Himo Inviata 3 Febbraio 2006 Segnala Inviata 3 Febbraio 2006 Beh io ho poca esperienza dei vostri tornei, ma secondo me è meglio non usare pg prefatti, ognuno si crea il proprio pg con il suo BG e riesce ad impersonarlo meglio direi ! LOL Sono curioso di sapere che ne pensate ! HIMOMISERICORDAMODCON
zelgadiss Inviato 3 Febbraio 2006 Segnala Inviato 3 Febbraio 2006 ma di solito il gruppo chimera da sempre la possibilità di creare personaggi propri. e secondo me è un ottimo punto a loro favore... bye bye....
Primo Cavaliere Inviato 3 Febbraio 2006 Segnala Inviato 3 Febbraio 2006 La gestione di personaggi pre-fatti è molto pi? complicata e determina un lavoro molto impegnativo per chi propone il torneo. Nell'ottica del giocatore in effetti può risultare pi? interessante e pi? "comodo" potersi costruire il proprio PG e il proprio background, perchè spesso ci si ritrova a giocare pi? o meno lo stesso personaggio di sempre. Da un punto di vista pi? generale, però, questo potrebbe generare una situazione, a mio parere, poco stimolante e poco interessante per quanto riguarda il gioco, perchè il torneo può essere sempre diverso come ambientazione, situazioni, difficoltà, enigmi e sfide, ma se il gruppo di avventurieri è sempre il medesimo che i giocatori usano ogni volta che giocano a D&D, dove sta il divertimento? Dov'è la sfida? Noi della Gilda del Grifone, ad esempio, crediamo che il torneo debba essere una sfida a 360? gradi. Noi abbiamo preparato uno stuolo di PG pre-fatti, che vengono assegnati casualmente alle squadre dei nostri tornei. Questo perchè, secondo noi, si tende spesso a giocare sempre gli stessi personaggi e quindi ad essere "perfetti" in quel ruolo e con quella squadra. Proprio per questo la squadra migliore è quella in grado di affrontare con flessibilità e capacità di adattamento qualsiasi genere di avventura, anche se i PG sono lontanissimi dal "gruppo di avventurieri standard" (guerriero, chierico, ladro, mago).
Himo Inviato 3 Febbraio 2006 Autore Segnala Inviato 3 Febbraio 2006 Concordo con l'approccio di Cavaliere alla "sfida" che viene proposta nel torneo si si Spero un giorno di partecipare a uno dei vostri tornei CarboncHImo
khandra Inviato 5 Febbraio 2006 Segnala Inviato 5 Febbraio 2006 Da un punto di vista pi? generale, però, questo potrebbe generare una situazione, a mio parere, poco stimolante e poco interessante per quanto riguarda il gioco, perchè il torneo può essere sempre diverso come ambientazione, situazioni, difficoltà, enigmi e sfide, ma se il gruppo di avventurieri è sempre il medesimo che i giocatori usano ogni volta che giocano a D&D, dove sta il divertimento? Dov'è la sfida? A me piacciono i tornei con i PG fatti a casa e nella mia esperienza non è per nulla pi? comodo farsi i PG a casa. Nella migliore delle ipotesi bisogna scaricarsi un regolamento, che di solito è molto meno rilassato di quello che si usa a casa proprio per giocare. Quanti di noi calcolano correttamente il peso trasportato nelle campagne a casa? Soprattutto chi ha un halfling lo fa? Dal mio punto di vista è molto pi? semplice andare al torneo e vedere che PG capitano. Inoltre credo che il posto principe dove provare nuovi abbinamenti divertenti di PG sia proprio l'avventura da torneo con il PG fai-da-te. Quante volte mi sono detta: "sarebbe bello giocare un PG così e cosà", ma poi alla fine non lo faccio perchè magari una campagna dura parecchio e non sempre fa piacere cambiare PG da un momento all'altro. Invece se vado ad un torneo e mi faccio un PG curioso o che mi diverte a casa, lo provo per una volta e via. E, secondo me, scegliersi un PG, anzichè vederselo assegnato a caso o a forza, porta maggiore divertimento. Infatti è pur vero che un torneo è una gara, ma, non so per voi, ma io credo che il gioco di ruolo debba essere prima di tutto un divertimento. E se mi trovo a dover interpretare un PG che proprio non mi piace, posso anche finire con l'annoiarmi tutto il torneo e questo è molto brutto, anche se poi vinco il torneo. E con tutto ciò mi do la zappa sui piedi, perchè il GC ha un sacco di lavoro per rivedere le schede dei PG fai-da-te...
