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Sine Requie XIII - Pasce Oves Meas


padishar

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Inviata

Spoiler:  
l'intro lo abbiamo già giocato, ma se necessitate di riassunti, chiedete e vi sarà dato :-D!

Il frate paffutello che ha provveduto alla sveglia accompagna i due soldati al luogo stabilito per la partenza.

Il chiostro del palazzo è illuminato dalla debole luce del mattino. La vita sta riprendendo come tutti i giorni all’interno del palazzo del Santo Uffizio. Poche persone stanno attendendo al centro del chiostro. Sono abbigliate in maniera pesante, pronte per l’imminente partenza. Un giovane templare con l’aria stanca e quattro conversi. Fra tutti spicca un uomo alto ed estremamente magro, abbigliato con gli abiti canonici dell’ordine dei frati inquisitori. Una spada compare fra le pieghe del mantello. Senza mutare l’espressione del volto passa in rassegna con lo sguardo i due nuovi venuti. Un leggero sorriso si dipinge sulle labbra

“benvenuti, e che il Signore sia con voi. Il mio nome è Isaia Sprenger dell’ordine dei Frati Inquisitori. Con chi ho l’onore di parlare?”

Per balder:

Spoiler:  
Situazione: balder, il tuo templare ha raggiunto roma e si è già messo in contatto con l'inquisitor.il tuo cavalier senza macchia è già presente al luogo dell'incontro se hai domande aggiuntive per l'inquisitor mandami mp :-)

Per Saky& Arghot

Spoiler:  
le redini della conversazione sono vostre. se avete domande, fate pure :-)

Per Viry

Spoiler:  
Mia cara, per ora tu non ci sei ancora.. quanto prima, arriverà il tuo momento :-)!

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Inviato

"E con il vostro Spirito Padre" L'accento e la divisa da soldato americano, immacolata, lo identificano subito per quello che è: un combattente d'oltreoceano trattenuto per via di forze maggiori in Europa. "Il mio nome è Jack McDouglas, Liutenant of U. S. Army, undicesimo plotone incursori" gli scappa quindi il classico saluto militare "Il mio compagno è Raphael e siamo al vostro servizio Sir, I meant Padre" si accende quindi la prima sigaretta della giornata.

Inviato

Il sole si riflette sulla lucente armatura pulita poco prima di presentarsi all'appuntamento. La pistola ben assicurata alla cinghia pende dal fianco destro in attesa di essere estratta.

Le vesti bianche, di un bianco quasi fastidioso a causa della luce che batte sopra vestono il giovane templare che in silenzio attende di partire.

Tiene l'elmo sottobraccio lasciando la testa scoperta così da assaporare il calore che pian piano sta crescendo.

"Ah Roma.. città eterna e meravigliosa! Quale migliore occasione per dimostrare al mio Ordine se sono degno di fregiarmi del titolo di Cavaliere del Tempio di Salomone." pensa tra sè il giovane Augusto.

Sente la presentazione del primo dei tre nuovi arrivati, che hanno l'aria di tutto tranne che di uomini di chiesa.

Fissa quasi rimanendo incantato la sigaretta di costui accendersi in un piccolo bagliore rosso e sbaffi di fumo si disperdono. Un groppo di saliva scende giù.

  • 1 mese dopo...
Inviato

L'Inquisitore fa un cenno ai conversi che spariscono dietro ad una grande porta del chiostro .

"bene. dovete sapere figlioli, che alcune vicende vi hanno portato qui.. anche se non è il caso di parlarne in questa sede. Sappiate solo che non siete semplicemente guardie del corpo. Siete qui per quello che sapete." Una piccola pausa, giusto il tempo di dare un'occhiata più approfondita ai suoi nuovi compagni di viaggio.

"Ora.. direi di andare. abbiamo un treno che ci attende. concessione speciale. ma prima.. avete domande?"

Inviato

Augusto segue la scena in silenzio e risponde all'inquisitore:

"Nessuna domanda padre. Sono pronto a partire."

Controlla la fondina e la fissa meglio. Si sistema il mantello e con l'elmo luccicante in mano attende che l'inquisitore faccia strada.

Quando gli passano a fianco i due tende la mano e si presenta:

"Il mio nome è Augusto Alfieri da Bertinoro, servo fedele dell'Ordine dei Templari"

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