Cyrano Inviato 16 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Quindi leonid, tu consideri l'edizione per collezionisti di Cani della Vigna (70 euro con copertina in pelle vera) la più gran cavolata che l'editrice Narrattiva poteva fare giusto? Uno scempio? Collezionismo comunque può anche voler dire collezionare giochi diversi tra loro e non le sole espansioni di un singolo sistema. Sia perché si aprezzano i prodotti editoriali sia perché si vuole avere e conoscere più modi per giocare con una tipologia di giochi che si amano.
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Quindi leonid, tu consideri l'edizione per collezionisti di Cani della Vigna (70 euro con copertina in pelle vera) la più gran cavolata che l'editrice Narrattiva poteva fare giusto? Uno scempio? No no, non certo una cavolata "editoriale". Trovo che IO non spenderei mai 40 euro in più per una "versione deluxe". Lo trovo un inutile spreco di soldi Ma essendo io "io" e tu "tu", quello che reputo io uno spreco di soldi tu lo reputi un modo saggio di spendere soldi, e va bene così visto che i soldi sono tuoi Possiamo dire che NCaS non è un manuale da collezione, è un manuale per giocare. Se vuoi solo far collezione, ci sono tonnellate di manuali che su uno scaffale fanno più bella figura Ma ciò non toglie che per me il rapporto "qualità/prezzo" di un GdR non ha nulla a che vedere con la sua copertina o il numero di pagine, ma con il divertimento e l'appagamento che il gioco ti consente, la sua longevità, la chiarezza delle regole, la loro funzionalità e altri fattori di questo tipo
Cyrano Inviato 16 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 No io lo reputo un modo di buttare soldi esattamente come te perché, questo voglio farti capire, per me collezionare significa CONOSCERE. Quindi, provocatoriamente, tu che basi il tuo metro di giudizio sul divertimento e l'appagamento ecc. Conosci OnStage?
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 No io lo reputo un modo di buttare soldi esattamente come te perché, questo voglio farti capire, per me collezionare significa CONOSCERE. Quindi, provocatoriamente, tu che basi il tuo metro di giudizio sul divertimento e l'appagamento ecc. Conosci OnStage? Mai sentito neanche nominare... ma se andiamo a scavare credo che di cose che "non ho sentito mai nominare" o "non ho mai avuto occasione di provare" o "tra due cose che non conoscevo ho scelto l'altra" ne troviamo almeno un fantastigliardo. Spesso dipende anche da "chi ti pubblicizza cosa e come". Dato che non guardo la copertina, l'unica cosa che mi rimane sono i commenti dei giocatori... il "commentatore più bravo" mette in cima alla lista il gioco commentato (sempre che abbia commentato qualcosa di decente... commentarmi l'ennesimoi GdR classico in cui non compro un sistema ma l'ennesimo setting per il gioco di sempre no, non funziona mai, ne ho provati abbastanza, non ho bisogno di sistemi classici, mi faccio descrivere l'ambientazione e ci gioco con GUS)
Cyrano Inviato 16 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 E quindi si ritorna al commento di base: se però costassero meno potrei conoscene di più di persona... Capito cosa si intende? Qui non si sta dicendo che quel gioco è caro ma, presa considerazione del fatto che SEMBRA possibile farli costare di meno si sta solo discutendo e dicendo che SAREBBE bello pote comperare più giochi spendendo gli stessi soldi. On Stage è un gioco basato su un sistema teatrale e probabilmente uno dei prodotti più interessanti del mercato italiano (appena mi arriva la mia copia apro un topic), in esaurimento purtroppo. In quanto all'"ennesimo setting" direi che anche quello è da ridefinire in quanto i NW hanno reimpostato tutto. Perché non provare GURPS invece di GUS ad esempio? Oppure (tu che sai l'inglese meglio di me, direi...) "osare" Solar Sistem. Io però queste cose le so a forza di collezionare, ora come dicevamo nell'altro topic pure a me il tempo di organizzare le partite si è ridotto ma avendo questa passione a me piace anche (di meno ovviamente ) leggermi i regolamenti e ragionarci. Questa "passione" mi porta il notevole vantaggio di snellire notevolmente le giocate e, in quelle poche volte che gioco, cambiare spesso sistema. Mica è poco... Ma siamo d'accapo, se la qualità costasse di meno si avrebbe qualità e quantità... Da qui si può reiniziare a discutere.
