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[Elayne] - Una Libertà tanto agognata (Falki)


Elayne

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Inviata

@ Neena Duskbreed

Il portale apparve nel fuoco, guastando il tuo pasto e la carne di cervo che ancora ci rosolava dentro.

Un cerchio di fiamme rosse/purpuree, che delimitava un area oscura e nera come la pece.

E questa voce… Soave e attraente… Ti aveva parlato di nuovo, accarezzato con una promessa, attizzando la tua curiosità.

Avresti potuto finalmente vedere di persona questo tuo misterioso benefattore.

All’inizio rimasti glaciale, sebbene fossi interessata, per testare il tuo interlocutore, invintandolo a venire lui stesso qui, al tuo cospetto.

Per semplice risposta, il cerchio di fiamme scomparve, e dentro di te crebbe la frustrazione per non essere riuscita ad ottenere quello che bramavi (bramavi ? ma se eri solo curiosa…).

Quando il portale fece di nuovo la sua apparizione, eri tesa da un nervosismo che non ti faceva onore.

Questa volta, senza chiedere nulla, varcasti la soglia.

@ Bolar e Bartmos

“Craaacccspliiiish!!!”

Il colpo non era male. Abbastanza forte da spaccare il cranio, ma non troppo da farlo esplodere.

L’effetto era proprio quello cercato: un colpo di martello che affondava nel cranio come nel burro, per poi spiaccicarne il cervello, con pochi schizzi solo attorno all’arma.

Si, l’effetto era proprio riuscito. Era ancora da perfezionare un po’, ma niente che una decina di crani non avrebbe potuto rimediare.

“Bolar… Bolar… vedo che ti stai allenando… su una bambina poi…” affermò una voce familiare alle tue spalle.

Izgra’t.

“Era figlia di quei idioti, rispondesti, indicando con l’altro martello i 2 cadaveri barbaramente trucidati nel loro letto e scrollando le spalle, perché avrei dovuto lasciare viva anche lei ?”

In realtà lei si era nascosta, e non ti aveva vista, finché tu non l’avevi cercata e trovata. In fondo, non c’era niente di meglio che un cranio più morbido del solito per provare nuove tecniche. Eri proprio contento.

Sentì il ghigno approvatore del Demone.

“Ma certo, hai fatto benissimo…”

Una leggera pausa, poi la domanda, che tu brami di sentire. La stessa, ogni volta, ma piena di significato.

“Che ne diresti di una nuova missione, Bolar ? Una missione adatta alle tue qualità.”

Girandoti, assaporando il momento, rispondi al tuo datore di lavoro, con le consueti parole: “Mostrami la strada Izgra’t, che te la colori di sangue.”

Dietro il demone, il tuo malefico compagno Bartmos sta già ridacchiando, circondato dai suoi nuovi zombie del villaggio: “Si Izgra’t… dici chi dobbiamo uccidere, questa volta… dici chi è condannato ad una vita di dolore, e ad una morte piena di significato eterno…”

@ Vanshoon

Osservando l’uomo morire, che cercava disperatamente di chiedere aiuto (cosa alquanto difficile con una lama ancora conficcata in gola), sentisti per un attimo la frustrazione riempirti di nuovo.

Ma era solo un attimo. Ormai ci avevi fatto l’abitudine. Neanche lui sapeva.

La frustrazione lasciava sempre più spazio ad una silente sensazione di metodica pazienza, nell’attesa della tua vera preda, chiunque ella fosse.

I rumori del vagabondo stavano cessando progressivamente, il che permetteva di sentire sempre più presente il cane randagio che, vicino alla pila di cadaveri, staccava pezzi di carne ai defunti.

Sbuffando, ti decisi di raccogliere il nuovo arrivato e buttarlo sopra gli altri.

Il tonfo sordo ma deciso fece scappare, ma solo per poco, il cane, troppo affamato (o fiducioso nei tuoi confronti) per abbandonare il suo pranzo.

La testa dell’ultima vittima, per un curioso scherzo del destino, era rivolta verso l’animale, e si poteva notare la disperazione primordiale ma evanescente che dipingeva il suo sguardo sempre più vacuo.

“Vedo che non hai abbandonato” disse una voce rauca ma profonda, che conoscevi troppo bene per non riconoscerla.

