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Alisandra - La mia storia (pubblica)


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Alisandra Varyanon, sorella minore di Ereinion, sin da piccola ha dimostrato strane abitudini rispetto alla sua famiglia.

Il fatto che amasse usare lancia e spada e mimare con il padre combattimenti, studiando l’arte della guerra, non allarmò in un primo momento i suoi genitori, ma la sua tendenza a rimanere in disparte, durante i riti della selva fatata, avvertendo la presenza degli spiriti , ma faticando a comunicare con loro e preferendo invece la praticità del lavoro manuale, fu per loro il primo segnale di una lunga serie: la secondogenita della famiglia dei Varyanon era “particolare”. Ancor oggi Alisandra si chiede se la vergonna che sua madre prova nei suoi confronti non sia stato una delle cause che hanno portato suo padre a traverirsi nella remota isola di Malinè, nonostante quest'ultimo più volte l'abbia rassicurata a riguardo: "La piccola comunità Eladrin di quest'isola cerca costantemente di contattare i remoti spiriti che abitano le foreste, siamo venuti qui con questo scopo, Alisandra, solo con questo scopo." le ha ripetuto più volte.

Fu per caso che Alisandra prese in mano il primo libro di storia, nella biblioteca del padre, e da lì non riuscì più a fare altro che pensare a grandi battaglie ed ammirare l'audacia e l'intelligenza strategica dei condottieri... ha sempre sognato di essere conosciuta anche lei, un giorno, come un'abile stratega. Sempre più si è chiusa nei suoi studi, comprando sottobanco, dalle navi che giungevano al porto, nuovi libri di storia militare e invitando (o forse meglio convincendo) suo fratello ed i pochi suoi amici ad allenarsi insieme a lei nel gioco della guerra.

Con la madre ha una relazione molto conflittuale e spesso Malinè ha sentito Alisandra urlare in casa, mentre la madre, degno membro degli Eladrin, si limitava a scuotere lievemente il capo rammentando alla figlia ribelle che :”le emozioni rovinano i rapporti con gli spiriti e sono degni solo delle razze inferiori.”

Il padre si è sempre tenuto distante rispetto al rapporto madre-figlia, sebbene talvolta abbia poi in segreto consolato la sua prediletta, donandole un libro o raccontandole delle sue antiche battaglie.

Alisandra adora suo fratello maggiore, che talvolta invidia per la sua capacità di vivere in quel mondo antico, tipico della sua razza, lei invece si sente attratta dalle novità, dalle stravaganze delle razze giovani, dagli umani,…

Alisandra non ha ancora una concezione reale del sangue e della sofferenza che portano gli scontri tra eserciti: il distacco dal mondo, naturale per gli Elandrin, la porta solo ad ammirare la bellezza dell'arte del combattimento, negando ai suoi occhi ogni qualsivoglia elemento tragico delle vicende, che lei vive solo come abbellimento delle stesse.

Vuole combattere per i poveri ed averne la gratitudine, sogna di diventare generale di un regno (un qualsiasi regno in realtà) e brama alla gloria... desideri non consoni per un eladrin...

Si sente chiusa tra due mondi, ove la sua natura si scontra con i suoi desideri ed i suoi sogni... forse solo quando comanderà un esercito in una vera battaglia troverà se stessa.

Ora non desidera altro che partire, e non sentire più i desolati discorsi dei suoi genitori, che spesso le rimproverano i suoi comportamenti.

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