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 E quindi si ritorna al commento di base: se però costassero meno potrei conoscene di più di persona... Capito cosa si intende? Qui non si sta dicendo che quel gioco è caro ma, presa considerazione del fatto che SEMBRA possibile farli costare di meno si sta solo discutendo e dicendo che SAREBBE bello pote comperare più giochi spendendo gli stessi soldi. Certo, ma è anche giusto pagare le cose per quello che valgono e non per quanto ci piacerebbe pagarle. Se una cosa vale 30, poco importa che potrebbe costare 20 facendo guadagnare comunque abbastanza, vale 30 ed è giusto pagarla 30 On Stage è un gioco basato su un sistema teatrale e probabilmente uno dei prodotti più interessanti del mercato italiano (appena mi arriva la mia copia apro un topic), in esaurimento purtroppo. Leggerò, come faccio sempre, e magari metto in lista In quanto all'"ennesimo setting" direi che anche quello è da ridefinire in quanto i NW hanno reimpostato tutto. Perché non provare GURPS invece di GUS ad esempio? Oppure (tu che sai l'inglese meglio di me, direi...) "osare" Solar Sistem. Dipende. GURPS è un classico classico... la differenza tra GUS e GURPS è ZERO, esattamente come la differenza tra D&D e Vampiri... ZERO. Non mi interessa un sistema che mi da nuove regole per gestire sempre le stesse cose, ovvero cosa devo fare per saltare un fosso. GUS mi permette di gestire qualsiasi "task resolution", quindi no, GURPS non mi interessa e non mi interesserà, perchè NON E' un gioco diverso. Se devo spendere soldi è per un gioco DIVERSO. Quindi, dopo aver provato qualcosa come 20 sistemi di task resolution, mi sembra normale che metta da parte qualsiasi sistema a task resolution per provarne prima almeno una ventina a conflict resolution? Dopo aver giocato gamista o simulazionista per 20 anni, mi sembra plausibile che voglia giocarne almeno 10 da narrativista no? Per quanto riguarda Solar sistem, capirò anche bene l'inglese, ma vuoi mettere il manuale in italiano? E dai no? Non c'è paragone Io però queste cose le so a forza di collezionare, ora come dicevamo nell'altro topic pure a me il tempo di organizzare le partite si è ridotto ma avendo questa passione a me piace anche (di meno ovviamente ) leggermi i regolamenti e ragionarci. Questa "passione" mi porta il notevole vantaggio di snellire notevolmente le giocate e, in quelle poche volte che gioco, cambiare spesso sistema. Mica è poco... Non mi trovi daccordo. Io imparo giochi perchè gioco, non perchè colleziono. Conoscere un gioco e non avere il tempo di giocarlo non mi interessa, non sono un collezionista, sono un giocatore. Quando ho tempo di provare qualcosa di nuovo, compro e provo... avere 10 manuali in cantina in attesa di provarne uno è una cosa che non mi interessa Ma ancora più importante: un gioco, se è innovativo veramente, non lo conosci fin quando non lo giochi, quindi avere 3 manuali avendo giocato a zero, significa non conoscere alcun gioco nuovo Ma siamo d'accapo, se la qualità costasse di meno si avrebbe qualità e quantità... Da qui si può reiniziare a discutere. Come ho detto, è giusto pagare ciò che si compra per quello che vale. Chi scrive il gioco ha il sacrosanto diritto di guadagnarci quanto ritiene giusto per lo sforzo che c'ha messo e chi compra deciderà se il prezzo pagato vale il godimento ricevuto, il suo "feedback" pubblico indicherà se ritiene quei soldi spesi bene Lo scopo di chi scrive un gioco e lo pubblica è quello di guadagnarci quanto e come preferisce e non vedo come posso io dire che per colpa sua conosco meno giochi. E' anzi merito suo se oggi ne conosco uno in più
Cyrano Inviato 16 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Certo, ma è anche giusto pagare le cose per quello che valgono e non per quanto ci piacerebbe pagarle. Questo però è soggettivo mentre io avevo chiesto un giudizio obbiettivo. Visto che non è il caso di fare una classifica dei giochi io avevo preso dei giochi di qualità abbastanza alla pari (basandomi sui gusti e le recensioni). Sine, Kult, Ncas. A parità di qualità di gioco l'ultimo si presenta come un prodotto editriale più "povero" quindi obbiettivamente DOVREBBE costare di meno. Non è che mi piacerebbe pagarlo di meno per principio preso. P.S. Gurps è arrivato alla versione 4 e non è più tanto "classico" anche se segue il sistema tradizionale. D&D è un gioco di ruolo mentre Vampiri è un gioco narrativo, possono sembrare simili ma se si prende il dovuto tempo per leggere i manuali si scopre che sono molto diversi. Esattamente come serve il dovuto tempo per capire i NW come NCAS anche qui va fatto uno sforzo. I giochi narrativisti sono (forse) il futuro e sicuramente a me piacciono una cifra ma non ci sarebbero mai stati senza i narrativi. A me sembra che ti pasi su un sistema di classificazione assolutamente personale. Posso rispettarlo ma non puoi pretendere che esso venga omologato come "universale" sopratutto in discussioni come questa che sono, per così dire, "delicate". Si litiga e basta.
