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..ma così per sfizio (e per conoscerci meglio), che musica ascoltate???  

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  1. 1. ..ma così per sfizio (e per conoscerci meglio), che musica ascoltate???

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Messaggio consigliato

Inviato

e daje.... ma la Carmina burana non e' un'opera di Carl Off? oppure è anche un gruppo?

I carmina Burana sono un'opera di carl Orff (anche se da qaulche parte ho letto che l'Ofortuna è in realtà una cover di Mozart ma non sono sicuro quindi non fucilatemi), in cui oltre al coro canatano anche un tenore, una soprano e un baritono, nella mia versione (Deutsche Oper berlin, direttore Eugen Bochum) il baritono e la soprano son davvero eccezzionali (a titolo di cronaca sono Gundula Janowitz e Dietrich Fisher-Dieskau)


Inviato

Si chiamano Evanescence e l'album si chiama "Fallen".

Ma non sono sicuro che possano andare lontano, infatti già si sta annunciando una loro scissione: il chitarrista se ne è andato nel bel mezzo del tour in Germania ed era anche uno dei songwriter della band, insieme alla bellissima e brevissima cantante Amy Lee. :(

Speriamo bene...

A proposito degli Evanescence (appro joram, sei riuscito a ricomporla?) parlavo tempo fa con un mio amico appassionato di rock gotico e mi ha detto di provare ad ascolare i Lacuna Coil.. devo dire che sono stati una scoperta! hanno uno stile che ricorda gli Evanescence (se non altro per la voce femminile) anche se sono un po' piu` "pesantucci".. e sopratutto avrei dovuto dire che gli Evanescence hanno delle sonorita` simili ai Lacuna Coil, visto che hanno gia` fatto 3 o 4 album...

Inviato

Ma nessuno conosce le Rasputina e/o sa il nome dei loro CD?

Sono disperato! Aiutatemi a trovarle! :cry:

P.S. per kender: avevo trovato un programma per farlo, ma alla fine mi è andato in crash il PC ed ho perso questi file che stavano sotto il mio profilo. :evil:

Inviato

I carmina Burana sono un'opera di carl Orff (anche se da qaulche parte ho letto che l'Ofortuna è in realtà una cover di Mozart ma non sono sicuro quindi non fucilatemi), in cui oltre al coro canatano anche un tenore, una soprano e un baritono, nella mia versione (Deutsche Oper berlin, direttore Eugen Bochum) il baritono e la soprano son davvero eccezzionali (a titolo di cronaca sono Gundula Janowitz e Dietrich Fisher-Dieskau)

Non conosco la versione di Bochum... ma se i cantanti sono di quel calibro è sicuramente un'ottima versione!!!! Quanto a O Fortuna come "cover" di Mozart... bè, non so dove tu possa aver letto una cosa tanto stupida :?:?:wink::wink:

Inviato

Comunque, per chi fosse interessato, è uscito il nuovo CD dei Dream Teather... SPETTACOLARE! :D

Bè... sulla spettacolarità non sono proprio d'accordo... molto ben fatto tecnicamente e perfetto come al solito dal punto del suono, ma in generale secondo me non è al livello di altri lavori dei Dream come ad esempio Images&Words!!!

Inviato

Bè... sulla spettacolarità non sono proprio d'accordo... molto ben fatto tecnicamente e perfetto come al solito dal punto del suono, ma in generale secondo me non è al livello di altri lavori dei Dream come ad esempio Images&Words!!!

Concordo, ma mi è piaciuto molto... anche se comunque io preferisco il trittico di Erotomania di "Awake" e l'album "Falling to infinity". :wink:

Inviato

Concordo, ma mi è piaciuto molto... anche se comunque io preferisco il trittico di Erotomania di "Awake" e l'album "Falling to infinity". :wink:

Per quanto riguarda paragoni sui VECCHI album dei Dream, sono aperto a ogni opinione, e la tua è molto condivisibile... :wink::wink::wink:

Inviato

Si chiamano Evanescence e l'album si chiama "Fallen".

Ma non sono sicuro che possano andare lontano, infatti già si sta annunciando una loro scissione: il chitarrista se ne è andato nel bel mezzo del tour in Germania ed era anche uno dei songwriter della band, insieme alla bellissima e brevissima cantante Amy Lee. :(

Speriamo bene...

Aggiornamento da urlo, da MTV Mail Alert.

Gli Evanescence sembrano aver incassato bene il contraccolpo seguito alla dipartita del chitarrista/songwriter/fondatore Ben Moody, che due settimane fa ha lasciato la band nel bel mezzo del tour europeo ed è ritornato negli States sbattendo la porta.

