radiance Inviata 15 Gennaio 2009 Segnala Inviata 15 Gennaio 2009 nel mondo reale l'ateismo è una posizione come un'altra, ma per un personaggio del mondo di D&D che senso ha essere atei? Le divinità intervengono direttamente nelle vicende terrene e hanno un peso elevatissimo con la loro presenza... Voi che ne pensate? Quali malus/svantaggi potrebbe avere un pg ateo in D&D? Come si dovrebbe comportare un master nei suoi confronti? Dovrebbe penalizzarlo in qualche modo o trattarlo al pari degli altri? ps: questa è una domanda che vale per tutte le edizioni di D&D 1
NinjaFelice Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 secondo me l'ateismo è più che possibile, ci posso stare molti motivi per non voler avere fede in una divinità anche se l'esistenza della stessa è comprovata. Come malus non so, infondo se non si mette a questioniare con tutti i sacerdoti non vedo qual'è il problema. In fondo gli incantesimi dei sacerdoti funzionano anche sui non fedeli alla loro divinità (salvo rari incantesimi)
Kursk Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 In Forgotten Realms un ateo è abbastanza palusibile ed è accomunato a coloro che "non hanno una vera fede". Queste persone, in teoria, non dovrebbero avere la possibilità di usufruire di magie di resurrezione... inoltre le loro anime, una volta morta la persona, andrebbero a sistemarsi dentro un simpatico muro in giro per i 9 inferi fino a venirne riassorbite per dare nuova forza al muro... quindi sono anime "senza padrone" e senzapossibilità di salvezza o di paradiso.
Silverleaf Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 Nei FR le conseguenze di una mancanza di fede (ma si parla di mancanza di uan divinità patrona, non di atesimo vero e proprio) si realizzano dopo la morte: le anime vanno a far parte di una sorta di muro, perduti nell'oblio eterno. Se ai pg non interessa questo genere di cose, non dovrebbero esserci problemi. A mio avviso l'ateismo non ha molto senso in D&D:gli dei esistono e la loro esistenza è pressochè certa, al massimo si può non venerarli o non cosiderarli così "importanti" per poter vivere.
Elayne Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 Infatti l'ateismo in D&D potrebbe essere benissimo il risultato dell'azione di alcuni diavoli. Loro hanno molto da guadagnarci. Non importa, quindi, il perché uno è ateo. Può essere perchè ha avuto esperienze che l'hanno disilluso sugli Dei, o perché non li considera Dei, ma solo personalità molto forti, ecc. Non è però da martirizzare in avventura. Anche perché spesso le divinità se ne fregano dei propri seguaci o fedeli, quindi perché dovrebbero occuparsi di uno stupido ateo ?
elpi Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 quoto un pò tutti, ma voglio anche aggiungere che l'ateismo può appunto cambiare da ambientazione ad ambientazione, e tutto dipende molto dalla storia del mondo e dalla personalità dei popoli. in FR, come detto, gli dei sono presenti e attivi sulla terra, non credere in loro non è possibile, ma non aver fede in loro si, e questo impedisce all'eventuale PG di beneficiare di magie di resurrezione, dato che quando muore diventa un bel mattoncino in dragonlance, tutto dipende dal periodo, prima della guerra delle lance gli uomini erano atei, e col tempo i chierici hanno perso i loro poteri, ma anche in questo caso il loro ateismo era semplicemente nel non credere al loro potere, la gente credeva che gli dei gli avessero abbandonati. il "malus" è appunto la completa assenza di chierici nel mondo in eberron, la fede è molto più realistica che in ogni altra ambientazione, gli dei ci sono, ma sono assenti e poco atratti a ciò che fanno gli uomini. Gli atei sono intesi proprio come NON credere nella loro esistenza, e un chierico può anche non avere un patrono, e continuare a castare incantesimi divini.
Nicto Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 nel mondo reale l'ateismo è una posizione come un'altra, ma per un personaggio del mondo di D&D che senso ha essere atei? Le divinità intervengono direttamente nelle vicende terrene e hanno un peso elevatissimo con la loro presenza... Voi che ne pensate? Quali malus/svantaggi potrebbe avere un pg ateo in D&D? Come si dovrebbe comportare un master nei suoi confronti? Dovrebbe penalizzarlo in qualche modo o trattarlo al pari degli altri? ps: questa è una domanda che vale per tutte le edizioni di D&D Direi che dipende dall'ambientazione: in Forgotten Realms ad esempio ci sono regole precise, che vanno a svantaggio dei pg atei. Il coinvolgimento degli déi nelle faccende dei mortali e la loro importanza varia da setting a setting. In un mondo dove la presenza degli déi è costante, un personaggio che sceglie di essere ateo ovviamente incorrerà in svantaggi che possono variare dall'ostracismo sociale (i credenti, che sono la maggioranza, non vedranno di buon'occhio il senzadio e rifiuteranno di aiutarlo) all'impossibilità di ricevere cure, e subire l'ira degli déi che non accettano la sua mancanza di fede... in generale direi che sono i pg che si dichiarano credenti a dover beneficiare di vantaggi rispetto agli atei, piuttosto che applicare malus e penalità a questi ultimi: ma in una campagna dove il 'credere' è norma, forse sarebbe più adatta la prima soluzione.