Per un attimo la colera ti invase, ma subito il dolore, lancinante, alla fronte si fece sentire.

“Sono solo degli insetti, continuò il demone, non mi interessano. Non c’è bisogno di disperarti per loro.”

Rimasti stupito alle parole di Izgra’t.

Poi la risata del demone ti fece capire che si prendeva gioco di te.

“Seguimi, disse tutt’ad un tratto serio il demone, ho bisogno di te.”

Un portale a forma di cerchio di fuoco, oscuro e tetro, apparve sulla tua sinistra, inghiottendo poco dopo te e il tuo destino.


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Inviato

Fino ad ora nessuno di voi aveva mai visto o messo piede nel dominio di Izgra’t.

Il portale di fuoco vi ha portati ognuno in una stanza vuota, a forma di cupola ad angoli esagonale, se non per le statue e le sculture murali, di un gusto dubbioso ma sicuramente molto demoniaco.

Alcuni demoni sono di guardia, nella stanza. Demoni altri più di 2 metri, assomiglianti a grosse lucertole su 2 piedi, possenti, e con in mano una lancia gotica ed elaborata.

Strani organismi, simili a blob gelatinosi di un viola tetro, sono attaccati alle pareti. Le tracce del loro passaggio sono onnipresenti, il che non aiuta a dare una sembianza di normalità alla stanza.

Izgra’t vi guida verso l'unica uscita, che da su un'altra stanza, una copia più grande, e di molto, di quella che state lasciando.

Il soffitto è alto diverse decine di metri, ed ad ogni lato della stanza, una porta. 3 di esse sono aperte, e da ognuna esce un Izgra’t, con al seguito 1 o 2 mortali, chiaramente avventurieri dal portamento.

Tutti i 3 Izgra’t ridacchiano mentre si dirigono verso il centro della stanza, dove è presente un altro portale di fuoco, di imponenti dimensioni.

Il calore nella stanza è quasi insopportabile, e sembra circondarvi, spingendovi a seguire la vostra guida.

Gli Izgra’t si fermano sulla piattaforma dove risiede il portale, lasciandovi il passaggio, quasi invitandovi a fare, voi, il primo passo nella bocca di fuoco.

A parte le varie copie di Izgra’t, siete in 4 ivi presenti: una donna, un nano, un uomo, ed un gnomo.

@ tutti i PG.

Spoiler:  
La descrizione è generale. Potreste magari notare alcune incongruenze a secondo del BG confermato da parte mia, ma questo è dovuto infatti all’avere standardizzato leggermente la prima parte dell’introduzione.

Per semplicità, che ognuno cominci il PbF descrivendosi agli altri (rinchiudete la descrizione in uno spoiler).

Tocca comunque a voi, ora, agire.

Izgra’t è un demone che apparentemente ha forma umana. La sua pelle scura, il suo sguardo magnetico, e il suo corpo perfetto stridono con l’immaginazione classica mortale della categoria.

È vestito leggermente, con alcuni pezzi di stoffa e di armatura. Un paio di piccole corna escono dalla sua chioma, piuttosto corta e ribelle.

Inviato

Io tocco nervosamente il mio cimelio,e dico"Be?cosa aspettatte li impalati,be me ne frego io vado."cerco di entrare nel portale di fuoco tenendo ben stretto il mio cimelio.

Spoiler:  
Bartmos e' uno gnomo alto all'incirca 1,27 m,ha un mantello nero con araldo argentato,e sotto una corazza pesante con decorazioni nere di vario tipo,si nota una sporgenza accanto al braccio destro sotto il mantello,porta delle borse da cintura grandi,a cui e' appesa anche una balestra leggera.
Inviato

Spoiler:  

L'umano era avvolto in un mantello con cappuccio nero come la notte, che lasciava scoperti solo gli occhi, di un azzurro gelido, che osservavano attenti il mondo circostante, il suo accompagnatore e le sue copie, e quegli sconosciuti.

La figura sembrava esile, ma era difficile dirlo a causa del mantello.

Tra le fessure del mantello si intravedeva quella che sembrava una corazza, nera anch'essa.

A tracolla portava un arco composto finemente lavorato, di un legno scurissimo e rinforzato in osso nero, e una faretra piena di frecce nere e uno zaino nero di ottima fattura apparivano dietro la schiena.

