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[Elayne - 2ed/3.5] Il Corno del Sacro Santuario [Intrecci Planari]


Elayne

Messaggio consigliato

@ tutti gli eventuali lettori, giocatori e non:

Spoiler:  
Questo topic sarà per il secondo gruppo del mio PbF, nominato "Intrecci Planari".

Poco a poco, chiamerò ed introdurrò i PG di questo gruppo a presentarsi, e giocare, in questo topic, man mano che il gruppo verrà formato.

Ricordo a tutti i miei giocatori che non tollero il metagame. Ricordatevi sempre che quello che è in-game è in-game, e quello che è out-of-game, rimane out-of-game.

Quello che quindi viene raccontato in questo post è una racconto introduttivo che permette sia di dare un tono all'inizio di questo gruppo, sia un introduzione per il primo giocatore. Nessun PG deve, e può, reagire in funzione di esso, se non il diretto interessato.

FREECITY.jpg

@ Eric Landel

Greyhawk, la Gemma delle Flanaess.

Una città ricca di opportunità, e una delle tue tante basi di operazioni. Non la più importante, ma di sicuro quella più duttile, e che non ti ha mai deluso.

La chiamano anche la Città Libera, e mai nome è più azzeccato. Oh, ha le sue regole, anche ferree, ma lascia spazio a tutti, un centro multi-culturale dal quale attingere, per i propri scopi.

E per una persona come te, una sicura fonte di informazioni e di lavoro.

Aestrella Shanfarel è una di queste persone, mandandoti, tra una cena galante e un'altra, a ricuperare alcune vecchie ed interessanti reliquie sperdute in tutta Oerth.

Una persona squisita, di indubbio fascino, la mezz’elfa è una cantante d’opera nel pieno della sua carriera, e la sua voce cristallina, per non parlare del suo sguardo magnetico, e della sua squisita silhouette, oppure del … err … comunque, dicevamo, una donna di notevoli doti, amante dell’arte e della bellezza, e con una passione, come te, per manufatti e antichità.

Stasera, la stavi per incontrare. Non eri mai riuscito a sedurla. Quando la conobbi per la prima volta, eri troppo intimidito, e lei troppo importante. Il vostro rapporto, poi, sebbene arricchito da una certa complicità, è sempre stato cosi naturale ed interessante da impedirti di tentare oltre. Il rischio di rovinare tutto era più che una semplice eventualità, ti conoscevi troppo bene.

Ciononostante, quando andavi da lei a cena, non potevi fare a meno di vestirti e presentarti con le tue migliori armi. E anche oggi, camminando per i quartieri alti, non sfiguravi, e al tuo strano, ma inebriante, profumo, alcune donne sorridevano di buon gusto.

Si, Greyhawk era una bellissima città. Se non esistesse, bisognerebbe inventarla!

Dopo quindi alcuni minuti, giungi finalmente alla villa della cantante.

Le inferiate sono aperte, ma sai che vigila, attento, Barsis, il capo della sicurezza.

C’è un gioco, tra lui e te, mai dichiarato, quando arrivi. Lui ti tiene d’occhio, nascosto nel giardino, e tu devi cercare di scovarlo.

Finora, hai sempre perso.

A volte ti chiedi se non stia semplicemente barrando, nascondendosi in un posto lontano dalla vista, ma sai quanto tiene alla sua padrona, e dubiti fortemente, vista la tua cronica mancanza di puntualità, che lasci incustodito l’entrata del giardino, sempre aperta quando arrivi, solo per un gioco.

Frustrante, ma bisogna lasciare ad ognuno i suoi piaceri. Di sicuro lui non riuscirebbe mai ad intrufolarsi nel letto di Aestr…

Sbatti il piede contro una pietra del sentiero per la tua inattenzione, lasciandoti scappare una rapida bestemmia.

Ti riprendi, controlli che sia tutto a posto, e bussi alla porta della villa …

[continua …]

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@ Eric:

La porta si apre, svelando Liana, il maggiordomo donna dell'artista.

"Ancora perso, messer Eric ?" chiede di un tono falsamente innocente.

Il tuo sguardo sembra bastarle, come risposta, e continua:

"Eppure il giardino è piuttosto piccolo per non trovare la strada.

Non si preoccupi, comunque, la guiderò personalmente al salotto. Non vorrei mai essere responsabile del suo ritardo, visto che Mylady la sta aspettando."

Liana ha sempre avuto un certo senso dell'umorismo ... strano.

Ciononostante, non deve piacere a te, e comunque, non è nemmeno il tuo tipo.

