Primo Cavaliere Inviata 5 Febbraio 2007 Segnala Condividi Inviata 5 Febbraio 2007 Questi sono i due aspetti più spinosi dell'ambientazione, il cui peso potrebbe pregiudicare e sbilanciare completamente l'intero schema. Si tratta, quindi, degli aspetti sui quali sento di avere maggior bisogno di tutti i consigli che sarete in grado di darmi... Queste erano le mie domande iniziali: 3) Magia: un'ambientazione con solo magia divina? C'erano maghi nel mondo antico?; 4) Pantheon: un gruppo di divinità molto complesso e allargato ad altre culture o solo le divinità classiche (Giove, Giunone, Apollo, Marte, ecc.) ?. Riporto ora alcuni suggerimenti... Grazie Raven! 3) nel mondo antico la "magia" era legata alla religione zoroastriana dell'Impero Persiano (dei Parti al tempo di Augusto), in quanto le cerimonie religiose erano in un qualche modo dei rituali magici, in particolare con l'uso del fuoco, e i sacerdoti erano detti Magi (sì, proprio quelli dell'Epifania...); lo stesso concetto (e parola) di magia deriva da loro. Potresti quindi legare la classe di Mago (e tutta la magia arcana) alla venerazione monoteistica di Ahura Mazda (Zoroastrianesimo, appunto), e fare dei Maghi una sorta di Chierici di questa religione "straniera" (lasciando comunque inalterata la classe, ma cambiando un tantino il background rispetto al mago fantasy). 4) per il Pantheon, un consiglio è quello di crearne in modo dettagliato (ma limitato a un numero gestibile di divinità più importanti, almeno per quanto riguarda quelle accessibili dai Chierici) secondo lo schema romano (che è comunque quello principale, se vi si incentra l'ambientazione), e di adattare gli altri facendo semplicemente un parallelo tra divinità analoghe. Mi spiego meglio: se tu caratterizzi Giove e Venere come divinità romane, potrai far sì che un greco sia devoto a Zeus e Afrodite che hanno comunque gli stessi domìni dell'equivalente romano, così come Tinia e Turan etruschi, o Ashur e Ishtar mesopotamici... finchè le divinità sono tra loro equivalenti, questo potrebbe semplificatri notevolmente la vita, e potresti rendere meglio le variazioni tra culture semplicemente cambiando i rituali e le feste (oltre che ai nomi) delle varie divinità. I paralleli si possono fare con pressochè qualsiasi religione pagana, in fondo le "competenze" son sempre le stesse che girano Wink Magari appoggiati anche sul vecchio supplemento Dei e Semidei per attribuire i domìni e gli allineamenti nel tuo pantheon (lì ci sono, oltre a quello Olimpico, pure quello germanico ed egizio, utili nel caso tu voglia differenziarli da quello "omnicomprensivo"). A questo pantheon politeista di culti tra loro "amici" (quindi i personaggi, salvo i Chierici, non venererebbero una sola divinità, a differenza che in D&D), potresti affiancare anche fazioni diverse o contrapposte, come l'Ebraismo (o lo stesso Zoroastrianesimo). Grazie Thalarion! Maronna se c'erano! Nella roma del mito ce n'erano anche troppi, l'unica cosa è che la magia di d&d è troppo irreale anche per la mitologia classica... io rifarei la lista in modo da rendere i maghi molto più da supporto riducendo all'osso tutto ciò che fa danni diretti (via la palla di fuoco! era una cosa mai vista... idem per fulmine... l'esclusiva andava a giove) I sacerdoti sono diversi il favore degli dei era potente... ma eliminerei le cure (mai visto uno che guarisce in un minuto dallo sbudellamento in nessun mito) sostituendole magari ad effetti che aiutano la cura (esempio... cura ferite leggere raddoppia la velocità di guarigione per un giorno per livello o fin quando non è sano nuovamente, l'incantesimo successivo triplica, quadruplica ecc ecc) e gli effetti che fanno danno diretto concessi direttamente dagli dei dopo spettacolari celebrazioni in loro gloria in numero estremamente limitato e solo in caso di effettiva necessità. Resurgo eliminate completamente solo gli dei possono decidere se ridare la vita... al massimo