Magnifico SIRE Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 un ateo potrebbe arrivare a credere che i poteri dei chierici, spacciati come "divini" per attirare fedeli e seguaci, siano in realtà magia arcana o comunque proveniente da altre fonti e che gli dei in effetti non esistano. in ambientazioni dove però gli interventi divini sono troppo evidenti per poter dubitare degli dei un ateo potrebbe non riconoscerli comunque come "dei" ma solo come "esseri potenti e immortali" che giocano col mondo e che non meritano di essere venerati. o ancora un ateo potrebbe semplicemente credere nell'esistenza degli dei ma non credere nel fatto che venerarli possa recare la salvezza, la vita eterna, o un senso alla propria vita...
bear-owl 91 Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 quoto tutti,ma vorrei aggiungere che,anche se ci possono essere dei problemi come quelli già citati,non é che i paladini o le divinità vadano in giro perseguitando gl atei al grido di "morte al senza-dio!!!"(a meno che questo non sia previsto dal tipo particolare di situazione),quindi nonci dovrebbero essere problemi per il pg. e comunque non si parla di veri e propri "malus"(escludendo il discorso u "resurrezione"),ma di conseguenze logiche di un comportamento non improntato sulla fede in un dio,ma sulla mancanza di fede. sia chiaro che,come già detto prima,nell'universo di d&d non si può dire di "non credere agli dei",perchè é comprovato che esistono,ma di mancanza di fede o di fiducia in loro(per esempio il pg potrebbe ritenere le divinità delle semplici entità che,sì,esistono,e,sì,sono potenti,ma non hanno niente di divino) spero di essermi spiegato bene;-)
elpi Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 quoto tutti,ma vorrei aggiungere che,anche se ci possono essere dei problemi come quelli già citati,non é che i paladini o le divinità vadano in giro perseguitando gl atei al grido di "morte al senza-dio!!!"(a meno che questo non sia previsto dal tipo particolare di situazione),quindi nonci dovrebbero essere problemi per il pg. e comunque non si parla di veri e propri "malus"(escludendo il discorso u "resurrezione"),ma di conseguenze logiche di un comportamento non improntato sulla fede in un dio,ma sulla mancanza di fede. sia chiaro che,come già detto prima,nell'universo di d&d non si può dire di "non credere agli dei",perchè é comprovato che esistono,ma di mancanza di fede o di fiducia in loro(per esempio il pg potrebbe ritenere le divinità delle semplici entità che,sì,esistono,e,sì,sono potenti,ma non hanno niente di divino) spero di essermi spiegato bene;-) ti correggo: in eberron gli dei non sono attivi sulla terra, e gli atei sono fermamente convinti della loro NON esistenza
Mantorok Inviato 15 Gennaio 2009 Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 Nella mia ambientazione gli dei giocano un ruolo fondamentale all'interno della campagna, in quanto sono loro tramite i loro servitori più stretti (chierici, anime prescelte, paladini ecc...) che determinano la maggiorparte degli eventi più importanti determinando azioni politiche o facendo da consiglieri presso potenti signori o in ambiti militari. Spesso tutti hanno fede, e coloro che non credono in un dio non possono ricevere nessun beneficio da nessun potere/pozione ecc... fatto su di lui da qualsiasi chierico. Solo la magia druidica ha effetto su i non credenti, motivo per cui i druidi sono stati allontanati dagli stati, per evitare una perdita di fede. Ognuno può scegliere di essere ateo, ma i motivi per non esserlo sono controproducenti ed è per questo che perlomeno il 75% della popolazione ha un dio o più dei patroni.
bear-owl 91 Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 ti correggo: in eberron gli dei non sono attivi sulla terra, e gli atei sono fermamente convinti della loro NON esistenza touchè...ma il resto mi sembra siaragionevole,no?
