Wylvar Inviata 26 Ottobre 2007 Segnala Inviata 26 Ottobre 2007 Elfi Figli della Terra, figli del Cielo, dell’Acqua e dell’Aria, essi sono considerati i depositari dei segreti millenari del Coheon. In virtù della loro comunione spirituale, della profonda comprensione delle energie planari, la razza elfica è per eccellenza la razza che gode d’elevatissime capacità attitudinali all’arte psionica e a quella magica. Talenti di natura, alcuni vagano per il piano alla ricerca della comprensione di una disciplina aurale, edificata dai loro stessi antenati: la Disciplina della Genesi Empatica o Euldalyrith, in lingua elfica. Un’arte che raccoglie in sé l’intera essenza dell’energia appartenente alla Grande Madre e che apre nuove porte a luoghi sconosciuti del piano. In questa maniera sarebbe possibile generare nuove forme viventi manipolando le stringhe emotive (eurynil) presenti in ogni cosa animata o inanimata. La razza elfica è maledettamente temuta dalle altre razze per una loro attitudine conosciuta con il nome di Seleude o “Spirito Elfico”. Secondo i racconti sarebbero capaci, con straordinaria tranquillità innata, di privare una qualsiasi creatura dei propri sensi; questo non è stato ancora verificato da alcun avventuriero. Gli elfi sono famosi per possedere dei particolari esseri che loro chiamano “Eldheri” ovvero “Endhraviri”. Quest’ultimi hanno la capacità di incidere magicamente delle particolari rune che hanno la funzione di unione empatica (segreto degli elfi). Questa “connessione” consisterebbe in una sorta di connessione “tecnologica” con alcune strutture evolute come gli Alberi dell’Elfi che fungono, per così dire, da strutture “biotecnologiche” (vasche di rigenerazione ed altro). Secondo dati più recenti, simili strutture fungerebbero da camere di contenimento per gli stessi Guardiani delle foreste o d’altre zone. Ibridi Il mondo di Ambheur-Arél è un piano dominato dagl’influssi mutanti degli Eondyr e di quella sorgente magica che i suoi abitanti conoscono col nome di Coheon. La maggior parte delle creature, ivi presenti, risultano essere forme ibride, condividendo come base quella elfica e variando successivamente con alcune contaminazioni demoniache o di altra sorta. Tendenzialmente è un mondo ibridato e in larga scala governato da creature del mondo degl’elfi e delle Faerie: un vero e proprio paradiso in cui gli uomini giocano un ruolo di cornice, impegnati a riscattare la loro condizione di “inferiorità”; apparente inferiorità che diviene il fulcro di un tesoro inestimabile posseduto seppur non consapevolmente: quello della stabilità. È pur vero che gli ibridi del piano possiedono abilità speciali o caratteristiche che permettano loro di sopravvivere ma ogni tale forma cade inevitabilmente sotto al Codice del Valùendrel, rendendo la propria esistenza ancor più effimera di quella appartenente alla razza mortale. Vedi più avanti Valùendrel. Nani I nani, insieme agli umani, sono razze fin troppo denigrate e messe da parte per la loro estetica ampiamente stonante con la ricercatezza della perfezione di creature fatate o elfiche. Più che mai l’atavico odio nei confronti delle seconde raggiunge livelli estremi. Considerati grandi fratelli degli umani di Coredron, i Nani hanno raggiunto con questi una grande intesa, avendo reso visibili servigi alla capitale con costruzioni e invenzioni ineccepibili: i nidi dei Beligal in Olodril, le bardature dei Varalis e gran parte delle fontane. Il popolo nanico si è insediato nelle antichissime miniere di Byroph, carpendo nel tempo, non si è ben capito in che modo, i segreti della lavorazione dell’Olodril, la mistica lega elfica, ma ancor più difficile quelli del Wormyl, l’incudine magica con la quale furono forgiate le armi della Dea Erestel. Creature dal grande cuore e legate ben salde al concetto di amicizia come lo è l’ascia alla dura roccia, esse presentano un insolito coraggio tale da destar stupore negli umani (in questi ultimi vige l’influenza dell’Eondyr blu). Alcune congetture vogliono la presenza nelle profondità delle miniere di un altro eondyr, esattamente legato all’Innuar, ossia la furia elfica. Umani Gli umani giocano un ruolo di “secondo piano” in questo mondo, pur resistendo all’imperversare delle straordinarie forze mutanti delle altre creature o comunque dello stesso ambiente. Gli umani vivono in piena armonia con la comunità elfica anche se in alcuni casi vengono tagliati fuori da certe questioni, in quanto denigrati per la loro inferiorità razziale. Le razze duali e quelle ibride, in genere, sono disinteressate del tutto alla vita degli umani, confinandoli nella regione murata di Coredron. Esistenza abbastanza piatta per loro, anche se solo pochi perseveranti sono riusciti ad acquisire latenze straordinarie sul controllo della Musica, divenendo così promettenti Bardi o Incantatori. Molti di loro prendono la strada dell’Arvhaliryl, l’arte che fonde l’uso dell’Arco e della Psionica.
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