora per pochi. Questo fangoso borgo sorge ai margini di Garnia, lontano più di ottanta chilometri dalla città più vicina, un esperimento di espansione che però si è rivelato più un fastidio per i suoi beceri e chiassosi abitanti, cioè voi. Questo almeno finchè una serie di minacce più concrete non si è palesato a minacciare il vostro villaggio. Anche gli avventurieri più scarsi potrebbero risolvere la situazione in mezza giornata, ma in loro assenza dovrete fare di necessità virtù, armarvi di tutto ciò che il vostro modestissimo villaggio dispone e prepararvi a diventare voi stessi degli eroi popolani! Ma riuscirete a sopravvivere per il tempo necessario per far emergere i vostri (molto ben sepolti) talenti? PbF leggero e non impegnativo, lunghezza da avventura breve (suppongo terminerà al livello 5 o 6 al massimo), ironico ma dai toni fiabeschi e dark - comunque curato - per chi ha la pastorizia ancora attaccata agli stivali e l’ignoranza sulle dita che premono nella tastiera.
  1. Cosa c'è di nuovo in questa gilda
  2. DM Riepilogo azioni Il brutale e incolto Shagar solleva le braccia, schermandosi dal getto di sabbia di Braccoraldo, unico ad opporsi ormai allo strapotere dell’orco, che pur nella sua modesta presenza sembra aver completamente annichilito ogni speranza di veder qualcuno correre in soccorso di uno dei suoi più promettenti giovani ALLORA TU SARAI IL PRIMO!! esclama inferocito, roteando lo spadone in aria e abbattendolo su Braccoraldo. Il colpo genera un lungo squarcio che parte dalla spalla sinistra del giovane falegname, fino al fianco destro, creando una sinistra diagonale rossa. L’ultima cosa che egli ha modo di sentire, prima di crollare a terra sotto lo sguardo atterrito dei cittadini, è la risata di Shagar inframezzata a un grido di terrore di Nocina. La caduta di Braccoraldo non tarda però ad essere accompagnata da quella di Giambecco, il quale semplicemente si arrende in quello scontro all’ultimo sangue, una condanna che l’orco esegue con spietata efficienza, trapassando il collo dell’allevatore di capre e decapitandolo brutalmente, ultimo di coloro che avevano provato ad opporsi a questa nuova minaccia. Bene! tuona l’orco Sembra che sia bastato farne fuori un paio per mettervi in riga! Brave pecorelle! sghignazza, ricevendo un coro di scherno dai suoi scagnozzi. La morte di Giambecco e Braccoraldo colpisce come un maglio la cittadinanza, in quanto sebbene i due fossero giovani, erano ormai diventati parte del tessuto sociale di Biadagialla, parte del territorio che nessuno si sarebbe aspettato veder sradicato da un giorno all’altro. Con la loro dipartita e la tacita accettazione dei cittadini di quella condanna, il villaggio cade in una apatia per giorni. Sebbene le attività abituali proseguino, un silenzio di morte è calato tra i cittadini. A peggiorare la situazione, pochi giorni dopo, vi è l’arrivo di un contingente di una decina di orchi, i quali si stanziano presso la casa dei Caprera, facendone la loro nuova caserma. Con lo stanziamento del nuovo contingente, ogni rimasuglio di speranza è infine del tutto perduto. Conquistata dalle truppe di Golgomath, Biadagialla diventa il primo avamposto di pianura dell’esercito del gigante delle montagne, uno snodo da dove egli conta di far partire la sua successiva conquista. Troppo distanti dalla capitale e con le pattuglie dei mostri in giro per quelle terre lontane, i cittadini sono infine costretti a fare la fame per sfamare le pance dei soldati di quell’esercito, sprofondando nella miseria più assoluta. Un destino amaro per quello che era nato come un villaggio in una terra fertile, ma vulnerabile per la sua mancanza di difensori. Se Biadagialla era stata a un certo punto in grado disporre di eroi, essi erano morti provando o avevano rinunciato a cogliere l’occasione per diventarne. FINE
  3. Giambecco E' la prima volta nella mia breve vita che provo un dolore così intenso. L'intero corpo pare avvolto nelle fiamme, il petto e il braccio pronti a spezzarsi, la mia vita a fuoriuscire dal corpo insieme al sangue. E' proprio il dolore a placare la mia testa calda e a riportarmi a più miti e umilianti consigli. Piegato su me stesso, lancio un ultimo sguardo a Patrigna, sollevo una mano in direzione di mia madre per fermarla, quindi mi rivolgo all'orco. Hai vinto tu. Crollo sulle ginocchia, attendendo cupo il mio destino segnato.
