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[Geki D&D 3.5] - Scelte


geki

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Capitolo 1.

La caccia

Il piccolo villaggio di Aster-on-the-river sorge alla base della collina che lo difende dai venti da nord, è circondato a sud ed est dal bosco di merlospino e protetto a ovest dal lento fiume Bluspear, ricco di piccoli pesci, che scorre pigramente da nord a sud, aggirando la collina.

Al centro del villaggio, una piccola piazza con un abbozzo mai completato di pavimentazione lastricata (vestigia ultima di un breve periodo di prosperità) su cui si affacciano un minuscolo tempietto in legno di Fharlaghn (non inusuale in un villaggio così di passaggio), un emporio, una locanda e l'altisonante Sala del consiglio, sostanzialmente una grande aula usata anche come mercato e con al piano di sopra le stanze della famiglia del borgomastro.

Poco discosto dal centro il piccolissimo tempio di Pelor, una sorta di ospedale rudimentale dove Liam McGregor, un diacono mai ordinato sacerdote, si occupa della salute fisica più che di quella spirituale dei suoi concittadini.

Per la maggior parte dei servizi, il villaggio dipende dalla cittadina di Aster-upon-hill, ben più grande e ben difesa, anche se spesso ignorata dai viaggiatori che rimangono in basso lungo la cresta.

Una mattina novembrina,il piccolo borgo fu svegliato dalle urla deliranti di un giovane uomo, Ronan, uno dei due giovani accoliti del tempio di Pelor, che si agitava nella piazza, roteando le braccia e sbavando vistosamente. Il ragazzo, un esile e magro maschio ventenne, aveva una profonda ferita lungo il costato, come se fosse stato morso, e blaterava parole senza senso a proposito di

"Una grande bestia, dagli occhi di bragia. Ferina e potente"

Fu portato d'urgenza dentro il tempio e deposto sull'altare, improvvisato letto d'ospedale.

Magnus Palur, il fabbro, avrebbe poi descritto la scena come

"Una visione pagana,di riti mai dimenticati. Sembrava, vi dico, un agnello sgozzato. Il sangue colava copioso macchiando le vesti del vecchio McGregor e sembrava quasi nero, alla luce delle nostre torce".

In effetti,il ragazzo perse molto sangue prima che si riuscisse a fermare l'emorralgia. La ferita sembrava sbrindellata più di quanto avrebbero potuto fare i denti di un cane o di una volpe. Il villaggio sembrava essersi radunato nella piazza, per poi spostarsi nella Sala del Consiglio, dove fu acceso il fuoco e la moiglie e le due giovani figlie del borgomastro servirono focacce calde e una birra di qualità scadente, mentre tutti discutevano, con l'eccezione di un paio di donne che assistevano McGregor e l'altro giovane diacono di Pelor, il grasso Francis, nella cura del ferito.

@Connar, Jacob, Mikail

Spoiler:  

"Zitti, silenzio, prestatemi orecchio" esordì Hudrik il borgomastro. La sua voce era ancora stentorea, nonostante i capelli grigi, le rughe e i chili di troppo avessero cancellato buona parte del suo fascino "Non v'è tempo da perdere. Qualunque creatura abbia colpito il nostro Ronan, sia creatura umana o invero perfida fera,ebbene va stanata senz'altro indugio. L'alba sorgerà in breve. Connar, figliouolo - proseguì rivolgendosi al giovane figlio del capo delle guardie - da tempo tuo padre mi chiede di trovarti un compito all'altezza del tuo braccio. Ebbene, è tempo di dimostrare che sei in grado di fare altro oltre a pregare. Ti affiderò l'Ammazzatrice!"

Un brusio percorse la sala: l'Ammazzatrice era la celebre spada appartenuta al padre del buon Hudrik, guerriero valoroso e indubbiamente il più famoso cittadino di Aster-on-the-river. L'arma faceva bella mostra di sè sopra il grande camino della sala ed era un oggetto di pregiatissima fattura. Connar era un ragazzo forte e robusto, ma alcuni si chiesero se meritasse un tale onore: aveva rifiutato di seguire la via del padre ed era diventato "guerriero sacro" del tempio di Heironeus ad Aster-upon-hill.