Non solo il gruppo ha già trovato un rimpiazzo temporaneo in Terry Balsamo - ex chitarrista dei Cold - ma ha anche iniziato a scrivere le canzoni da includere nel prossimo album.

"Non ho più avuto occasione di sentire Ben", ha rivelato ai microfoni di MTV.com la frontwoman Amy Lee, "Per tutti noi era diventata una situazione poco sana, eravamo tutti infelici e ora finalmente ci stiamo evolvendo."

"Ora siamo concentrati sul processo di songwriting", ha aggiunto, "e non vediamo di entrare in studio a febbraio."

Fra i chitarristi che dall'anno prossimo potrebbero sostituire ufficialmente Moody, spiccano i nomi di Wes Borland (ex-Limp Bizkit e attualmente disoccupato avendo sciolto la sua nuova band, gli Eat The Day) e Shaun Morgan, frontman e chitarrista dei Seether.

Insomma, per Moody non deve essere un gran bel periodo essendo ormai palese che la sua presenza nel gruppo non era poi così indispensabile...

Cioè... dico... WOW! :D

Inviato

Non conosco la versione di Bochum... ma se i cantanti sono di quel calibro è sicuramente un'ottima versione!!!! Quanto a O Fortuna come "cover" di Mozart... bè, non so dove tu possa aver letto una cosa tanto stupida :?:?:wink::wink:

Non ricordo dove l'ho letto, cmq ci ero anche rimasto male, avebbe significato che il pezzo più celebre di Orff non era suo, mi si sarebbe svalutato molto!

Comunque, per chi fosse interessato, è uscito il nuovo CD dei Dream Teather... SPETTACOLARE! icon_biggrin.gif
MIO!!!!!
Inviato

Aprendo nel contempo anche un altro discorso... ragazzi un vivo consiglio anche per chi non è appassionato di metal: ascoltate i DRAKKAR!!!! Specialmente nell'album Gemini (quello un pò più conosciuto) i suoni e le melodie sono veramente splendidi!!! Poi credo che alcune canzoni di quest'album come ad esempio "Pure of Heart" sono state utilizzate come colonne sonore; non ricordo dove, ma la prima volta che ho ascoltato il loro album avevo come l'impressione di aver già sentito alcune canzoni... SPLENDIDE CANZONI!!!! :wink::wink:

Inviato

Aprendo nel contempo anche un altro discorso... ragazzi un vivo consiglio anche per chi non è appassionato di metal: ascoltate i DRAKKAR!!!! Specialmente nell'album Gemini (quello un pò più conosciuto) i suoni e le melodie sono veramente splendidi!!! Poi credo che alcune canzoni di quest'album come ad esempio "Pure of Heart" sono state utilizzate come colonne sonore; non ricordo dove, ma la prima volta che ho ascoltato il loro album avevo come l'impressione di aver già sentito alcune canzoni... SPLENDIDE CANZONI!!!! :wink::wink:

Forse perchè non sono poi così originali! Secondo me sono discreti ma nulla più, nel panorama italiano ci sono, almeno secondo me, gruppi di maggiore spessore, a cominciare dai già citati Lacuna Coil e proseguendo con i Rhapsody e i Labyrinth.

Inviato

Forse perchè non sono poi così originali! Secondo me sono discreti ma nulla più, nel panorama italiano ci sono, almeno secondo me, gruppi di maggiore spessore, a cominciare dai già citati Lacuna Coil e proseguendo con i Rhapsody e i Labyrinth.

Sui Rhapsody nulla da obiettare... i Lacuna Coil fanno un metal troppo diverso per poterli paragonare (comunque io prefeisco i Drakkar!!)... i Labyrinth sono tecnicamente superiori ai Drakkar, ma a livello di musicalità sono nettamente inferiori a mio parere!!!!!

Inviato

Nouvo aggiornamento sui concerti a cui ho assistito:

CIALTRONI ANIMATI gruppo di Roma che fa come si può intuire musiche dei cartuni inframezzati a pezzi '80. Il cantante è un mito! O meglio vorrei conoscerlo per sapere se dal vivo è così coglione come sul palco!!

