Spillo Story

[Eiden]

Aspetti per un po’ ma nessuno viene ad aprire la porta, passano altri minuti ed oramai inizi ad essere stufo di aspettare, provi a bussare di nuovo al portone, ma nulla, così sconsolato provi a bussare per l’ultima volta prima di andartene *si vede che non c’è nessuno in casa.* pensi alla fine.

Mentre stai bussando per l’ennesima volta al tuo tocco il portone si apre, dietro non c’è nessuno e lo scorcio della casa che vedi è vuoto.

[Wolfang]

Visto che si è aperta la porta presumo mi sia permesso entrare dico quasi sussurrando mentre entro con la solita espressione allegra e curiosa. Il trucchetto della porta che si apre da sola non è cosa nuova per uno gnomo. Faccio qualche passo fino ad entrare per qualche metro dentro casa e mi guardo intorno.

[Eiden]

La casa o almeno la stanza in cui ti trovi è deserta.

E’ sconvolgente la stanza sembra enorme e non credi sia solo per la tua stazza, c’è fin da subito qualcosa di strano, c’è silenzio.

Il tutto è irreale come se l’appartamento non si trovasse sopra ad un mulino ma in mezzo al nulla, però in compenso c’è una bella pace, per essere sicuro di quello che ti sta succedendo borbotti e finalmente odi il primo suono. Ti tranquillizzi questo vuol dire che non c’è nulla di particolarmente strano. Gli arredi e i mobili anche se di dimensioni grandi ti ricordano quelli del tuo popolo, da quello che riesci a capire ti trovi nel salone, alla fine della stanza due porte attigue sicuramente portano ad altre stanze, mentre alla loro sinistra nasce una scala che porta al terzo piano del locale, dal quale vedi spuntare due porte.

Spoiler:  

Se non capisci qualcosa chiedi anche tramite il topi generale, se ce la faccio per stasera provo con un disegno ma non sono molto abile.

[Wolfang]

Avanzo incuriosito verso le porte dinanzi. Cerco di aprire quella alla mia destra, quel tanto che basta per infilare la testa nella stanza e dare un'occhiata in giro.

Spoiler:  

tranquillo, credo di aver capito com'è fatta^^

[Eiden]

Facendo capolino ti rendi conto di aver aperto la porta della cucina, con una rapida occhiata noti subito due particolari, il primo è che tutto è in ordine ed immacolato, il secondo che un visibile strato di polvere copre ogni cosa, come se quella stanza a differenza del salone nel quale sei per metà, non venga mai usata.

Quando fai per richiudere la porta, un assordante boato scuote la casa, per la pressione d’aria ti ritrovi a fare delle capriole in direzione della porta di ingresso.

Sei disteso per terra.

Quando decidi di alzare gli occhi noti che in fondo alla stanza, dove sono presenti le due porte è presente una grande nuvolo bianca di fumo, entrambe le porte sono spalancate.

[Wolfang]

Mannaggia a Pollone, altro che favore semplice semplice borbotto mentre, ancora disteso a terra, infilo una mano nella mia borsa da viaggio, dove tengo i componenti per gli incantesimi più complicati, ed afferro, senza ancora estrarre, della sabbia colorata. Resto fermo ad osservare la nuvola di fumo, pronto ad agire in caso di pericolo.

[Eiden]

Dopo qualche secondo senti provenire dalla stanza in cui pensi si avvenuta l'esplosione (alla sinistra della cucina) colpi di tosse dovuti al fumo, seguite da imprecazioni pronunciate da voce femminile “Coff, Stupida, Stupida coff, lo sapevo dovevo usare meno nitrato d'ammonio, la sostanza è ancora instabile”.

[Wolfang]

Tolgo la mano dalla mia borsa da cintura e mi alzo in piedi sbattendomi un po' i pantaloni di dietro. Che abbia finalmente trovato la gnoma?

Avanzo verso la stanza di sinistra con un braccio davanti alla faccia per proteggermi parzialmente dal fumo.

Mentre varco la soglia tra una stanza e l'altra Sei tu Stiria? Tutto bene?

[Eiden]

Mentre ti dirigi verso la nube ti accorgi che sembra formata per lo più da vapore acqueo infatti quando inizi a percorrerla senti gli abiti bagnarsi.

Entrando nella stanza la visuale non migliora, tutto bianco all’orizzonte, mentre finisci di pronunciare quelle parole una forma indistinta viene a sbattere verso di te cercando l’uscita, anche se preso alla sprovvista riesci comunque a non cadere e senti che la figura si afferra a te per lo stesso motivo.

“Coff. e da oggi che mi cerchi, finalmente coff, saprò che vuoi coff. ” Chiede.

Da subito noti che l’altezza della figura è più bassa di te.

[Wolfang]

L'afferro da sotto il gomito onde evitare che cada mentre la accompagno fuori dalla stanza, nel salone d'entrata.

Sapevi che ti cercavo, potevi venirmi in contro il tono e più scherzoso ed amichevole che indispettito. L'hai una stanza con un po' meno nebbia dove parlare?

[Eiden]

L’unica cosa che riesci a vedere della ragazza nella nube sono gli occhi di un bel color nocciola chiaro, li vedi chiudersi e riaprirsi più volte e solo dopo un po’ ti rendi conto di fare la stessa cosa, ormai hai le iridi irritate ed entrambi state piangendo come fontane.

La Ragazza ti guida verso l’inizio delle scale ed una volta lì abbassa una leva posto sul muro, dopodichè senti provenire un rumore di pale da dentro la stanza dalla quale si è sprigionata la nube.