  4. braccoraldo Rimango stupito e forse un barlume di speranza ce quando gjambecci si lancia con tutti se stesso per sfruttare la stessa arma che aveva catturato asmodeo.. ma questa speranza muore subito quando vedo il barccio aprirsi in due sotto il colpo dell'orco. Non ci penso due volte, anzi non ci penso proprio altrimenti la paura mi bloccherebbe lì sul posto. Mi fiondo su giambecco per fornirgli aiuto, ma è solo una finta per farmi un po più sotto all'orco e lasciargli la sabbia raccolta prima negli occhi.
  5. Marcolfo Boccali Ogni mio slancio si spegne sul nascere quando vedo lo squarcio sul braccio di Giambecco e il sangue che ne fuoriesce. Rimango lì così, fionda in mano, a fissare lo scontro (e soprattutto gli altri tre orchi oltre a Shagar) incapace di muovere un muscolo. Se intervengo morirò sicuramente... Non sono un eroe. Non credo lo sarò mai.
  6. DM Nelle aule dei filosofi delle città più ricche, il fenomeno noto come “effetto spettatore” prevede che più persone si ritrovano ad essere testimoni diretti di un crimine contro una vittima davanti ai loro occhi, meno possibilità ci sono che esse intervengano. Tali ragioni possono variare dal timore di coinvolgimento, sebbene il più delle volte ciò sia attribuibile a un riflesso di “scarico di responsabilità” ovvero la tendenza a pensare che qualcun altro debba farsi carico di quel problema e intervenire anche in vece della persona che rimane ad osservare. Di solito, le uniche vere vittime di questo fenomeno sono le persone innocenti coinvolte nel crimine che viene portato contro di loro. Biadagialla non è una della città più ricche. Per essere precisi non è nemmeno ricca. E se proprio si volesse spaccare il capello in quattro, non sarebbe nemmeno una città. Non stupisce quindi che non vi siano aule o filosofi adatti a spiegare il fenomeno e spronare una cittadinanza paralizzata dall’effetto spettatore, con la sola Saranna che pare trovare lo spunto necessario a muovere le mani. E stavolta non per impastare farina, ma per avvelenare uno dei suoi pugnali. Ma aldilà di ciò, la cittadinanza sembra accettare passivamente quella che sembra una esecuzione già scritta e sancita. Giambecco si getta su Shagar abbracciandolo con l’intento di bloccarlo in una delle sue famose prese di lotta. Ma è chiaro che l’orco è ben più pericoloso di qualsiasi altro contadino o ubriacone e una ginocchiata allo sterno lo costringe a spezzare la presa Facciamo rotolare la prima testa!! esclama, Shagar, facendo calare il proprio spadone con un colpo di taglio orizzontale. Solo grazie a uno scatto di adrenalina l’allevatore riesce a fare un balzo indietro, sollevando istintivamente le mani per schermarsi. L’azione gli salva la vita, ma costa però cara: Shagar gli procura un lungo taglio orizzontale sulla spalla sinistra e l’avambraccio sinistro, ferite profonde dalle quali subito fuoriesce una copiosa perdita zampillante di sangue, imbrattando la camicia del Pipa. Una scena che fa imbestialire Cornelia E due camicie che mi rovinano in una settimana! Che faccio la stilista di mestiere? tuona la vecchiaccia, irrompendo nel campo di battaglia. Riepilogo azioni X tutti
  7. Marcolfo Boccali Non so bene quale forza mi spinga. Se la stretta di Patrigna e la disperazione nella sua voce o la luce che abbaglia l'orco. Chi lo sa... Fatto sta che restituisco la stretta a mia sorella rivolgendole un piccolo (e assolutamente inedito) sorriso, prima di staccarmi e correre a recuperare la mia fionda e i proiettili. Con una malsana idea in testa. @DM
  8. Saranna Farineti Quegli stolti hanno deciso di affrontare gli orchi, senza nessuna speranza di vincere. L'attacco dei lupi ci aveva già messo a dura prova e affrontare un gruppo di pelleverde di certo non era una buona idea. Rimango in disparte, poichè sebbene la ferita si sia rimarginata, ancora si fa sentire quando faccio determinati sforzi. Se raggruppo un po' di pugnali o coltelli potrei provare ad usare il veleno...penso per qualche istante, cercando di capire come agire. Comincio quindi a muovermi dietro le fila dei presenti chiedendo a bassa se avessero dei pugnali da darmi, il tutto cercando di non farmi notare dagli orchi. @DM
  9. Giambecco Sembra di vivere in un sogno, uno di quelli dove hai quel minimo di coscienza che ti spinge a dirti "svegliati, svegliati" per non sperimentare il disagio o gli orrori che la notte molesta ti ha portato in dote. Invece, qui è tutto dannatamente reale e non c'è modo di svegliarsi. La consapevolezza del dado ormai tratto è l'unica cosa che, paradossalmente, mi riempie di ostinata calma apparente. In realtà, dentro tutto ribolle e per farmi coraggio, ripenso agli orchi che mettono le manacce color delle ortiche sulle dolci colline patrigne. La bestiaccia di nome Shagar si è distratta, non capisco bene perché, ma mi rendo conto che devo approfittarne. E come un becco di montagna m lancio in avanti a testa bassa. DM