una bella discesa nei campi elisi che non fa mai male. Mettici bacco e giano e tutto va bene Very Happy Io ti suggerirei per quanto riguarda roma e dintorni di usare dei e semidei... basta adattare alla 3.5 che è più semplice di creare da 0... per le divinità di altri popoli... leggiti il bignami della loro biografia e vedi che domini ti vengono in mente Grazie Thrain! Per quanto riguarda la magia: - Divina La religione romana era un fatto di stato. Cariche pubbliche come il pontefice avevano in genere la doppia funzione di sacerdoti e "burocrati". Per cui, a livello di ambientazione, cercherei di ricreare questo legame far politica e religione. Anche perchè in fondo la religione era uno strumento di potere dell'elite aristocratica. Inoltre penso sarebbe adatto riutilizzare il sistema religioso adottato in Eberron potrebbe essere la mossa giusta. In Eberron i chierici possono avere come divintà un pantheon, e di volta in volta pregare il dio adatto alla situazione. Un po' come accadeva a Roma. Vado in guerra? Prego Marte. Voglio benedire la mia casa? Prego Giunone. E via dicendo. Anche essere chierico di un "concetto" potrebbe essere un buon sistema. Dopo la conquista dellla Grecia e la diffusione della filosofia a Roma le figure di sapienti erano comuni. In pratica un filosofo-chierico, magari con al contrapposizione fra stoici ed epicurei. - Arcana Ci devo pensare. Attualmente mi viene in mente solo l'ipotesi di legare la divinazione agli aruspici. Grazie MikeT! La magia in questo caso potrebbe avere forme "importate" da altri paesi sottomessi o da protettorati, o addirittura potrebbe essersi infiltrata in Roma da luoghi "barbari" come l'Europa del Nord. Probabilmente potrebbe essere legata a oggetti, tipo portafortuna e simili... Grazie Khandra! Legare la magia a luoghi barbari è molto interessante: apre degli spunti gidierristici curiosi. Infatti se la magia viene da luoghi barbari, chi la pratica a Roma sarà considerato barbaro e rozzo come minimo. Magari anche i gesti, le parole da pronunciare, i componenti degli incantesimi potrebbero essere particolarmente grezzi. I chierici di stato e le persone dotte potrebbero disistimare molto chi fa uso di magia. Tutto ciò anche se la magia funziona a perfezione. Così, secondo me, si perde un po' tutta la questione del mago che copia gli incantesimi sul libro: non potrebbero esistere scuole di magia in una cultura barbara, dove la gente non sa scrivere. Non necessariamente questo è un male, basta saperlo. Il Pantheon lo immagino composto per la maggior parte dalle divinità romane, con a lato i loro nomi nelle altre culture... in modo da dare una certa centralità specifica, altrimenti si rischia in un tempo pari a zero, di ritrovarsi con chierici di Iside e chierici di Odino, che a quel punto non si capirebbe perchè dovrebbero combattere per l'Impero Romano. La devozione verso l'intero Pantheon sarà permessa, perchè è una cosa abbastanza azzeccata rispetto all'ambientazione. La magia arcana avrà certo dei rappresentanti, anche se avevo pensato a degli "stregoni specializzati", ovvero unire il lancio spontaneo di incantesimi, che quindi potrebbero anche essere non scritti, con la specializzazione in alcune branche specifiche: ammaliamento, divinazione, evocazione, trasmutazione... niente palle di fuoco o fulmini, quindi niente invocazione, almeno credo. Continuate a ragionare con me, attendo i vostri suggerimenti! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
