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Resoconto del viaggio della delegazione Dondarrion ad Approdo del Re


Jade Silvershine

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Quando alle prime luci dell'alba una cameriera bussò alla porta della camera da letto, Isabel Dondarrion era già sveglia da qualche minuto.

Seduta alla scrivania in camicia da notte sfogliava alcuni grossi tomi, concentrata a prendere appunti. Si era svegliata nel cuore della notte con alcune idee per la testa e non era più riuscita ad addormentarsi. Si era rigirata nel letto per un paio di ore prima di decidersi ad alzarsi, non mancava poi molto all'alzarsi del sole.

La sera prima aveva dato ordine a Lilia la sua cameriera di svegliarla all'alba, per la giornata aveva organizzato un'escursione nelle zone boschive e montagnose intorno al castello. Maestro Corbyn le aveva suggerito un paio di posti in cui avrebbe potuto trovare delle rare erbe.

Isabel ripose gli appunti e ringraziò Lilia per la colazione. Dopo un sostanzioso pasto Lilia l'aiuto a vestirsi e a prepararsi. Per la giornata avrebbe indossato un vecchio abito verde, un po' consunto ma adatto a cavalcare e molto comodo. Si fece acconciare i lunghi e ricci capelli rossi in una treccia raccolta e fermata sulla nuca, in questo modo non le avrebbero dato fastidio.

Una breve visita alla serra per recuperare le ultime cose di cui poteva aver bisogno e poi verso il cortile del castello dove l'attendeva il guardiaboschi con un paio di suoi uomini come scorta.

Il suo cavallo Blacky era già stato sellato e le borse riempite con la sua attrezzatura per la raccolta delle erbe, accanto il guardiaboschi ser Tikon stringeva i lacci della borse sul suo cavallo.

«Buongiorno ser Tikon»

«Buona giornata anche a voi Lady Isabel, quando siete pronta possiamo partire» Le risposte con un sorriso e un piccolo inchino «Mi sono fatto indicare da Maestro Corbyn i luoghi di cui mi avete parlato, per arrivarci la strada è un po' lunga ma non molto difficoltosa»

Pur essendo presto il cortile del piccolo castello era già in pieno di vita, mentre si guardava attorno riflettendo se avesse preso tutto, una voce alle sua spalle, a lei cara e famigliare, esclamò:

«Già in partenza?»

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«Non sapevo avresti fatto la tua escursione così di buon mattino» continuò la voce. Quando Isabel si voltò vide suo cugino Willelm che le sorrideva mentre si avvicinava a loro. Indossava dei pantaloni di pelle marrone un po' usurati e una maglia grigia sotto un corpetto di cuoio borchiato, la sua solita tenuta da allenamento.

Doveva averla notata passare in cortile mentre si dirigeva alla sala d'armi per il consueto scambio di colpi mattutino con gli altri uomini delle guardie.

Salutò con un cenno del capo il guardaboschi e si avvicinò per aiutare Isabel a montare in sella. Avrebbe voluto far parte della scorta anche lui, ma la cugina aveva obiettato dicendo che non sarebbe andata in guerra e che ser Tikon sarebbe bastato per i "terribili pericoli" dei boschi circostanti.

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Il guardiaboschi rispose al saluto di Willelm.

«Buongiorno, ser Willelm. Anche oggi allenamento?»

Ser Tikon ripeteva quelle poche frasi praticamente ogni mattina, appena gli capitava di vedere Willelm.

Certo, almeno la parte del "ser" era cambiata dopo che Willelm era stato fatto cavaliere, anche se non sempre il guardiaboschi se ne ricordava. Evidentemente era una persona molto abitudinaria e incapace di adattarsi velocemente ai cambiamenti.

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«Eh sì, come ogni mattina. Voi mi conoscete bene ser Tikon» rispose gentilmente Willelm con la solita frase di rito.

