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[Dimensioni] Glennascaul (Cap 4)


mantis

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Inviato

*Bella questa sala, ma forse un pò spoglia... Passi? chi sarà? b'hè pochi secondi e lo scopriremo. chissà, magari potrebbe essere il menestrello accompagnato da messer Brugor... ma cosa ancora più importante: io sto seguendo Hurik, ma lui saprà dove bisogna andare?*

"Signori, sapete dove dobbiamo dirigerci per incontrare codesto messer Baltor?"

@Tutti

Spoiler:  
Dobbiamo interrompere finché il prode Jad-Na non torna? alla fin fine si tratterebbe di 20 giorni circa...

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Inviato

Alla domanda di Myrsus, Hurik risponde: <<Oltre ad essere un gran ficcanaso sei anche molto diffidente... In ogni caso non so dove stiamo andando, ma se lo scagnozzo del Barone ci ha indicato questa strada non abbiamo altra scelta. Credo che chi sta arrivando ci svelerà il mistero, però dai passi non mi sembra un uomo.>> Finite le parole si asciuga la fronte sudata, cosa strana visto che la temperatura è rigida. In effetti, a guardarlo bene non sembra stia al meglio.

Poco dopo da dietro l'angolo spunta una figura di donna di media statura, seguita da una guardia. Le sue fattezze sono armoniose anche se non troppo delicate. Dei lunghi capelli neri le scendo fino al seno coprendone le forme prosperose messe in luce dal decoltè. Uno stravagante abito bianco e marrone, ornato da pizzi sopraffini e che ricorda vagamente quelli indossati da Quan, ne evidenzia la stretta vita, allargandosi poi in una grande campana che nasconde le gambe.

Un prezioso pendente di pietra nera e lucida, abbinato a degli orecchini con il medesimo gioiello, risplende al pari degli occhi scuri e penetranti.

Avvicinandosi ai quattro ospiti gli mostra un sorriso compiaciuto, facendogli dimenticare, per un attimo, tutti i problemi che hanno avuto in questi ultimi giorni.

<<Benvenuti nel castello del Barone Malatete.>> dice con fare signorile e fermo. <<Sono madame Secrane e faccio le veci del Barone.>> Continua porgendogli la mano, adornata di uno sfolgorante rubino, per baciarla.

Spoiler:  

@tutti: continuiamo a giocare visto che tanto Flann è impegnato con Brugor e il suo PG ora non è nella scena.

Inviato

L'estralo segue i compagni all'interno del palazzo osservando le vestigia della ricchezza del palazzo e quasi dimenticando la pericolosa situazione in cui si trova la sua memoria torna a tempi lontani *A pensâ che cjase me iere plui biele di cheste e cumò al è dut a remengo.. ma no podevi lassâ jessi malandret!* Quando sente i passi in lontananza i suoi pensieri si tornano improvvisamente nel presente, lasciandolo disorientato qualche secondo, sufficiente perché la dama e la sua guardia arrivino nella stanza.

Alla vista della dama Quan rimane qualche attimo a scrutarne le fattezze, incuriosito particolarmente dall'abito *Ch'al sedi propite de me tiare? I vistîts somearesin, ma je? No si disares masse.. Ch'al vedi dai leams con l'Estralie?*. L'estralo osserva di nuovo rapidamente la dama e la sua guardia poi i suoi compagni *Ce fâ cumò? Ch'al sedi prudent discuviargisi? e se mi discuviargin lôr?*

Dopo qualche attimo di esitazione si avvicina alla dama e mentre si china per baciarle la mano le dice "Mandi Siore, il mio nome è Atul e sono una delle guardie del corpo di Sior Mizar."

Inviato

Daenyon fece un inchino e si presentò alla dama....Mylady il mio nome Daenyon del casato Adenfor e sono onorato di fare la vostra conoscenza...perdoni il mio stupore ma ci era stato riferito che avremmo incontrato messer Baltor e quindi non eravamo pronti ad essere accolti dalla vostra belezza....comunque ammetto che sono piacevolmente contento di poter conferire con voi portavoce ufficiale del Barone Malatete! Daenyon esegue un baciamano delicato nei confronti della dama e poi rialza il capo aspettando una risposta da parte della donzella!

Brugor ci dice di venire qui a parlare con messer Baltor....poi si ferma a parlare con Flann...ed adesso compare codesta fanciulla di cui non sappiamo nulla salvo che è il portavoce ufficiale del barone! Uhm..mi chiedo se fosse la stessa donna della carrozza!

Inviato

Anche Hurik, senza troppe smancerie, col suo fare antipatico, fa un inchino alla dama sfiorando le sue labbra sulla mano delicata. La donna ha un momento di esitazione, come se volesse ritrarre la mano, turbata dal contatto, ma poi lascia stare.

<<Il mio nome è Hurik, milady e sono il fratello di Daenyon da parte di padre. Onorato.>> dice Hurik.

Poi, la donna, col suo fare deliziosamente aristocratico, si rivolge a Quan nella sua lingua: <<Benvenuto Atul, noto con piacere che condividiamo la medesima origine estrala. Queste terre sono difficili da capire per noi, e così loro mal comprendono le nostre usanze.>>

Infine volge lo sguardo verso Myrsus, in attesa di una sua presentazione.