imported_MikeT Inviato 6 Febbraio 2007 Segnala Condividi Inviato 6 Febbraio 2007 Effettivamente, l'utilizzo di magia arcana potrebbe non essere visto di buon occhio da un cittadino romano. Finché si tratta di sacerdoti, aruspici, oracoli e quant'altro, quindi magia divina, potrebbe essere più che accettabile (dopotutto si tratta della religione di stato); ma la magia arcana, con tutte le sue capacità e la sua "caoticità," potrebbe essere vista in modo negativo. Pensiamo a Circe, per esempio, o a vari altri personaggi ed effetti magici citati a volte nella letteratura latina. L'arcanismo potrebbe quindi, secondo me, essere relegato a culture minori (come appunto quelle di popoli esterni all'influenza dell'impero, e perciò "barbari") o alla clandestinità. -MikeT Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Primo Cavaliere Inviato 6 Febbraio 2007 Autore Segnala Condividi Inviato 6 Febbraio 2007 Grazie! Mi sembra un suggerimento molto interessante, anzi credo che cercherò di inserirlo al meglio all'interno della struttura dell'ambientazione... facendo degli arcanisti delle figure avvolte nel dubbio e nel timore popolare... Ci sarebbe da considerare, a questo proposito, anche il diffuso livello di superstizione... segni del favore degli dei in ogni angolo, giorni fasti e nefasti, eccetera... Non ho ancora trovato una buona idea per rendere questa "atmosfera" dentro l'ambientazione... qualche idea? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Thrain Inviato 7 Febbraio 2007 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2007 Forse si potrebbe accentuare la distinzione fra stregoni e maghi. I maghi potrebbero essere visti di buon occhi dai Romani, che potrebbero persino aver fondato delle scuole per regolamentare questa Arte. I maghi sono i depositari di un sapere antico, che studiano la magia e la usano in maniera più classica. Sono molto rispettosi delle leggi e legati all'Impero. In fondo i romani sono i fondatori del diritto, e mi vedo bene dei maghi vincolati all'allineamento legale. Gli stregoni, di contro, dovrebbero essere tutto ciò che Roma non vuole. Caos e imprevisto. Magari si potrebbe limitare ai barbari l'accesso a questa classe. Purtroppo, a parte il modo di lanciare incantesimi, il sistema di D&d non approfondicse abbastanza la bella distinzione fra maghi e stregoni introdotto in 3.0. Si potrebbe lavorarci sopra per distinguerle maggiormente in rapporto ai concetti di Legge e Caos. Rimango poi dell'idea che l'aruspice potrbbe essere un terzo tipo di mago. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Gilgamesh Inviato 10 Febbraio 2007 Segnala Condividi Inviato 10 Febbraio 2007 Così a occhio credo le possibilità ci siano, eccome. Sicuramente potresti sviluppare i druidi (e fin qui...) e poi, come suggerito, mi butterei sulla divinazione. Non solo aruspicina... Sul tema, davvero interessante, c'è un libretto terra terra pubblicato da Mondadori: "Storia della Divinazione" che di sicuro può offrirti spunti di grande interesse. Se vuoi te lo presto. Una cosa straordinaria sarebbe sviluppare, poi, tutta la parte relativa ai prodigi e alla loro interpretazione/espiazione (come spunto, ad esempio, il Liber Prodigiorum di Ossequente - che trovi anche online qui). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
imported_Raven Inviato 10 Febbraio 2007 Segnala Condividi Inviato 10 Febbraio 2007 In questi giorni ho curiosato qua e là, spinto dalla curiosità, in parte suscitatami da questo topic (e di questo ti ringrazio). Premetto che non ho visionato ancora i testi citati dal buon Gilgamesh! A livello di regole, aruspice e augure potrebbero essere due cdp (se hai intenzione di metterne), così come la vestale. Da quel che ho letto, l'aruspice dovrebbe essere più corrispondente al druido che al mago, visto il suo legame con la natura, gli animali e gli eventi metereologici. L'augure era invece un sacerdote-indovino, forse l'oracolo divino (Complete Divine) potrebbe già corrispondere grosso modo a questo personaggio, sempre se vuoi adottarlo come cdp. Di peculiarità in più aveva l'interpretazione del volo degli uccelli. Tornando agli stregoni (e continuando sul discorso di Thrain), mi sono informato un attimino e ho scoperto con stupore che il termine "stregone" e "stregoneria" sono estremamente recenti (XVIII secolo!). Vi era una figura femminile relativa alla magia, ufficiale a Roma, seppur