  10. Fra Crispino Bracco ha una buona idea ma forse ce' anche modo di migliorarla utilizzando le mie ragazze per ...calmare i bollori degli orchi. "Vado a prendere una delle ceste con le api, se la lancio nella stanzaaccanto a dove si stanno picchiando, usciranno ed attaccheranno." bisbiglio "Tu puoi indossare una delle mie vesti protettive, si qualche abitante del villaggio ne uscira' un po malconcio ma di sicuro gli orchi non ne usciranno vivi" Narratore
  11. DM Lo sguardo di Braccoraldo sembra promettere le peggiori torture a Prippo, il quale fa istintivamente un passo indietro dalla persona che ha appena gettato in pasto ai lupi. Dal canto suo Giambecco fa risuonare la propria voce, deciso a vendere cara la pelle e magari pure a incitare qualche volontario a farsi avanti, contando nell’alleanza maturata nel corso della lotta con i lupi, al benvolere del suo popolo e alla volontà dei suoi amici di battaglie e bevute di sostenerlo in quel momento di grande difficoltà. Dopotutto, loro sono in tanti e gli orchi al massimo solo in quattro. Di sicuro qualcuno farà sentire la sua voce, no? Silenzio di tomba a Biadagialla. Ironia della sorte, l’unico che si vede bisbigliare per valutare qualcosa è proprio Prippo, che da buon falegname del villaggio è anche l’addetto alla misurazione e alla creazione delle bare per i defunti, che vengono per necessità deposti da Sangio, l’ubriacone del villaggio e becchino in tempi di sobrietà Io direi che quella di Giambecco la farei formato maxi, che è un omone. Sempre che non venga tagliato a fettine commenta Prippo A Braccoraldo possiamo trovare una sistemazione standard o magari lasciarlo sepolto con un braccio e una gamba fuori, a beneficio dei lupi… come dire, oltre al danno pure la beffa per Braccoraldo, il quale non può fare altro che lottare per la propria vita. MUAHAHAHAHAH!!! Eccoli i coraggiosi di questo postaccio! dichiara un ridanciano Shagar, gli occhi lucidi dalle risa a quella scena. Egli estrae lo spadone Non temete, farò prestissimo!! Esclama, facendo ruotare la lama e disegnando un arco, per poi iniziare a rotearla con tale velocità sopra la testa da far pensare che potrebbe iniziare a fluttuare per aria, lo spostamento d’aria talmente marcato da sollevare le gonne delle più giovani Marco! esclama Patrigna, stringendo il braccio del fratello Devi fare qualcosa! Giambecco morirà, così! Non può morire per causa mia! lo supplica. Cornelia si districa dai suoi avversari, pronta a intervenire nello scontro e Shagar avanza pronto ad abbattere la sua trave contro i suoi avversari, a cominciare da Giambecco… quando un’improvviso luccichìo distrae l’orco. La fascia di Frigirberto di illumina di un violetto acceso, niente più che un debole bagliore ma sufficiente per mandare in sbandamento l’attenzione dell’orco Che cos- un oggetto magico? Un trucchetto? tuona, gli orchi suoi attendenti che si scaldano a quella vista. Quale che sia la verità, Giambecco ha finalmente modo di lanciarsi per primo contro il proprio destino. Ma basterà ciò a salvarlo da quel colossale e pericoloso nemico? Riepilogo azioni X tutti
  12. Galvano da Malboro detto Fra Puccino Non faccio in tempo a predisporre il mio piano per avvelenare gli orchi che sento le loro voci parlare a voce alta provenire da fuori. A quel punto io ed Impastro accorriamo preoccupati, un po' come tutti al villaggio, riunendoci di fronte all'Asino Ubriaco. A quanto pare Giambecco deve aver detto o fatto qualcosa che ha offeso l'orco messaggero al punto da volergli dare una lezione che serva anche a tutti gli altri. Quello che sta per avvenire è un duello all'ultimo sangue e non c'è dubbio che l'unico sangue versato, in un battibaleno, sarà quello di Giambecco. Per lui non c'è scampo e mi dispiaccio che sia stato tanto avventato da pensare di poter avere anche solo una minima possibilità di sopravvivere, o persino di avere la meglio, se si fossi arrivati allo scontro con uno qualsiasi di quegli orchi e le loro feroci e grosse cavalcature. Resto ancor più sbalordito dallo sciocco gesto di Braccoraldo in risposta alla chiamata, spavalda e crudele, di Shagar a farsi avanti chiunque altro voglia affrontarlo. Perché?! Il gesto è talmente assurdo che mi solleva il dubbio che ci sia un qualche astuto piano per voler fare una cosa del genere; non può essere diversamente ma non riesco a crederci. Attendo con il groppo in gola, lo stomaco che so strizza e le budella contorcersi.