fenna Inviato 5 Febbraio 2006 Segnala Inviato 5 Febbraio 2006 Aloa ciquiti! Sono inevitabilmente a favore del farsi le schede a casa. Una dovuta premessa, da frequentatore dei tornei Chimera mi sono sempre proposto la linea Strano è bello! Detto questo ne sono usciti party assoulutamente impossibili ed assolutamente divertentissimi. Ovvio che non c'erano minime aspettative che andare oltre ad un'onorevole piazzamento. Per quanto la mia predilezione ricada sui PG fattid a casa, ritengo che per misurare la bravura del singolo giocatore la scheda prefatta sia l'ideale. La difficoltà inq uesto caso stà nell'interpretare, secondo un BG prefatto. Cosa che aumenta, a mio avviso la difficoltà d'interpretazione e al contempo è anche un parametro pi? rigido di confronto. Con questo non sto dicendo che un personaggio Home made sia pi? semplice da interpretare ma solo che facendolo nascere prenderà di certo caratterstiche ben conosciute e con maggiore difficoltà uscirà dal ruolo (in questo i ragazzi del chimera sono autorizati a smentirmi, ma sempre di opinione personale si tratta). Aloa!
Gadwin Inviato 5 Febbraio 2006 Segnala Inviato 5 Febbraio 2006 Quoto in pieno Khandra... Anche io sono dell'idea che NON SIA ASSOLUTAMENTE PIU' FACILE farsi i personaggi a casa...soprattutto quando 3 compagni su 5 ti dicono "Ok, per il torneo ci sono, ma non ho proprio tempo per fare la scheda...ci pensi tu?" E anche a me piace prepararmi un pg "atipico" che non ho modo di giocare in campagne normali (vuoi perché gioco in pochi gruppi [ solo 6...], vuoi preché un pg troppo strano non durerebbe pi? di 4 sedute di gioco...), come il guerriero barbaro nano capace di parlare solo a versi giocato a ModCon^^ E per quanto possa essere "stuzzicante" l'idea di giocare un personaggio assegnato assolutamente a caso, c'è sempre il rischio che ti capiti qualcosa che ti dia il voltastomaco solo al contatto con la scheda , quindi magari è meglio evitare...
dancing sprite Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 Quoto in pieno sia Khandra che Gadwin, inoltre non penso che dei giocatori nel momento di fare le schede dei pg per un torneo sfruttino sempre le stesse combinazioni. La cosa pi? bella di DnD è che, in quanto gioco di ruolo, comporta una grande varietà di possibili interpretazioni e pg che trovo stimolante ed accattivante. Poter costruire un pg diverso, che magari non hai mai giocato perchè stai portando avanti lo stesso pg nella tua campagna da tre anni, è ancor pi? stimolante che l'idea di poter vincere il torneo... In fondo se partecipo ad un torneo è per divertirmi e allora perchè rinunciare a tutta la bellezza di crearsi il pg, sia come classi che come personalità?
