imported_MikeT Inviato 6 Febbraio 2007 Segnala Inviato 6 Febbraio 2007 Effettivamente, l'utilizzo di magia arcana potrebbe non essere visto di buon occhio da un cittadino romano. Finché si tratta di sacerdoti, aruspici, oracoli e quant'altro, quindi magia divina, potrebbe essere più che accettabile (dopotutto si tratta della religione di stato); ma la magia arcana, con tutte le sue capacità e la sua "caoticità," potrebbe essere vista in modo negativo. Pensiamo a Circe, per esempio, o a vari altri personaggi ed effetti magici citati a volte nella letteratura latina. L'arcanismo potrebbe quindi, secondo me, essere relegato a culture minori (come appunto quelle di popoli esterni all'influenza dell'impero, e perciò "barbari") o alla clandestinità. -MikeT
Primo Cavaliere Inviato 6 Febbraio 2007 Autore Segnala Inviato 6 Febbraio 2007 Grazie! Mi sembra un suggerimento molto interessante, anzi credo che cercherò di inserirlo al meglio all'interno della struttura dell'ambientazione... facendo degli arcanisti delle figure avvolte nel dubbio e nel timore popolare... Ci sarebbe da considerare, a questo proposito, anche il diffuso livello di superstizione... segni del favore degli dei in ogni angolo, giorni fasti e nefasti, eccetera... Non ho ancora trovato una buona idea per rendere questa "atmosfera" dentro l'ambientazione... qualche idea?
Thrain Inviato 7 Febbraio 2007 Segnala Inviato 7 Febbraio 2007 Forse si potrebbe accentuare la distinzione fra stregoni e maghi. I maghi potrebbero essere visti di buon occhi dai Romani, che potrebbero persino aver fondato delle scuole per regolamentare questa Arte. I maghi sono i depositari di un sapere antico, che studiano la magia e la usano in maniera più classica. Sono molto rispettosi delle leggi e legati all'Impero. In fondo i romani sono i fondatori del diritto, e mi vedo bene dei maghi vincolati all'allineamento legale. Gli stregoni, di contro, dovrebbero essere tutto ciò che Roma non vuole. Caos e imprevisto. Magari si potrebbe limitare ai barbari l'accesso a questa classe. Purtroppo, a parte il modo di lanciare incantesimi, il sistema di D&d non approfondicse abbastanza la bella distinzione fra maghi e stregoni introdotto in 3.0. Si potrebbe lavorarci sopra per distinguerle maggiormente in rapporto ai concetti di Legge e Caos. Rimango poi dell'idea che l'aruspice potrbbe essere un terzo tipo di mago.
Gilgamesh Inviato 10 Febbraio 2007 Segnala Inviato 10 Febbraio 2007 Così a occhio credo le possibilità ci siano, eccome. Sicuramente potresti sviluppare i druidi (e fin qui...) e poi, come suggerito, mi butterei sulla divinazione. Non solo aruspicina... Sul tema, davvero interessante, c'è un libretto terra terra pubblicato da Mondadori: "Storia della Divinazione" che di sicuro può offrirti spunti di grande interesse. Se vuoi te lo presto. Una cosa straordinaria sarebbe sviluppare, poi, tutta la parte relativa ai prodigi e alla loro interpretazione/espiazione (come spunto, ad esempio, il Liber Prodigiorum di Ossequente - che trovi anche online qui).