  13. Braccoraldo in tutto quello che ho fatto, ho sempre cercato di fare del bene alle persone, ho fatto in modo che tutti potessero vivere qui a biadagialla nel miglior modo possibile. Ho nascosto il mio sentimento per una persona che alla fine ho scoperto essere sposata con lucifero in persona, e quando sono andato da lui per mettere da parte i nostri dissidi, lui ha colto l'occasione per... farmi letteralmente fuori. quando vengo spinto in mezzo all'arena, mi volto verso Prippo e inchiodo il mio sguardo su di lui, con una cattiveria dentro che mai avevo provato prima.. faccio anche qualche passo verso il falegname ma quando noto che nessuno se ne accorto, tutto il mio odio comincia a crescermi dentro come il fiume in piena travolge le sue sponde scendendo a valle. MI rigiro verso l'orco e più lo guardo, più mi rendo conto di essere alla fine dei miei giorni. Non basterebbe un miracolo per poter averla vinta su di lui, e sono abbastanza sicuro che se mai, dico mai, riuscissimo ad averne ragione, i suoi compagni prenderebbero il suo posto. E quando arriverà il gigante? sono spacciato, siamo spacciati tutti quanti, tanto vale giocarsela fino in fondo. Mi avvicino verso fra crispino.. mi faccio portare il mio martello, e mentre mi riallaccio gli stivali, riempio la sacca delle munizioni della fionda di terra. Dobbiamo morire oggi? così sia, ma che sia una scelta mia. stats
  14. Giambecco Gli eventi precipitano fin troppo velocemente. Bracco mi agguanta per il colletto della camicia e mi trascina fuori, i pelleverde ci seguono, il loro capo Shagar che si prepara a macellarmi, Patrigna per un momento sembra stia tifando per gli orchi (ma sicuramente devo essermi sbagliato). Io, nonostante scruti con intensità l'orizzonte, non vedo nessun mago vestito di bianco spuntare oltre il crinale delle montagne per portar soccorso. Nemmeno il crinale si vede, ad essere precisi: soltanto la nebbia padana che caratterizza i dintorni di Biadagialla in questo periodo dell'anno. E tuttavia, sento di aver fatto la cosa giusta. Guardo mia madre con affetto per la prima volta dopo molto tempo, mentre rivendica il diritto esclusivo di farmi lo scalpo. Cara donna... Guardo con occhi pieni di riconoscenza Bracco, che raccoglie a piene mani il coraggio, raccoglie la sfida e mi affianca, compagno nella buona come nella cattiva sorte. Quindi torno ad osservare Shagar, una montagna di carne color oliva, e ripasso mentalmente tutte le volte che ho dovuto sottomettere un caprone particolarmente grosso. Certo nessuno era mai stato più grosso di me. Oltretutto, Shagar non ha corna che, pur pericolose, fungono da ottima presa quando si tratta di impartire una lezione ai becchi recalcitranti: chiedere ad Asmodeo conferma. Dovrò quindi trovare altri punti a cui aggrapparmi. Mi rimbocco le maniche, sputo un grumo di catarro a terra e mi preparo all'inevitabile. Potete portarci via tutto, anche le capre, ma no la libertà! Quella mai!
