Ji ji Inviato 18 Novembre 2009 Segnala Inviato 18 Novembre 2009 Il problema del codice di condotta del paladino salta fuori spesso; ma, al di là delle semplici linee guida del MdG, il codice stesso è lasciato all'interpretazione del giocatore. E meno male, aggiungo. Si stabilisce con il master un codice di condotta e, se lo si infrange, c'è la colpa da espiare. Il punto è che il codice i condotta non dev'essere lo strumento con cui il DM si diverte, aspettando sadicamente una minima defaillance del giocatore per punire, sghignazzando in sollucchero, il suo PG! Non concepisco che un giocatore si interroghi sulle azioni del suo PG paladino; hai un dubbio? Discutine con il master. Una volta capito se quell'azione dev'essere considerata adeguata o meno, all'interno dell'interpretazione che avete deciso di dare al codice, ti regoli di conseguenza e fai agire il PG. Se lo vuoi granitico e irremovibile, farà la cosa giusta, magari piangendo per i conflitti davanti a cui lo mette la sua fede, magari esaltato nell'adempiere fanaticamente alla sua missione. Altrimenti gli fai fare la cosa sbagliata, perché è stato debole, o perché si è reso conto che i conflitti tra la sua coscienza e la sue fede sono insormontabili e vuole abbandonare il paladinato, o per quello che pare al giocatore. 1
Blackstorm Inviato 18 Novembre 2009 Segnala Inviato 18 Novembre 2009 Il punto è che il codice i condotta non dev'essere lo strumento con cui il DM si diverte, aspettando sadicamente una minima defaillance del giocatore per punire, sghignazzando in sollucchero, il suo PG! Non concepisco che un giocatore si interroghi sulle azioni del suo PG paladino; hai un dubbio? Discutine con il master. Una volta capito se quell'azione dev'essere considerata adeguata o meno, all'interno dell'interpretazione che avete deciso di dare al codice, ti regoli di conseguenza e fai agire il PG. Se lo vuoi granitico e irremovibile, farà la cosa giusta, magari piangendo per i conflitti davanti a cui lo mette la sua fede, magari esaltato nell'adempiere fanaticamente alla sua missione. Altrimenti gli fai fare la cosa sbagliata, perché è stato debole, o perché si è reso conto che i conflitti tra la sua coscienza e la sue fede sono insormontabili e vuole abbandonare il paladinato, o per quello che pare al giocatore. Pienamente d'accordo su questo: il pg può avere dubbi sul suo codice, il giocatore non deve.
Karonte82 Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 Scusate l'intrusione , ma mi è venuta una domanda.... Se il paladino fosse cresciuto in una città sempre sotto assedio di un drago, e la città stessa *****casse(è inc_ulcasse perchè lo censura?) nella mente del giovane che tutti i draghi son malvagi, a primo acchito il giovane divenuto paladino, alla vista di un drago che attacca una città potrebbe avere astio contro il drago solo perchè esso è un drago? Se questo paladino si fosse ripromesso di sterminare la minaccia dei draghi dal mondo sarebbe suo dovere eliminare tale creatura, non farlo potrebbe compromettere la sua linea di pensiero, la sua legge. Salvaguardare l'uomo dalle creature che lo minacciano. A quel punto che il drago sia buono o malvagio al paladino in questione poco importerebbe, è un drago quindi una minaccia da debellare. (e da qui nasce il cacciatore di draghi )
Supermoderatore Richter Seller Inviato 19 Novembre 2009 Supermoderatore Segnala Inviato 19 Novembre 2009 è un drago quindi una minaccia da debellareSe vuole agire così è libero di farlo, ma decaderebbe. da qui nasce il cacciatore di draghiPiù verosimilmente, nel caso d'esempio in questione, sarebbe più adatto un addestramento da Cavaliere Ascetico, per diventare Paladino/Ranger [nemico prescelto Draghi].
Elayne Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 Se vuole agire così è libero di farlo, ma decaderebbe. In generale si, ma non automaticamente. Dipende dall'ambientazione (mi sembra questo il punto). Inoltre, c'è da dire che, se è un drago buono (e SE consideriamo i draghi BUONI, "buoni" come sono "malvagi" i diavoli e demoni), il decadimento sarebbe automatico solo, imho, se il paladino fosse a conoscenza che queste creature sono "buone per natura". Altrimenti, no. Il decadimento non ha una procedura o delle regole di cause/effetto chiare. Imho l'uccisione di un drago buono, da parte di un paladino, in un concatternarsi di circostanze esteriori che non fanno capire al paladino che il drago è buono (e non ha nessuna ragione a verificare tale allineamento, se nel suo mondo i draghi sono fonte di distruzione), potrebbe causare al massimo la perdita dei poteri "temporanea", ma non il decadimento definitivo. Ovvio che anche qui, ci sono dei "distinguo". Uccidere il Gandhi dei draghi d'oro sicuramente è più pesante che uccidere un draghetto di bronzo... L'ambientazione, la formazione, la società, ecc. sono tutti fattori da prendere in considerazione. Questo per la stessa ragione che un paladino nato in India, nel nostro mondo odierno, decaderebbe se uccidesse una mucca, ma non se fosse nato in Italia. Inoltre, anche la consapevolezza dell'atto è fondamentale, per giudicare la pena da fare subire al paladino.
