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Inviata

Come da titolo, sarei curioso di sapere come voi gestite, da giocatori e da master, la religione nel mondo di D&D (magari se indicate l'ambientazione è meglio :D ). Quanto peso le date? Chi se ne occupa? Come la rappresentate? Avete mai fatto apparire divinità e se si, come?

Insomma, scrivete, scrivete :D


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Principali partecipanti

Inviato

La presenza certa delle divinità in D&D l'ho sempre trovata un po' problematica: forse anche per questo l'ambientazione che mi è piaciuta di più è Eberron, dove l'esistenza delle divinità è in "forse" e l'impatto di queste sul mondo di gioco è lasciato molto a discrezione del master.

Da giocatore di Chierici :-D cerco di dare un certo peso alla religione, specialmente attraverso le organizzazioni religiose (Fiamma d'Argento, Sangue di Vol) e le espressioni di fede dei singoli individui (un Paladino particolarmente devoto, un sacerdote, ecc.); soprattutto le prime possono costituire ottimi avversari e/o alleati per i PG, nonché mettere in moto autonomamente intere campagne (cosa succederebbe se la Voce della Fiamma annunciasse una nuova crociata?).

Avete mai fatto apparire divinità e se si, come?

Ehm...molto, molto tempo fa, quando avevo appena iniziato a masterizzare, una delle mie giocatrici interpretava una Drow seguace di Neoarch, il Dio della Follia e della Cieca Distruzione (C/N). Tale dio era completamente pazzo, e tutti i suoi (pochi) seguaci possedevano turbe mentali (chi più, chi meno). Anche se adesso mi sembra un'idea un po' bambinesca :-D, ricordo che lo avevo fatto apparire per intere avventure, per dare indicazioni (a volte corrette, a volte sbagliate) e infastidire/guidare la sua seguace preferita. Era inteso, a volte, anche come elemento comico, e mi sono divertito un sacco in quelle occasioni...all'epoca mi era parsa un'ottima idea ^___^;;

Comunque (assume una posa da Raul, sferra un pugno verso il cielo), IO NON RINNEGO IL MIO PASSATO!!! :-D

Inviato

bhè io ho creato un'ambientazione dove la religione ha un ruolo fondamentale, basti pensare, ad esempio, che soltanto coloro che sono devoti (e quindi che ne seguono i dettami) degli dei che hanno come dominio magia, possono essere maghi, stregoni o bardi! Questa però è un'ambientazione fatta da me, ma solitamente tendo a tenere molto in considerazione il rapporto dei pg con gli insegnamenti e i comandi che ogni divinità da e come li mettono in pratica, facendo influire questo sul loro allineamento

Inviato

Personalmente nella mia ChaosTime il optere religioso ha una grossa influenza sulla vita quotidiana. Raggiungere il potere religioso significa raggiungere potere sulla scala sociale e avere grande influenza. Inoltre è più facile trovare oggetti magici divini che non arcani ed è più sviluppata la magia in questo senso.

Inviato

Premetto che non faccio il DM da un po' e quindi le mie idee sono datate :)

Denominatore comune delle mie ambientazioni era che gli Dei erano comunque creature non invincibili (cioè con una scheda del persoaggio, attingendo a Dei e semidei): parzialmente mi ispiravo agli Ainur del Silmarillion, e in effetti contemplavo la presenza di un essere supremo (in questo caso sì, senza scheda, ma automaticamnte infallibile) come Eru, che in realtà non ho mai fatto intervenire di persona.

In una sola occasione Eru, stufatosi del potere degli Ainur, aveva inviato un essere anti-divinità, un Ragnarok, con cui i PG interagivano in un certo senso, ma questa è un'altra storia... :P

Com'è un'altra storia il multiverso davvero vasto modellato secondo la bubble universe theory... :P

Comunque la religione nelle mie campagne non è mai stata vincolante per i personaggi, se non per chierici & co.(non ho mai concesso chierici per un'ideale, ma sempre per una divinità...in realtà nessuno mi ha mai chiesto di fare un "chierico ateo"...).

Le religioni erano sempre politeistiche (modello pagano: va bene la divinità patrona, ma si crede anche alle altre divinità per le varie sfere di influenza; semmai contrapponevo un pantheon buono a uno malvagio). La magia divina era amplificata o smorzata in cielo e sotto terra, in funzione di dove localizzassi il potere della divinità relativa (cattivi negli inferi, buoni sulle nuvolette!).