  15. DM Alle parole di Giambecco, il silenzio cala sull’Asino Bagnato. Ortello e Patrigna non dicono una parola. Frigirberto e Marcolfo sono ammutoliti. Fra Crispino, sempre prodigo di buone e astute parole, rimane basito. Perfino la birra smette di schiumare, facendo calare il gelo assoluto all’interno della stanza. Braccoraldo cerca di trainare via l’allevatore di capre, non senza una certa resistenza da parte del coraggioso Giambecco, il quale sembra pronto ad aggiungere un Hey tu porco, levale le mani di dosso! e magari a colpirlo con un ben assestato sganassone. FERMO LI’! tuona la voce di Shagar, il quale si alza in piedi, oscurando per un attimo la luce dei candelabri. Giambecco è un pezzo d’uomo tra la gente di Biadagialla, ma pure lui pare diventare piccino rispetto ai due metri e rotti dell’orco, i cui bicipiti e pettorali danno l’impressione che egli sradichi giovani abeti a mani nude nel tempo libero Altro che vino e inverno, questo è uno che ha le idee chiare gli orchi dietro Shagar sghignazzano, mentre egli avanza verso Giambecco, facendo stridere il cuoio della sua armatura, lo spadone appeso alle spalle che oscilla. Il tentativo di trainarlo via del compagno, purtroppo, ha il solo effetto di portare fuori da lì la conversazione e davanti alla facciata dell’Asino Bagnato si forma un tremebondo largo semicerchio di villaggeri, spettatori di quel confronto tra colossi. Se non altro, Braccoraldo non deve andare troppo lontano per trovare Prippo e Nocina e il suo discorso, sussurrato al falegname per tenere il tutto lontano da orecchie indiscrete, viene accolto da un lieve cenno del capo da parte di Prippo, l’espressione di pietra e un rivolo di sudore che cola dalla sua tempia destra E’ vero… urgono drastiche decisioni ammette. Ma anche se Braccoraldo si fosse messo a limonare con Nocina nel bel mezzo della strada, nessuno avrebbe prestato loro attenzione. Marcolfo sente la stretta al braccio da parte di sua sorella maggiore, immobile sulla soglia assieme a lui, mentre Frigirberto stringe a sé il proprio bracciale, ricevendo un’occhiata ingorda da parte di uno degli orchetti Ma che bell’oggettino, mi sa che dopo me lo prendo! dichiara. DUNQUE, DUNQUE, DUNQUE! esclama Shagar ABBIAMO UN CORAGGIOSO, QUI! tuona, affinchè tutti possano sentirlo, prima di avvicinarsi a Giambecco ed abbassare lo sguardo sull’allevatore E’ buffo come ce ne siano sempre in ogni tribù. Quelli che pensano di potersi opporre. Tsk! sbuffa Braccia sprecate, che farebbero comodo alla guerra. Ma tenere in vita questi soggetti, come Golgomath ha insegnato, rischia di fomentare problemi a quel punto, Shagar estrae il proprio spadone, una lama di pregevole fattura che risplende alla luce del mattino Avanti, affrontami! COMBATTIMENTO ALL’ULTIMO SANGUE!! esclama, ricevendo un assenso collettivo da parte dei suoi attendenti, i quali ululano di gioia a quel possibile spettacolo extra. A quel punto, Shagar si guarda attorno SE VI SONO ALTRI CHE DESIDERANO FARE COMPAGNIA AL LORO AMICO, FACCIANO PURE UN PASSO AVANTI!! come a sfidare la folla. Un lieve mormorio percorre la folla. Diverse persone stringono i pugni, Cornelia viene trattenuta a forza dai coniugi Molinecchi mentre bercia un Che te lo faccio vedere io! Se qualcuno deve spaccare la faccia a mio figlio, quella sono io! Io l’ho fatto e io lo disfo! ringhia, portando Shagar a prendere nota del nome della madre di Giambecco Sia mai che possa servirci un nuovo capitano… E’ allora che Braccoraldo sente una spinta dietro di sé, trovandosi a fare qualche passo in avanti per evitare di ruzzolare sul terreno reso scivoloso dall’umidità AH, ME L’ASPETTAVO!! esclama Shagar MOLTO BENE, ARMATI PURE TE E PREPARATI! Ruggisce l’orco. Dietro Braccoraldo, seminascosto ora dalla folla, l’autore di quel gesto, Prippo, lo guarda con sussiego. Nessuno, nemmeno la spaventata Nocina, pare essersi accorto del gesto del falegname. Gli orchi attendenti di Shagar iniziano a riscaldarsi, indecisi se unirsi o meno allo scontro, mentre il capo di quel gruppo si rivolge ancora alla folla ALTRI VOLONTARI? E’ L’ULTIMA CHIAMATA, POI INIZIERO’ A FARE PULIZIA! Mappa X tutti
  16. Galvano da Malboro detto Fra Puccino L'arrivo degli orchi è qualcosa di inaspettato e terribile. La loro minaccia è qualcosa di ben più serio e letale di un branco di lupi. Sono esseri sanguinari, mossi dal desiderio di violenza, sopraffazione ed avidità. Le loro cavalcature sono ben più grosse dei lupi affamati che abbiamo affrontato, non c'è quasi alcuna possibilità di riuscire a batterli con l'uso della forza. Forse dovremo invece provare con l'astuzia. Li vedo dirigersi all'Asino per mangiare e bere a volontà ed è a quel punto che mi viene in mente un piano. Ben conscio di chi potrebbe avere ciò che mi serve, mi dirigo di corsa alla bottega dello speziale e qualora non fosse lì andrei a cercarlo in fretta fra gli altri abitanti di Biadagialla. Con Impastro Una volta trovatolo, gli dico agitatissimo e prendendolo per le spalle: "Impastro, cercavo proprio te! Il villaggio ha bisogno del tuo aiuto; solo ti puoi salvarci!! Hai dei sonniferi, dei veleni letali o dei medicinali che in dosi massicce possano stendere persino un cavallo???"