Il giovane Dondarrion era noto per essere un tipo piuttosto alla mano e tra gli uomini era rispettato anche per questo: non si imponeva mai se non era strettamente necessario sui sottoposti e trattava spesso come pari anche i più giovani degli scudieri del castello. Era noto per la sua umiltà e lealtà, anche se questo tendeva a farlo sottovalutare un po' dai cavalieri più anziani che lo consideravano ancora un ragazzino idealista.

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L’alba era passata da poco e il maestro Corbyn come sua abitudine si era appena svegliato, nel castello cominciavano i primi rumori delle attività quotidiane, ed era facilmente intuibile che la stessa cosa avvenisse anche in cortile con nitriti di cavalli e cigolii di carri in movimento.

Come ogni mattina, dopo le abluzioni, si sporse dalla finestra per osservare il piccolo mondo in evoluzione nel cortile. I servitori andavano e venivano sempre in maggior numero e sempre più di fretta, le finestre e le porte si aprivano e il fumo cominciava a salire denso e nero dai camini spandendo il tipico odore della fuliggine bruciata.

Il suo sguardo vagava continuamente finché non venne catturato da due figure in particolare, la piccola Isabel e suo cugino Willelm, oddio, Isabel ormai non poteva più essere definita piccola, ma per lui che l’aveva vista crescere, rimaneva sempre una bambina. Osservandoli bene, facendo attenzione all’abbigliamento e alla gestualità poté intuire facilmente le loro intenzioni, Willelm sicuramente si avviava ad allenarsi, ma considerando che ormai era diventato il suo unico scopo, intuirlo non era difficile. Isabel, visto l’abbigliamento e la vicinanza alle stalle, sarebbe sicuramente uscita a cavallo e considerando la sua recente passione per l’erboristeria, la meta probabilmente erano i boschi a ovest dove lui stesso le aveva indicato la presenza di alcune piante interessanti.

Con un sorriso compiaciuto rientrò nella stanza e si avvicinò alla gabbia del corvo che gli teneva compagnia con l’intento di pulirla. Si fermò davanti alla gabbia, guardò il suo compagno di stanza e con un sospiro disse « speriamo che si siano ricordati del viaggio che ci aspetta….»

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Dopo i saluti il piccolo gruppo, pronto a partire per l'escursione, lasciò il castello percorrendo il sentiero in direzione dei monti.

Come ser Tikon aveva previsto la strada non era difficoltosa, veniva percorsa abitualmente dai pastori che ogni giorno portavano il bestiame sui prati d'alta quota.

La giornata si rivelò soleggiata e dopo alcune ore di lenta cavalcata raggiunsero la loro meta.

Un paio d'ore prima del calare del sole l'esperto guardiaboschi richiamò Isabel dalle sue ricerche: era ora di mettersi in viaggio per il ritorno.

La ricerca era stata soddisfacente ed era riuscita a raccogliere buona parte dei campioni che le servivano, durante la cavalcata di ritorno pur essendo esausta non riusciva a tenere a freno la mente dall'elaborare possibili applicazioni delle erbe raccolte e ragionare sul migliore metodo di coltivazione.

Arrivarono al castello poco dopo il crepuscolo. Isabel diede disposizioni per la sistemazione delle piante raccolte, ripose lei stessa i campioni più delicati e pensando ad un bel bagno si diresse verso le sue stanze.

Varcata la soglia del castello venne però attirata da schiamazzi e risa provenienti dal salone centrale. Incuriosita andò a vedere cosa stesse succedendo.

Il salone dei banchetti di BlackHeaven era completamente illuminato da candele, al centro la grande tavolata era imbandita a festa e seduti a mangiare c'erano tutte le persone più importanti del castello, i membri della sua famiglia, tranne naturalmente la madre troppo debole per partecipare ad un banchetto, alcuni fedeli cavalieri di suo padre e naturalmente maestro Corbyn.

Entrata nella sala Isabel cercò di avvicinarsi a suo cugino Willelm per capire qual'era l'occasione ma lo sguardo di Lord Mable la intercettò facendole segno di avvicinarsi.