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Questo però è soggettivo mentre io avevo chiesto un giudizio obbiettivo. Visto che non è il caso di fare una classifica dei giochi io avevo preso dei giochi di qualità abbastanza alla pari (basandomi sui gusti e le recensioni). Sine, Kult, Ncas. A parità di qualità di gioco l'ultimo si presenta come un prodotto editriale più "povero" quindi obbiettivamente DOVREBBE costare di meno. Non è che mi piacerebbe pagarlo di meno per principio preso. Punti di vista, sacrosanti, ma non li condivido. Un giudizio obiettivo per me non si può dare, quindi per quanto tu lo cerchi, io non posso vederlo. Di oggettivo in un libro non c'è nulla. O ti piace o non ti piace (al massimo si può valutare le capacità generali dello scrittore, non la copertina), in base a quanto ti piace decidi se vale quello che costa, se tante persone mi dicono che vale quello che costa allora sono invogliato a comprarlo e contribuirò a formare un'opinione pubblica sul rapporto qualità/prezzo che ripeto per me non è un dato oggettivo ne oggettivizzabile (se mi passi il termine). P.S. Gurps è arrivato alla versione 4 e non è più tanto "classico" anche se segue il sistema tradizionale. D&D è un gioco di ruolo mentre Vampiri è un gioco narrativo, possono sembrare simili ma se si prende il dovuto tempo per leggere i manuali si scopre che sono molto diversi. Spiacente, anche qui non concordo. Ho giocato ad entrambi per ANNI, masterandoli entrambi più e più volte. Vampiri è tutto fuorchè un gioco narrativo. Narrativo è ciò che dice di essere, il sistema di gioco è puramente gamista, fino all'osso. Il regolamento di Vampiri non aiuta MINIMAMENTE a giocare narrativo, ma manco un po'... è un gioco gamista con tante chiacchiere narrative non supportate da alcuna regola. Un gioco che parla di "intimo e personale orrore" non può avere una scheda che inizia con "forza, destrezza, costituzione", poi continua con "Usare computer", "Usare armi da fuoco", "Recitare", per poi passare a poteri che ti fanno combattere/sconfiggere meglio gli altri... In tutta la scheda c'è una sola cosa che riguarda "l'intimo e personale orrore" ed è l'umanitò. Dov'è "Disprezzo di se?", dove l'anno messo "fiducia nel futuro", "passione", "disperazione"... dove sono questi valori? Una scheda di un gioco deve riflettere ciò di cui il gioco "dice" di parlare Quello che differenzia D&D da Vampiri è solo il setting, le descrizioni. Le regole sono identiche, e le schede dei PG sono due schede gamiste. Esattamente come serve il dovuto tempo per capire i NW come NCAS anche qui va fatto uno sforzo. I giochi narrativisti sono (forse) il futuro e sicuramente a me piacciono una cifra ma non ci sarebbero mai stati senza i narrativi. NCAS richiede più tempo perchè il gioco è DIVERSO da tutti gli altri, profondamente diverso, non ha "meccaniche diverse" ma "è diverso" A me sembra che ti pasi su un sistema di classificazione assolutamente personale. Posso rispettarlo ma non puoi pretendere che esso venga omologato come "universale" sopratutto in discussioni come questa che sono, per così dire, "delicate". Si litiga e basta. Non pretendo nulla e mi scuso se ho dato questa impressione. Parlo di come scelgo io i giochi. Una qualsiasi campagna di vampiri posso gestirla facilmente usando GUS... una campagna di Cani nella Vigna no, non c'è verso che possa funzionare. Questa è una differenza fondamentale tra due giochi "diversi ma uguali" e due giochi "diversi"