  17. Marcolfo Boccali Sono completamente bloccato. Vorrei fare qualcosa, soprattutto quando mia sorella viene presa in mezzo, ma non ci riesco. Rimango fermo immobile, ammirando in silenzio lo spirito e la prontezza di Fra Crispino e (soprattutto) Giambecco. Che posso fare io... Trovandomi senza volerlo a fare contemporaneamente una domanda simile a quella di Frigirberto.
  18. Frigirberto Camici Ancora scosso per quest'ultimo avvenimento ascolto inorridito il pelle verde. Quando Giambecco interviene non posso che ammirare il suo coraggio...o stoltezza...ma lo ammiro per come ha parlato all'orco. Cosa possiamo fare? dico con un filo di voce senza rivolgermi a nessuno in particolare. Aiutaci ti prego, son disposto a tutto, anche darti la mia vita purché questi esseri se ne vadano mi ritrovo a pensare mentre stringo al petto il polso con il bracciale fatto dai capelli della ninfa
  19. Braccoraldo il loro arrivo in paese è un fatto più che nefasto. E' evidente che nessuno di noi possa competere con loro. Abbiamo affrontato tutti insieme qualche lupo affamato e abbiamo rischiato grosso. Questo un lupo decisamente più grosso lo cavalca, quindi non possiamo proprio pensare di affrontarli. Seguo il gruppo entrare all'asino bagnato e quando Giambecco li affronta a muso duro, mi avvicino di corsa.. Giam ma che m***ia fai! SCUSATELO, SOLO CHE L'INVERNO E IL TROPPO VINO SCADENTE OGNI TANTO GLI FA PERDERE IL SENNO.. LO PORTO VIA SUBITO E MI ASSICURERO' CHE NON VI PROCURI NESSUN ALTRO FASTIDIO! quando sono riuscito a sradicarlo dal pavimento dell'asino bagnato, gli parlo a mezzavoce in modo che possa sentirmi solo lui hai perso completamente il lume della ragione, ma che combini! quelli ti tagliano in due con un movimento del polso. Se era nocina al posto di Patrigna avrei reagito allo stesso modo, ma ora dobbiamo pensare a rimanere vivi e concentrati. mi pento subito di aver fatto il nome di Nocina e questo mi fa pensare a lei e controllare che stia bene. Mi dirigo verso la casa di Prippo cercando di non farmi notare troppo dai nuovi arrivati, passando lungo oltre i grossi lupi. Comincio a pensare di essere io la persona giusta per andare ad avvisare al castello. Non tengo famiglia, non ho neanche una casa da perdere, ma tanto da guadagnare. Qualche moneta d'oro c'è l'ho.. posso comunque pensare di affrontare questo viaggio.
  20. Giambecco Proprio quando le cose sembrano cominciare a girare per il verso giusto, nonostante le difficoltà dell'inverno e soprattutto quelle legate a quei ladri di polli del nobilotto locale, ecco che arriva un altro problema, uno bello grosso: pelleverde. Non ne avevo mai visto uno prima, ma sono sufficienti i racconti ascoltati quand'ero piccolo, ai tempi in cui mio fratello era ancora a casa e si divertiva a farmi scherzi quali racconti del terrore per non farmi dormire o scatarrarmi in bocca. La notizia mi giunge mentre sto mungendo le caprette, in questo periodo dell'anno tenute al chiuso nella stalla, che tanto da mangiare in giro mica ce n'è. Mi tocca legare alla corda il Mòlem, prima che la brava bestia segua troppo i suoi istinti e provi a mordere una chiappa ai razziatori, ma quando mi dirigo all'Asino Bagnato mi porto la mamma, sia mai che accada il miracolo e decidano di portarsela via. Povera mamma Cornelia, a volte mi pento dei miei stessi pensieri. Entro all'Asino giusto in tempo per vedere i nuovi arrivati fare gli spacconi e allungare le mani verso Patrigna. Le vene sulle tempie mi si gonfiano come salami appena insaccati e il lume della ragione, quello che ti suggerisce di star buono e ascoltare l'istinto di autoconservazione, si spegne. A gambe large, pugni serrati e il profumo di Asmodeo su tutti i vestiti: Oh càxxo fai te, tieni giù le mani, cetriolo.