Supermoderatore Richter Seller Inviato 19 Novembre 2009 Supermoderatore Segnala Inviato 19 Novembre 2009 In generale si, ma non automaticamente. Dipende dall'ambientazione (mi sembra questo il punto). Si, mi riferivo appunto al caso generale rispondendo. Imho l'uccisione di un drago buono, da parte di un paladino, in un concatternarsi di circostanze esteriori che non fanno capire al paladino che il drago è buono (e non ha nessuna ragione a verificare tale allineamento, se nel suo mondo i draghi sono fonte di distruzione), potrebbe causare al massimo la perdita dei poteri "temporanea", ma non il decadimento definitivo.Potrei essere d'accordo, ma lo spieghi tu a Miko Miyazaki? Miko quickly returned to Azure City to warn Lord Shojo about the coming invasion, but she and Hinjo overheard Lord Shojo talking to Roy Greenhilt. After hearing Lord Shojo confess that he was faking senility, she jumps to the conclusion that he and the Order of the Stick are in league with Xykon and the Hobgoblins, and slices Lord Shojo in two. This action causes her to be struck down by a bolt from the 12 Gods (she became a fallen paladin). She then battles with Roy, then Hinjo in order to escape. She almost kills Hinjo, but Roy steps in. She is then taken to prison.
Karonte82 Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 Se vuole agire così è libero di farlo, ma decaderebbe. Più verosimilmente, nel caso d'esempio in questione, sarebbe più adatto un addestramento da Cavaliere Ascetico, per diventare Paladino/Ranger [nemico prescelto Draghi]. In generale si, ma non automaticamente. Dipende dall'ambientazione (mi sembra questo il punto). Inoltre, c'è da dire che, se è un drago buono (e SE consideriamo i draghi BUONI, "buoni" come sono "malvagi" i diavoli e demoni), il decadimento sarebbe automatico solo, imho, se il paladino fosse a conoscenza che queste creature sono "buone per natura". Altrimenti, no. Il decadimento non ha una procedura o delle regole di cause/effetto chiare. Imho l'uccisione di un drago buono, da parte di un paladino, in un concatternarsi di circostanze esteriori che non fanno capire al paladino che il drago è buono (e non ha nessuna ragione a verificare tale allineamento, se nel suo mondo i draghi sono fonte di distruzione), potrebbe causare al massimo la perdita dei poteri "temporanea", ma non il decadimento definitivo. Ovvio che anche qui, ci sono dei "distinguo". Uccidere il Gandhi dei draghi d'oro sicuramente è più pesante che uccidere un draghetto di bronzo... L'ambientazione, la formazione, la società, ecc. sono tutti fattori da prendere in considerazione. Questo per la stessa ragione che un paladino nato in India, nel nostro mondo odierno, decaderebbe se uccidesse una mucca, ma non se fosse nato in Italia. Inoltre, anche la consapevolezza dell'atto è fondamentale, per giudicare la pena da fare subire al paladino. Sembra interessante paladino/ranger XD non ho molta familiarità con i paladini ^^ grazie per la spiegazione^^ Altra domanda , stupida da mia stessa ammissione e da MdG non viene nemmeno presa in considerazione, su dragon di qualche anno fa era presente , a memoria, le classi del paladino decaduto , ma intendevano , sempre a memoria, il cambiamernto di allineamento da buono a malvagio, ora non esiste una variante del paladino che cambi da legale a caotico o neutrale??? vabbè domanda davvero stupida XD
Ji ji Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 Ci sono le varianti del paladino propose su Arcani Rivelati: Paladino della libertà, CB Paladino della tirannia, LM Paladino del massacro, CM
sauroneye Inviato 21 Novembre 2009 Segnala Inviato 21 Novembre 2009 Ovvio che anche qui, ci sono dei "distinguo". Uccidere il Gandhi dei draghi d'oro sicuramente è più pesante che uccidere un draghetto di bronzo... Scusa ma qui non sono d'accordo: uccidere una persona importante è pià malvagio che ucciderne una comune? La morale pro-poveri e pro-diseredati ed egualitaria del paladino standard, secondo me, non fa distinzione tra le forme di vita (tranne quelle veramente malvagie, of course). O perlomeno, secondo me, Ilmater la vedrebbe così.
dodo185 Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Inviato 22 Novembre 2009 Sono perfettamente d'accordo. E comunque, almeno per me, se un paladino uccide un essere credendolo malvagio (nel caso l'essere non lo sia) decade.
Ji ji Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Inviato 22 Novembre 2009 Scusa ma qui non sono d'accordo: uccidere una persona importante è pià malvagio che ucciderne una comune? La morale pro-poveri e pro-diseredati ed egualitaria del paladino standard, secondo me, non fa distinzione tra le forme di vita (tranne quelle veramente malvagie, of course). O perlomeno, secondo me, Ilmater la vedrebbe così. Credo si riferisca alla differenza tra un drago "normalmente buono" e uno "supersantobuonissimissimo".
Blackstorm Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Inviato 22 Novembre 2009 Credo si riferisca alla differenza tra un drago "normalmente buono" e uno "supersantobuonissimissimo". E' una differenza che non esiste. I draghi sono, di norma, l'incarnazione del loro allineamento. Non esiste un drago buono e un drago piùbuono.
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