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Inviato

Spero allora in uno slancio di creatività da parte del giocatore,o del paladino,quale dei due più propenso all'attività di penna,riguardo alla nomenclatura della classe.

Riguardo alle tasse penso sia più che lecito parlare di importo,magari si può cambiare da una percentuale variabile del "reddito" ad una somma fissa per carica in modo da non intaccare eccessivamente la ricchezza del pg.

Premesso questo ho idea che una tassazione sia necessaria,in quanto le altre eventuali forme di approvigionamento deriverebbero da:

1)servizi forniti da parte dei chierici

2)Guerre sante

3)Tesori derivanti dalle varie avventure dei fedeli

4)offerte

e posto che, di guerre sante se ne fa una ogni morte di magister, che l'entità media di un'offerta non sia esattamente molto ingente, che i servizi sono molto "relativi" (basta vedere le ultime sessioni),mi sembra complesso ipotizzare che con questi proventi si possano costruire chiese e strutture di addestramento per un esercito.

Ergo, o si tassa,anche in modo differente,oppure si cerca un diverso approvigionamento (contratti commerciali,fitti,giacimenti minerari etc...)


  • Supermoderatore
Inviato

i servizi sono molto "relativi" (basta vedere le ultime sessioni)
Comprendo e condivido il punto di vista riguardante le entrate; mi è invece oscuro questo passaggio.

Intendi dire che non sono abbastanza riforniti di servizi (ad esempio l'esigua riserva di Diamanti in tempo di guerra) o che non vengono pagati per i servizi che potrebbero rendere (ad esempio il viaggio ad Aerghirous per recuperare un'analoga pergamena, scavalcando la Chiesa)?

Nel primo caso me ne accollo la responsabilità (anche se non avevi ancora creato l'organizzazione ecclesiastica); nel secondo è completamente dipendente dagli altri Giocatori (anche perchè Rood si è rivolto al Gran Mazziere). ;-)

Inviato

Il riferimento che facevo era rivolto alla seconda ipotesi da te proposta,anche se con un taglio un po' differente.

In particolare, senza scendere nello specifico della campagna in sè, ho l'impressione che l'apporto finanziario che può derivare dai servizi dei chierici,quali cura e resurrezione, rappresentino non solo uno strumento parecchio congetturato (non si può pensare di dare valore certo ad una prestazione quale la resurrezione che può avvenire n volte all'anno) e comunque non di impatto così importante sull'economia di un'organizzazione tanto grande,a meno di terribili epidemie,carestie,guerre.

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