Ashrat Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Punti di vista, sacrosanti, ma non li condivido. Un giudizio obiettivo per me non si può dare, quindi per quanto tu lo cerchi, io non posso vederlo. Di oggettivo in un libro non c'è nulla. Proprio per questo, quello che si compra di un libro è più il valore materiale, che quello contenutistico (chi decide quanto deve valere una pagina di letteratura? Se pagassi il contenuto, quante migliaia di euro dovrei pagare un libro di Kafka, o di Dick, o di Gaiman?). C'è poi il grosso problema che i giochi NW vanno provati per essere capiti ed eventualmente apprezzati. E molti non sono in condizione di farlo prima dell'acquisto (anche gli actual play aiutano poco, visto che spesso presuppongono la cponoscenza del gioco per essere compresi davvero). Quindi cosa faccio? Spendo 30 euro per un gioco che potrebbe non piacermi e con cui non giocherò mai? E se anche volessi farlo per voglia di novità, a parità di prezzo e di rischio che il contenuto mi deluda, prenderò un manualetto brossurato di 70 pagine, o un manuale rilegato che oltre al contenuto (il cui valore è soggettivo, appunto) mi dà anche belle illustrazioni, bella grafica, e un bell'oggetto anche dal punto di vista collezionistico?
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Proprio per questo, quello che si compra di un libro è più il valore materiale, che quello contenutistico (chi decide quanto deve valere una pagina di letteratura? Se pagassi il contenuto, quante migliaia di euro dovrei pagare un libro di Kafka, o di Dick, o di Gaiman?). C'è poi il grosso problema che i giochi NW vanno provati per essere capiti ed eventualmente apprezzati. E molti non sono in condizione di farlo prima dell'acquisto (anche gli actual play aiutano poco, visto che spesso presuppongono la cponoscenza del gioco per essere compresi davvero). Quindi cosa faccio? Spendo 30 euro per un gioco che potrebbe non piacermi e con cui non giocherò mai? E se anche volessi farlo per voglia di novità, a parità di prezzo e di rischio che il contenuto mi deluda, prenderò un manualetto brossurato di 70 pagine, o un manuale rilegato che oltre al contenuto (il cui valore è soggettivo, appunto) mi dà anche belle illustrazioni, bella grafica, e un bell'oggetto anche dal punto di vista collezionistico? Almeno hai qualcosa di NUOVO. Spendi 90 euro (e non 30) per la quarta edizione di D&D ed hai l'ennesimo gioco classico che ho giocato mille volte nella mia vita. Non c'è proprio paragone, meglio scommettere 30 euro su qualcosa di nuovo che spenderne 90 per qualcocsa che già ho, senza contare che modi per provarli ci sono eccome, dalle fiere agli amici e amici degli amici Il GdR è COME UN LIBRO. Fin quando non l'hai letto non puoi sapere se ti piace veramente, bisogna fa a fidasse... Sarò fortunato io, ma per ora nessuno dei narrativisti di "grido" che mi son capitati tra le mani mi hanno deluso... sarà che mi affido molto al giudizio della comunità forgita e non ho coumuque il tempo di provarli veramente tutti (perchè per godere a pieno di Cani nella Vigna non ti bastano certo un paio di sessioni) sono morto e sepolto, anche se costassero 1 euro l'uno
Ashrat Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Almeno hai qualcosa di NUOVO. Spendi 90 euro (e non 30) per la quarta edizione di D&D ed hai l'ennesimo gioco classico che ho giocato mille volte nella mia vita. Come diceva Cyrano, ci sono alternative "nuove" a D&D con un divero rapporto qualità materiale/prezzo E non è un giudizio di valore sui giochi in sé, è una riflessione su una politica editoriale (che sicuramente ha le sue ragioni, sono il primo a sapere come sia difficile il mondo delle piccole case editrici oggi come oggi) che probabilmente non aiuta la ricezione e la diffusione dei NW nel nostro paese. senza contare che modi per provarli ci sono eccome, dalle fiere agli amici e amici degli amici Se sei in Puglia, le fiere sono dall'altra parte del mondo e se ci vai devi esserti prenotato all'orario giusto con largo anticipo per fare una dimostrativa (come mi è successo a Lucca) la cosa diventa complicatuccia