Non c'era tantissima gente, xò gli amici della band hanno fatto un discreto bordello :wink:

  • 1 mese dopo...
Inviato

Recensione di These Days, Bon Jovi

thesedays.jpg

Uscito tre anni dopo "Keep the faith", che diede una sferzata musicale al rock dei Bon Jovi verso sonorità più melodiche (Jon stesso ha ammesso che è il loro "Sgt. Pepper"), ed un anno dopo "Cross Road", la raccolta di successi che li portò di nuovo in giro per il mondo, è un album che abbandona quasi totalmente il rock più duro, proseguendo verso quella linea melodica ancora di più accennata con i singoli "Always" e "Someday I'll be Saturday night" presenti nel già citato "Best Of".

E' un album passato ai raggi X.

Ogni nota è messa al posto giusto, frutto di uno studio melodico non indifferente.

Le capacità chitarristiche di Richie Sambora vengono fuori in tutta la loro potenza (come se fosse necessario dopo il grandioso assolo di quell'epopea melodica che è "Dry County", contenuta nell'album "Keep the faith"), sia in assoli di rock duro che negli accompagnamenti arpeggiati e più propriamente melodici.

Le tastiere di David Bryan eseguono accompagnamenti invisibili, impercettibili all'orecchio, ma senza i quali la canzone perderebbe gran parte della sua melodia.

La batteria di Tico Torres viene picchiata selvaggiamente per poi essere accarezzata, con una sonorità molto dura e secca ed un uso maggiore dei rullanti che crea un bell'effetto introduttivo e di attesa.

E anche il buon Hugh McDonald, al suo esordio con la band dopo l'abbandono del bassista ufficiale Alec John Such, se la cava non male, pur ottenendo un basso "scolastico", senza picchi solisti come invece fece il suo predecessore, per esempio nell'introduzione alla track title "Keep the faith".

Ma ciò che più impressiona è Jon Bon Jovi, leader indiscusso della band, la cui voce raggiunge intensità notevoli, passando da tonalità basse e carezzevoli, pur se in molti casi accusatorie e rassegnate, ad altre assolutamente alte, urlando rabbia, frustrazione, amore e tutto quello che un cuore può urlare, arrivando a livelli incredibili e ad acuti veramente imponenti.

Ed ogni canzone, pur se all'apparenza banale, nasconde un significato più profondo, tanto che questo credo sia l'album più personale di tutta la produzione dei Bon Jovi.

«Ok... ready?»

«Just about...»

«Let's go!»

1- Hey God

Arrabbiatissima canzone sul mondo attuale, sul dolore che lo pervade. Un appello a Dio per chiedergli "cosa diavolo sta succedendo" e che "sta diventando sempre più duro andare avanti". Il rock è duro, ricercato, ma arrabbiato. La voce di Jon è sprezzante, accusatoria durante tutta la canzone per poi urlare a Dio i suoi quesiti e la sua frustrazione ("I know how busy you must be... but hey hey hey... hey God... do you ever think about me?") ("So quanto devi essere impegnato... ma ehi ehi ehi... ehi Dio... ci pensi mai a me?"). Poi... l'assolo... e la calma. Jon descrive "a dying man too proud to beg spit on his own grave" ("un uomo morente troppo orgoglioso per mendicare sputare sulla sua tomba" oppure "un uomo morente troppo orgoglioso per mendicare uno sputo sulla sua tomba"): la sua voce è bassa, triste, ma risonante di un tono di accusa ("Was he too long to save? Did you even know his name? Are you the one to blame?") ("Era troppo andato per essere salvato? Conoscevi almeno il suo nome? Sei tu quello da incolpare?")... per poi ("I've got something to say") ("Ho qualcosa da dire") tornare ad urlare nel ritornello tutta la sua rabbia e la sua disperazione per un mondo lasciato a sé stesso da un Dio che non si sa se pensi più a noi.

2- Something for the pain

Canzone d'amore dal ritmo molto allegro. La chitarra di Richie Sambora di lascia andare ad un assolo con arpeggi molto decisi e melodici e la sua voce molto blues esegue un pezzo da solista subito dopo il suddetto assolo, mentre Jon esegue il controcanto.

Il tema della canzone è il volere una persona accanto per i momenti di dolore, come una medicina. Qui Jon interpreta la parte di un ragazzo al quale la felicità non gli è mai stata amica che ha provato ad aprire il suo cuore "ma tutto quello che ha fatto è stato sanguinare".

Ma chiede aiuto ad una persona (amico? Parente? Amante?) per cacciare via il dolore, rendendosi conto quanto sia difficile farlo da solo e non avendo la forza per farlo (tema ricorrente nell'album il perdere o non avere niente a cui appoggiarsi se non noi stessi).