fenna Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 Aloa ciquiti! La cosa pi? bella di DnD è che, in quanto gioco di ruolo, comporta una grande varietà di possibili interpretazioni e pg che trovo stimolante ed accattivante. Poter costruire un pg diverso, che magari non hai mai giocato perchè stai portando avanti lo stesso pg nella tua campagna da tre anni, è ancor pi? stimolante che l'idea di poter vincere il torneo... In fondo se partecipo ad un torneo è per divertirmi e allora perchè rinunciare a tutta la bellezza di crearsi il pg, sia come classi che come personalità? Ho trovato due falle in questo tipo di ragionamento, dancing sprite non volermene se cito te. -Falla uno. Chi partecipa ad un torneo dove ci sono PG prefatti non è che non si diverta... -Falla due Interpretare un PG prefatto per un torneo non è interpretare una scheda, ma un PG. Spiego meglio. E' difficile prendere lo stesso personaggio che interpreti nella tua campagna casalinga, ancor meno intepretarlo in maniera similare, soprattutto quando il personaggio prefatto ha un BG da cui traspare una personalità decisamente costruita e delineata (vedi le avventure del gruppo Multiverso per comprendere). Facendo un paragone, nei tornei dove la costruzione dei PG è da farsi a casa il giocatore può creare a doc la personalità, insomma si costruirà un personaggio che per quanto ambiguo, per quanto strano e malato possa essere è suo. Lui è l'unico a sapere come questo personaggio reairà alle situazioni e come si comporterà. Inoltre, essendo un personaggio completamente avulso dal contesto potrebbe non essere al'interno di tutte le trame dell'avventura. Fatto saldo il concetto che la flessibilità nell'interpretazione è parte anche di tornei in cui i PG sono prefatti. Quest'ultima esperienza è molto pi? simile ad una inerpretazione teatrale del personaggio. Con questa affermazione intendo dire che si intepreta un personaggio spesso integrato in una trama, e spesso con caratteri ben delinati, così come in teatro ci si trova ad approcciare un personaggio in un dramma. Per quanto io interpreti Iago in maniera differente da qualcun'altro, Iago sarà sempre Iago. Aloa!
Herduk Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 Come Ludus Bergomensis ho sempre visto tornei con PG prefatti, sia che si trattasse di Chtulu che di D&D (a questi ho partecipato ). Trovo 2 "pecche" nel PG fatto in casa: la difficoltà di legarlo all'avventura (l'ultima fatta per D&D dalla Ludus era veramente custom come ambientazione e ambiente) con il rischio quindi che l'avventura si riduca a poco pi? di un dungeon crawling e la difficoltà di valutarne l'impatto nella stessa da parte dei master. Se la seconda magari si riesce a sistemare, la prima a volte risulta insanabile.
Minokin Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 E' proprio per questi due motivi che le nostre avventure diventano molto corpose (dalle 70 pagine in su), perché cerchiamo di contemplare tutte le casistiche possibili per inserire qualsiasi tipo di gruppo nell'avventura, senza ridurle a un deludente dungeon crawling e qui puoi chiedere a chi ha giocato i nostri tornei
khandra Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 La mia preferenza verso i tornei con i PG fai-da-te non vuole sminuire la difficoltà di interpretare un PG prefatto. Anzi. E' chiaro che le doti di improvvisazione necessarie per giocare un PG con background già fatto sono notevoli. Ho fatto alcuni tornei con i PG già fatti e mi sono divertita molto ad interpretarli, sebbene non li abbia mai sentiti come realmente miei, non foss'altro perchè ho avuto pochissimo tempo per "digerire" il PG: non è facile inventare un comportamento non stereotipato in quattro e quattr'otto. Il che non vuol dire che sia impossibile, solo che è faticoso farlo e non sempre si riesce. Sfumature caratteriali delicate, spesso, passano inosservate in presenza di giocatori pi? rumorosi, proprio perchè non si è potuto calibrare il "peso" del GDR di ciascun giocatore e magari alcuni vengono schiacciati da altri, in modo del tutto involontario. Ma allora cosa premiamo? L'affiatamento di un gruppo o la reale capacità del gruppo di interpretare? Ma qui stiamo andando nella metafisica, che può essere interessante, ma di sicuro è un po' OT.