Con le sopracciglia aggrottate la squadrò dalla testa ai piedi, il vecchio vestito era sporco di polvere e terra ed i capelli ricci erano scarmigliati, non più raccolti sulla nuca.

«Vai a darti una ripulita e indossa qualcosa degno della figlia di un lord, poi vieni ad unirti al banchetto»

Isabel abbassò lo sguardò imbarazzata, sentendo tutti gli sguardi su di sé, obbediente fece un piccolo inchino «Subito padre» esitante prima di andarsene chiese «Posso domandare a cosa dobbiamo i festeggiamenti?»

Il viso di Lord Mable si illuminò in un largo sorriso «E' arrivato l'invito ufficiale per partecipare al torneo di Approdo del Re e tuo fratello Manfred mi rappresenterà»

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  • 3 settimane dopo...

Willelm stava bevendo vino acoltando le vecchie storie dei tornei in cui alcuni dei cavalieri più anziani avevano gareggiato, quando Isabel si presentò. A giudicare da come aveva ridotto l'abito doveva aver avuto una giornata interessante, probabilmente ben più della sua. Dopo averla lasciata partire per la sua escursione aveva infatti dovuto sorbirsi il cugino Manfred durante gli allenamenti. In vista del torneo aveva deciso di farsi vivo nella sala d'armi e a Will era toccato fargli da avversario. Una mattinata passata in compagnia dell'arrogante erede di Blackhaven non era il massimo a cui potesse aspirare il giovane cavaliere.

Willelm non poté fare a meno di sentirsi a disagio mentre Isabel subiva la strigliata dal padre. Eppure le aveva detto che ci sarebbe stato quel torneo, evidentemente era troppo presa dai suoi studi per ricordarsene, pensò.

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Manfred Dondarrion, alle parole del padre, ricambiò il sorriso con evidente soddisfazione.

«Ah! Pare che oggigiorno si debba andare a nord invece che a sud per prendere a calci qualche dorniano!» La sua battuta fu accolta con le risate di gran parte dei presenti.

Il giovane continuò, con falsa modestia. «Farò tutto il possibile per portare gloria al nostro casato, padre.»

Il suo sguardo arrogante si posò su Willelm, poco distante da lui. «Cosa ne dici, cugino, sono in forma per il torneo?»

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Willelm quasi si strozzò col vino quando venne nominato, si riprese però subito e rispose «Ovviamente, stamane hai dato gran prova delle tue abilità e hai onorato i soldati più giovani di una lezione d'armi che non dimenticheranno». Non era proprio la prima risposta che gli era passata per la mente, ma era la migliore che potesse trovare. Inoltre non era del tutto falsa la storia della lezione: probabilmente giravano già le più ignobili battute sulle millantate capacità del rampollo dei Dondarrion. Will era stato costretto a lasciarsi colpire più volte onde evitargli brutte figure, ma la platealità di alcuni scambi non era di certo passata inosservata. Tuttavia il giovane cavaliere credeva possibile un buon piazzamento del cugino, in fin dei conti un torneo non era un vero e proprio combattimento.

[sto esagerando, la smetto qui :-p]

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  • 3 settimane dopo...

Manfred non sembrò notare la minima ironia nelle parole del cugino, quindi annuì del tutto compiaciuto.

«Credo avrò bisogno di qualcuno con cui allenarmi durante il viaggio e durante la nostra permanenza. Fatti trovare pronto, cugino.»

Senza aspettare risposta, lo sguardo di Manfred si posò sulla sorella, con evidente disapprovazione.

«Sorella, quando saremo a corte cerca di... limitarti nei tuoi comportamenti.»

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  • 1 mese dopo...

Isabel si sentì arrossire fino alle orecchie e con gli occhi bassi annuì fratello.