Ma tutto questo viene affrontato con il cuore gioioso di chi sa che riceverà quell'aiuto che sta chiedendo, sicuro dell'appoggio che riceverà. Ed in questa chiave di lettura la canzone suona tutta come il parlare a cuore aperto ad una persona cara che ci aiuta e della gratitudine che abbiamo verso di essa.

3- This ain't a love song

Ballad romantica, lanciata come primo singolo dell'album, ha le sonorità volutamente simili ad "Always", il singolo inedito della loro raccolta di successi, come per voler dire al pubblico "ehi, siamo tornati e abbiamo intenzione di continuare in questa direzione".

Le parole sono dolci, tristi, come in ogni ballad che si rispetti, ma nasconde una tematica ricorrente molte volte quando finisce una relazione: lo scordarsi tutto quello che c'è stato nel mezzo. Ed è per questo che Jon canta, con una tonalità rassegnata, "if the love that I've got for you is gone... if the rivers I cried ain't that long... then I'm wrong... yeah I'm wrong... this ain't a love song" ("se l'amore che ho provato per te se n'è andato... se i fiumi che ho pianto non sono così lunghi... allora ho sbagliato... sì ho sbagliato... questa non è una canzone d'amore"). E per tutte le parti tra i ritornelli Jon non fa altro che descrivere quei momenti che evidentemente la sua lei non ricorda o non vuole ricordare, ammettendo anche le sue colpe ("but only fools are know-it-alls... and I play that fool for you") ("ma solo gli stupidi sono dei so-tutto-io... ed io ho recitato la parte di quello stupido per te") e costatando con voce disperata che "now it's so sad that whatever we had ain't worth saving" ("adesso è così triste che qualunque cosa avevamo non vale la pena salvarla").

E finisce dissolvendosi nei lamenti di Jon....

4- These Days

A mio parere la migliore dell'album!

Da un crescendo di piano, a cui si unisce la chitarra arpeggiata con malinconia da Richie Sambora, inizia una descrizione cittadina vista con gli occhi di Jon che stava "walking around, just a face in the crowd, trying to keep myself out of the rain" ("camminando in giro, solo un volto tra la folla, cercando di ripararmi dalla pioggia"), vedendo "a vagabond king wear a styrofoam crown... wondered if I might end up the same" ("un re vagabondo indossare una corona di polistirolo... mi sono chiesto se avessi fatto la stessa fine"). E, dopo aver visto che "there's a man out on the corner, singing old songs about change" ("c'è un uomo dietro l'angolo, che canta vecchie canzoni sul cambiamento"), fa una costatazione: "everybody got their cross to bare, these days" (tutti hanno la loro croce da portare in questi giorni").

E la canzone continua, aumentando gli strumenti, con la stessa tonalità alta della voce a descrivere il mondo intorno, come durante una passeggiata. E le cose che si vedono fanno pensare che "these days the stars seem out of reach... these days there ain't a ladder on these streets... these days are fast, nothing lasts in this graceless age... even innocence has caught the midnight train" ("in questi giorni le stelle sembrano fuori portata... in questi giorni non c'è una scala in queste strade... questi giorni sono veloci, nulla rimane in quest'epoca sgraziata... persino l'innocenza ha preso il treno di mezzanotte"), anche se alla fine quel "there ain't anybody left but but us these days" ("non c'è rimasto nient'altro se non noi in questi giorni"), pur sembrando una rassegnazione, suona alla fine della canzone come uno slancio di ottimismo, affermando che noi abbiamo il potere di poter uscire indenni da questi giorni aiutandoci tutti insieme.

E tale teoria sembra essere confermata nel ritornello finale modificato per dire che "these days are fast, nothing lasts... there ain't no time to waste... there ain't anybody left to take the blame... there ain't anybody left but but us these days" ("questi giorni sono veloci, niente rimane... non c'è tempo a perdere... non c'è rimasto nessuno che si prenda la colpa... non c'è rimasto nessuno se non noi in questi giorni"). Ovvero non perdiamo tempo e non diamo colpe a destra e a sinistra, ma pensiamo a noi e ad uscire indenni da questi giorni.

5- Lie to me

Un momento difficile di una coppia ed il totale annullamento nell'altra persona, tanto da dirle "if you don't love me, lie to me 'cause baby you're the one thing I believe" ("se non mi ami mentimi perché piccola sei l'unica cosa in cui credo").