Stivali rinforzati in cuoio nero si vedevano da sotto il mantello.

Il resto dei suoi averi era nascosto alla vista, così come i suoi passi e movimenti erano nascosti all'udito. I suoi passi erano felpati come quelli di un gatto.

Le braccia erano coperte dal mantello, e non si poteva dire se avesse o meno armi già pronte all'uso.

Vanshoon attendeva che qualcuno proferisse parola, e studiava le copie di Izgra't per capire quale fosse quella autentica, se veramente una ce n'era.

Nel frattempo cercava di capire se riusciva a riconoscere qualcuno degli altri presenti.

*Dove mi ha portato ora Izgra't? Non riconosco nessuno di questi, sono forse anch'essi illusioni? Cosa vorrà mai il Demone? Perchè mi ha chiamato proprio ORA?*

Studiava le ombre, e cercava di capire in quali modi avrebbe potuto uccidere quelle persone, se solo ne avesse avuto necessità o anche solo voglia. Ma quel posto non gli era per niente familiare, e doveva sentire cosa voleva Izgra't.

*Se Shar vuole, mi libererò, infine, da questa maledizione*

Era pronto a un'eventuale battaglia, come sempre, ormai era una cosa automatica, con la sua mano che silenziosamente aveva già estratto da sotto il mantello la lama.

Guardò i vari Izgra't, poi lo gnomo che era già passato, pregò Shar che lo proteggesse e varcò il portale, certo che avrebbe ottenuto spiegazioni una volta al di là.

Inviato

@ Vanshoon (e Bartmos)

Silenziosamente, attraversi il portale.

La prima sensazione che provi è di sollievo.

Il calore insopportabile sparisce proprio quando entri in contatto con esso.

Questo piacere è di corta durata, però, in quanto subito dopo lo senti attanagliarti di nuovo.

Sei arrivato in una stanza di un palazzo…

Dalle sembianze sembra un palazzo drow. Simboli della dea Ragno sono presenti ovunque, fino al candelabro appeso al centro del soffitto, composto di teschi anneriti nei quali brucia un olio che illumina di un colore purpureo la sala.

Non ci sono entrate, ne uscite, se non il portale per il quale sei arrivato. Il calore proviene proprio dal cerchio di fiamme, e ti allontani un po’ per allevare il fastidio.

Vari drappi viola sono appesi alle pareti. Drappi di indubbio valore, e con bordi dorati. Il ragno stilizzato che è tessuto su ognuno di essi sembra lacrimare… sangue.

Davanti a te, qualche metro più avanti, c’è il gnomo…

Vestito con una corazza di piastre, noti uno zaino, una mazza (appesa al suo cinturone), e un buclker sull’altro braccio.

Sembra piuttosto a suo agio, e ti squadra mentre arrivi.

Qualche metro più avanti, c’è Izgra’t, al centro della stanza. O una delle sue “copie”, difficile dirlo.

È girato di spalle, in piedi, mentre sembra osservare una piccola nebbia apparentemente contenuta in una sfera invisibile, ad un paio di metri d’altezza. La nebbia è giallastra.

Sotto di essa, un simbolo di 3-4 metri è scolpito nella pietra, e pulsa di magia con un ritmo costante.

Izgra’t, senza voltarsi, sembra rivolgersi al gnomo:

“Questo è Vanshoon, Bartmos. Vi accompagnerà nella vostra missione.”

Inviato

"Di che missione si tratta? E' questo il favore di cui parlammo tre anni fa, Izgra't? Sarò libero, poi?

La voce era roca, come di uno che non fosse abituato a usarla spesso.

Vanshoon si muoveva silenziosamente, lo gnomo non valeva nulla, ma se doveva lavorare con lui per ottenere la libertà, sarebbe dovuto scendere a compromessi.

Non era abituato a lavorare con qualcuno, e quello gnomo non sembrava diverso da tante altre, facili, prede delle ombre. Il metallo ingombrante non protegge dall'ombra, sentiva di avere la vita dello gnomo tra le sue dita.

...Come al solito.

Attese la risposta del Demone, controllando con la coda dell'occhio il portale da cui era venuto. Per quanto ne sapeva, era l'unica uscita da quella zona.

