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Paura


LudTW

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Visto che il mio primo racconto non aveva raccolto molti favori ci riprovo.

Chi mi conosce saprà che non è un racconto fantasy ma l'ennesimo racconto a base filosofica.

Cos’è veramente la paura?

Stavo pensando sorseggiando una aranciata comodamente seduto su una poltrona di casa mia mentre guardavo le stelle di una afosa serata d’estate quando questa domanda mi passò per la testa quasi all’improvviso.

La paura…

Ancora oggi non so perché mi pongo certe domande, se è per il semplice motivo di testare le mie capacità deduttive o, forse, per indagare e per cercare quel significato più profondo e recondito delle cose che non riesco esattamente ad identificare.

Sta di fatto che di tanto in tanto questo genere di problemi mi assilla e quella volta ero deciso a sviscerare il problema nella sua intimità!

Avevo deciso che non dovevo fermarmi a elencare le cause della “paura”, come solitamente si è portati a fare quando si deve spiegare una sensazione, bensì dovevo trovare l’esatta definizione della “paura”, l’esatta spiegazione di un sentimento così complicato.

Dopo alcuni minuti di riflessione riuscii a giungere a una definizione che ora neppure ricordo.

Tuttavia non ero affatto soddisfatto e volevo, imperterrito, continuare sull’onda dei miei pensieri.

Anche se cercavo di darmi delle risposte, non facevo che trovare nuove domande.

Per ogni affermazione nascevano un’infinità di interrogativi e, per ognuno di essi, cercavo di dare una risposta il più razionale possibile.

A un certo punto decisi di fermarmi, mi domandai infatti se avesse un senso ciò che stavo facendo, se il mondo che ci circonda potesse essere esclusivamente spiegato attraverso passaggi logici o se ci fosse qualcosa di più profondo, di più intimo, qualcosa al di là della semplice materia.

Qualcosa che ancora oggi mi sfugge.

Ormai il ghiaccio sul fondo del bicchiere si era sciolto completamente e la luna aveva fatto la sua maestosa comparsa nel cielo.

Mi alzai con lentezza, quasi come se quei ragionamenti mi avessero sfiancato.

Mi incamminai verso la mia stanza da letto con un fastidioso senso di vuoto, un senso di inutilità e di incertezza.

Avevo paura di non avere uno scopo e un perché, di essere capitato su questo mondo per un frutto del caso.

Avevo paura.

Ci sono un paio i espressioni molto "dure" che possono non piacere ma io sono un amante dei gerundi;-)

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