  21. DM Il quartetto di pelleverde raggiunge Biadagialla, accolta da un intimorito Fra Crispino, il quale si affianca al gruppo in sella ai lupi mentre si dirige senza esitazione verso il centro della città Mpf mugugna l’orco in testa, i lunghi capelli legati in una coda Non basterà certo un lupo per saziare il nostro appetito ringhia, mentre al villaggio inizia un’opera di evacuazione per portare donne e bambini verso le cantine di coloro che ne dispongono, seguendo il suggerimento di Marcolfo. Preferendo non allertare i contadini, le cui case sono comunque distanti dal centro, gli sforzi si concentrano verso le abitanti e i piccoli presenti nelle abitazioni che compongono il nucleo centrale di Biadagialla. I visitatori, però, non sembrano darsi alle razzie, portando le loro sinistre cavalcature verso l’Asino Bagnato Questa è una di quelle che voi chiamate taverne, giusto? domanda l’orco, che Fra Crispino scopre chiamarsi Shagar Bene, berremo oltre che mangiare! annuncia ai suoi compagni, scendendo dal suo lupo formato famiglia per poi fare il suo ingresso all’interno del locale e trovare un sorpreso Ortello, appena riemerso con Patrigna dal magazzino Abbiamo sentito un frastuono, che cos- che diamine…? esclama inorridito alla vista dei pelleverde appena entrati nella sua osteria in compagnia di Fra Crispino e da quel capannello di coraggiosi popolani che sta accompagnando quel sinistro evento senza precedenti. Shagar, chiaramente il capo del gruppo, va a sedersi al tavolo centrale e fa cenno ai suoi compagni di seguirlo Pane, carne e birra ordina a Ortello, senza alcun ritegno E tu, femmina dice rivolto a Patrigna Ci servirai il cibo sentenzia. Gli orchi del gruppo ridacchiano, scoccando occhiate lascive alla cameriera, la quale serra le labbra, ma non ribatte. Stravaccato sulla sua sedia, Shagar fa quindi cenno a Fra Crispino di avvicinarsi. Il suo tono però è a voce alta, senza timore di essere sentito dai presenti. Anzi, a giudicare da come parla pare che ciò sia proprio il suo scopo Volevi sapere delle nostre battaglie, giusto? L’ultima l’abbiamo combattuta sette giorni fa, per sconfiggere e conquistare anche la tribù Ossarotte. Ho ucciso personalmente il loro capitano, decapitandolo con il mio spadone racconta Con questa vittoria Golgomath, il gigante conquistatore del nord, è ora signore incontrastato delle montagne e ha iniziato a muovere a sud. Siete fortunati, siete il primo villaggio sulla sua strada per la conquista narra. Si guarda attorno, mentre i primi antipasti e i primi boccali arrivano e Shagar mostra tutto il suo apprezzamento con una sonora pacca sul sedere di Patrigna, la quale stringe i pugni Non male le vostre femmine… apprezza Sembrano fragiline rispetto alle nostre, ma sembrano più flessibili. Mi chiedo fino a quanto… risate di apprezzamento dagli altri orchi presenti Ad ogni modo preparate una delle vostre abitazioni, presto arriverà un piccolo contingente per stabilirsi qui. Il vostro nobilotto non è più un problema. Tutto ciò che avete, anche gli abiti che indossate ora, appartengono a Golgomath e al suo esercito. I nostri esploratori battono già le campagne circostanti, quindi niente scherzi… sono stato chiaro? domanda E a proposito, tra di voi vi sono combattenti? X tutti
  22. Fra Crispino Non Batsava una sanguisuga umana a toglierci il pane dalla bocca, abbiamo ancora le ossa indolenzite dallo scontro coi lupi che ecco che un altro predatore non meno famelico si affaccia alle porte del paese. "Bracco ha ragione, presto nascondete donne e bambni" bisbiglio "E portate uno dei lupi" Non ce la caveremo a parola davanti a questi animali, dovremo giocare d astuzia ed accettare il minore dei mali "Possenti guerrieri, salute a voi, che fortuna che vi siate affacciati proprio ora, stavamo per arrostire un ottimo lupo tenero tenero che abbiamo messo a frollare" dico facendomi avanti per fare scudo agli altri e guadagnare tempo "Purtroppo il poco che abbiamo ci e' stato tolto dal nobilotto smidollato che affama queste terre ma saremo lieti di sederci davanti ad un fuoco caldo ed ascoltare le storie delle vostre battaglie"
  23. Frigirberto Camici Esterefatto e terrorizzato mi ammutolisco alla vista di quei colossi dalla pelle verde.
  24. Marcolfo Boccali Ma cosa ca**o?! Rimango letteramente bloccato alla vista del gruppo di pelle verde. Oh mer*a... Balbetto cercando di non farmela addosso. I lupi anche anche, ma questi? Di certo questi non li possiamo affrontare... Dico guardando i presenti ...e non credo che le palizzate e quattro sassi li fermeranno. E se intanto cominciassimo a far nascondere qualcuno nelle cantine? Ovviamente con "qualcuno" non intendeva assolutamente se stesso. Giusto per precauzione...
