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Inviato

D&D è un gioco di ruolo, quindi c'è il ruolo ma c'è anche il gioco ed i tiri di dado che rappresentano gran parte delle regole e che non escludono l'interpretazione. In una skill challenge della 4° tiri il dado ma al tempo stesso interpreto (o almeno dovrei).

Possiamo immaginare una partita come composta da certe scene dove usi le regole e tiri i dadi (pur interpretando) e altre scene dove non usi le regole e non tiri idadi ma interpreti ed il master decide cosa succede.

Le parti in cui usi le regole principalemnte riguardano i combattimenti e gli usi delle abilità. Ora le cose sono due: o fai delle scene adatte al PG di livello più basso o li fai adatti ai PG di livello più alto. Ci sono delle regole che stabiliscono quando uno scontro è adatto ad un certo livello e gli uni non sono adatti agli altri. Questo è importante perchè D&D è un gioco, non un romanzo.

Le parti in cui non usi regole invece potrebbero essere masterizzate (e giocate) anche da qualcuno che non ha mai aperto un manuale di D&D quindi pur essendo normale che facciano parte della sessione, non è D&D, visto che succedono identiche in qualsiasi gioco.

Altrimenti c'è il rail-roading, le solite ricerche di artefatti, i mondi senza capo né coda che cambiano in relazione al livello dei PG. Che sono molto più semplici da gestire, ma io preferisco altro.

e smettila con comemnti fuori luogo come questi. Non avere Arianna che scappa non c'entra assolutamente nulla col fare banali ricerche di artefatti, mondi incoerenti, rail roading. Anzi i mondi incoerenti sei tu che li fai per conciliare PG di livelli diversi.

Ancora nessuno mi ha spiegato per quale motivo se metto l'interpretazione al centro di D&D, dovrei usare un sistema meccanico diverso e più adatto.

veramente te l'ho detto più volte: perchè in D&D non ci sono regole per mettere centrale l'interpretazione, al contrario che in altri giochi.

Nè per quale motivo dovrei giocare senza regole invece di usare D&D.

Anche a questo ho risposto più volte ed ho risposto nuovamente qua sopra. Invece sei tu che non ha irisposto dicendomi quali sono le regole di D&D che usi per interpretare e che non comportino tiri di dado.

Ma, molto prima di the Forge, noi giocatori, anche io che ero un ragazzino, sapevamo benissimo cosa fosse la regola zero. La regola zero era quella scritta chiaramente su ogni manuale di D&D, ovvero che il master può stravolgere le regole a suo piacimento. Non solo, ma è sempre stato detto chiaramente che la regola zero è la prima e più importante regola del GdR.

Ammesso lo sia puoi ben vedere come la regola zero non sia D&D e se diventa preponderante non sia neppure GdR ma recitazione


Inviato

Non c'è bisogno di "regole per l'interpretazione". Le regole sono la fisica del gioco, che è un gioco di ruolo. Le regole non sono il gioco.

Poi ci sono sistemi di regole appositi per interpretare, come in Cani nella Vigna ad esempio. I risultati interpretativi non sono migliori di quelli ottenuti con D&D. Oppure c'è lo Storyteller System, molto bello, ma io preferisco D&D.

D&D 3rd edition è un GdR basato sulla regola zero. Faccio il solito esempio: tizio cerca la salvia nel bosco. Il DM stabilisce una CD, seguendo i suggerimenti del manuale. A prescindere dall'abilità del PG, però, per trovare la salvia è necessario che essa ci sia, in quel bosco. E questo lo deve stabilire il DM. Questa si chiama regola zero, e D&D 3rd edition funziona così.

Per tornare all'argomento principale, può ben darsi che io faccia delle scene adatte a PG di un livello piuttosto che di un altro. Questo secondo la tua definizione di adatto. Infatti il PG più debole nello scontro contro il drago userà le sue risorse per mettersi in salvo, mentre altri magari avranno la possibilità di usare le proprie per sconfiggerlo. Secondo la mia definizione di adatto, la scena è adatta a entrambi, perché il fine del gioco è vivere una storia e non ridurre il drago a -9 pf.

Inviato

Non c'è bisogno di "regole per l'interpretazione". Le regole sono la fisica del gioco, che è un gioco di ruolo.

Non c'è bisogno neppure delle regole per combattere, se è per questo.

il PG più debole nello scontro contro il drago userà le sue risorse per mettersi in salvo

il PG più debole non ha risorse...

La sua Diplomazia è bassa quindi non convince il drago, la sua inziativa è bassa, quindi comincia il drago, il suo TS è basso quindi fallsice, i suoi PF sono bassi quindi muore arrostito.

Inviato

Infatti il PG più debole nello scontro contro il drago userà le sue risorse per mettersi in salvo, mentre altri magari avranno la possibilità di usare le proprie per sconfiggerlo.

Ji li, se si trattasse di una scena o di un combattimento avresti pienamente ragione, ma come ti sentiresti da giocatore, a fari una campagna, magari che dura 5 anni in cui dovrai sempre usare le tue risorse per metterti in salvo, mentre i tuoi compagni di avventura usano le loro per sconfiggere il drago?

Per usare una definizione Manzoniana è come mettere un vaso di terracotta in mezzo a tanti vasi di ferro, alla fine si ....... rompe!

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