E' una canzone molto dolce ma che alla fine denota un male che affligge molte coppie, ovvero il totale annullamento di una delle due parti, disposta a tutto pu di stare insieme all'altro. La canzone sembra quasi una dichiarazione d'amore disperata, una prima volta per due ragazzi che si innamorano e le parole di lui che cerca di mettersi insieme a lei. Ma poi arriva quella frase che tradisce tutto: "I ain't too proud of all the struggles and the hard times we've been through" ("non sono troppo orgoglioso di tutti gli struggimenti ed i tempi duri per i quali siamo passati"). Allora la storia è iniziata! Non è un inizio: è una continuazione, un rafforzamento... un non perdere l'altro perché è troppo importante, così importante da diventare l'unica cosa in cui si può credere e che quindi ci può dire tutto, anche mentire perché noi gli crederemmo. Anzi, gli chiediamo noi di mentire, succubi come siamo del suo potere.

E' quindi un annullarsi nell'altro, ma non visto in senso positivo: è visto come la necessità di chi non ha niente ed il conseguente e consapevole potere dell'altro che ne approfitta.

Fa pensare...

6- Damned

Canzone funkeggiante e allegra.

Lui e lei sono amanti ma hanno già rispettive storie stabili. La canzone ha un ritmo frenetico, come se dovesse succedere qualcosa ("a door slams like a shotgun, you jump up to your feet... but it's just the wind blowing through the secrets that we keep") ("una porta sbatte come un colpo di fucile, tu salti in piedi... ma è solo il vento che sta soffiando sui segreti che abbiamo"), ma l'unica cosa che risalta è l'urlo di Jon che dice di essere "Damned if you love me, Damned if you don't... it's getting harder holding on, but I can't let you go... Damned if you don't need me, Damned if you do... God, I wish it wasn't me standing in these shoes" ("Dannato se mi ami, dannato se non lo fai... sta diventando sempre più difficle tenere duro, ma non riesco a lasciarti andare... dannato se hai bisogno di me, dannato se non ne hai... Dio vorrei che ci fosse qualcun altro al mio posto").

Ed infatti tutta la canzone parla di un tradimento carnale che però lui vorrebbe fosse anche più sentimentale, ma allo stesso tempo no perché ha già una relazione. Ha paura di innamorarsi della sua amante per non rovinare la sua relazione, ma da un lato lo vorrebbe.

La vorrebbe anima e corpo, ma è indeciso anche se alla fine le dice: "Don't worry I ain't gonna call you or hear you say my name... and if you see me on the street, don't wave just walk away... Our lives are getting twisted, let's keep our stories straight... The more that I resist it, my temptation turns to fate" (Non preoccuparti non ti chiamerò né mi udirai dire il tuo nome... e s emi vedi nelle strade, non titubare ma semplicemente gira i tacchi... Le nostre vite sono diventate intrecciate, lasciamo filare dritte le nostre storie... Più resisto e più la mia tentazione diventa destino").

7- My guitar lies bleeding in my arms

La canzone più cupa e disperata dell'intero album, ad eccezione della seguente "(It's hard) letting you go", dalla quale comunque si distingue per la varietà e la profondità dei temi trattati.

E' il brano più autobiografico e profondo dell'album e forse di tutte le opere di Jon, ad eccezione forse di "Dry County", dell'album "Keep the faith".

Se dalla power ballad "Wanted dead or alive" del 1986 traspariva un ritratto intenso e verissimo della vita di strada degli artisti, girovaghi come dei cowboy moderni su cavalli d'acciaio, con una sfida da affrontare in ogni città in cui si fermavano per pochi giorni (a volte ore), da questa canzone traspare invece il rovescio della medaglia: come ci si sente quando non si ha nulla da scrivere? Come si sta con tante parole nella testa e la mano incapace di tradurle su foglio?

Ed è così che nasce questa canzone.

La chitarra e basso si fondono, quasi a creare un'atmosfera tipica di quei film di desolazione interiore degli anni '50, dando inizio alla canzone. La voce di Jon è bassa, triste e malinconica, tipica di un uomo che ha perso. A volte sussurra, a volte sospira. E' una sofferenza, un triste morire "notte dopo notte dopo notte dopo notte", come nel verso finale di "Dry County", a cui la canzone sembra volersi riallacciare soprattutto nel verso "each day you know you're dying from the cradle to the grave... i get so numb sometimes that I can't feel the pain" ("ogni giorno sai che stia morendo dalla culla alla tomba... mi sento così confuso a volte che non riesco a sentire il dolore").

