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Ho un quesito:

Quando ci sarà un combattimento, come ci comportiamo a livello interpretativo delle nostre azioni ?

Mi spiego:

3.5 e precedenti edizioni:

"Carico l'orco con la mia ascia bipenne brandita a due mani, e urlando il nome del mio dio...

"Muoriiiii!!!" urlo finalmente, colpendo con tutta la mia forza il nemico."

4.0:

l'edizione è sempre aperta a queste descrizioni, ma solo per i colpi comuni, cioè, non i poteri (at will, ecc.). O almeno, non per quelli che usano ALTRE caratteristiche che la Forza (o la Destrezza, in alcune occasioni).

Cioè, se un Paladino cerca di usare un potere at-will (Carisma) su un nemico, che deve scrivere ? (stiamo parlando di un colpo d'arma, comunque)

Alcuni poteri infatti hanno una descrizione che ti da una mano, altri no.

Esempio:

Enfeebling Strike (Carisma vs AC): your brutal weapon attack leaves your foe weakened.

Soluzione 1:

si scrive solo l'azione, senza "spiegarla", lasciando tutto nel vago, al limite invocando il nome del potere.

Soluzione 2:

"Ahhh si... sento la mia figagine aumentare!!! Prendi questo, maledetto orco!!!"

oppure

"sentendo di essere nel GIUSTO, mi sento investire da una forza marziale pura. So ora che non sbaglierò, che la mia spada sarà guidata da qualcosa. Colpisco."

Ecc.

Voi come gestite la cosa ?


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Inviato

Ho un quesito:

Quando ci sarà un combattimento, come ci comportiamo a livello interpretativo delle nostre azioni ?

Mi spiego:

3.5 e precedenti edizioni:

"Carico l'orco con la mia ascia bipenne brandita a due mani, e urlando il nome del mio dio...

"Muoriiiii!!!" urlo finalmente, colpendo con tutta la mia forza il nemico."

4.0:

l'edizione è sempre aperta a queste descrizioni, ma solo per i colpi comuni, cioè, non i poteri (at will, ecc.). O almeno, non per quelli che usano ALTRE caratteristiche che la Forza (o la Destrezza, in alcune occasioni).

Cioè, se un Paladino cerca di usare un potere at-will (Carisma) su un nemico, che deve scrivere ? (stiamo parlando di un colpo d'arma, comunque)

Alcuni poteri infatti hanno una descrizione che ti da una mano, altri no.

Esempio:

Enfeebling Strike (Carisma vs AC): your brutal weapon attack leaves your foe weakened.

Soluzione 1:

si scrive solo l'azione, senza "spiegarla", lasciando tutto nel vago, al limite invocando il nome del potere.

Soluzione 2:

"Ahhh si... sento la mia figagine aumentare!!! Prendi questo, maledetto orco!!!"

oppure

"sentendo di essere nel GIUSTO, mi sento investire da una forza marziale pura. So ora che non sbaglierò, che la mia spada sarà guidata da qualcosa. Colpisco."

Ecc.

Voi come gestite la cosa ?

Direi che tutte e tre le opzioni sono altrettanto valide ;-)

Ora, è vero che il flavor text è un abbellimento e che tante volte è molto generico, ma quello può essere un punto di partenza. Alla fine, i poteri at will marziali non sono atro che particolari manovre in combattimento (Twin strike: attacco con due spade, Tide of Iron: spingo con lo scudo etc);gli altri sono, il più delle volte, incantesimi che si descrivono da soli.

I casi particolari, come quello che hai indicato tu (gli attacchi del paladino), cosa rappresentano? Prendendo sempre come esempio il paladino, sono attacchi con l'arma e una minima componente divina: una breve ivocazione del nome della divinità prima di colpire, o anche semplicemente la sensazione che il patrono guidi a tua mano, come hai detto tu.

In alternativa, prova a fare così: descrivi quello che succede dopo aver usato il potere e tirato i dadi. Non è detto che un potere appaia sempre allo stesso identico modo.