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Come diceva Cyrano, ci sono alternative "nuove" a D&D con un divero rapporto qualità materiale/prezzo E non è un giudizio di valore sui giochi in sé, è una riflessione su una politica editoriale (che sicuramente ha le sue ragioni, sono il primo a sapere come sia difficile il mondo delle piccole case editrici oggi come oggi) che probabilmente non aiuta la ricezione e la diffusione dei NW nel nostro paese. L'editore non ha il compito di diffondere il NW nel nostro paese, ha il compito di fare i soldi con il gioco che ha. Non mi permetto certo io di dire a chi fa l'editore di mestiere che guadagnerebbe di più con una strategia diversa. Tantomeno l'autore ha questo interesse, visto che il suo interesse è fare i soldi con il proprio gioco. Si stesse parlando di associazionio ludiche, capirei. Ma pretendere dagli editori che "aiutino la diffusione del NW in Italia" mi sembra proprio curioso. E' normale che non l'aiutino, non gli interessa "il destino del NW" Se sei in Puglia, le fiere sono dall'altra parte del mondo e se ci vai devi esserti prenotato all'orario giusto con largo anticipo per fare una dimostrativa (come mi è successo a Lucca) la cosa diventa complicatuccia Ti ho detto come faccio io. Mi affido alla comunità forgita e nessun gioco ha mai toppato e tantomeno mi son trovato di fronte a duplicati di alcun tipo.
Ashrat Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 . Ma pretendere dagli editori che "aiutino la diffusione del NW in Italia" mi sembra proprio curioso. E' normale che non l'aiutino, non gli interessa "il destino del NW" Se sono un editore che pubblica NW, il destino del NW in Italia mi importa eccome, visto che da esso dipende il fatto che continuerò a vendere manuali oppure no E mi interessa anche se sono un autore, visto che guadagno in base alle copie vendute. Se si trattasse di editori generici, avresti ragione, ma non mi sembra che, almeno in Italia, gli editori che pubblicano questi giochi ne pubblichino anche di altro tipo (ma potrei sbagliarmi).
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Se sono un editore che pubblica NW, il destino del NW in Italia mi importa eccome, visto che da esso dipende il fatto che continuerò a vendere manuali oppure no E mi interessa anche se sono un autore, visto che guadagno in base alle copie vendute. Se si trattasse di editori generici, avresti ragione, ma non mi sembra che, almeno in Italia, gli editori che pubblicano questi giochi ne pubblichino anche di altro tipo (ma potrei sbagliarmi). Sugli editori che pubblicano solo GdR NW, e per "solo GdR NW" intendo che non pubblicano altro, di alcun tipo, nè libri per bambini nè volantini per le campagne elettorali, non mi esprimo, perchè è il loro lavoro, avranno fatto i conti e avranno deciso la loro strategie. Purtroppo non ho gli strumenti, le capacità nè i dati per dire se è o non è la strategia migliore, ma dubito che potrei saperne più di loro visto che non è il mio lavoro. Potrebbero aver già deciso di trattare il NW come una cosa temporanea che per ora non ha futuro e cambiare strategia se e quando potranno affermare che è un mercato stabile e quindi si possono permettere di abbassare i prezzi e di conseguenza allungare i tempi di rientro e di utile Rimane però il fatto che come acquirente il mio compito è valutare se quello che ho comprato vale quello che ho pagato. NCAS per me vale quello che costa, fino all'ultimo centesimo... e pure qualcosina in più... ma non varrebbe nemmeno 1 euro in più se avesse la copertina cartonata in tricomia
Lorenzo_l Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Non ho letto tutti gli interventi, scusatemi... Ma intervengo per dire che ieri sono andato in negozio per vedere che aria tirava, inutile dire che non ho trovato quello che cercavo (NCAS... ma nemmeno nuovi dadi) ... spulciando i vari manuali mi sono imbattuto su un testo della Stratelibri per CoC dal titolo "Arkham"... sono rimasto molto deluso! La stampa era pessima, quasi sembravano fotocopie, anche le foto erano molto scure e per di più soggetti fatti con software per il 3d... costo 30euri, se non erro... Ero rimasto a quando la Stratelibri sfornava belle edizioni... Pessimo... invece trovo migliorati i manuali e avventure di D&D rispetto a quelli di quando ci giocavo io 20 anni fa!!!