La canzone sembra dedicata ad una persona che se n'è andata, ma è chiaro che essa altro non è che l'ispirazione, la quale ha abbandonato il cantante ("Life is feeling kind of strange since you went away... I sing this song to you wherever you are... as my guitar lies bleeding in my arms") ("La vita è diventata un po' strana da quando te ne sei andata... ti canto questa canzone ovunque tu sia... mentre la mia chitarra giace sanguinando tra le mie braccia").

Ma il tutto non si riduce ad un solo pianto per la perdita della creatività e della conseguente impossibilità di scrivere qualcosa, ma dà un affresco del mondo molto malinconico, riallacciandosi ai temi di "These days", ma visti stavolta in tema molto malinconico e senza quella speranza e allegria che pervadeva l'altra canzone ("Life is feeling kind of strange, it's strange enough these days") ("La vita è diventata un po' strana, è abbastanza strana in questi giorni"): se prima in "These days" era solo Roma che stava bruciando ("I know Rome's still burning") ("So che Roma sta ancora bruciando"), ora diventa il mondo intero a farlo ("Outside the world is burning, man it's so hard to believe") ("Fuori il mondo sta bruciando, amico è così difficile credere").

E tutto questo è raccontato da Jon con la sua voce più cupa e bassa, che rasenta la disperazione, la rassegnazione, il vedere che anche un cantante come lui non può fare nulla per cambiare il mondo, che le sue canzoni non servono. Quindi... perché scrivere? E soprattutto cosa scrivere?

Un assolo duro sembra spezzare queste considerazioni, per poi rilassarsi con un arpeggiato morbido che sembra indicare rilassamento e pace oppure rassegnazione: per quale motivo scrivere?

Jon non lo sa ("Staring at the paper, I don't know what to write... I'll have my last cigarette... well, turn out the lights... Maybe tomorrow I'll feel a different way... but here is my delusion, I don't know what to say") ("Fissando la carta, non so cosa scrivere... mi fumerò la mia ultima sigaretta... be', spegnamo le luci... Forse domani mi sentirò in maniera diversa... ma qui nella mia delusione non so cosa dire") e la sua delusione si trasforma in rabbia, una rabbia disperata, che viene urlata tutta nel finale, in un improvviso crescendo di musica ed emozioni, con la voce che raggiunge tonalità altissime e che tiene note prolungate, mantenendo tutta la sua angoscia, passando dal dire che non può scrivere canzoni d'amore perché non ha nulla da dire ("I can't sing no song of hope, I got nothing to say") ("Non riesco a scrivere nessuna canzone d'amore, non ho nulla da dire") al dire che non le può cantare perché non c'è nessuno a cui possano servire ("I can't sing no song of hope, there's no one left to save") ("Non riesco a scrivere nessuna canzone d'amore, non c'è rimasto nessuno da salvare").

Di sicuro la canzone più pessimista (l'unica?) dei Bon Jovi.

Ma forse il fatto che sia riuscito a scriverla... è forse una nota di ottimismo?

8- (It's hard) letting you go

Chitarra, sintetizzatore, percussione, voce.

E tanta malinconia.

Una storia è finita ed è finita male. Lui non si arrende alla perdita, ma non tenta di riconquistarla, pur se è così difficile lasciarla andare.

Questa canzone, che insieme alla precedente fa parte di quelle più cupe, parla della difficoltà nel lasciare una persona con la quale si è condiviso tutto, desiderando a volte che questa persona ci abbia dato del dolore per poterla odiare e quindi non soffrire ("It would all have been so easy if you'd only made me cry") ("Sarebbe stato tutto così facile se soltanto tu mi avessi fatto piangere").

Il mondo lo vorremo diverso, che partecipasse al nostro dolore ("I wish the stars up in the sky would all just call in sick... and the clouds would take the moon out on some one-way trip") ("Vorrei che le stelle lassù nel cielo si dessero tutte malate... e le nuvole portassero via la luna in un viaggio a senso unico") e molte volte ci sembra anche lui consapevole della tragedia ("Now the sky it shines a different kind of blue... and the neighbor's dog don't bark like he used to") ("Adesso il cielo brilla di un differente tipo di blu... e il cane dei vicini non abbaia più come era solito fare").

Ma alla fine tutto questo è dovuto "solo" al fatto che l'altro ci manca e che è difficle lasciarlo andare ("Well, me, these days... I just miss you... It's the nights that I go insane... Unless you're coming back... for me that's one thing I know that won't change... It's hard, so hard... it's tearing out my heart... it's hard letting you go") ("Be', io, in questi giorni... semplicemente mi manchi... è la notte che divento pazzo... se tu non torni... per me è solo una la cosa che so che non cambierà... che è difficile, così difficile... mi sta strappando il cuore... è difficile lasciarti andare").