L'ambiente gli ricordava il Sottosuolo, e Vanadia. Era da allora che non incontrava un drow. Pericolosa razza, i drow, più affini alle ombre di quanto quel goffo gnomo sembrasse. Se avessero avuto a che fare con loro, poteva capire perchè lo gnomo avrebbe avuto bisogno di aiuto, non sarebbe sopravvissuto un istante, nel Sottosuolo, con quell'aspetto e quell'ingombro.

Ma si trovavano nel Sottosuolo? Solo le risposte di Izgra't potevano essere d'aiuto.

*Non ti starò tra i piedi, piccolo gnomo, non vorresti che io ti stia tra i piedi*

Osservava divertito la sua ombra, mentre lo gnomo, al contrario, osservava la fonte luminosa che gliela faceva proiettare.

*Stolto gnomo.*

Inviato

Spoiler:  
Neena è avvolta in un mantello scuro, blu notte, sotto al quale la sua corazza è ben visibile. E' scura, opaca. Dalla schiena spunta il lungo manico di uno spadone, anch'esso opacissimo, con degli strani rivoli elettrici che di tanto in tanto percorrono la lama. Uno strano alone distorto avvolge l'arma. Dal cappuccio si notano abbastanza facilmente le fattezze di una umana, con una espressione molto severa ma al tempo stesso imperturbabile. I capelli sono scuri anch'essi, portati fin sulle spalle, e lisci. Degli occhi grigi completano il volto.

Neena guarda ammaliata di nuovo quel cerchio di fuoco. Osserva con attenzione lo gnomo prima e poi l'umano che si lanciano nell'ignoto, e infine chiede con un cenno del viso ad una delle copie del demone conferma della bontà del loro gesto. Dopodichè, a passi lenti, attraversa il portale.

PS - Questo è il volto della mia PG

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Inviato

Spoiler:  
Bolar è un nano molto massiccio e muscoloso, alto circa un mentro e 20.

Completamente pelato ma con una lunga barba scura. Indossa un armatura leggera e, incrociati dietro la schiena sono presenti due grossi martelli da guerra. Ha uno sguardo molto rilassato e calma, ma, nonostante questo, non lascia intendere nulla di buono

Alla vista degli altri personaggi Bolar sorrise divertito.

Si incammina con passo deciso verso il portale e, intanto afferma

"Izgra't c'è dunque una nuova missione? mi farai venire i dolori alle spalle a furia di spappolare teste"

Detto questo scoppia in una grande risata divertita, intanto guarda gli altri presenti sorridendo, come se si aspettasse risate anche da loro

Inviato

@ Bartmos

Osservi attentamente la nebbia, cercando di carpirne i segreti…

La magia sembra antica e… strana…

Non la vedi molto bene, e questo secondo te conferma il fatto che c’è veramente una sfera o campo di forza invisibile che la contiene.

Questo rende ulteriormente difficile scoprire l’arcano, ma continui a concentrarti sulla sfera, e sulla nebbia.

C’è qualcosa nel modo in cui si muove che attira la tua attenzione, e sei certo che con un po’ di pazienza, riuscirai a scoprire di cosa si tratta…

@ Vanshoon

Alle tue parole, Izgra’t si gira verso di te.

Nononono…

Questo NON è una copia.

Questo è Izgra’t, ne sei certo.

L’Izgra’t che eri abituato a vedere era sempre stato meno…appariscente…

L’Izgra’t che hai di fronte sembra di tutt’altro stampo. È.. identico ma allo stesso tempo irradia potere, carisma, da tutti i pori.

Ti viene il dubbio che l’Izgra’t che avevi visto durante la tua vita sia anch’esso una copia…

O magari c’è una magia in atto che rende l’Izgra’t che vedi più “maestoso” ?

Instintivamente, osservi la sua ombra… e la senti osservarti a sua volta.

La sua ombra sembra viva, malefica.

“Quel favore ?” ti chiede retoricamente Izgra’t.

“Si, si può dire che questa missione rappresenti questo famigerato *favore*. Sarai contento immagino…

Ma ne parleremo a breve… Visto che stanno arrivando gli altri…”

Proprio alla fine delle sue parole, vedete una donna in armatura, e un nano corazzato, attravversare anch’essi il portale di fuoco.

“Bene bene… il mio gruppo di eroi senza macchia e senza paura è appena arrivato, continua Igraz’t battendo le mani, in un applauso piuttosto ironico, sono proprio *felice*!