Inviato

Io personalmente cerco sempre di dare un perchè a quello che faccio. Il potere usato viene di conseguenza alla mia azione. Detto spicciolo: se la mia descrizone prevede un comune attacco base, allora farò un attacco base! Anche se alla lunga, specialmnente le classi meno divine od arcane, possono semplicemente trattare i poteri at will come attacchi base (non è in fondo quello che sono, da un certo punto di vista?;-)). Quindi descrivere ogni colpo ogni volta può anche essere ridondante. Magari una attenzione maggiore potrebbero richiederla gli encounter od i daily, che sono l'apice del combattimento. Per la situazione che dici te, comunque direi soluzione 2. Adesso sto giuocando una campagna con un tono scanzonato e riempiendo il mondo di cose trash; quindi opto a due mani per il "Il peso della mia miticità ti schiaccerà ,Orco! Guarda come sono tamarro e muori!!!"

Inviato

Guarda io col paladino ho fatto una soluzione un po' particolare.

In sè sono alquanto mingherlino (per un dragonide), ho alti car e sagg e basta, per cui, per farti capire, lo vedo come il cosmo dei cavalieri dello zodiaco.

Ora non giro a gridare "fulmine di pegasus", però il carisma lo traduco in spirito che mi da un'aurea di invincibilità delle proprie convinzioni, quella forza di trovare le energie dentro di te quando ne hai più bisogno.

Poi anche i colpi hanno i loro nomi adattati, ma questo solo per divertimento:

colpo rafforzante = pietà di Bahamuth

colpo indebolente = artiglio di Bahamuth

Delirio radioso= Ruggito di Bahamuth

Colpo rafforzante = Disfida di Bahamuth (perchè è il colpo con cui apro ogni incontro)

Inviato

Premesso che in certi casi (piuttosto rari) possono verificarsi situazioni strane, direi che la descrizione del colpo (approfondita quanto piace per lo stile di gioco) deve basarsi principalmente sul colpo stesso e non sulla caratteristica che lo guida. Essa può fornire un utile contorno, un'aggiunta. Nel caso in questione il colpo proviene dal paladino e carisma ne rappresenta la purezza di spirito (imho). Puoi basarti su questo, ma solo come particolare aggiuntivo.

Inviato

Belle le tue "formule" Farao!

Comunque il carisma non è solamente la "figosità", ma anhce il timore che riesci ad incutere nel tuo nemico, che potrebbe rimanere scosso per un istante vedendo la tua decisione e l' ostentazione della tua forza che apre le difese e ti permette di colpirlo al meglio, in questo caso grazie al tuo carisma e quindi sommando quello.

Un'ulteriore spiegazione, soprattutto in questo caso in cui abbiamo un paladino, possiamo addirittura pensare che sia la divinità stessa a conferire la sua grazia al colpo del paladino donandogli un aiuto pari alla convinzione del combattente stesso...o è il combattente che ha imparato a canalizzare il favore del suo dio nei propri attacchi, insomma le idee non mancano, basta sceglierle!

Inviato

Personalmente faccio descrivere l'azione che i miei giocatori vogliono intraprendere, successivamente, da buon conoscitore di regole, o applico personalmente il potere (se gioco con qualcuno alle prime armi) oppure il giocatore nella sua descrizione mi da degli input per farmi capire che sta usando il potere.

Ho provato di recente la soluzione "voi giocatori ditemi quel che volete fare e io vi gestisco i poteri", ed è fattibile soprattutto per quelli a volontà, già quando si parla di poteri ad incontro e ad utilità il discorso cambia, nel senso che la descrizione essendo vincolante non si lega perfettamente a tutte le situazioni di roleplaying.

La campagna che sto portando avanti unisce giocatori alle prime armi con altri esperti ma alla prima esperienza con la 4e e devo dire che è molto più facile per il master e piacevole per il gioco se il giocatore si sforza nelle descrizioni e tu applichi il potere, è qualcosa di molto intuitivo che anche i giocatori novelli possono e hanno piacere ad interpretare.

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