Arrivi rapidamente al salotto, con il tavolo ovale apparecchiato per due, rigorosamente secondo le buone maniere nobiliari, e cioè, con 5 metri tra i due coperti.

Sospiri.

Sarà un discorso serio d'affari, non c'è alcun dubbio.

"Ben arrivato!" ti accoglie calorosamente Aestrella, che fa la sua entrata nella stanza da una porta laterale.

"E in perfetto orario, come al solito."

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Eric fa un inchino esageratamente profondo, a metà tra lo scherzo e cortesia, con un largo sorriso sul volto.

«Lady Aestrella... è sempre un onore, e un piacere, essere un ospite di questa casa. Spero che tu lo sappia quanto me, dopo tutto questo tempo.» esordisce con fare allegro.

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@ Eric:

Aestrella sorride, raggiante.

"Non cambi mai, Eric, vero ?

Mi fa piacere, significa che posso sempre contare su di te."

Vedi che osserva innocentemente la tua reazione a queste parole, mentre ti invita a sederti.

Da Aestrella, il rito è sempre arrivare a metà pasto, prima di parlare di qualsiasi cosa.

Lei disse, un giorno, che anche la cucina era un arte, e quindi, andava rispettata con il silenzio e il palato almeno fino a quando i commensali non abbiano dedicato più di metà del loro tempo a tavola in rispettosa reverenza.

Bisognava ammettere che il cuoco di Aestrella era dotato, e che la cantante non si faceva mancare nulla.

(...)

Arrivati a metà pranzo, Aestrella prende parola.

"Eric, ho un lavoro per te.

E credimi, ti piacerà."

Sorridi. E' ormai un rito. Inizia sempre il discorso con le stesse due frasi. E ogni volta, tu le hai sempre risposto in modo diverso.

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@ Eric:

Vedi che gioca, un attimo, con la sua forchetta prima di posarla sul tavolo.

"Si tratta di un oggetto di inestimabile valore, Eric.

Farebbero a gara per averlo.

E pochi sanno che è qui, su Oerth."

Fa una pausa.

Pensi subito che tipo di libro potrà mai essere, ma l'oste fa crollare i tuoi sogni rapidamente.

"Non è un libro, Eric.

Ma un Corno.

Un oggetto musicale di ... certo potere.

Si chiama il Corno del Sacro Santuario."

Cerchi di rammentare qualcosa, su questo strano oggetto, ma nulla ti viene in mente.

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«Un Corno, eh?» mi appoggio un dito sul labbro superiore, coperto dai folti baffi. Sebbene deluso dal differente soggetto, la cosa mi incuriosisce ugualmente. Rimugino per qualche istante, quindi assumo di nuovo un espressione più serena

Poi...

«Interessante. Molto interessante. Gli strumenti musicali dotati di potere non sono certo comuni. O perlomeno, » aggiungo ripensando al mio stesso strumento « quelli dotati di potere tale da definirli inestimabili. Certo, sarebbe interessante saperne di più. Immagino che questo Corno del Sacro Santuario sia legato a un qualche Sacro Santuario...»

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@ Eric:

"Forse. La storia del Corno è molto oscura, e non ne so molto onestamente, ma ho chi la conosce.

Il Corno si trova in una landa lontana, a nord di Oerth.

Stavo pensando di mandarti sul posto, con un gruppo di avventurieri da farti da guardia del corpo ...

Ho organizzato un appuntamento con loro domani, alla Locanda del Drago Verde."

Di solito, Aestrella preferisce organizzare e pianificare con calma ogni dettaglio, quindi la formulazione della sua proposta ti stupisce.

Forse aveva già organizzato tutto, o forse c'è dell'altro, come un problema di ... tempi ... da affrontare.

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Alle parole di Aestrella inarco un sopracciglio, perplesso.

«Domani? Di già? Non amo nemmeno io perdere tempo, ma.. è un po' inusuale tutta questa fretta da parte tua. Comunque, se sei tu a chiederlo non mi tirerò indietro.»

Bevo un lungo sorso di vino, e cerco di stemperare il discorso, recuperando il sorriso.

«Chi sarebbero queste mie “guardie del corpo”? Gente in gamba immagino.»

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@ Eric:

Aestrella ti osserva, attentamente, prima di risponderti.

"Si. Almeno, lo spero.

Ho ricuperato gente che non fa troppe domande ma disposta ad accettare missioni se ben pagati.

Sono riuscita però a fare una certa scrematura, eliminando i pochi di buono e gli scarsi.

Sai, in questo momento, è piuttosto dura trovare mano d'opera valida ...

Molti eroi sono stati richiamati da quasi tutti i luoghi di potere. Molti hanno lasciato la città, e pochi sono tornati.

