Ambientazione e Meccaniche
(dal manuale, per lo più)
Il gioco è ambientato nella fredda, nebbiosa città di Doskvol.
È una città industriale in sviluppo. Immaginate un mondo simile a quello
che fu il nostro durante la rivoluzione industriale dell’800: ci sono treni, battelli a
vapore, tipografie, una tecnologia elettrica non avanzata, carrozze e il nero smog del
fumo dei camini. Doskvol è un incrocio tra Venezia, Londra e Praga, affollata di case
a schiera e strade contorte attraversate da vie d’acqua e ponti.
Ma il mondo di Blades in the Dark è avvolto in un buio perpetuo ed è infestato da spettri a causa di un cataclisma che ha
infranto il sole e distrutto i Cancelli della Morte migliaia di anni fa. Le città dell’Impero
sono circondate da crepitanti torri elettrificate che tengono all’esterno gli spiriti assetati
di vendetta e gli orrori perversi delle Terre Morte. Per alimentare queste barriere, le
titaniche navi di metallo dei cacciatori di leviatani vengono inviate da Doskvol verso
le acque nere del Mare Vuoto, dove cercano le demoniache creature per estrarne il
sangue elettroplasmatico.
Benvenuti, siete in una città infestata dell’epoca vittoriana, intrappolati dentro mura
elettriche alimentate da sangue di demone.
Fuggire? Pessima idea: viaggiare è ancora più pericoloso, d’altronde vi siete circondati di sangue di leviatano pur di difendervi
da ciò che c’è fuori. Tutto quello che decidete di fare ha delle conseguenze per i vostri
personaggi e sposta l’equilibrio del potere all’interno della città, guidando l’azione
verso uno stile di gioco sandbox dove si crea ed esplora liberamente il mondo.
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