Possiamo quindi discutere del perché della vostra venuta in questo posto dimenticato da Dio…”

Igraz’t ghigna, apparentemente piuttosto divertito di questa sua ultima affermazione.

OT

(...continua stasera...)

Inviato

@ Bartmos

Il tuo tentativo di capire meglio la sfera di nebbia viene fermato da Izgra't, che richiama l'attenzione dei presenti...

La nebbia era comunque magia, ma di un tipo a te sconosciuto.

@ tutti i PG

"Bene bene, continua il demone, non ci siete proprio tutti tutti, ma direi che questo non è un vero problema, hmmm?

Ci sono abbastanza orecchie per ascoltare e capire."

Con un gesto della mano, la nebbia giallastra muta colore, diventando nera, per poi schiarirsi, al suo centro.

Appare una spada... o meglio, l'elsa di una spada...

elsadibartimiuszp5.th.jpg

"L'elsa di Bartimius, continua Izgra't.

Questo è l'oggetto che sto cercando.

Questo è l'oggetto che VOI ricupererete per ME.

L'avete vista.

Sapete il suo nome.

Siete abbastanza potenti da cavarvela da soli, grazie al potere da me concessovi in questi anni.

Non credo ci sia altro da dire, su questo argomento."

Con la stessa simplicità con la quale la spada era apparsa, la vedete scomparire.

"Parliamo ora di... voi.

Non mi interessa chi di voi la troverà.

Non mi interessa come.

Non dovete nemmeno toccarla.

Dovete solo TROVARLA.

Una volta quest'obiettivo raggiunto, vi basterà chiamarmi, grazie a questo..."

Con un altro gesto della mano, vedete apparire davanti a ciascuno di voi un ciondollo.

amuletowy5.th.jpg

"Prendetelo.

Questo è un amuleto speciale, che richiamerà la mia attenzione se voi pensate fortemente, e con intento, a me.

Funzionerà una sola volta, prima di dissolversi.

Usatelo solo se siete sicuri di avere raggiunto il vostro obiettivo. In quanto in caso di fallimento, vi prometto che la morte sarà per voi una meta ambita e ardamente desiderata, e mai raggiungibile.

Nemmeno l'Inferno vi sembrerà, benchè voi non lo conosciate, un posto cosi terribile."

Dopo una leggera pausa, Izgra't continua il suo monologo.

"Voi non andate in un posto qualsiasi.

L'Elsa non si può individuare, ne localizzare.

Su questo, i suoi protettori, se sanno cosa stanno proteggendo realmente, non hanno da preoccuparsi.

Ma sono certo che è ben protetta.

E non poteva esistere una landa peggiore dove nasconderla.

Una landa dove non c'è stato il tempo materiale di avere spie. Nessuno ne ha.

Ma è una landa aperta al commercio, e a gente come... voi.

Considerando alcuni... dettagli, preferisco mandarvi tutti assieme."

Izgra't schiocca le ditta, e in una nuvole di fumo grigio, appare accanto a lui un essere, alto piu' di 3 metri, con una testa da lupo, avvolto in un mantello.

"Considerando gli eventi passati, posso capire che alcuni di voi nutrino dei dubbi sulla mia buona volontà, e sulle mie future promesse...

Vi presento quindi Inajira, un Yugoloth. Ha ascoltato il mio discorso, e, con la sua presenza, renderà di ferro il patto che ora vi declamo, e la vostra eventuale ricompensa.

Trovatemi l'Elsa, ed esaudirò un vostro desiderio.

Che sia la vostra Libertà, oggetti magici, o qualsiasi altra cosa in mio potere, che niente ha a che vedere con l'Elsa, e che non mi sia deletterio."

Il Yugoloth annuisce, sorridendo.

Vedete un libro, fino ad ora invisibile, riapparire chiudendosi, e in una nuvola di fumo scomparire di nuovo.

Il Yugoloth prende la parola.

"Il patto è sigilato.

Coloro ora hanno potere su di te, per la misura da te scelto.

Ovvunque.

Nei Nove Cerchi degli Inferi,

Negli Infiniti Piani degli Abissi,

Ovvunque lo sguardo dell'uomo e dell'immortale può posarsi.

Cosi è, e cosi sarà, fino alla fine dei Tempi."