leilond Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Pessimo... invece trovo migliorati i manuali e avventure di D&D rispetto a quelli di quando ci giocavo io 20 anni fa!!! Beh... se in 20 anni non miglioravano almeno quello!! Per NCAS, ti conviene prenderlo online, però ovviamente ci devi mettere la spedizione che di solito si aggira intorno ai 5 euri e similari
Cyrano Inviato 16 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Arkam è penso la più bella ambientazione in assoluto per Cthulhu e le pagine sono fatte APPOSTA in modo da sembrare fotocopiate come il manoscritto "rubato" alla famosa bibilioteca... Ma mamma mia!!! lol io rotolo... Su Vampiri sorvolo in quanto c'è già un topic sulla cosa e qui mi sembra ci siano confusioni enormi su un gioco narrativo ed uno narrativISTA (il narrativo DEVE essere ANCHE gamista) indice, però, del fatto che non basta giocare ad un gioco "per anni" per capirlo se non si vuole farlo. Comunque rimando al topic in WW. Infine io comincio a stufarmi di questa conoscenza dei NW basata su un editore solo... Coyote press pubblica COVENANT a 13 euro... Io direi che si possono rischiare per provare uno dei giochi NW più belli del mercato italiano. Però se esistono solo "Cani" e NCAS (che sono comunque belli, detto e ridetto) non vedo come si può continuare il discorso. Editori diversi avrannos trategie di mercato diverse, è ovvio, io volevo improntare il discorso da un punto di vista di un acquirente che entra in un negozio...
Lorenzo_l Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 Arkam è penso la più bella ambientazione in assoluto per Cthulhu e le pagine sono fatte APPOSTA in modo da sembrare fotocopiate come il manoscritto "rubato" alla famosa bibilioteca... Ma mamma mia!!! lol io rotolo... a... ok... bella idea! ma gli è venuta male... sembra proprio che faccia gag@re!!
leilond Inviato 17 Gennaio 2009 Segnala Inviato 17 Gennaio 2009 Arkam è penso la più bella ambientazione in assoluto per Cthulhu e le pagine sono fatte APPOSTA in modo da sembrare fotocopiate come il manoscritto "rubato" alla famosa bibilioteca... Ma mamma mia!!! lol io rotolo... Su Vampiri sorvolo in quanto c'è già un topic sulla cosa e qui mi sembra ci siano confusioni enormi su un gioco narrativo ed uno narrativISTA (il narrativo DEVE essere ANCHE gamista) indice, però, del fatto che non basta giocare ad un gioco "per anni" per capirlo se non si vuole farlo. Comunque rimando al topic in WW. Infine io comincio a stufarmi di questa conoscenza dei NW basata su un editore solo... Coyote press pubblica COVENANT a 13 euro... Io direi che si possono rischiare per provare uno dei giochi NW più belli del mercato italiano. Però se esistono solo "Cani" e NCAS (che sono comunque belli, detto e ridetto) non vedo come si può continuare il discorso. Editori diversi avrannos trategie di mercato diverse, è ovvio, io volevo improntare il discorso da un punto di vista di un acquirente che entra in un negozio... Non è certo colpa mia se, per quanto mi riguarda, nessuno m'ha mai fatto venire voglia di leggere Covenant, se nessuna recensione m'ha mai fatto venire curiosità. Non te la prendere con chi compra AiPS o LMVciP se quei due giochi si son pubblicizzati meglio di altri. Non è colpa mia se un giocatore, una volta provato per bene Cani Nella Vigna nè parla ovunque, ad ogni occasione... mentre di Covenant non sento parlare praticamente mai. Non sarà forse perchè l'esperienza di gioco che alcuni hanno con CnV è tanto forte da suscitare il bisogno irrefrenabile di condividerla con quante più persone possibile, cercando un posto dove scrivere le proprie città e i propri actual play, mentre da Covenant non nasce la stessa voglia di "far proseliti"? Io ho giocato a CnV, AiPS e NCAS (per fare 3 esempi) ma raramente porto AiPS o NCAS come "esempi", porto sempre CnV... perchè? Perchè tra i tre è quello che più di tutti mi appaga profondamente quando lo gioco. Mi piacciono tutti e tre (e altri), ma CnV è quello che ogni volta che gioco mi lascia il segno di "aver fatto qualcosa di speciale", quindi ne parlo, generando a volte acquirenti, pur non guadagnandoci una lira. Magari Covenant non dà le stesse sensazioni alla gente, altrimenti ne avrei sentito parlare con la stessa intensità con cui sento parlare di CnV
