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George R.R. Martin - Le torri di cenere

Una raccolta di alcuni dei più bei racconti brevi di Martin, un mix di fantasy, fantascienza, e (a detta di alcuni) horror. Sono tutti ambientati in un universo in cui l'Uomo ha ormai conquistato gran parte della sua galassia, condito, secondo i canoni tipici del genere, con astronavi, continuum spazio-temporale e razze extraterrestri molto varie. Nonostante questi tratti scontati, i Sette, dei malvagi sempre in agguato nelle nostre storie, danno solo un'idea degli spunti fantastici che ha preso lo scrittore. Inoltre (anche se io non ritengo questi libri "horror") fantasmi provenienti dal passato possono inquietare il lettore. Nonostante questo i racconti non si limitano alla narrativa: tanti sono belle metafore della stessa natura umana e mi hanno fatto pensare molto a lungo. Io li ho trovati davvero bellissimi, nessuno escluso. I miei preferiti sonoo Solitunde del Secondo Tipo, che mi ha lasciato i brividi per molti giorni a venire; fa riflettere molto. Canzone per Lya è una sorta di mini-romanzo eccezionale, ormai considerato un pilastro di questo genere. La città di pietra, un romanzo folle e inconcepibile, mi ha coninvolto molto. Ma l'ultimo racconto, Le Solitarie Canzoni di Laren Dorr... Beh, quello è assolutamente imperdibile. Mi ha lasciato una tristezza che non pensavo un libro potesse dare.

Perché dovreste leggere questo libro? Perché quando sfogliate queste pagine Martin viene di persona a prendervi di forza per scaraventarvi nei suoi mondi cupi e tristi: non potrete uscirne fino a che non lo deciderà lui.


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