Diego Dragone Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 Io sono dalla parte dei PG fatti a casa per motivi forse un po' diversi da quelli che ha espresso chi la vede come me. Innazi tutto si parla di un torneo di Gioco di Roulo, non solo d'interpretazione in senso lato. Quindi credo che sia meglio riprodurre la situazione in cui il Gioco di Ruolo è utilizzato, ovvero riprodurre le sessioni "casalinghe". Ed in queste ogni giocatore sceglie e crea il proprio PG, mai gli viene assegnato dal master. Perchè in un torneo dovrebbe essere diverso? Sarebbe un po' come (prendo la cosa alla larga) se una squadra di calcio fosse costretta a giocare con i giocatori in rouli scelti dall'arbitro. In pi? sono dell'opinione che le avventure non devono mai essere fatte su misura per il gruppo, per una questione di logica. Un problema da risolvere esiste a prescindere da chi lo deve risolvere. Se il cattivo di turno è un non morto non è detto che tra i buoni debba esserci un chierico! Oppure non è detto che il problema sia stato causato dall'azione di uno dei PG 10 anni prima. Esiste un problema (avventura) e chi passa di lì, se vuole e se ne ha le capacità, lo risolve. Anche perchè sfruttando questo punto è vero che magari si perde la possibilità di valutare la capacità di adattamento dei giocatori alle varie tipologie di personaggio ma è anche vero che si può giudicare la capacità del gruppo di creare un Party che sia adatto ad ogni sfida, un party che, alla fine dei conti, sia in grado di sopravvivere "veramente" a tutte le missioni che dovrà affrontare. E questo è parte fondamentale dello spirito dei GdR, la capacità di plasmare il proprio PG in sinergia con gli altri, di giocare con gli altri veramente, in pratica ciò che rende diverso il GdR dagli altri giochi.
Primo Cavaliere Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 Quindi credo che sia meglio riprodurre la situazione in cui il Gioco di Ruolo è utilizzato, ovvero riprodurre le sessioni "casalinghe". Ed in queste ogni giocatore sceglie e crea il proprio PG, mai gli viene assegnato dal master. Perchè in un torneo dovrebbe essere diverso? Sarebbe un po' come (prendo la cosa alla larga) se una squadra di calcio fosse costretta a giocare con i giocatori in rouli scelti dall'arbitro. Carissimo Diego, mi permetto umilmente di dissentire pienamente su questo punto. Il torneo di Gioco di Ruolo per sua stessa natura non può essere ridotto alla riproduzione di sessioni casalinghe, perchè sovente si tratta "in casa" di campagne e non di avventure spot, con personaggi creati alla bisogna, ma di gruppi di eroi "cresciuti insieme" avventura dopo avventura. Il torneo implica una valutazione dei partecipanti, sia come singoli che come squadre, una valutazione che viene fatta pi? o meno contemporaneamente da diversi master e co-master, diverse persone che devono avere per quanto possibile delle linee di giudizio molto stringenti e molto ben chiare. Ci sono quindi difficoltà maggiori ed una filosofia, per usare un termine forte, molto diversa. In pi? sono dell'opinione che le avventure non devono mai essere fatte su misura per il gruppo, per una questione di logica. Un problema da risolvere esiste a prescindere da chi lo deve risolvere. Se il cattivo di turno è un non morto non è detto che tra i buoni debba esserci un chierico! Oppure non è detto che il problema sia stato causato dall'azione di uno dei PG 10 anni prima. Esiste un problema (avventura) e chi passa di lì, se vuole e se ne ha le capacità, lo risolve. Anche perchè sfruttando questo punto è vero che magari si perde la possibilità di valutare la capacità di adattamento dei giocatori alle varie tipologie di personaggio ma è anche vero che si può giudicare la capacità del gruppo di creare un Party che sia adatto ad ogni sfida, un party che, alla fine dei conti, sia in grado di sopravvivere "veramente" a tutte le missioni che dovrà affrontare. E questo è parte fondamentale dello spirito dei GdR, la capacità di plasmare il proprio PG in sinergia con gli altri, di giocare con gli altri veramente, in pratica ciò che rende diverso il GdR dagli altri giochi. L'avventura del torneo deve essere sempre affrontabile da qualsiasi tipo di gruppo di avventurieri, concordo pienamente su questo punto ed è proprio per questa ragione che bisogna premiare, secondo me, i giocatori pi? flessibili ed adattabili. La capacità di plasmare il proprio PG in sinergia con gli altri... temo sia molto facile farlo nell'ambito "casalingo", dove, come dicevo, gli eroi "crescono insieme". Durante l'avventura del torneo possono capitare due cose: la squadra arriva già con i suoi PG "fatti in casa", spesso fatti soltanto da uno, che trascina tutti gli altri giocatori. La loro strategia è quasi per il 90% pre-costituita, insieme a modi di dire, esclamazioni e battibecchi, ed infine hanno ricostruito il party di eroi che giocano da una vita. La squadra arriva, senza alcuna idea preconcetta, nessuna strategia, soltanto un desiderio "olimpico" di gareggiare e divertirsi, ricevono il gruppo di eroi pre-fatti, devono dimostrare tutta la loro bravura e la loro capacità di adattamento ad una situazione non troppo usuale o magari addirittura spiazzante... Eccoli, stanno giocando un Gioco di Ruolo. Perdonatemi, ho preso forse troppo slancio nel finale...