"Quanto agli altri, c'è qualche giovine valoroso disposto ad accompagnarlo?" proseguì ruotando lo sguardo sui presenti, su alcuni più di altri, senza curarsi di aspettare una risposta del ragazzo prescelto, che presumeva certamente positiva

Il primo a rispondere alla chiamata non fu propriamente un volontario. Lucas, il primogenito della famiglia Stein, un uomo ormai fatto, padrone della locanda costruita dai genitori, con una spinta bonaria ma decisa, proiettò il proprio fratello Mikail (più giovane di alcuni anni), qualche metro più avanti degli altri, esclamando con voce possente quanto quella di Hudrik

"Ormai io devo conservare le mie energie per la camera da letto - esordì suscitando qualche risata e facendo arrossire la moglie Magda - ma è tempo che il mio fratellino si faccia le ossa. Coraggio, Zhou De, dì a Hudrik che non sei un vigliacco"

"Siamo fieri di te, ragazzo mio!" esclamò il borgomastro entusiasta fissando Mikail.

Le giovani del villaggio, invece, avevano portato la loro attenzione sul ragazzo più vistoso e meglio vestito, figlio del ricco mercante Ortensis, il biondo Jakob. A poco a poco, anche le teste degli adulti si voltarono verso quel robusto chiacchierone di Big Jak.

Nel silenzio che seguì, il piccolo Freyan, figlio del fabbro, fu udito distintamente sottolineare, in quello che avrebbe voluto essere un sussurro ascoltabile dal solo Jak "Credo che si aspettino qualcosa, amico mio."

@Francis

Spoiler:  

Quando le porte del tempio si richiudono, lasciando all'esterno l'agitazione e il trambusto, nella piccola stanza scende un silenzio che ha del funereo.

Ronan, più vecchio di Francis di quattro anni, sembra indifeso, quasi fanciullesco. L'agitazione dolorosa di poco prima ha lasciato spazio a una sorta di intorpidimento catatonico. La ferita ha suppurato in tempi incredibilmente brevi.

Con il suo aiuto e con l'assistenza delle donne, Liam ripulisce lo squarcio, applica degli unguenti e si prende cura come meglio può del suo pupillo ferito.

Poi, chiama in disparte Francis e gli sussurra

"Quel che è successo sfugge alla nostra comprensione. Ho avvertito qualcosa di oscuro aleggiare attorno al povero Ronan. Quella bestia deve essere fermata. In questo preciso momento - esclama con un'ombra di dubbio - una squadra di concittadini si starà armando per andare ad uccidere la bestia. Se i miei timori sono fondati, sarà un compito pericoloso, ma ho bisogno che tu sia là quando ciò accadrà." Solleva una mano, come a prevenire eventuali obiezioni da parte del ragazzo "Andrei io, se non dovessi tentare di salvare il tuo compare" sospira con aria trista "Ma tu sei l'unico che può sostituirmi. Tu solo potresti riconoscere... beh, non importa, tu solo puoi assolvere a questo compito, qui ad Aster. Ti ho insegnato molte storie e molti racconti. Tieniti in disparte, cerca di non correre rischi. Ma sii lì quando la bestia morrà. Tieni questo, non esiste protezione migliore"

Detto questo, con grande stupore del corpulento fanciullo, si sfila dal collo il simbolo del sole di Pelor e glielo appende al collo flaccido. "Va', corri alla sala del consiglio. Dì che ti mando io e insisti per partire con loro".

L'incertezza sembra dissolta, ora parla come se vedesse i cittadini radunarsi e prepararsi a partire.

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@Dm

Spoiler:  
Una scena del genere agli occhi di qualche cinico e disilluso fedele di Boccob avrebbe potuto essere catalogata come "un ennesimo, patetico e ipocrita tentativo della Chiesa di Pelor di mettersi in mostra", ma gli occhi del vecchio McGregor, sempre seri e spesso severi con il ragazzo, luccicavano sotto alle sopracciglia che lasciano trasparire la preoccupazione sincera del diacono. Le grassocce dita della mano destra del ragazzo, come mosse da istinto naturale, impugnarono goffamente il sole di bronzo che gli pendeva dal collo. Carico di orgoglio per l'incarico ricevuto, il giovane stette in silenzio pochi secondi, sbarrati dallo stupore gli occhi e il cuore dall'ansia agitato. Dopodiché fece per andarsene, in silenzio, com'era abituato, temendo sempre un rimprovero di Liam, ma non aveva ancora fatto il primo passo che domando

"E Ronan?"

