FeAnPi Inviato 5 Settembre 2009 Autore Segnala Inviato 5 Settembre 2009 Come ho detto, Machiavelli fa riferimento all'epoca successiva al basso medioevo. Ma, chiaramente, parla di cose che c'erano già prima. Anche perché a seconda delle definizioni il medioevo come "antico regime" è caduto assieme alla testa di Luigi XVI, e dunque il tardo XV secolo si qualifica come "medioevo" per alcuni. Di certo, a me interessa in misura marginale. Riguardo alle fonti, ti suggerisco quelle riportate dai testi "La guerra nel medioevo" di Contamine, "Cavalieri e popoli in armi" di Grillo, "La domenica di Bouvines" di Duby e "Rapine, assedi, battaglie" di Settia. Eileen Power ha avuto lo svantaggio di morire nel 1940, prima che la guerra medievale venisse studiata seriamente. Prima di allora, infatti, erano diffusi stereotipi assurdi, come quello di Carlo Magno in armatura bianca, e più in generale ci si accontentava degli stereotipi che il medioevo stesso aveva voluto trasmettere. E, in ogni caso, erano i tedeschi del XV secolo ad esercitarsi la domenica, non tutti. Se non erro, i franchi-arcieri francesi si esercitavano due volte alla settimana, ma dovrei ricontrollare il testo. Va poi spiegato che i tedeschi del XV secolo si esercitavano con le armi per svago: facevano gare di tiro, prove di abilità con le alabarde e con le spade... non guerra, ma giochi di guerra. Gli armamenti variavano da zona a zona, e anche in funzione delle condizioni economiche. Creare una classe o una serie di talenti apposita per ognuno è impossibile, anche perché (sfatiamo un altro mito) nel medioevo non c'era l'uniforme: salvo corpi molto ristretti, tutti erano armati come capitava: certo, se il sovrano/vescovo/conte/comune comprava 100 corazze, è probabile che 100 suoi soldati avessero corazze simili e con la stessa insegna; ma non c'era la produzione industriale, e ogni esemplare era diverso dagli altri. Quindi, sebbene i comuni e i signori prescrivessero un equipaggiamento standard, esso poteva cambiare a seconda dei casi: in un documento fiorentino si parla di un cittadino che, possedendo uno scudo pavese (scudo torre in termini D&Dari), venne assegnato a un distaccamento e a un ruolo diverso proprio in virtù del suo equipaggiamento. Le milizie, in sostanza, erano presenti un po' ovunque e ovunque in modalità diverse. E anche in diverse epoche, sempre con modalità diverse. Però l'etica cavalleresca ha cancellato la memoria dei fanti, memoria che si sta riscoprendo solo da "poco" -e che a livello popolare sembra esser stata quasi del tutto eclissata. In ogni caso, è ridicolo fare una classe a parte per ogni tipo di miliziano: il combattente, con le sue competenze, basta per tutti. Poi il balestriere avrà arma focalizzata (balestra pesante), l'arciere arma focalizzata (arco lungo), il pavesaio competenza nello scudo torre... ma basta una classe per tutti i miliziani. E li distingue dai guerrieri: un umano arciere combattente avrà arma focalizzata e tiro ravvicinato, un guerriero umano arciere (l'equivalente in D&D della guardia del re d'Inghilterra?) avrà anche tiro rapido e surclasserà di brutto il suo equivalente popolare
Ji ji Inviato 5 Settembre 2009 Segnala Inviato 5 Settembre 2009 Ti ringrazio delle fonti L'unico commento che posso fare, fino a quando non le avrò lette, è che fare giochi di guerra può dare quel minimo di competenza necessario a stare inquadrati in reparto: mettetevi spalla a spalla, roteate la picca, puntatela a terra (per esempio), quindi è plausibile formare soldati di livello mediocre, ma il combattimento tecnico o senza inquadramento mi sembra difficile - non si resiste neanche un minuto sul ring, se si fa fit boxe. Diverso invece se l'addestraento era adeguatamente approfondito anche sul versante duellistico/individuale.
FeAnPi Inviato 5 Settembre 2009 Autore Segnala Inviato 5 Settembre 2009 Forse con giochi di guerra ho usato un'espressione impropria. Quel che volevo dire, comunque, è che si esercitavano a usare le armi. Non da campioni, ma si esercitavano. E giocava molto anche il fattore "o lo fai, or you will die", noto motore dell'agire umano. Comunque, ricordati che molte cose dalle fonti devi ricavarle leggendole approfonditamente: come sempre, le fonti dei ceti dominanti tendevano a parlar poco di quei membri del popolo che -orrore!- combattevano.
Ricky Vee Inviato 5 Settembre 2009 Segnala Inviato 5 Settembre 2009 @Feanpi Ma qual'è il problema? Se è come hai detto te, che ti interessa soltanto che colpiscano, forse ti stai dimenticando i talenti di un umano al primo livello, che sono ben due. Se un popolano si allena una volta a settimana con una determinata arma, ne acquisirà la competenza con un talento, e gliene avanza addirittura uno, no??
FeAnPi Inviato 5 Settembre 2009 Autore Segnala Inviato 5 Settembre 2009 Peccato che devano avere armatura e arma. O meglio, armI, al plurale. E che non debbano essere solo umani. Lasciandoli popolani, l'alternativa sarebbe farli di 3° o 6° livello direttamente...
Demerzel Inviato 5 Settembre 2009 Segnala Inviato 5 Settembre 2009 Edit: biclasse di 1° livello? Conosco solo i gestalt/eccelsi, e sono comunque troppo potenti per quel che ho in mente, anche se ammetto di averli presi in considerazione una volta... e poi, in ogni caso, il biclasse di 1° elimina di fatto il popolano, perché se sei popolano/qualsiasialtraclasse godi solo dei privilegi della qualsiasi altra classe al posto di quelli, assenti, del popolano. No, non gli eccelsi. E' una regola opzionale presentata nel manuale del DM 3.0 (solo lì, in quello 3.5 non c'è più), che ti permette di multiclassare già dal 1° livello. In questo topic se ne parlava, magari qualcuno che ha il manuale del Dm 3.0 può spiegarti di che si tratta. O forse puoi trovare qualcosa sull'srd 3.0?
FeAnPi Inviato 5 Settembre 2009 Autore Segnala Inviato 5 Settembre 2009 Sull'SRD non sapendo dove cercare non riesco a trovarla. Mi incuriosisce... non penso che la userei, perché comunque è 3.0, ma mi incuriosisce...
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