Minokin Inviato 7 Febbraio 2006 Segnala Inviato 7 Febbraio 2006 Eccoli, stanno giocando un Gioco di Ruolo. Esatto, gioco di ruolo. In linea di massima è anche il mio punto di vista per quanto riguarda i tornei, ma qui non parliamo di tornei in generale, o quantomeno non per quelli riguardanti il Gruppo Chimera, ma parliamo di tornei di d&d e a mio modo di vedere, una caratteristica a completamento di D&D è anche la capacità di creare un personaggio e conseguentemente un gruppo di PG. E' quindi criterio di valutazione del torneo anche questa capacità dei giocatori, al di là dell'interpretazione, della qualità di gioco e dell'avanzamento nell'avventura. Per quanto riguarda invece altri GDR MOLTO pi? orientati verso la narrazione sono completamente d'accordo con Primo Cavaliere, anche se comunque io non disprezzo affatto un torneo di D&D con PG prefatti, anzi mi diverto moltissimo a cercare di immedesimarmi in un PG che posso studiare per 20-30 minuti perché la ritengo comunque una prova di GDR
Morken Inviato 8 Febbraio 2006 Segnala Inviato 8 Febbraio 2006 Credo che sia molto bello poter interpretare il proprio pg in un torneo ma dalla scarsa esperienza come master mi permetto di trovare due pecche ai pg "fai-da-te", per quanto siano di mio maggiore gradimento: 1. Tentativo di trasportare il proprio pg storico in un torneo: per quanto possa essere bello molto giocatori vogliono traspotrare un pg creatosi in decine di avventure e in una singola avventura che va giocata di corsa in 3-4 ore. Questo spesso comporta il forzare degli atteggiamenti e inserire gli atteggiamenti tipici del pg anche quando questi non c'antrano nulla. Quando si trasporta il proprio pg secondo me bisognerebbe avere bene chiaro in testa che usciranno i lati principali del suo carattere e molto difficilmente quelle finezze che per quanto carine non appariranno in un torneo. 2. Tendenza allo stereotipo: per quanto uno caratterizzi il personaggio alla fine la velocità dell'avventura porta a stereotipare il personaggio con le carateristiche tipiche di quella classe/razza (per quanto a voler ben vedere la maggior parte delle volte corrispondono alla caratteristiche che il giocatore aveva in mente per il suo pg) Per il resto preferisco anche io i pg prefatti che nei casi di ottimi giocatori consentono di trovarsi in situazioni interessanti e non immaginate al momento della creazione dell'avventura, come dire... pi? affascinante e pi? difficile!