abbastanza "caotica": la Venefica, che impiegava droghe e veleni per i suoi "sortilegi". Questa potrebbe essere un'idea per la trasposizione dello stregone. La strega del manuale dei mostri corrisponde quasi totalmente alla mitologica Lamia, e con ciò trattiamo anche quest'ultimo aspetto della "streghità". Sui maghi invece nulla da aggiungere a ciò che già indicai (e che è scritto nel primo post!), in effetti le possibilità per renderli son tante, come in molti avete indicato! Riguardo alla Circe, anche se in italiano è popolare come maga, classicamente è indicata come ninfa, o talvolta addirittura come dea. Non mi baserei quindi su di lei per adattare le classi di mago o stregone. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Thalarion Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Condividi Inviato 6 Aprile 2007 Tornando agli stregoni (e continuando sul discorso di Thrain), mi sono informato un attimino e ho scoperto con stupore che il termine "stregone" e "stregoneria" sono estremamente recenti (XVIII secolo!). Vi era una figura femminile relativa alla magia, ufficiale a Roma, seppur abbastanza "caotica": la Venefica, che impiegava droghe e veleni per i suoi "sortilegi". Questa potrebbe essere un'idea per la trasposizione dello stregone. La strega del manuale dei mostri corrisponde quasi totalmente alla mitologica Lamia, e con ciò trattiamo anche quest'ultimo aspetto della "streghità". Il termine strega deriva dal grego strix... se non sbaglio dovrebbe significare civetta o animale notturno... in epoca romana non c'era niente di simile semplicemente perchè non esisteva nessuna forma di monoteismo esclusivo... non faceva molta paura la donna che andava a fare strani rituali e sgozzare polli nel bosco eheheheh era normale. La stregoneria (qua entra in gioco l'antropologo che è in me) non è una forma di magia arcana ma clericale, anche se con un organizzazione acefala tipica dell'arcanismo medievale (groan). Il pratica a roma lo stregone è un chierico... così come anche il mago... non esisteva una magia che non fosse donata dagli dei se non per le ninfe... creature già in grado di compiere prodigi senza intercessione divina Sui maghi invece nulla da aggiungere a ciò che già indicai (e che è scritto nel primo post!), in effetti le possibilità per renderli son tante, come in molti avete indicato! Riguardo alla Circe, anche se in italiano è popolare come maga, classicamente è indicata come ninfa, o talvolta addirittura come dea. Non mi baserei quindi su di lei per adattare le classi di mago o stregone. Definire la posizione di circe all'interno della mitologia è veramente un casino era figlia di Elio (il dio dei venti) e di Perseide (una nifa) quindi era per metà una divinità e per metà una ninfa, tuttavia viveva tra gli uomini, anche se isolata... in termini di gioco la considererei un 15 livelli di chierico e 15 livelli di mago eheheheheh Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Primo Cavaliere Inviato 10 Agosto 2007 Autore Segnala Condividi Inviato 10 Agosto 2007 Ho pensato di risolvere l'annosa questione predisponendo due classi per i "divini" e tre per gli "arcani": Il Flamen, ovvero il chierico di stato, con l'abilità speciale Divinazione... che vi spiegherò non appena avrò terminato di scriverla e ricontrollarla. L'Electus, ovvero l'anima prescelta della divinità.... Per gli arcani: La "strega"... anche se non è ancora certo il nome, quel che è sicuro è che si tratterà di classe di personaggio esclusivamente femminile. Il Filosofo... una specie di mago specialista, ricco di cultura e di strane idee... Lo stregone... come lo stregone che tutti conosciamo, ma voglio intervenire sulle scuole di magia e di incantesimi divini. Per tutti mi piacerebbe riuscire ad utilizzare con successo il sistema a punti descritto negli Arcani Rivelati. A presto! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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