9- Hearts breaking even

Dedicata da Jon all'amico e chitarrista del gruppo Richie Sambora (che per registrare l'album era parecchie volte lontano dalla moglie Heather Locklear, impegnata anch'essa in film e nel telefilm "Melrose Place"), parla di due persone che si lasciano di comune accordo, anche se, ad una lettura più attenta, sembra voler parlare di quei momenti in cui due innamorati lontani, dopo essersi incontrati, debbano salutarsi per tornare ognuno alla propria dimora (proprio come Richie doveva lasciare ogni volta Heather per registrare l'album). Parla quindi di quei distacchi, di quei saluti, quegli arrivederci che però hanno il sapore dell'addio perché non si vorrebbe mai stare lontani dalla persona amata.

E quindi si pensa al tempo passato insieme, si ricorda il passato ("We danced all night as the music played... the sheets got tangled in the mess we made") ("Abbiamo danzato tutta la notte finché la musica ha suonato... le lenzuola aggrovigliate nel casino che abbiamo fatto"), non potendo fare altro ("It's been a cold, cold, cold, cold night tonight... and I can't get you off my mind... God knows I've tried") ("E' stata una lunga, lunga, lunga, lunga, lunga notte stanotte... e non sono riuscito a toglierti dalla mia mente... Dio sa che ci ho provato").

Ma, nonostante il male che fa, un dolore che nessuno può capire ("Broken hearts can't call the cops, yeah it's the perfect crime") ("I cuori spezzati non chiamano i poliziotti, sì è il crimine perfetto"), sappiamo che è solo Amore e che è normale ("We didn't understand it, we couldn't understand it... but nothing's fair in love and hate") ("Non lo capivamo... non potevamo capirlo... ma nulla è facile in amore ed odio").

Quindi va tutto bene e si aspetta il prossimo incontro ("It's all right, just two hearts breaking even tonight") ("Va tutto bene, solo due cuori che chiudono in pari stanotte").

10- Something to believe in

Canzone che parla dei due più grandi pericoli presenti in questi giorni: il credere ciecamente in qualcosa ed il non credere in nulla. Non esiste più via di mezzo.

Jon la canta con un tono che ricorda molto quello di "My guitar lies bleeding in my arms", un tono di chi si è accorto che non credendo più in nulla ha perso molto, ha perso un appoggio stabile, un punto di riferimento. Dal credere in tutto è passato al non credere in nulla ("I lost all faith in my God, in his religion too... I told the angels they could sing their songs to someone new... I lost all trust in my friends, I watched my heart turn to stone... I thought that I was left to walk this wicked world alone") ("Ho perso tutta la fede nel mio Dio, anche nella sua religione... ho detto agli angeli che potevano cantare la loro canzone ad un altro... ho perso tutta la fiducia nei miei amici, ho guardato il mio cuore diventare pietra... pensavo che fossi stato lasciato solo a camminare in questo debole mondo").

Ma, pur senza esagerare nel credere troppo ("And I had lost touch with reason [...] Been waiting for a miracle") ("E ho perso il contatto con la realtà [...] Sto aspettando un miracolo"), capisce che, pur se le cose in cui credere sono ormai imposte e non è bene seguirle in tutto e per tutto, dobbiamo avere un qualcosa in cui credere, un'ideale, qualcosa che può anche non trovarsi tra gli dei che ci offre il mondo, ma dentro noi stessi.

Questa canzone è anche una critica pesante al sistema religioso che impone a cosa credere, che indica la via da seguire quando è il sistema stesso che non lo fa e quando la realtà ci fa vedere che non si può seguire ciecamente la religione e che quello che dice non va bene. E l'urlato accusatorio e disperato finale, che ricorda anch'esso "My guitar lies bleeding in my arms", è un bel contrasto con l'inizio con la sola batteria ed gli slide di basso ("If I don't believe in Jesus, how can I believe the Pope... if I don't believe in heroin, how can I believe the dope... if there's nothing but survival, how can I believe in sin... in a world that gives you nothing, we need something to believe in") ("Se non credo in Gesù, come posso credere al Papa... se non credo nell'eroina, come possono credere alla droga... se non si fa altro che sopravvivere, come posso credere nel peccato... in un mondo che non ti dà nulla, abbiamo bisogno di qualcosa in cui credere").

11- If that's what it takes

Una semplice canzone d'amore con tono allegro per alleggerire le tensioni delle canzoni più cupe a partire da "My guitar lies bleeding in my arms".