Sentite Inajira pronunciare una parola arcana, e scomparire.

Izgra't sembra leggermente seccato, ma è un solo un attimo.

"Questo vale anche per te, Arkanes."

Vedete una figura umana maschile apparire qualche metro sulla vostra sinistra, tra voi e Izgra't, avvolto in lunghe vesti.

Era probabilmente invisibile.

Il Demone riprende la parola.

"Il posto dove dovete cercare è vasto.

Un intero paese.

Per vostra fortuna, è ancora giovane, e le sue dimensioni sono alquanto ridotte.

C'è un solo luogo dove posso portarvi senza rischiare di farmi notare.

Sarà un pò buio, ed è ai confini della landa.

Risalite la china, e le sue terre si dispiegheranno dinanzi a voi."

Izgra't racchiude le sue mani, per poi schiuderle.

Il calore dietro di voi scompare, rimpiazzato da un leggero freddo.

Il Portale, il Cerchio di Fiamme, ora è una semplice fessura ovale, oltre la quale si estende solo la notte, l'oscurità.

"Trovate l'Elsa, o perite nel tentativo."

Inviato

Arkanes entra camminando lentamente con il volto rivolto verso il terreno , alza lo sguardo per vedere in volto i suoi compagni di avventura ,li squadra uno per uno e senza proferire parola e si ferma

Spoiler:  
Arkanes è un umano alto circa 1,78m ha un lungo mantello blu scuro gli occhi sono verdi e di ghiaccio i capelli corti castani, il viso bianco pallido
Inviato

Neena prende il ciondolo e come se nulla fosse lo avvolge intorno al collo.

Squadra poi i suoi compagni di ventura, e il suo sguardo si posa con morbosa attenzione sull'umano dagli occhi verdi.

Poi, facendo finta di niente, alza la mano facendo un ampio gesto, e proferisce queste parole, dirette ai presenti: "E sia. Ci sarà tempo per i convenevoli. Ora è nostro compito e dovere seguire il nostro salvatore".

Fissando lo sguardo nel portale, vi ci si dirige e coglie l'occasione, passando affianco all'altro umano, di toccargli le spalle con le dita del braccio ancora proteso in quel gesto maestoso.

Entra nell'ignoto.

Inviato

Anche Arkanes si avvicina al ciondolo e se lo mette al collo e si dirige verso il portale sempre con il volto verso il terreno , "bene e sia andiamo !"

*e per trovare una spada tutta questa gente bastavo da solo ,però quella donna ........*

Inviato

*Dunque è di questo che si tratta, trovare una spada... una semplice, ******issima spada!*

Vanshoon non sapeva cosa fossero gli Yugoloth, non sapeva se quell'essere avesse o meno il potere di obbligare Izgra't a essere fedele al patto, ma quantomeno, dopo tutti questi anni, aveva quantomeno la possibilità di liberarsi dal patto di tre anni prima.

Mentre prendeva l'amuleto di Izgra't e se lo nascondeva nel mantello, Vanshoon si rivolse al Demone, col timore reverenziale che la sua presenza ora richiedeva, pur controvoglia.

"Hai detto che esaudirai un nostro desiderio, quindi UN desiderio per CIASCUNO di noi oppure UN unico desiderio per tutti?"

Dalla risposta a questa domanda, dipendeva la vita dei suoi nuovi compagni.

Osservò la donna avvicinarsi, la mano buona era sempre pronta a sferrare un colpo di lama al collo, dove l'armatura era più flessibile, se avesse scorto movimenti inconsueti delle sue mani mentre lo sfiorava.

Dopo aver ricevuto la risposta, qualunque essa sia, Vanshoon si diresse a oltrepassare il portale. La notte gli era gradita, avrebbe giocato in casa, discutendo del da farsi con i suoi nuovi, riluttanti compagni.

Arkanis, probabilmente un mago, aveva eluso una volta i suoi sensi, non si sarebbe ripetuto, pensò tra sè e sè. Quell'uomo poteva essere l'unico del gruppo di cui preoccuparsi in caso di assassinio, avrebbe dovuto coglierlo di sorpresa nel caso...

Vanshoon sperava almeno che quella landa ospitasse umani come lui, che dialogassero con lo stesso idioma, ma sarebbe stato un problema successivo. Ora occorreva confrontarsi con i suoi nuovi compagni.