“Lo sapevo ma non sapevo chi eri e non è prudente fidarsi del primo venuto, anche se è uno gnomo.” Risponde seria.

“In più volevo portare a termine l’esperimento… ma forse era meglio se avessi desistito.”

[Wolfang]

Quindi la colpa di quel fumo è mia che sono arrivato in ritardo dico, con un misto tra la gentilezza e l'ironia.

Con la mano sinistra mi strofino gli occhi ormai rossissimi cercando di togliere un po' di lacrime dal volto mentre col destro frugo nella mia sacca ... frugo fino a trovare la lettera di Pollone. La porgo ancora lacrimante a Stiria e con un gesto degno del migliore attore o giullare sollevo una lacrima dalla guancia mi sono commosso.

[Eiden]

La risata è schietta.

“Almeno sai essere divertente.” Ti dice strizzando l’occhio.

Vedi che la ragazza cerca una qualcosa tra le pieghe dei suoi vestiti, alla fine tira fuori una fialetta e fa scendere il contenuto sugl’occhi, finito il procedimento te la porge e con voce divertita.

“Così smetterai di piangere ai miei piedi.”

“Quindi la storia della lettera era vera, sei una sorpresa dopo tutto.” Prende con calma la lettera stropicciata dalle tue mani, prima di aprirla “Chi è il mandante?.”

[Wolfang]

Mentre tengo su gli occhi per rovesciarmi sopra il liquido rispondo alla gnoma Tuo padre Pollone, mi ha chiesto di consegnartela sapendo che sarei comunque venuto in città

Questa è pazza perfino per i canoni gnomici ...

Comunque sei piuttosto famosa in città e dopo aver letto con calma la lettera potresti rendermi il favore concedendomi qualche informazione su un paio di personaggi del luogo...

[Eiden]

“Mio padre davvero?” Guarda la busta con aria assorta “Saranno almeno dieci anni che non lo sento, chissà cosa vorrà…” Piega la busta e la mette in una tasca.

“La lettera la leggerò più tardi, per il momento vorrei ringraziarti a dovere rispondendo alle tue domande, sono sicuro che non sia stato semplicissimo trovarmi, questo per motivi che ti potrei raccontare in seguito, se ti riterrò degno, ora però vai coi nomi…”

[Wolfang]

Un po' stufato dal fatto che non mi abbia almeno invitato a sedermi ad un tavolo comincio a chiedere Vorrei la tua opinione su un certo Brock, un grosso, in tutti i sensi, commerciante locale e poi sul ruolo che ricoprono i preti in questa città

[Eiden]

“Che domandoni e tutte assieme, non è che vorresti sapere anche dell’amante del Re!” Risponde un po’ sarcastica.

“Però una promessa è una promessa, vieni andiamo nel mio studio devo riprovare con una variante, sperando che questa non sia così instabile…” lascia la frase a metà, ti prende per la manica e iniza ad incamminarsi verso lo studio.

[Wolfang]

La seguo un po' indeciso Se possibile, io mi siederei lontano dai combustibili: ho un buon udito, ti sento pure da lì ...

[Eiden]

“Per me puoi metterti dove preferisci.” Risponde la gnoma con aria assorta, mentre chiude la porta per poi dirigersi verso gli alambicchi.

“Tanto parlerò mentre lavoro e non avrò tempo di guardarti negl’occhi.” Prende in mano alcuni strumenti che conosci bene, servono per miscelare e centellinare pozioni.

“Ah!, un’altra cosa prima che iniziamo, mentre lavoro non mi interrompere, mai!.” Dice d’un tratto tutta seria.

Così aspetti che inizi la sua spiegazione, passano alcuni minuti in cui l’osservi presa dal suo lavoro, ma minuti di completo silenzio.

Con il passare dei minuti anche la tua pazienza viene logorata.

“Brock, vediamo cosa ti potrebbe interessare di lui…” finisce di usare un passino in una sostanza che dal colore e dalla densità sembra latte.

“La prima volta che lo conobbi fu al fronte, verso la fine dell’ultima guerra, era a capo di un bel gruppo di uomini e la maggior parte di loro non sapevano neppure chi lui fosse, da quando l’ho conosciuto mai si è fatto scudo con i suoi natali, ma tutti lo rispettavano per come si comportava, non che avesse un cuore molto buono o docile, ma ogni decisione la prendeva per il bene del gruppo non solo di se stesso, così mi ritrovai ad essere il medico del loro squadrone.”

Silenzio.

Nella stanza la temperatura e l’umidità inizia ad alzarsi.

“Posso affermare che è un ottimo combattente è inoltre anche molto intelligente, ed un valente stratega, ma quello che pochi sanno è che avvezzo alla magia, anche se diversa dalla mia riesce ad usarla tranquillamente.”

“Potrei arrivare anche al Brock mercante se vuoi, o se ho risposto solo in parte alle tue curiosità.”

Questa volta si volta e ti guarda in volto, aspettando un tuo cenno.

[Wolfang]

Quindi ha sempre conosciuto la magia e probabilmente meglio di me ... uff, ci sarà qualcosa in cui non è il migliore?

L'economia mi interessa poco, credo mi basti questo. Visto che lavorerò per lui volevo capire se è una persona onesta rispondo con tono grato per la sua spiegazione. Tra una pozione che potrebbe esplodere, emettere fumi tossici o farci diventare invisibili, passiamo all'argomento che mi interessa di più: quanto potere hanno i preti in questa città? Sai, sono arrivato solo stamani e sono già riuscito a litigare con uno di loro ammetto con tono orgoglioso e scherzoso al contempo.