Gilgamesh Inviata 6 Aprile 2007 Segnala Inviata 6 Aprile 2007 Apro questa discussione facendo riferimento all'intervista che abbiamo da poco pubblicato qui: Fabio Fracas: "A scuola di avventura con la MacAdemia" Al di là dell'iniziativa di Fabio, sicuramente originale, quello che mi chiedo è: il 'Signor Rossi' DM come impara a scrivere avventure? Qual'è la vostra personale esperienza? Da parte mia, ho votato 'scopiazzando le avventure ufficiali'. Quando ho iniziato a giocare e ho mosso i primi passi come DM, il format da seguire mi sembrava quello dei moduli di avventura B, X, C, M ... i vari "Il Castello degli Amber", "L'Isola del Terrore". Un modulo che mi ha cambiato la vita è stato l'M5 "Talons of Night", ancora oggi bellissimo secondo me. Poi crescendo è stato fondamentale il confronto con altri DM, e il lavoro di squadra. Credo che l'arma vincente per diventare un buon DM autore di avventure sia proprio il confronto...
imported_MikeT Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Inviato 6 Aprile 2007 Avendo iniziato da 0, sia come giocatore che come DM, ho dovuto apprendere come scrivere avventure in modo totalmente autodidatta. Di solito uso solo un canovaccio rapido e molto lasso, con sezioni pensate fra una sessione e l'altra e modellate sullo svolgersi degli eventi. Non avendo però avuto un "maestro" o qualcosa da cui scopiazzare, ho dovuto cercare di fare tutto per conto mio. -MikeT
Bard Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Inviato 6 Aprile 2007 mhnn io ho messo autodidatta, ma onestamente è stato un mix di tutte le risposte... moduli non mi piace molto usarli, ma spesso prendo ispirazione da storie, libri, fumetti, leggende, moduli, avventure gia giocate, etc quindi direi che influisce un po tutto... Una lettura che nn avrei mai dovuto fare è uno splatbook sulle trappole per AD&D... niente regole o altro, solo "teoria delle trappole" della serie: "una trappola è fatta per uccidere" ... ci ho one-shottato un party per sbaglio.
imported_Raven Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Inviato 6 Aprile 2007 Ho votato "autodidatta", sebbene avrei dovuto usare una risposta multipla! Infatti ho iniziato a creare la mia prima avventura autonomamente (basandomi sul mondo di fantasia creato da letture, giochi, film...amalgamati nel corso dell'infanzia e anche più recentemente), per poi farmi influenzare anche dagli spunti di altri master, spesso riproponendo le cose che mi erano piaciute di più da giocatore (giocavo con gruppi separati, quindi non c'era il pericolo del "già visto"). Successivamente, ho cercato di creare un mondo personale (anzi, ne ho creati due, di cui uno pseudo-storico), ma ho cominciato a prendere in considerazione anche le fonti sopra citate (forum e avventure già fatte, in una occasione anche una del Gruppo Chimera ).
Milo Nalithrandel Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Inviato 6 Aprile 2007 Io ho messo da autodidatta. Più che altro quando ho cominciato a fare il DM sapevo veramente poco a livello di regole di D&D. Allora quel che ho fatto è stato far lavorare la fantasia.Ho scritto una storia,un evolversi degli eventi.e tendenzialmente l'ho incastrata attraverso quelli che mi divertivo a chiamare i mondi paralleli,ovvero i piani. In effetti il manuale dei piani è stato il mio primo vero manuale^^ me l'aveva regalato mio fratello. A livello di ambientazione dunque era incentrato su un piano materiale di mia creazione,che sostituiva il piano materiale delle ambientazioni(allora non sapevo nemmeno cosa fossero),e incastrato alal perfezione attorno agli altri piani,con cui interagiva. Quello che l'ha fatta diventare una vera avventura,è stato il supporto di un mio amico,che mi ha aiutato a capire le regole e a tradurre il frutto della mia fantasia in,appunto,regole. Alla fine...fare un'avventura è come scrivere un piccolo libro,basta avere fantasia. l'unico lavoretto in più che serve è tradurre il tutto in regole^^
zelgadiss Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Inviato 6 Aprile 2007 anche io ho messo autodidatta, perchè fondamentalmente è così che ho imparato...al limite potrei dire che ho scopiazzato un po avventure, perchè ovviamente ho cominciato come giocatore e all'inizio facevo molto riferimento alle avventure che avevo giocato . bye bye.....
Thalarion Inviato 6 Aprile 2007 Segnala Inviato 6 Aprile 2007 Ho imparato da autodidatta... anche io di solito mi limito ad un canovaccio che lascia spazio a molte possibilità in modo che i giocatori non si sentano eccessivamente legati all'avventura che ho ideato... L'avventura la creo nello specifico tra una sessione e l'altra ma puntualmente decidono di fare qualcosa che non avevo previsto e così do libero sfogo allo spirito di improvvisazione... in genere con i risultati migliori.
Nym Nailo Inviato 9 Aprile 2007 Segnala Inviato 9 Aprile 2007 Ciao! Io ho votato "autodidatta", ma in realtà non è propriamente vero... all'inizio le storie su cui si basavano le mie avventure erano molto simili a storie fantasy che avevo letto, o libri-game (grande fonte di ispirazione!), o videogiochi... ricordo che il primo livello del primo dungeon della mia prima avventura seria aveva più o meno la stessa mappa del primo livello di Ultima Underworld (gran gioco del lontano '93). Tuttavia, benché avessi i manuali base di d&d non avevo mai letto alcuna avventura ufficiale, quindi l'adattamento di tutte queste storie ad avventure vere e proprie è stata sempre opera mia.