michelegelli Inviato 17 Gennaio 2009 Segnala Inviato 17 Gennaio 2009 Io, da "vecchia ruga" dell'editoria (con circa un quarto di secolo di attività alle spalle) mi permetto di darvi una perla di saggezza. Non tanto per rispondere ad un SMR conclamato come Cyrano, quanto perché spero di portare una ventata di spunti di riflessione nuovi. Non è possibile DA FUORI valutare se un “prodotto” (che è una parola che ODIO, ma tant’è) costa tanto o poco. Cioè, potete sapere se una cosa costa tanto o poco PER VOI, ma non avete la minima possibilità di sapere se costa tanto o poco “oggettivamente” o “in generale”. Sia rispetto ai costi di produzione, sia rispetto alle condizioni del mercato. Anche una “vecchia ruga” non può andare oltre le ragionevoli ipotesi, ma anche queste hanno la stessa consistenza delle formazioni della nazionale fatte al Bar Sport. Nella mia attività professionale (che ha attraversato, fra le tante altre, Granata Press, Dynamic Italia e Shin Vision) ho visto furti legalizzati beatificati dal pubblico come “affaroni” o sforzi enormi fatti per mantenere il prezzo basso bollati come “una ladrata allucinante”. Ed ho visto il tutto succedere circa il 99.99% delle volte. Non solo perché in generale “la piazza” (inteso senza sfumature negative) ha solo una grossolana cognizione di causa su quelli che possono essere i costi di alcune lavorazioni, ma anche perché non può – per banali ragioni – avere la più pallida idea di quelli che sono i costi di alcune lavorazioni per una specifica struttura. Questo lo sa solo chi c’è dentro. Trovate in coda alcuni esempi pratici di quello che intento. Una cosa può e non può essere cara rispetto a quello che costa da produrre, ma DA FUORI non lo si può sapere. Puoi solo sapere se è cara o meno PER TE. Detto questo. Ho sempre trovato terribilmente squallido che i miei concorrenti provassero a farmi i conti in tasca, per cui non sarò certo io quello che comincia a fare addizioni. Soprattutto alla luce del fatto che, per quanto detto sopra, avrebbero la stessa dignità del discutere a posteriori se con Ronaldo o meno si sarebbe potuta vincere una partita persa (anche qui giocatore usato solo perché molto conosciuto, non si vuole insinuare nulla). Per quello che concerne Narrattiva, l’idea sarà sempre di produrre oggetti che valgano quello che costano, privilegiando – quando non si riesca a trovare un compromesso – le scelte editoriali a quelle sul prezzo. Ringraziando il cielo non siamo in edicola, dove la gente legge a mala pena (e non sempre) il solo prezzo di copertina, e penso di poter avere un rispetto decisamente differente per il mio pubblico. Di avere la possibilità di avere uno “stile” nella scelta dei titoli da pubblicare e dei modi in cui produrre i volumi. La gara sul prezzo, per quanto mi riguarda, la lascio a chi vuole sfiatarsi correndo contro i cinesi. Io voglio avere la possibilità di potermi muovere, investirci tempo e pensiero di qualità ed in maniera consistente. Ma soprattutto , voglio poter GIOCARE e FAR GIOCARE, che è lo scopo principale su cui è nata Narrattiva. Detto questo, permettetemi di togliermi un paio di sassolini dalla proverbiale scarpa. Fare un confronto fra Sine Requie, Kult e Covenant ha la stessa dignità di voler fare un confronto fra una Nectar, una Foghorn ed una Pikantus (tre birre attualmente presenti nel mio frigo che hanno costi al litro con differenze dell’ordine del 300%). Se stanno lì è perché mi piacciono abbastanza, non perché una costa più o meno dell’altra. Altrimenti avrei il frigo