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@tutti meno Francis

Spoiler:  

Mikail, sul volto un espressione di evidente dispiacere, si avvicinò al centro della sala. Non aveva la minima intenzione di mostrarsi codardo, ma se non fosse stato un parente avrebbe fatto volentieri assaggiare le sue nocche a Lucas.

Lasciò correre, preso dalla foga di mostrare il proprio valore.

"Non mi tiro certo indietro" dichiarò con voce ferma "Daremo una bella lezione a questa 'bestia' di cui il poveretto andava cianciando."

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Tutti tranne francis

Spoiler:  
Non appena il borgomastro a finito di parlare rispondo

"E lo sarà,il potente braccio di heironeus non può che darmi la forza"

Prendo un attimo fiato

"Non credo di meritarmi un arma del genere,ma se lei dice così confiderò nella sua saggeza.

Uccidero questo immondo essere."

Quindi mi rimetto in disparte ad aspettare.

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@Francis

Spoiler:  

Liam fissò il giovane negli occhi per un lungo momento, per poi emettere un profondo sospiro e rispondere con voce bassa e profonda.

"La preoccupazione per il tuo amico ti fa onore e la compassione di Pelor il solare risplende nelle tue parole. Tuttavia, mio giovane diacono, devi imparare anche la via della disciplina. Ti ho detto che cercherò di salvargli la vita. Abbi fede in Pelor e non dimenticarti di noi nelle tue preghiere."

La voce si è fatta più dolce, un tono raro nella cadenza aspra del vecchio McGregor

"Ora va', saranno in agitazione. Probabilmente avranno dei dubbi, su di te. Ma tu sei più che te stesso. Ricordalo, quando sarai davanti al borgomastro. Hudrik sarà pure un uomo coraggioso, ma tu sei Pelor, davanti ai loro occhi. O almeno devi tentare di esserlo. Shhh - lo zittì con un gesto per prevenire obiezioni - Non voglio discutere con te, giovin diacono. Obbedisci e va, in silenzio"

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@Connar, Mikail, Jakob

Spoiler:  

"Eccellente, Connar. Spero che la tua mano sarà salda come la tua devozione. Che Heironeus ti accompagni, ragazzo." Disse Hudrik con tono grave.

Ciò detto tolse la grande spada lunga da sopra il camino e la porse a Connar con l'elsa verso di lui, in modo che potesse prenderla, in maniera singolarmente simile all'investitura di un cavaliere.

"Fu come quando Lord Ector diede il cavalierato al Barone Blu, proprio come nelle storie - raccontò più tardi un invidioso quanto eccitato Bruno Grottenschnauze, uno dei bulli del villaggio - Avrei voluto essere al suo posto."

Hudrik si voltò quindi verso Mikail "Così si parla, giovanotto! Sulla vostra famiglia le disgrazie si sono abbattute, ma senza spezzarvi. Aster è fiera dei suoi figli."

Infine, spostò la sua attenzione su Jakob, lanciando una occhiataccia a Helena, sua figlia che aveva abbracciato commossa il biondissimo ed enorme giovincello. "Ed abbiamo il terzo. Ditemi, ragazzi, avete mai combattuto prima?"

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"Tu sei più che te stesso". Queste parole suonarono fragorose come i tuoni delle tempeste che talvolta colpiscono, inaspettate, Aster on-the-river, nelle calde serate estive. Francis lo sapeva, sapeva che questo era il vero insegnamento di Liam McGregor, anche se ancora non coglieva a pieno il senso se le incise bene in testa.

Ancora con gli occhi spalancati guardò il diacono, come se quello fosse un addio, Francis aveva un forte peso nel cuore in quel momento, ma come McGregor gli aveva comandato tacque, si girò, e di scatto iniziò a correre prima verso l'uscita del tempio e poi verso la sala del consiglio, velocemente quanto la sua corporatura gli permettesse, non senza inciampare qualche volta.