Ha un andamento deciso, molti rullanti utilizzati anche per dare il ritmo e dare all'inizio della canzone uan sensazione di cavalcata selvaggia, per poi lasciare lo spazio alla voce di Jon che canta molto dolcemente e allegramente, rendendo bene l'idea del ragazzo che si crede un cuore infranto, recitando quella parte bene fino a crederci veramente.

Ma alla fine ha lei per la quale farebbe di tutto: "Se è quello che ci vuole, è quello che farò"... più chiaro di così!

12- Diamond ring

Altra semplice canzone di amore puramente acustica che parla di quanto significhi un anello di diamanti posto a sigillo di un amore ("Diamond ring, wear it on your hand... it's gonna tell the world, I'm your only man") ("Anello di diamanti, indossato sulla tua mano... dirà al mondo che sono il tuo unico uomo").

Bel testo, un po' troppo smielato e ritmo troppo lento.

13- All I want is everything

Bonus track per il mercato europeo (la versione americana dell'album finiva con la precedente canzone), riprende il tema affrontato da "Hey God", come a volerlo concludere. Analizza un male che possiamo vedere tutti i giorni, che porta i giovani e anche i meno giovani ad ammazzarsi e a rischiare la propria vita: il volere tutto e subito.

Il testo non risparmia nulla. Parla di morti, di ragazzini violenti, di persone che lasciano tutto per affari di droga.

La musica è arrabbiata. E' la prima canzone rock dopo "Hey God" e anche l'ultima dell'album. Ma qui non è Dio ad essere preso in causa, ma semplicemente l'uomo che vuole essere come Dio, che vuole avere tutto.

14- Bitter wine

Altra bonus track per il mercato europeo, è una canzone d'amore molto dolce, con un bel pianoforte carezzevole ed una chitarra acustica a fargli da controstrumento. La voce di Jon è suadente, un po' nasale. Tutta la canzone procede descrivendo l'amore bellissimo tra due ragazzi che finisce, portando l'amato a pensare che forse tutte le cose belle sono destinate a finire.

E' una canzone malinconica, ma non triste, un ottimo riassunto dell'album che ha raccontato temi forti, ma lasciando sempre la speranza e l'ottimismo, sia nella musica che nelle parole.

Altre note:

A parer mio, questo è il miglior album dei Bon Jovi.

Gli strumenti sono messi tutti la posto giusto al momento giusto e così anche le note. Ogni cosa è stata analizzata nei minimi particolari, ma solo per rendere più belle una serie di canzoni nate improvvisando.

Tecnicamente è realizzato benissimo e Jon Bon Jovi lo recita benissimo, tenendolo in piedi con le sue interpretazioni vocali altamente evocative e con una voce che, come ho già detto, è imponente e raggiunge tonalità altissime.

Peccato che i Bon Jovi sembra si siano dimenticati di esso, visto che sia nei concerti dopo gli album Crush (uscito 5 anni dopo, nel 2000) e Bounce (uscito nel 2002) che nel nuovo album in uscita il 3 Novembre 2003 ("This left feels right", una raccolta di successi rivisitati in chiave acustica) non hanno mai suonato una canzone presa da quest'opera che, ripeto, per me è la migliore.

Forse è troppo personale e fotografa un momento particolare ormai passato. Non so.

Comunque rimane per me il loro album migliore.

Inviato

Approfitto della rinascita di questo interessantissimo topic lanciando un accorato appello a tutti coloro che ne sanno qualcosa di più: sembra con ottime probabalità che gli Stratovarius si siano disgragati... PER ME E' UNA TRAGEDIA!!!! Sembra che Tolkki si sia stufato sempre della solita musica e abbia buttato fuori Kotipelto, il cui abbandono avrebbe causato la partenza anche del batterista (e che batterista... JORG MICHAEL) e del bassista... AIUTO!!!! Qualcuno mi dica che non è vero!!!!! :cry::cry::cry:

Inviato

Be', ragazzi... ho ascoltato proprio ieri, dopo una massiccia dose di Ligabue e di Bon Jovi, i NickelBack... e mi sono esaltato! 8)

Bè, non ascoltiamo certo la stessa musica... :roll::roll::roll: io odio i NickelBack... :?:?:?:? Bon Jovi... NO COMMENT!!! Però devo dire che Ligabue è abbastanza interessante... la musica non è che mi esalti più di tanto, ma i testi li apprezzo proprio... un pò come mi succede con gli 883!!! :):):)

Ospite
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