pieno di Peroni o Tulipan. Come si fa a fare un confronto dietrologico fra Sine Requie, Kult e Covenant? Sono giochi (alcuni usciti ad oltre 20 anni di distanza) con storie editoriali, di diritti, distributive e tipografiche troppo differenti. Ha senso solo quando, davanti allo scaffale del negozio, TU devi decidere che comprare. Fare dietrologia ha la stessa dignità di voler fare un confronto fra l’altezza del campanile di San Marco, la dolcezza della cioccolata Babbi ed il peso del dirigibile Goodyear. Non esistono nel catalogo di Narrattiva oggetti a 70€; ce ne sono a 16,90 (Avventure in prima Serata), a 19,90 (Dubbio, La mia Vita col Padrone), a 24,90 (Cani nella Vigna, Spione) a 49,90 (le deluxe di Cani nella Vigna e La mia Vita col Padrone) ed a 1.990,00 (il Gioco più Grande del Mondo) La cosa che ha dimostrato Covenant è che avevo ragione io. Non è un caso che la seconda uscita della Coyote Press sia a 25,00 € Che Cyrano ce l’abbia con me è cosa appurata e risaputa. Non potrebbe farmi delle e-mail senza grattugiare gli zebedi degli astanti? Vi lascio con due “domande per non dormire”: Se le Ferrari costassero 1000€ l’una ne avrei il garage pieno, e le collezionerei pure, ma alla Ferrari converrebbe? Nelle ultime sessioni io e i miei amici abbiamo giocato sempre allo stesso gioco (non ancora chiuso), ma abbiamo fatto secchi oltre 100 € di bevande e cibi assortiti … la cosa mi ha fatto meditare. Direi che non è il costo del gioco che alla fine dei conti farà la differenza nel budget che spendiamo per serate. Esempi (quelli promessi tante righe orsono): Quanto costa stampare un numero di X? Dipende anzitutto da quanti se ne stampano, con che tecnologia, su che carta, e da un sacco di condizioni a contorno che chi ci sta fuori non può sapere. La carta, ad esempio, costa significativamente meno se viene acquistata, invece che attraverso il tipografo, direttamente dalle cartiere in quantità almeno medie. Ma questo significa avere un discreto quantitativo di denaro bloccato con forte in anticipo, un magazzino climatizzato e la possibilità di occuparci spazio a tempo indeterminato. Chi può dire di sapere PER CERTO che alla struttura X conviene fare uno stock o no? Magari ci saranno alcuni casi eclatanti in cui il sospetto che convenga è consistente. Se fossi costretto a scommetterci, ad esempio, punterei sul fatto che la Wizard compra regolarmente degli stock, ma che ne so io che magari gli sia convenuto chiudere un accordo con uno (o più) tipografo piuttosto che comprare (o affittare) un magazzino e pagare spedizioni da e per i tipografi? Per dirne un’altra: uno dei capitoli di spesa più consistenti per Narrattiva sono le spese per le trasferte. Alberghi, autostrade e benzina per farsi tutte le demo e convention che abbiamo fatto (Modena, Mantova, Firenze, Milano, Palazzuolo, Melegnano, Ravenna, Marina solo per citarne alcune, nonché tutte quelle in programma per il prossimo anno) hanno pesato in maniera significativa. E mi piace pensare che se ora c’è una scena “indie” italiana è anche merito delle centinaia di giocatori che ho messo personalmente a sedere. Valutate inoltre che ogni struttura, per le più svariate ragioni, ha i suoi punti di forza e di debolezza, che influiscono sulla formazione del prezzo e sulla qualità del prodotto finale in maniera che dall’esterno è IMPOSSIBILE valutare. Quanto sarebbe potuto costare un “Cani nella Vigna” deluxe prodotto da una ditta diversa da Narrattiva? Fatto dalla Dynamic Italia all’epoca in cui ero direttore del publishing (e quindi in possesso dei dati per fare stime molto precise)? Anche se la Dynamic si è potuta permettere lavorazioni ed economie di scala che Narrattiva potrà vedere dopo e forse - e comunque solo in un lontanissimo futuro, un oggetto simile non sarebbe potuto costare meno di un 120€. 100€ a stare molto, ma MOLTO stretti.
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