Quelli che sono tornati sono occupati, dice il clero. Quindi l'offerta era più limitata ; pochi hanno risposto al mio appello."

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«Capisco. Beh, mi fido del tuo giudizio, in questo caso. Considerami assoldato.»

fa una risatina ironica

«Devo iniziare a fare qualcosa, non posso essere adescato da te ogni volta in questo modo, mia Lady.... Non temere. Mi assicurerò che il tuo obbiettivo giunga nelle tue mani, come al solito. Mi manca solo il dettaglio più importante, poi potremo proseguire con la nostra piacevole serata: hai idea di dove si trovi esattamente il Corno?»

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@ Eric

"Perfetto." afferma. Si morde le labbra, prima di continuare:

"Non usarlo troppo, comunque. Ne andrebbe della tua salute.

Per questo mando te, Eric.

Sei il migliore che conosca, in questo campo. Se l'oggetto si può trovare con altri metodi, tu ci riuscirai."

Vedi che non prosegue oltre, forse aspettando di vedere se farai domande, o no, di approfondimento sull'argomento.

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Prendo il silenzio quasi come un invito. Fosse meno reticente, esiterei di più a farle domande.Ma la situazione è anomala, e la mia curiosità ha presto il sopravvento..

«Sempre lusinghiera. Ne faro a meno quanto più possibile. Erano le mie intenzioni, in fondo. Hai detto che avevi chi conosceva la stori del Corno: di chi si tratta? E, se posso chiederti, questo Corno tanto ambito... di CHE si tratta? Di solito non chiederei ua cosa del genere, ma, sai, mi stai davvero incuriosendo...»

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@ Elric:

"E' una reliquia appartenente a divinità della natura scomparse.

Un oggetto che, si narra, può fare muovere gli alberi e crescere le piante.

Non mi interessano, in realtà, i suoi poteri, ma il suo suono.

So però che ha passato gli ultimi secoli in un posto tetro, ed è proprio questa corruzione che l'oggetto che ti darò potrà ... annusare.

Non so quanto tempo abbiamo, prima che l'oggetto, libero, si disfì poco a poco di questa aura tenebrosa."

Beve un sorso di vino.

"La persona che sa del Corno, che incontrerete domani, non la conosco. Arriva in città appunto solo per quest'incontro, e ho dovuto smuovere molti dei miei contatti per ottenere il suo apporto in questa storia.

Domani sarà una sorpresa per me quanto per te. Comunque sia, saremo al sicuro alla locanda."

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Mi rilasso, pensando che ora la fretta di Aestrella acquista un senso, e all'idea che la mia curiosità verrà appagata.

«Sono davvero curioso di conoscerlo. E di trovare questo strumento.» commento.

Quindi, un lampo di dubbio attraversa la mia mente.

«Aspetta. “Libero”? L'ha già recuperato qualcuno?»

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@ Eric:

"Non lo so.

Intendevo dire che è probabile che le energie corruttrici sopra l'oggetto svaniscano in fretta, visto che non è più in quel luogo buio.

Infatti, ora è qui, a Oerth. Prima era in un altro mondo."

Pensosa, aggiunge.

"Non mi chiedere altro, non so molto sull'argomento, mi spiace."

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«Capisco.» Rifletto per qualche istante. Poi alzo le spalle.

«Oh, beh. Se è tutto, allora ci penseremo domani al lavoro. Direi che possiamo continuare questa deliziosa cena, nel frattempo. Non vorrei che i manicaretti che hai fatto preparare andassero sprecati, e questo ottimo vino ha bsogno di qualcosa che lo accompagni! E prima di ritirarci potremo chiaccherare per un po',se ti va, mia Lady.»

Nel frattempo, medito sul quel che mi è stato detto. Un altro mondo.... Assolutamente affascinante, per quanto non unico nel suo genere. Sono sempre più curioso di sentire la storia di quest'oggetto!

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@ Eric:

Aestrella sorride, annuendo.

Proseguite la discussione, parlando del più e del meno. Anche delle vostre ultime avventure.

La serata passa quindi tra le risate e sguardi complici.

Ma, come tutte le volte, il flirt rimane solo un gioco, accompagnato sempre da un ottima cena.

Ti ritiri finalmente, contento e avendo anche dimenticato questa storia.

Finché non crolli nel tuo letto, alla Locanda del Drago Verde, prenotata per l'occasione da Aestrella.

A questo punto, è proprio difficile non ricordarsi dell'incontro dell'indomani ... o vista l'ora, forse del giorno stesso.

[continua ...]

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