LudTW Inviata 12 Dicembre 2008 Segnala Inviata 12 Dicembre 2008 La mia Prof. di Italiano mi ha commissionato un racconto da fare a casa. Ecco cosa ne è uscito: Giocando al gioco della vita L’angelo e il demone erano seduti l’uno di fronte all’altro, da miliardi di anni, giocando al gioco della vita. Attorno a loro si espandeva un’infinita stanza grigia. Le uniche presenze in quella strana stanza erano i due, la scacchiera che li divideva e i pezzi del gioco. L’angelo e il demone si ricordavano che, molto tempo addietro, non vi era la scacchiera a separarli e, in verità, non esistevano neppure loro come entità disgiunte. Erano due parti dell’Uno ma, dopo una tremenda esplosione causata da un essere senza nome e senza volto, si erano scissi e, a separarli, era comparsa la scacchiera. Inizialmente tutti i pedoni sulla scacchiera erano grigi, come la stanza che li circondava; tuttavia, quando uno dei due contendenti riusciva a conquistare un pezzo, questo cambiava colore. Se era l’angelo a conquistarlo, il pedone diventava bianco, se, al contrario, era conquistato dal demone, questo diventava nero. Nessuno dei due conosceva il perché di questo infinito scontro, ma entrambi non potevano fare a meno di cercare di sottomettere l’avversario. Passarono i secoli e i millenni ma nessuno dei due era ancora riuscito a trionfare. Dopo così tanto tempo passato a combattere l’uno contro l’altro, entrambi avevano perso la cognizione del tempo e di chi erano realmente. Oramai avevano perso perfino la speranza di poter vincere, quando avvenne un fatto senza precedenti. Entrambi gli sfidanti possedevano lo stesso numero di pedoni schierati agli estremi del piano di gioco e, al centro di esso, rimaneva solo un pezzo grigio. I due alzarono lo sguardo e capirono che, colui il quale fosse riuscito a conquistare l’unico pezzo rimasto neutrale, avrebbe vinto la sfida. Con rinnovata forza i due si contesero il pezzo, consapevoli del fatto che, se avessero perso, sarebbero stati spazzati via. La situazione di stallo i prolungò per diversi anni, per sette volte il pezzo stava per spostarsi dalla sponda dell’angelo e per sette volte stava per mutare il proprio colore nel nero. I due, faccia a faccia, stavano per sferrare l’attacco finale quando una voce rimbombò nella vuota stanza:“Basta così!”. Da dove veniva quella voce? Per tutto il corso della storia mai si era sentito un rumore, se non al momento dell’esplosione iniziale. I due si accorsero che era il pezzo al centro della scacchiera ad aver parlato! Il pedone continuò il suo discorso:”da miliardi di anni vi state combattendo, giocando con le nostre esistenze, ci usate per aumentare il vostro potere e prendere il sopravvento sull’altro! Ma perché noi dobbiamo continuare ad obbedirvi?” L’angelo e il demone non avevano nessuna risposta a quella domanda. Il pezzo continuò:”Voi, senza di noi, non avete motivo di esistere in quanto non potreste combattervi, al contrario noi non necessitiamo di voi, anzi, vivremmo un’esistenza ben migliore se non vi fossimo soggiogati! Ma la situazione sta per mutare!” E il pezzo cambiò. Da grigio divenne del colore della sapienza, della conoscenza e della speranza. Il colore dilagò dal pezzo alla scacchiera, a tutta l’infinita stanza fino a che le uniche entità che non erano state irraggiate da quel colore erano l’angelo e il demone. Essi, avendo perso il controllo sulle entità che davano loro uno scopo di esistere, semplicemente scomparvero, come se non fossero mai esistiti. Ludovico Rossi P.S. sicuramente ci sono errori grammaticali e di battitura visto che non rileggo mai un mio scritto appena l'ho finito. P.P.S. il titolo non mi piace per nulla! consigli?
Valak Inviato 12 Dicembre 2008 Segnala Inviato 12 Dicembre 2008 Molto bello! Ci sono alcuni punti molto coinvolgenti e significativi... Solo una cosa non capisco (anche se non c'entra molto): come fanno a conquistare i pezzi se sono tutti grigi all'inizio? Per il titolo ci penso... Intanto Complimenti!
esahettr Inviato 12 Dicembre 2008 Segnala Inviato 12 Dicembre 2008 (Brutto) plagio o coincidenza, fratello?
Enry Inviato 12 Dicembre 2008 Segnala Inviato 12 Dicembre 2008 P.S. sicuramente ci sono errori grammaticali e di battitura visto che non rileggo mai un mio scritto appena l'ho finito. Male,molto male. Se vuoi migliorare,leggi e rileggi,lima,taglia e cuci... L'idea è buona,avresti potuto svilupparla meglio,ecco perchè ti dico di rileggere molto ciò che scrivi. Continua a scrivere,è l'unico consiglio che mi sento di darti. Ciao. Enry.
LudTW Inviato 13 Dicembre 2008 Autore Segnala Inviato 13 Dicembre 2008 Molto bello! Ci sono alcuni punti molto coinvolgenti e significativi... Solo una cosa non capisco (anche se non c'entra molto): come fanno a conquistare i pezzi se sono tutti grigi all'inizio? Per il titolo ci penso... Intanto Complimenti! Grazie per i complimenti. Come fanno a conquistare i pezzi? Bella domanda, teoricamente tutto il racconto è una metafora per rappresentare "la vita" (come da titolo), i pezzi siamo noi mentre l'angelo e il demone rappresentano il male e il bene. Quindi la domanda dovrebbe esserela seguente:"quali sono le nostre azioni e i nostri pensieri che ci fanno diventare "bianchi" o "neri"?" (Brutto) plagio o coincidenza, fratello? Mi dispiace che non ti sia piaciuto! Quando ti riferisci al plagio parli del settimo sigillo? Effettivamente il mio racconto assomoiglia, a una prima lettura, molto al noto film ma, se ci pensi, parliamo di due cose completamente differenti. Nel settimo sigillo un cavaliere e la morte giocano a scacchi per via di una scommessa (se non mi ricordo male). Nel mio racconto i giocatori non sono la morte e un cavaliere ma un angelo e un demone, allegorie del male e del bene. I pezzi devono essere "conquistati" e hanno, a loro volta, la possibilità di scelta. Quindi, in verità, le similitudini tra il settimo sigillo e il mio racconto si fermano al fatto che in entrambi è presente una scacchiera. Male,molto male. Se vuoi migliorare,leggi e rileggi,lima,taglia e cuci... L'idea è buona,avresti potuto svilupparla meglio,ecco perchè ti dico di rileggere molto ciò che scrivi. Continua a scrivere,è l'unico consiglio che mi sento di darti. Ciao. Enry. Aspetta, non ho detto che non rileggo mai quello che scrivo, ho detto che non lo rileggo appena ho finito di scriverlo. Sicuramente quella che ho postato non è la versione completa, probabilmente continuerò ad elaborare il mio articolo anche se l'ho già consegnato. Ad ogni modo grazie del consiglio.
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