Uollass Inviato 10 Marzo 2006 Segnala Inviato 10 Marzo 2006 Bene. Eccomi. Premessa personalissima. Io organizzo tornei di GDR e sono convinto che di per sè un "torneo di GDR" abbia senso fino ad un certo punto, poichè alla fine compariamo giudizi soggettivi dati da master differenti a situazioni di gioco differenti. Quindi il tutto ha mille maniere di allontanarsi da un giudizio oggettivo. Ci sono molte maniere di rasentare il pi? possibile un giudizio affidabile, come ad esempio far preparare il metodo di valutazione a Kappa oppure limitare in qualche modo lo svolgimento della sessione, non ultimo fare lunghissimi debrifing e playtest... [Omissis] Comunque lavorando tantissimo si potrà solo avvicinarsi, imho, a un giudizio oggettivo. Seconda premessa. Il tutto è inficiato dal chi e dal come. Penso che ognuno di noi parli in base all'esperienza personale, e questa è pesantissimamente influenzata da quello in cui ci siamo imbattuti. Io ho avuto la fortuna di incontrare gente bravissima in entrambi i settori, quindi mi ritengo abbastanza superpartes. Ma chi è andato a un paio di tornei orrendi di un tipo tenderà sicuramente a generalizzare dicendo che "i PG prefatti sono limitanti" o che "quelli fatti in casa son fatti per powerplayer" e via discorrendo con amenità varie sul genere. Mi piacerebbe presenziare a un dibattito "live" su questo discorso tra esponenti GC e Rune del lupo in quel di Mantova... gh gh gh... Terza cosa: il tutto dipende tantissimo dal contesto e dall'indirizzo del torneo. In linea di massima il giocatore novizio impara prima il gioco in stile EUMATE o approssimativamente battagliero piuttosto che a divertirsi con l'interpretazione di un ruolo. Un pubblico giovane quindi sarà pi? facilmente attratto dalla possibilità di crearsi il suo scavezzacollo che dall'idea di cimentarsi con il lavoro altrui per vedere le sue capacità di immedesimazione o improvvisazione. Cosa che invece potrebbe attirare un giocatore navigato, con un briciolo di voglia di nuovo o di curiosità. A questo punto sono pronto per la mia versione. I PG Prefatti e Fai da te NON sono paragonabili. Sono due cose diverse, che se fatte bene possono essere entrambe gradevolissime anche magari ad aficionados del genere opposto, ma che difficilmente lo soddisferanno appieno (fatta eccezione per giocatori eclettici che so, come un tal Ocram). Questo perchè come detto e stradetto il PG fatto in casa ti permette di fare quello che ti pare. E questo dà tanta soddisfazione. Mi è capitato spesso di arrivare in un torneo e di trovare un party dove a un primo acchito mi facevano un po' schifo tutti i personaggi. Poi magari no. Ma tanto io sono quello che fa ciò che scartano i miei compari... se il PG me lo porto da casa con il piffero che mi trovo a giocare un dannatissimo halfling quando li brucerei tutti... è certo. Questo perchè come detto e stradetto se io faccio un avventura con 5 PG prefatti l'avventura la faccio attorno a QUEI PG e quindi posso dare spunti di iterazione sicuramente superiori a quelli che mi può dare un avventura che deve prevedere tutti i possibili party che possono creare i partecipanti... Parafrasando le parole di oggi di un amico venditore di lamiere, potrei concedere che "Prefatti contro fai-da-te" potrebbe essere riassunto come "improvvisazione contro preparazione". Quindi non diciamo minchiate del genere "PG prefatti = interpretazione, recitazione" VS "Pg fai da te = qualità di gioco, tecnica tattica e conoscenza di regole e manuali". Non è vero. Semplicemente un giocatore che prediliga un gioco pi? tattico e tecnico potrà magari sentirsi attratto dai Pg fai-da-te, così come magari uno che prediliga un gioco pi? interpretativo se vede un torneo di D&D con i PG prefatti spera di trovare un intreccio narrativo pi? corposo e dedicato. Ma non è assolutamente detto che poi rimangano soddisfatti. Alla fin fine questo ricade sui creatori, punto e basta. Così come io ad esempio ho nel circuito di tornei con PG prefatti cui partecipo la nomea di associazione che fa eventi PIU' qualitativi della media, così sicuramente esisteranno eventi con i PG fai-da-te con un attenzione alla interpretazione e all'intreccio della storia maggiore da quello che ci si potrebbe aspettare a priori. Così come sicuramente esistono eventi ciofeca con i PG prefatti (dove non c'è nulla da fare o ti viene passato un BG che fa schifo, stereotipato e ininterpretabile se non inventandoti tutto) allo stesso modo ci saranno eventi ciofeca con i Pg fai-da-te (canaloni lineari senza alcuna personalizzazione così è pi? facile adattarsi a tutte le varianti possibili). Io personalmente amo i PG prefatti, mi piace cimentarmi nell'interpretazione di un ruolo, dove con "interpretazione di un ruolo" intendo sia la componente recitativa che quella tecnico tattica, cioè voglio "vivere" il personaggio che altri hanno pensato, la storia che hanno pensato per lui e affrontare le imprese che gli hanno preparato. Personalemente ho la gravissima lacuna (cui rimedierò presto) di non avere mai partecipato ad un evento con PG fai da te, in particolare a nessuno del Gruppo Chimera, pur conoscendone bene lo staff e le capacità. Però la mia personalissima idea del GDR è che io vado per giocare la storia che Gilga, Thrain, Khandra e soci hanno pensato. Il fatto di volere andare a giocare la loro storia per vedere se mi piace ma di andarci alle mie condizioni (cioè portando il mio PG) istintivamente mi sembra un po' limitata rispetto al cimentarmi in un evento totalmente ideato da loro. Un po' come andare al cinema a vedere il signore degli anelli e decidere che per me l'eroe deve essere Boromir e NON aragorn. Il tutto però partendo dalla condizione che i PG prefatti siano belli, vivi, densi di informazione ma non pomposi, insomma FATTI BENE. Come allo stesso modo intendo fatti e giocati i PG fai-da-te, beninteso. Ma tra le due eccellenze, scelgo i prefatti. Però, ribadisco, questa è la mia personalissima idea del GDR e la vostra, per carità, guai a chi ve la tocca. Qualunque essa sia.