imported_Raven Inviato 10 Febbraio 2007 Segnala Inviato 10 Febbraio 2007 In questi giorni ho curiosato qua e là, spinto dalla curiosità, in parte suscitatami da questo topic (e di questo ti ringrazio). Premetto che non ho visionato ancora i testi citati dal buon Gilgamesh! A livello di regole, aruspice e augure potrebbero essere due cdp (se hai intenzione di metterne), così come la vestale. Da quel che ho letto, l'aruspice dovrebbe essere più corrispondente al druido che al mago, visto il suo legame con la natura, gli animali e gli eventi metereologici. L'augure era invece un sacerdote-indovino, forse l'oracolo divino (Complete Divine) potrebbe già corrispondere grosso modo a questo personaggio, sempre se vuoi adottarlo come cdp. Di peculiarità in più aveva l'interpretazione del volo degli uccelli. Tornando agli stregoni (e continuando sul discorso di Thrain), mi sono informato un attimino e ho scoperto con stupore che il termine "stregone" e "stregoneria" sono estremamente recenti (XVIII secolo!). Vi era una figura femminile relativa alla magia, ufficiale a Roma, seppur abbastanza "caotica": la Venefica, che impiegava droghe e veleni per i suoi "sortilegi". Questa potrebbe essere un'idea per la trasposizione dello stregone. La strega del manuale dei mostri corrisponde quasi totalmente alla mitologica Lamia, e con ciò trattiamo anche quest'ultimo aspetto della "streghità". Sui maghi invece nulla da aggiungere a ciò che già indicai (e che è scritto nel primo post!), in effetti le possibilità per renderli son tante, come in molti avete indicato! Riguardo alla Circe, anche se in italiano è popolare come maga, classicamente è indicata come ninfa, o talvolta addirittura come dea. Non mi baserei quindi su di lei per adattare le classi di mago o stregone.
Thalarion Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Inviato 6 Aprile 2007 Tornando agli stregoni (e continuando sul discorso di Thrain), mi sono informato un attimino e ho scoperto con stupore che il termine "stregone" e "stregoneria" sono estremamente recenti (XVIII secolo!). Vi era una figura femminile relativa alla magia, ufficiale a Roma, seppur abbastanza "caotica": la Venefica, che impiegava droghe e veleni per i suoi "sortilegi". Questa potrebbe essere un'idea per la trasposizione dello stregone. La strega del manuale dei mostri corrisponde quasi totalmente alla mitologica Lamia, e con ciò trattiamo anche quest'ultimo aspetto della "streghità". Il termine strega deriva dal grego strix... se non sbaglio dovrebbe significare civetta o animale notturno... in epoca romana non c'era niente di simile semplicemente perchè non esisteva nessuna forma di monoteismo esclusivo... non faceva molta paura la donna che andava a fare strani rituali e sgozzare polli nel bosco eheheheh era normale. La stregoneria (qua entra in gioco l'antropologo che è in me) non è una forma di magia arcana ma clericale, anche se con un organizzazione acefala tipica dell'arcanismo medievale (groan). Il pratica a roma lo stregone è un chierico... così come anche il mago... non esisteva una magia che non fosse donata dagli dei se non per le ninfe... creature già in grado di compiere prodigi senza intercessione divina Sui maghi invece nulla da aggiungere a ciò che già indicai (e che è scritto nel primo post!), in effetti le possibilità per renderli son tante, come in molti avete indicato! Riguardo alla Circe, anche se in italiano è popolare come maga, classicamente è indicata come ninfa, o talvolta addirittura come dea. Non mi baserei quindi su di lei per adattare le classi di mago o stregone. Definire la posizione di circe all'interno della mitologia è veramente un casino era figlia di Elio (il dio dei venti) e di Perseide (una nifa) quindi era per metà una divinità e per metà una ninfa, tuttavia viveva tra gli uomini, anche se isolata... in termini di gioco la considererei un 15 livelli di chierico e 15 livelli di mago eheheheheh
Primo Cavaliere Inviato 10 Agosto 2007 Autore Segnala Inviato 10 Agosto 2007 Ho pensato di risolvere l'annosa questione predisponendo due classi per i "divini" e tre per gli "arcani": Il Flamen, ovvero il chierico di stato, con l'abilità speciale Divinazione... che vi spiegherò non appena avrò terminato di scriverla e ricontrollarla. L'Electus, ovvero l'anima prescelta della divinità.... Per gli arcani: La "strega"... anche se non è ancora certo il nome, quel che è sicuro è che si tratterà di classe di personaggio esclusivamente femminile. Il Filosofo... una specie di mago specialista, ricco di cultura e di strane idee... Lo stregone... come lo stregone che tutti conosciamo, ma voglio intervenire sulle scuole di magia e di incantesimi divini. Per tutti mi piacerebbe riuscire ad utilizzare con successo il sistema a punti descritto negli Arcani Rivelati. A presto!
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