*Mph, credo che mi rallenteranno soltanto, spero che Izgra't abbia almeno visto giusto nel prendere patti con questa gente*

Quindi mormorò qualcosa tra sè e sè

"Da vivo, o da morto, avrò comunque la mia libertà, Demone..."

E varcò il portale, raggiungendo la donna.

Scomparve alla vista, ma la sua voce roca si faceva sentire nell'aria vicino alla donna.

"Non amo essere toccato, donna. Abbiamo una missione da compiere, per cui dovremo lavorare insieme.

Aspetteremo gli altri, se avranno il fegato di seguirci, e discuteremo."

Vanshoon nascose l'amuleto di Izgra't in una tasca dello zaino.

Inviato

@ Vanshoon:

Per tutta risposta alla tua domanda, Izgra't, ti gira le spalle, e, mormorando alcune parole, fa ridiventare giallastra la nebbia dentro la sfera, che cattura di nuovo la sua attenzione.

@ tutti quelli che varcano il portale.

La magia demoniaca vi avvolge, impregnando i vostri indumenti di una fastidiosa sensazione di sporcizia, di… blasfemo.

Il covo del Demone scompare ai vostri occhi, e la temperatura crolla rapidamente mentre lasciate il suo mondo.

Le calde stanze di Izgra’t lasciano il posto ad una landa tetra e oscura…

È notte, e fa freddo.

Alzando gli occhi al cielo, capite di essere finiti sotto terra, in una specie di piccolo canyon. Le stelle brillano su nello squarcio di cielo presente nella vostra visuale, illuminando debolmente la zona circostante, ma non abbastanza per i vostri gusti.

La fenditura dove siete capitati sarà larga una cinquantina di metri e alta un centinaio ; il terreno è piuttosto accidentato, e roccioso.

Come se non bastasse, un chiaro, ma leggero, fetore di carne putrefatta aleggia nell’aria.

Da una parte, sulla vostra sinistra, la fenditura sembra finire dopo 500m, dall’altra sembra continuare più a lungo. Una leggera brezza vi accarezza, portando con se altri strani odori, ed una certa umidità.

Inviato

Arkanes alza lo sguardo verso i suoi compagni soffermandosi alcuni secondi su Neena , e poi si guarda intorno per cercare un posto dove poter risalire in superficie *non mi piace essere sottoterra , mi sento un pò soffocare e poi con questo fresco*

comincia a camminare in giro per il cratere e vedere se ci sono appigli ,anche se a prima vista e con il buio non si vede molto

Inviato

*questa puzza non mi convince*

Neena dà un rapido sguardo ai suoi compagni. Dà un leggero colpo di tosse per attirare l'attenzione:

"Questo posto non è l'ideale nè per nasconderci nè per fare alcuna presentazione. Credo sia meglio risalire questo buco e trovare un anfratto dove metterci a parlare. Uno di noi dovrà fare da esploratore, un altro dovrà guidare il gruppo..."

Neena passa in rassegna il gruppo. Il suo sguardo si ferma con sicurezza su Bolar.

"Tu mi sembri il più adatto per andare avanti. Forse con te può venire l'altro uomo, ma sta tardando, anche se a momenti uscirà fuori, ne sono convinto."

Neena protende il viso verso l'apertura visibile poco lontano. Benchè le sue parole erano forti e quasi totalitarie, le ha proferite in tono disponibile ma deciso, come se volesse far trasparire in un certo senso le sue doti di comando.

Inviato

"qui non si vede molto , e non ho trovato appigli che ci possano portare in superficie , muoviamoci o questa puzza ci risucchierà nella terra" queste le parole proferite da Arkanes mentre era di ritorno da un suo giro di perlustrazione ,ma non ha trovato che terra e rocce

"qualcuno ha idee di come fare per risalire? "

*questi qua mi stanno solo facendo solo perdere tempo *

Inviato

Una voce risuona nell'aria, vagante da qualche parte attorno al gruppo.

Posso accompagnare il nano, non ho problemi a muovermi nell'oscurità. Ci dirigeremo alla fine del canyon, che è poco distante, a meno che qualcuno non sappia determinare in altra maniera la direzione "giusta da seguire".

Il mio nome è Vanshoon, qual è il vostro?

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