La vita di Francis era sempre stata segnata da un fortissimo senso di inadeguatezza, che l'aveva convinto di non essere capace a fare niente. Ma quelle parole, che venivano proprio dalle sottili labbra della persona che più di ogni altra l'aveva fatto sentire inadeguato negli ultimi anni facevano rinascere nel cuore del ragazzo una sicurezza che mai avrebbe prima pensato di possedere.

Che lo splendente mi protegga, che lo splendente mi protegga.

Un faccione sudato e preoccupato, correva sulla strada polverosa di Aster-on-the-river. Sotto all'arruffato caschetto biondo, ogni passo, come il batacchio di una campana, faceva rimbombare quelle parole:

"Tu sei più che te stesso"

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@tutti meno Francis

Spoiler:  
Mikail inarcò un sopracciglio, sia alla domanda del borgomastro, che alla risposta del giovine Jak. Avevano messo insieme un gruppo di ragazzini. Si aspettava ora dei miliziani addestrati? "So come stendere una persona, e l'ho già fatto in passato se l'occasione lo richiedeva se è quello che intende. Ma non ho mai combattuto una 'besta', nè sono andato a caccia. Di questo gruppetto appena creato, credo che sia Connar l'unico con un addestramento formale."

Si passò la mano sull'ampia mascella ruvida, "In compenso abbiamo abbastanza fegato e sufficiente cervello da far vedere i sorci verdi a una creatura simile. Le bestie son bestie, dopo tutto."

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@Connar, Mikail, Jakob

Spoiler:  
"Ben detto ragazzo!" esclamò il possente Magnus, il fabbro, battendo una poderosa manata sulla spalla di Mikail "Non c'è niente che i giovani di Aster non possano fare. Connar, dovrai guidarli con coraggio. E non dubito che lo farai."

"Certo - rincarò la dose Hudrik - nessuno dubita del vostro coraggio, altrimenti non vi affiderei questo compito! Mikail, Jakob, anche a voi dovremo dare delle armi, o sarete di scarso aiuto a Connar. Lucas, oltre al tuo incoraggiamento non credi che dovresti dare a tuo fratello anche la tua mazza?"

"Quella pesante, non quella che hai fra le gambe" aggiunse maliziosa Magda, la moglie dell'oste. Il clima si stava facendo euforico e scherzoso, con i compaesani concentrati più sulla partenza che sul povero Ronan. La mazza di cui parlavano era un aggeggio poderoso, pesante almeno 3 chili, con cui Lucas spaventava gli occasionali avventori che tentavano di andarsene senza pagare.

"Certo, certo" borbottò l'oste, non particolarmente euforico "In fondo è uno di famiglia"

"Ottimo, ottimo" esclamò ancora il borgomastro "Ma vi manca un arco. Jakob, come te la cavi?"

Nessuno chiese ai ragazzi se non avrebbero preferito il contrario. Hudrik era un buon uomo, ma tendeva a presumere che le sue impressioni coincidessero perfettamente con i fatti reali, anche a dispetto dell'evidenza. In questo caso, aveva valutato così.

D'improvviso, la porta si aprì, facendo voltare tutte le teste. Sulla soglia, incorniciato dalla luce dell'alba, stava Francis, il diacono più giovane, leggermente cicciottello, di solito un quattordicenne timido. C'era qualcosa di strano nel suo atteggiamento, sembrava pervaso da una strana energia. Per un attimo, calò il silenzio

@Francis

Spoiler:  

La breve distanza tra il piccolo tempio e la casa del borgomastro Hudrik sembrava essersi dilatata in un percorso interminabile, agli occhi dell'emozionato francis. C'era qualcosa di eroico, ai suoi occhi, nella scena della sua corsa illuminata dalla luce dell'alba. Il fiatone con cui arrivò davanti alla porta lo avrebbe normalmente fatto riflettere sul suo amore troppo intenso per i manicaretti, ma ben altro gli passava per la testa ora.

Si catapultò contro la porta di quercia, spalancandola.

In pochi attimi, calò il silenzio, mentre tutte le teste dei presenti si voltavano verso di lui.

I cittadini di Aster-on-the-river erano ammassati in una sorta di semicerchio davanti al camino. Davanti ad esso, stava Hudrik, il borgomastro, con a fianco alcuni dei ragazzi più grandi, alcuni passi più avanti del resto dei cittadini.

