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Ambientazione e magia


Messaggio consigliato

Di sicuro la magia elementale.

Poi l'illusione, forse anche il controllo mentale.

La magia degli sciamani io la vedo capace di evocare gli spiriti degli antenati attraverso riti propiziatori.

Comunque io starò a casa per una settimana per motivi di salute, quindi avrò tempo per scrivere una paginetta di word da sottoporti, che ne pensi?

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Principali partecipanti

Grazie! ne sarei lieto!

in ogni caso, all'inizio di questo forum c'è il mio allegato della concezione della magia(o meglio da dove nasce).

a onor di cronaca: la ambientazione non è PP. l'idea è quella di poter avere una magia che sia customizzabile, ossia che possa incremetarsi o ridursi a seconda delle esigenze(simile a Ars Magica). esempio: con la magia "fiamma" puoi accendere una candela o se sei abbastanza"forte" anche una casa...

capito?!

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Ciao, io gioco a D&D ma sto costruendo una ambientazione abbastanza low magic con un metodo alternativo di vedere la magia. Te lo illustro a grando linee magari può servire per qualche spunto.

Innanzi tutto il sistema nasce da una fusione di 2700 (bellissimo fumetto arrivato a soli 8 numeri), Final Fantasy VII, Diablo II e Full Metal Alchemist.

Nel mondo alcuni millenni di anni or sono si schiantò un meteorite di cristallo che raccolse tutte le energie magiche del pianeta e poi andò in frantumi. Dalla cosa nacquero delle gemme contenenti energie magiche e poteri: le Sinapsi.

Esistono due tipi di persone in grado di utilizzare queste pietre:

i fanti: creature mutate dalla magia delle gemme in grado di utilizzarne totalmente i poteri

le made: molto più deboli dei fanti possono solo attingere enrgie magiche dalle pietre.

col tempo si capì che le energie magiche delle pietre potevano essere imbrigliate tramite dei glifi (veri e propri circuiti magici disegnati su qualsiasi superficie) creabndo strepitosi effetti. Coloro che imparano questa arte sono maghi, ma di solito hanno comunque bisogno di una made per poter attingere alle energie.

La chiesa fece suoi questi insegnamenti e dopo una lotta che la vide vincitrice trasformò le made in una sorta di suore mentre i maghi divennero una potente casta del clero.

Spero la cosa possa esserti di un qualche aiuto

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In alternativa potresti prendere spunto dal sistema magico di simulacri.

Mi pare che ci fossero 4 o 5 componenti (mente, cuore, spirito, corpo...) che si potevano mischiare per generare gli incantesimi. Ovviamente più punti mettevi più la magia era potente e più difficile era il tiro per controllarla.

Magari scambiando i paracelsi con queste componenti riesci ad ottenere qualcosa che ti aggrada, mentre per i poteri divini si potrebbero basare principalmente su cuore e spirito.

Per come la vedo io un incantesimo clericale potrebbe derivare dalla convinzione del personaggio nella sua fede piuttosto che per un intervento divino vero e proprio...

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Ehilà! Visto che cerchi aiuto per definire meglio la magia cercherò di adattare alla tua ambientazione alcune idee che avevo avuto su una possibile metafisica della magia di un mondo fantasy abbastanza generico.

Nota bene: La mia concezione originale prevedeva arcano, divino e qualcosa di simile a psionico, quindi mi concentrerò su arcano e divino. Inoltre la mia visione soffre un po' di ricerca di parallelismo. Infine vedile più come idee sulle concezioni della magia che qualcosa di veramente integrato con il tuo sistema

Secondo me, la magia arcana potrebbe essere ricollegata alla razionalità, come la scienza del fantasy. Mi piace vederla come meccanicistica e deterministica: io faccio questo ottengo questo, faccio quest'altro ottengo quest'altro, separandola dalle magie innate o da quelle della musica con cui viene accorpata in D&D. Si basa sulla conoscenza e su rapporti di causa-effetto. Il dubbio di un mago non è questa volta si manifesterà? ma avrò fatto tutto per bene? perché facendo i giusti rituali non può non compiersi la magia. Una volta imparato a memoria e scoperto il rito la può praticare chiunque. E' l'imparare e lo scoprire che è difficile. Tutti i buffi movimenti servono ad attenuare i legami tra la nostra dimensione e quella della magia fino a permetterle di filtrare ordinatamente.

Ma alla concezione quasi fisica della magia si può aggingere una svolta interessante aumentando il ruolo che ha la conoscenza sulla riuscita. Non basterebbe fare versi a caso sperando funzionino: anche tu li azzeccassi in realtà non li conosceresti e non succederebbe nulla. Invece servirebbe anche solo copiare i movimenti e le parole di uno che hai visto compiere un incantesimo e ne avresti conoscenza sufficiente per ottenere dei risultati: infatti sai che quei riti danno un certo incantesimo. Questa sarebbe una simpatica differenza dalla fisica che funzione che tu la conosca o meno.

Per la magia divina, la baserei sulla fede e la speranza (no, niente carità). Il chierico non avrebbe quindi formule fisse come il mago, facilmente copiabili, ma un percorso interiore di affinità con la divinità, non sarebbe nemmeno la sua comprensione dei dogmi a portarlo amaggiori livelli di potenza, ma un sentimento di maggiore affintà con il dio (San Francesco e non San Tommaso d'Aquino, per fare un esempio). Le preghiere, che immagino tu voglia sfruttare come incantesimi divini, sarebbere solo una manifestazione esteriore della fede e della speranza nel dio, la cui forza assottiglierebbe a sufficienza la barriera del reale da permettere anche in questo caso alla magia di fluire. La stessa preghiera potrebbe ottenre effetti diverse se in questo crede e spera il chierico e due preghiere diverse gli stessi effetti. Come conseguenza di una maggiore spontaneità si avrebbe anche una maggiore flessibilità di questo sistema rispetto all'altro come differenziazione meccanica (che si rifletterebbe probabilmente anche in differenziazione di potenza in termini di PP ma non mi sembra essere la tua maggiore preoccupazione). Gli incantesimi divini sarebbero più simili ad una potenza plasmata dal chierico sul momento in una tale forma, non perché voglia quella, ma perché crede che il dio avrebbe mandato quella.

I principi fondanti delle due sarebbere quindi la razionalità e la conoscenza (io so) da un lato e la fede e la speranza (io credo) dall'altro. Il terzo sistema doveva basarsi esclusivamente sulla volontà.

Sperando che questo post infinito ti sia di ispirazione.

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Pensando alla mia ambientazione dove questi venti "viaggiano" dove vogliono ho pensato che se i venti si "ammucchiano" troppo nello stesso punto possono dar vita a qualcosa..

pensavo ad esempio che i draghi potessero essere nati dall'unione del vento della magia dell'aria e la terra...

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