Fa eccezione quando ho cercato di rendere un medioevo europeo pseudo-storico, in cui la religione era puramente uno stile di vita, ma i chierici come classe non esistevano (la magia era "inquisita"...); è lì che ho anche inserito una primordiale versione del frate combattente (che in quel caso faceva pure le veci del monaco, un po' fuori luogo in occidente) per sc(hi)acciare i non morti.

Inviato

Grazie per le interessanti risposte!

Aggiungerei anche un'altra domanda: come si comportano in concreto i personaggi che in qualche modo sono legati alla religione? Intendo dire, fanno cerimonie, culti particolari o vi limitate al "prego la mattina per gli incantesimi?" :P

P.S.

Comunque (assume una posa da Raul, sferra un pugno verso il cielo), IO NON RINNEGO IL MIO PASSATO!!! :-D

:laugh: Non riesco a togliermi dalla testa quest'immagine :P

Inviato

Aggiungerei anche un'altra domanda: come si comportano in concreto i personaggi che in qualche modo sono legati alla religione? Intendo dire, fanno cerimonie, culti particolari o vi limitate al "prego la mattina per gli incantesimi?" :P

Normalmente sì, prega la mattina (o la sera, o quando pare al kapo) che il master si accontenta! Poca differenza per chierici, druidi, paladini e compagnia bella.

Naturalmente è da premiare l'interpretazione più approfondita della religione e delle sue cerimonie, ma non ho mai penalizzato chi non la faceva.

Poi in genere cercavo di testare la loro condotta "inducendoli in tentazione" ovvero stuzzicandoli ad assumere comportamenti non conformi al loro credo, giusto per vedere se si comportavano bene :D

Quanti incantesimi di espiazione si son dovuti far somministrare... :D

PS: ma l'ispirazione per questo topic ti è venuta proprio nel mese in cui siamo tutti chierici? :D

Inviato

più che altro, l'intento era quello di far agire i PG secondo i detami del dio; qualora ciò non avvenisse, cambiava il loro allineamento oppure, molto più semplicemente, perdevano il favore del dio (leggasi impossibilità di salire di livello, gli incantesimi non funzionavano etc etc). C'er però la possibilità di "convertirsi" ad un'altra divinità, che ovviamente comportava un cambio di classe o simili, più adeguata al modo di giocare del giocatore.

  • 1 anno dopo...
Inviato

io ho creato un pantheon coeso modello pagano, aggiungendo alle divinità di GreyHawk (Pelor, Olidammara ecc) alcune inventate da me. Quindi ho inserito Fathor, dio della guerra (LN), Armon, dea della passione (CN), Moonlylcae, dea della luna, degli zingari, e simili (CB), Carsetri, dio della tempesta (CM), Lauthern, dio della ricchezza (LN), Artenia, dea della sapienza e dei poteri mentali (LB), Tarste, dio del raccolto, della terra e del lavoro (LB), un dio dell'inverno e della solitudine di cui devo ancora trovare un nome (LM), Erqal, dio dell'equilibrio (N).

Non mi piaceva l'idea del pantheon lasco, poichè non ne trovavo un corrispettivo nella realtà, così ho deciso che potessero esistere templi dedicati ai 3 dei maggiori (Pelor, Hobad-hai e Nerull) e che non esistessero zone in cui determinati culti potessero essere fuorilegge, perchè facevano tutti parte della Religione Pagana Occidentale. Tutti i credi sono riconosciuti, anche se le singole chiese sono spesso in conflitto fra loro.

Per esempio, quando un mio giocatore ha iniziato con un personaggio chierico di Nerull, le cose funzionavano così: a Narbald vi era un tempio comune dedicato a varie divinità (Pelor, Boccob, Olidammara, Heironeus e Nerull), e ogni divinità aveva i suoi sacerdoti; il povero chierico di 1° era disprezzato dagli altri sacerdoti, che detestavano il credo di Nerull ma anche quello in fondo era un dio e c'era bisogno di qualcuno che curasse il suo altare. Possedeva i suoi alloggi in una stanzetta nelle segrete del tempio, solitario e isolato, dove in compenso poteva fare i suoi porchi comodi e i suoi osceni riti senza che nessuno lo disturbasse.

Inoltre varie volte i pg sono stati coinvolti nelle trame degli adoratori fin troppo zeloti di Erythnul o di qualche altra divinità non per forza malvagia.

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