Mikail Stein, fratello di Lucas, era sulla destra, le braccia incrociate sul petto. Alla sinistra il biondo e alto Jakob Ortensis, ovviamente a poca distanza dalle ragazze più carine.

Al centro, proprio di fianco a Hudrik, stava Connar, il figlio del capo delle guardie che era andato a studiare al tempio di Heironeus spada e teologia. Cosa ancora più sorprendente, teneva in pugno l'Ammazzatrice, la spada del padre di Hudrik che di solito campeggiava sopra al camino.

Tutti fissarono Francis.

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Il volto di Francis era in ombra e la luce mattutina tagliava perfettamente la silouette del ragazzo, poco pietosa con le linee tondeggianti del paffuto diacono.

"Pelor vuole che venga con voi". Le parole uscirono sicure dalla bocca di Francis, ma impastate dalla saliva, e questo, insieme al respiro affannoso facevano intuire la corsa precipitosa che aveva preceduto l'ingresso nella casa. Poi fece un passo oltre l'uscio, su di lui gli occhi di tutti i presenti:

"Perdonatemi, Hudrik, lo Splendente vuole che le creature delle tenebre siano cacciate lontano dal regno della luce in suo nome."

Cosa stai dicendo, Francis?

"E' chiaro che qualcuno che conosce Pelor dovrà muoversi con i cacciatori e McGregor è vecchio per queste cose, meglio che si occupi del povero Ronan."

Neanche il ragazzo era convinto di quello che stava dicendo, eppure non riusciva a fermarsi, era più forte di lui, le labbra si muovevano quasi da sole, e in fin dei conti non provava neanche a fare troppa resistenza. Al termine della frase un leggero sorriso di autocompiacimento si formò sul volto di Francis che iniziò a scorrere lo sguardo sugli occhi dei presenti, cercando occhiate di approvazione.

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"Fantastico, gireremo con prete. E uno più suino che uomo, per di più." borbottò a bassa voce il giovane Mikail, tutt'altro che contento che il giovane diacono si unisse al gruppetto. Ma in fondo, se il ragazzo voleva rischiare la vita, erano fatti suoi. Bastava che non intralciasse troppo. Sul suo volto cupo l'espressione era comunque corruciata e insoddisfatta.

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Come si accorse dell'espressione palesemente scocciata di Mikail, Francis restò stupito, e ancora una volta mosso da una forza strana che mai avrebbe creduto di possedere, disse:

"Ti vedo contrariato, Mikail: non vuoi partecipare anche tu alla caccia a questa creatura disgustosa? Oppure è solo la mia presenza che ti disturba?"

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"Partirete subito, il tempo di trovare un buon arco per Jakob e di procurarvi qualcosa da mangiare. Francis, io non credo che... - cominciò Hudrik, per poi interrompersi vedendo l'espressione determinata sul volto del giovane diacono - Beh, cerca solo di stare lontano dai guai" concluse bofonchiando.

"Scusate, Hudrik, non credete che abbiano bisogno di qualcuno che sappia come muoversi, nella foresta?"

Molte teste si voltarono cercando di distinguere l'autrice di quelle parole. Ma fu solo quando Katherine, la figlia del sarto, si mosse dall'ombra del pilastro cui era appoggiata che la distinsero.

La ragazza non godeva di buona fama nel villaggio. A differenza della madre, donna umile sposatasi in giovane età, "Kat" (come la chiamavano pochi amici) era una ragazza intraprendente, poco interessata ai ragazzi e, orrore degli orrori, abilissima cacciatrice. Inutile dire che non rispondeva all'ideale di donna delle massaie del villaggio. E nemmeno dei ragazzi, che vedevano nei suoi neri capelli tagliati corti e nel suo scarso entusiasmo per le loro goffe avance un segnale che qualcosa non andasse come doveva.

"Non è roba da ragazzine, questa!" obiettò Magnus, stizzito

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Già. Non è roba per te Kat. é pericoloso, e di certo non è il caso di aggiungere altre persone. Stiamo andando a caccia, un gruppo numeroso è più udibile di uno meno numeroso. Se saremo di meno faremo meno rumore, se faremo meno rumore avremo più possibilità di coglierlo alla sprovvista, no? la domanda era retorica, mentre avevo smesso di dare la mano a Francis

ed è meglio evitare di fare rumore.

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