Ashen Shugar Inviato 21 Marzo 2006 Segnala Inviato 21 Marzo 2006 Quando ho letto il titolo del thread non ci volevo credere ... eh eh ho conosciuto Uollywood su un thread con questo titolo Se n'è discusso molto e in diversi forum. La mia opinione credo possa apparire scontata: insieme ad una coppia di amici, ormai 5 anni fa, per la prima volta provammo a proporre un torneo con i PG fatti a casa. Però la verità è un'altra. Nel tempo, in questi 5 anni, ho conosciuto tante persone nell'ambito dei tornei in Italia, persone che godono della mia stima e alcuni di loro sono veri amici. Molti di questi avevano idee molto diverse dalle mie sulla questione in oggetto e dal dialogo qualcosa passa sempre. Ad oggi credo fermamente che le due tipologie di torneo siano entrambe valide. La differenza sta nella qualità del torneo, non nella formula con cui si giocano i PG. Poi anche io se devo scegliere tra le due eccellenze ... scelgo i Fatti-a-Casa Ma per fortuna che esistono le due tipologie di Torneo, in modo che i giocatori possano sperimentare entrambe e valutare e discuterne e dare consigli per migliorare. La verità è che non siamo in competizione, entrmabe le formule di torneo concorrono per diffondere il GDR, solo con specificità diverse. ASH
Primo Cavaliere Inviato 21 Marzo 2006 Segnala Inviato 21 Marzo 2006 La verità è che non siamo in competizione, entrmabe le formule di torneo concorrono per diffondere il GDR, solo con specificità diverse. ASH Sottolineo in pieno. Bisognerebbe costruire un circuito a livello nazionale che contempli entrambe le possibilità di formulazione, lasciando liberi tutti gli appassionati di giocare nell'una e nell'altra maniera.
khandra Inviato 22 Marzo 2006 Segnala Inviato 22 Marzo 2006 Finalmente trovo il tempo per fare un piccolo appunto su quello che ha scritto Uollass. Però la mia personalissima idea del GDR è che io vado per giocare la storia che Gilga, Thrain, Khandra e soci hanno pensato. Il fatto di volere andare a giocare la loro storia per vedere se mi piace ma di andarci alle mie condizioni (cioè portando il mio PG) istintivamente mi sembra un po' limitata rispetto al cimentarmi in un evento totalmente ideato da loro. Un po' come andare al cinema a vedere il signore degli anelli e decidere che per me l'eroe deve essere Boromir e NON aragorn. Per me la situazione è diversa. Se volessi far vivere la mia storia con i miei PG credo che scriverei un libro: pi? comodo, facile, senza regole ad intralciare . Invece il fascino dello scrivere avventure è proprio il fatto che dei PG diversi ed estranei si relazionano con il mondo che io ho creato, con le suggestioni che ho inventato e lo fanno interamente a modo loro. Non sono stata io a "disegnare" il loro carattere od il loro modo di comportarsi. I PG prefatti li sento come una limitazione, volendo usare la stessa parola di Uollass, a far vivere il mio mondo a qualcuno di esterno. Come si diceva poco sopra, tante teste, tante idee e non solo dal punto di vista dei giocatori, ma anche degli scrittori di avventure
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