elpi Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 touchè...ma il resto mi sembra siaragionevole,no? yah, yah... la correzione era solo per indicare che esistono ambientazioni dove l'esistenza degli dei è messa seriamente in discussione... cmq anche il discorso dei paladini, bhè, io ho le mie idee sugli allineamenti, e soprattutto sui paladini... dal mio punto di vista un paladino non deve nemmeno andare a giro gridando "morte a tizio perchè è M"
bear-owl 91 Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 cmq anche il discorso dei paladini, bhè, io ho le mie idee sugli allineamenti, e soprattutto sui paladini... dal mio punto di vista un paladino non deve nemmeno andare a giro gridando "morte a tizio perchè è M" beh,in un certo senso si,ma,a meno che non sia un folle,c'é anche la via pacifica della persuasione.
elpi Inviato 16 Gennaio 2009 Segnala Inviato 16 Gennaio 2009 beh,in un certo senso si,ma,a meno che non sia un folle,c'é anche la via pacifica della persuasione. non è solo questione di pacifismo o di diplomazia... ma se un paladino va a giro ad ammazzare qualsiasi malvagio che gli passa vicino, dal mio punto di vista è altrettanto malvagio, e sulla via della guardia nera
Mjolnir Stormhammer Inviato 17 Febbraio 2009 Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 riuppo un attimo questo 3d... campagna eberron, il mio paladino legale buono non vuole avere una divinita protettrice e rispondere delle sue azioni solamente in base al suo codice di condotta...volevo farlo cosi, ma ora si pone un piccolo problema per esigenze di gruppo, il master mi permette di trasformarlo in un chierico/guerriero/paladino di prestigio quando potro avere i requisiti adatti... ora non sono informato, ma un chierico senza divinita protettrice, che domini puo scegliere?quelli legati al suo allineamento, nel mio caso legge e bene o anche altro? grazie a tutti...
Larin Inviato 17 Febbraio 2009 Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 ora non sono informato, ma un chierico senza divinita protettrice, che domini puo scegliere?quelli legati al suo allineamento, nel mio caso legge e bene o anche altro? Quelli conformi alle sue basi morali, ai suoi principi, al suo allineamento; più in generale, quelli in cui il pg si rispecchia.
Supermoderatore Ithiliond Inviato 17 Febbraio 2009 Supermoderatore Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 Per fare un esempio, nei FR Kelemvor quando era mortale era ateo (se non ricordo male), questo non gli ha impedito di diventare divinità. Aggiungo anche che non sono gli atei ad essere "mattoncinati" nel muro del Piano del Fato (ma poveri atei , tutto questo mi è sempre sembrato molto discriminante...), ma tutti quelli che rifiutano gli dei (ovvero che non si riconoscono nella linea di pensiero di una divinità particolare), magari anche sapendo che esistono (visto che nei FR gli dei intervengono relativamente spesso nella vita quotidiana). Infatti spesso gli abitanti dei Reami rivolgono preghiere a Tymora o Mask per risolvere un particolare problema, ma questo non significa che siano loro seguaci, tanto meno che ne accettino una come propria. In conclusione, essere atei o meno non influisce su praticamente nulla nel gioco, se non nelle meccaniche della resurrezione (è sempre possibile rianimare un ateo a breve, poiché non viene "murato vivo" istantaneamente, ma prima passa un po' di tempo. Non ricordo quanto, devo cercare bene). Tutto questo se parliamo di FR, altrimenti non vedo motivo per impedire ad un ateo di venir resuscitato. L'ambientazione avrà le sue particolarità, quindi consulta anzitutto i manuali che ne parlano [EDIT]: Non avevo letto le date, mi sono fomentato per niente In ogni caso quoto Larin. Se ad esempio sei un chierico buono che si prefigge il compito di difendere/rispettare la natura, potresti prendere come domini Bene e Vegetale (giusto per buttarla li)
zelgadiss Inviato 17 Febbraio 2009 Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 Quelli conformi alle sue basi morali, ai suoi principi, al suo allineamento; più in generale, quelli in cui il pg si rispecchia. il che volendo implica tutti, previa accettazione del DM. per Ithiliond: non conosco bene i FR, ma come faceva kelemvor ad essere ateo dato che in FR le divinità camminano per strada?
Supermoderatore Ithiliond Inviato 17 Febbraio 2009 Supermoderatore Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 il che volendo implica tutti, previa accettazione del DM. per Ithiliond: non conosco bene i FR, ma come faceva kelemvor ad essere ateo dato che in FR le divinità camminano per strada? Beh non accade tutti i giorni, mi pare lo fosse prima del periodo dei disordini, poi ovviamente si è ricreduto. Comunque stiamo parlando di aria fritta visto che non ne sono sicuro, ma mi pare di aver letto una cosa del genere nella trilogia di Avatara.
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