  25. braccoraldo non ho mai visto niente del genere! rimango impietrito mentre sto puntellando l'ennesimo palo della palizzata che... potrà fare ben poco contro gente del genere. neanche nelle storie per spaventare i bambini ca**o! dobbiamo avvertire il signore del castello, che ci mandi la protezione che tanto paghiamo ogni anno! se non hanno circondato il villaggio, qualcuno potrebbe partire in sortina per avvertire le guardie e chiedere aiuto. DM cosa facciamo? se li facciamo entrare, per noi è finita e l'ultima cosa che voglio è che le nostre donne diventino loro schiave.. il mio pensiero corre a Nocina e un senso di preoccupazione e paura cresce dentro di me.. va bene qualche lupo affamato e comunque qualcuno ha rischiato, ma non possiamo pensare di competere con loro.. io non ho buone sensazioni..
  26. DM Molèm abbaia felice alle parole di Fra Crispino, come se potesse capirlo. Come notato anche dal suo padrone, il comportamento del cane è infine tornato a riprendere lo spirito istintivo delle sue origini, rendendolo capace predatore e ubbidiente membro nei confronti del maschio alfa. Più spesso egli viene visto attaccare conigli e topi e riportarli davanti all’uscio di casa, in segno di rispetto. E laddove il fido animale del villaggio si dà da fare, anche il resto dei biadagiallesi non sembra tirarsi indietro, innalzando giorno dopo giorno sempre più palizzate per trincerare gli allevamenti e disegnare finalmente dei confini marcati nei terreni dei contadini, oggetto di notevoli dispute. X Galvano Tra queste, l’annoso problema di Berillo e Titiana pare risolto da un tonico a base di caffeina offerto da Impastro come compensazione dei filtri accusati di non funzionare. La coppia non solleva più problemi e la diatriba ha termine, con l’aggiunta delle ultime creazioni di Galvano tra le novità al bancone dello speziale del villaggio, l’inizio di quella che potrebbe rivelarsi una interessante partnership. Altrettanto interessante appare il comportamento di Frigirberto, visto da alcuni a parlare da solo con il proprio bracciale. Sebbene un comportamento simile desti in alcuni delle preoccupazioni, c’è chi invece attribuisce ciò alla vista della fata del lago e al fatto che egli sia rimasto invaghito da essa. Ma un’altra persona attaccata alla sua causa è di certo Braccoraldo, deciso a convincere le famiglie ad avvicinarsi agli abitati. Durante i lavori mattinieri del quarto giorno dopo la battaglia, presso la fattoria dei Foraggi, egli sta parlando con i Molinecchi al confine e ha quasi convinto Marchiano a parlare con la sua famiglia di questa possibilità, quando… Un suono rieccheggia in quella mattina a Biadagialla, un frastuono capace di buttare giù dal letto anche il più pigro dei dormiglioni. A nord, a una cinquantina metri dall’ingresso di Biadagialla, un gruppo di quattro energumeni dalla pelle verde si è palesato. Tre sono a cavallo di grossi lupi, alti al garrese quanto un giovane ragazzo e decisamente più grossi dei lupi affrontati fino a quel momento. Il quarto pelleverde porta invece a tracolla diverse armi, un facchino dall’aspetto. I messaggeri di Golgomath L’energumeno al comando, colui che ha suonato il corno, prende un grande respiro prima di urlare a squarciagola I MESSAGGERI DI GOLGOMATH SONO ARRIVATI! STRISCIATE FUORI DALLE VOSTRE TANE, VERMI!! il quartetto quindi avanza a passo sicuro verso l’ingresso della città, rimanendo in groppa (per coloro che ne dispongono) delle loro cavalcature. E il motivo del loro arrivo è ben presto chiaro, enunciato sempre dallo stesso suonatore di corno Golgomath, signore delle montagne, è ora il sovrano di queste terre! esclama A meno che non vogliate vedere gli uomini massacrati e le donne fatte schiave, portateci subito da chi di voi comanda. E preparateci da mangiare! Tanto da mangiare! X tutti.
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