SteelRage Inviato 10 Aprile 2007 Segnala Inviato 10 Aprile 2007 Giocando, seguendo poi le avventure ed i racconti su Alar o altre community virtuali. Poi ho iniziato a "sporcarmi le mani", confrontandomi con gli altri DM, capendo quali sono gli errori comuni in questo campo, etc etc. Il multiclassaggio con gli altro hobby/lavori della "real life" ha fatto il resto Il grosso è arrivato comunque dal confronto con altri, quindi non me la sento di definirmi autodidatta
Aesgareth Inviato 11 Aprile 2007 Segnala Inviato 11 Aprile 2007 Un mix di tutte le opzioni tranne l'ispirarsi alle avventure ufficiali. Aggiungerei prendendo spunto da libri e da immagini (per i PNG), dai racconti nei manuali di AD&D (una volta i manuali decisamente fornivano più "lore" di adesso), alle volte persino sviluppando il bg di un PG.
Dees Inviato 11 Aprile 2007 Segnala Inviato 11 Aprile 2007 quando son passata dall'altra parte dello schermo giocavo da un bel po' Ho letto qualche avventura ufficiale senza esserne affascinata, poi mi son buttata sulle avventure pronte ma amatoriali ma anche lì non trovavo quel che cercavo. alla fine ho fatto un mix adattando pesantemente le une e le altre a quello che avevo in mente.
Bard Inviato 11 Aprile 2007 Segnala Inviato 11 Aprile 2007 persino sviluppando il bg di un PG. :grin: Eh, capita a tutti di fare quelle brutte cose... Cmq scherzi a parte, spesso m'è capitato anche di sfruttare i pg o almeno i concept e il carattere dei pg giocati da me o altri che mi ispiravano e farci un avventura intorno. Credo che una delle piu grosse fonti da cui ho scopiazz... tratto ispirazione sia cmq stato il vecchio server full gdr di ultima online dove giocavo (Krynn)
Senlus Inviato 11 Aprile 2007 Segnala Inviato 11 Aprile 2007 Io ho votato autodidatta, ho cominciato a masterizzare dopo un paio di anni che giocavo a D&D. Devo ammettere che, anche se allora credevo fossero il massimo, le mie avventure avevano tutti i clichè del fantasy dal primo all'ultimo e originalità ben poca infatti adesso mi sembrano proprio mediocri. Anche ora comunque, dopo 12 anni di gioco solo un'avventura mi soddisfa pienamente da questo punto di vista (anche i miei giocatori la pensano così fortunatamente ) percui ne ho da imparare ancora......
Minokin Inviato 27 Aprile 2007 Segnala Inviato 27 Aprile 2007 Confronto tra DM, nel senso che prima di iniziare a passare dall'altra parte della barricata, sono stati i miei DM a ispirarmi di più su come gestire e imbastire le prime campagne. In ogni caso scrivere avventure per me è un eufemismo, canovaccio è più corretto, poi improvviso di sessione in sessione, SEMPRE e i BG dei personaggi mi sono molto d'aiuto in questo, cerco sempre di sfruttarli.
fenna Inviato 1 Maggio 2007 Segnala Inviato 1 Maggio 2007 Aloa ciquiti! Io rientro nella categoria autodidatta, ma con qualche aiutino. L'aiutino in questione è un libro molto bello di Linda Seger: Come scrivere una grande sceneggiatura, pur non essendo un corso di scrittura creativa da un medoto che, a mio modestissimo avviso, può funzionare, con qualche variazione, anche per creare un'avventura. Aloa!
imported_loba Inviato 6 Maggio 2007 Segnala Inviato 6 Maggio 2007 Buon dì a tutti, io personalmente ho risposto grazie al confronto con altri DM. Avendo iniziato come giocatore ed avendo profuso un decennio in questa veste, ho cambiato anche numerosi DM con cui in seguito mi sono confrontato per scrivere le mie prime. Certo è che lo spunto per scrivere un'avventura mi nasce da un evento qualunque, non necessariamente legato al gioco.
Krauser Inviato 29 Settembre 2007 Segnala Inviato 29 Settembre 2007 Mha, le mie prime avventure da DM le ho scritte io, poi a causa dello studio ho incominciato a scaricarmele. Ora che ho più tempo libero ho rincominciato a scriverle per benino quando poi hai a disposizione tanti manuali crearle diventa più divertente
Morken Inviato 1 Ottobre 2007 Segnala Inviato 1 Ottobre 2007 Sono un autodidatta, sono il top dall'autodidattismo, ho fatto tutto io e guai a chi mi dava consigli, piuttosto faccio cose impossibili e brutte ma tutti di mia iniziativa. Mi rendo conto che può essere sbagliato però come hanno detto altri le mie avventure sono frutto di miscugli della letteratura fantasy con idee che mi vengono nei momenti più disparati e osservando le cose più asurde (gidierristicamente parlando) Guardando la bottiglia del bagnoschiuma ho pensato ad un'avventura una volta...
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