Quando l'attenzione di tutti ritornò finalmente sul brindisi, la ragazza ne approfittò per congedarsi e in silenzio si allontanò dal salone.

"Il torneo! Accidenti a me perché non mi ricordo mai queste cose!" pensò mentre velocemente raggiungeva le sue stanze e chiamava la sua cameriera per prepararle un bagno "Per fortuna ci sarà anche Willelm e non sarò da sola con quello sbruffone".

Isabel si ripulì e aiutata da Lilia indossò un abito adatto all'occasione, si fece anche pettinare i ricci capelli ribelli in un acconciatura ordinata, voleva che ne suo padre e ne suo fratello avessero avuto qualcosa da ridire.

Se spesso era un po' selvaggia voleva far capire a tutti che quando voleva poteva essere anche una perfetta Lady, solo non le capitava spesso di farlo.

Rimessa a lucido da capo a piedi Isabel si apprestò a ritornare nel salone grande, era passata più di un'ora ma sapeva che questi banchetti si protraevano fino a tarda notte.

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  • 1 mese dopo...

Il maestro non amava in maniera particolare tutti quei ricevimenti finio a se stessi, ma per dovere di ospitalità e per un'eventuale necessità delle sue conoscenze, vi partecipava cercando di onorare gli ospiti e il padrone di casa. La cosa che gli rendeva meno pesante questo dovere era la possibilità di osservare i comportamenti umani in tutte le loro sfaccettature, in pratica trasformava l'occasione mondana in un'occasione di studio, e spesso le conoscenze acquisite si rivelavano utili in futuro.

in quella serata decise di concentrare la sua attenzione sui giovani della casa, e in particolar modo su Isabel, così da poter verificare quanto le sue lezioni di araldica e di tutte le materie utili ad una discussione tra nobili, fossero state assimilate.

Purtroppo questa verifica non cominciò nel migliore dei modi, infatti lady Isabel, troppo presa nelle sue ricerche botaniche, sicuramente si era dimenticata del banchetto, meritandosi un rimprovero dal fratello e un'occhiata in tralice dal maestro.

Fortunatamente maestro Corbyn la conosceva abbastanza bene da offrirle una sceonda possibilità, con la quasi certezza che si sarebbe fatta perdonare quel ritardo.

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  • 4 settimane dopo...

Come era prevedibile, durante l'assenza di Isabel, il banchetto continuò regolarmente, senza eventi particolarmente degni di nota.

Lord Dondarrion ricordò più volte l'importanza dell'evento per il futuro della casata e furono fatti diversi brindisi in onore del Lord e del suo erede Manfred.

Al ritorno di Isabel, questa volta vestita come una vera figlia di un Lord importante, diversi sguardi si posarono su di lei.

Willelm si rese conto di come alcuni degli uomini seduti al suo fianco la guardassero con espressioni ben poco appropriate.

Isabel prese posto vicino a suo padre, che la guardò soddisfatto per qualche secondo.

«Così va molto meglio, Isabel. Vedendoti vestita così non mi pare lontano il giorno in cui diventerai la moglie di un importante Lord.»

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Al rientrare della cugina Will l'accolse con un sorriso ma vedendo la reazione dei suoi vicini di tavola li scosse con delle pacche sulle spalle e disse «Ma i vostri boccali sono vuoti, ecco, bevete alla salute di Lord Dondarrion» mentre prendeva una brocca e versava vino per distogliere la loro attenzione da Isabel.

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  • 3 mesi dopo...

Alle parole del padre un brivido percorse la schiena di Isabel: "sorridi Isabel e fai finta di niente" disse a se stessa.

Portata dopo portata e con molti litri di vino versati il banchetto proseguì. Brindisi ed elogi non si risparmiarono, sembrava che il nobile Manfred avesse già vinto il torneo tanto era pieno di sè.

A tardi notte Isabel si congedò, avrebbe voluto esaminare i campioni raccolti oggi ma si era alzata all'alba e faceva fatica a tenere gli occhi aperti.

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