Spoiler:  

@Quan: se vuoi puoi tradurre quello che ho scritto in lingua "estrala". :-)

Inviato

Lo studioso, con un gentile sorriso si avvicina alla dama, e con un cortese inchino ed un baciamano, si presenta: "Che il giorno le sia lieto, e che la Luce le possa donare pace e prosperità in questi tempi bui, splendida fanciulla.

E che la luce di Luminens possa benedire e proteggere codesto castello ed i suoi abitanti.

Il mio nome è Myrsus Mironii, scriba e studioso al servizio di Sir Mizar della Casata dei Da Polentia.

Perdoni la mia maleducazione, nell'aver atteso di porgerle il mio saluto, ma mi stavo giusto chiedendo il motivo per cui una giovane e sì bella Dama di lontane terre, sia giunta in codesti territori, ad allietarli con la sua presenza... ed altresì mi rammarico di non conoscere le usanze Estrale per simili momenti, per cui se riterrà offensive le nostre parole, umilmente le chiedo di avvisarci e di perdonarci, e di spiegarci in cosa abbiamo commesso l'errore in modo da non più ripeterlo, perché l'ignoranza può essere perdonata... ma non altresì la maleducazione.

non lo crede anche lei o nobile Dama?"

@mantis

Spoiler:  
scusa il ritardo nella risposta.

le prime due frasi di Myrsus, potrebbero essere una benedizione di rito fra nobili o persone di una certa levatura sociale. (se non ti piace, o pensi che non vada bene, myrsus non lo ha detto. ;-) )

Inviato

Alle parole di Myrsus la dama fa un cenno di assenso con la testa, poi dice: <<Sia benvenuto chi loda il nostro Dio. Le sue parole onorano la professione che svolge. In questi tempi bui persone come la sua sono di grande aiuto a tutta l'umanità. La divulgazione delle conoscenze è la base su cui fondare un paese moderno.

Io, come voi, sono ospite del Barone, le nostre due casate sono amiche da lungo tempo. Sua signoria ha acconsentito di ospitarmi qualche giorno, prima di riprendere il mio viaggio.

Ma ditemi di voi, so che avete fatto un lungo viaggio per consegnare del materiale preziono al sua signoria. Avete incontrato difficoltà?>>

Mentre la donna parla i quattro non possono fare a meno di notare la sua sensualità nell'esprimersi. Parla con saggezza e fermezza e i suoi modi oltrepassano di gran lunga la sua apparente giovane età.

Inviato

L'estralo osserva la dama con attenzione ed un celato sospetto *Je dal ciert une nobile, o scugi stâ atent di no pandi ce ch'al è sucedût cun chel boe! Par di plui si je convertide a Luminens...* quindi risponde nella sua lingua natale, lasciando trasparire l'accento delle regioni più meridionali "Siore, al è biel čhatâ une de Estralie di chestis bandis! Siore, al à pardabon reson, la int di chestis bandis no rive a capî i nestris ûs; tros di lôr resonin come ch'al fosin dučh come lôr."

@tutti

Spoiler:  
Scusate ma ultimamente sono in giro per lavoro e spesso posso collegarmi solo la sera...

Come avevo già detto tempo fa, se serve una traduzione delle parole di Quan chiedete pure ;-)

Inviato

Vedendo un po' di reticenza da parte degli ospiti la dama dice con un sorriso: <<Su signori, non siate timidi. Raccontatemi del vostro viaggio. Ad una donna come me piace sentire le avventure di cinque uomini come voi, così diversi per cultura ed etnia...>>

Inviato

Spoiler:  
PLIN PLON! Si avvisano i signori giocatori che il menestrello Flann è di nuovo presente. PLIN PLON!

Eccomi di ritorno, scusate ancora la lunga assenza. Mantis, mp in arrivo per te!

Inviato

Daenyon prende la parola e cortesemente si rivolge alla fanciulla...

Il nostro viaggio è stato piuttosto lungo....personalmente ho viaggiato da solo per un po di tempo per poi riunirmi a mio fratello Hurik...motivi di sicurezza mi hanno imposto di muovermi singolarmente...so che è alquanto insolito ma è anche vero che nessuno penserebbe mai che un nobile oserebbe fare un viaggio dalle terre di Vystaria da solo. Questo sistema mi ha permesso quindi di tener celata la mia identità ed il mio rango sociale permettondomi di non attirare sguardi languidi di brigati e malfattori. Poi ho raggiunto mio fratello e siamo arrivati in questa cittadina qui abbiamo cercato di recarci subito al cospetto del Barone ma siamo stati trattenuti senza alcuna ragione dagli inquisitori e dalle milizie notturne...il tutto poco prima di giungere qui al castello...onestamente sono sorpreso che gli inquisitori potessero avere una tale arroganza ed influenza da voler scavalcare l'autorità del casato dei Malatete

Inviato

La dama ascolta con attenzione le parole di Daenyon, posando il suo sguardo sensuale e misterioso sui membri del gruppo.

Dopo averlo udito dice: <<La sua è una storia molto interessante ed è una persona impavida. Riguardo agli inquisitori purtroppo la loro arroganza è sempre crescente. Ma la loro autorità glie lo permette, quindi dobbiamo tristemente sottostare alla loro volontà. Lo stesso Barone deve stare attento a come muoversi nei loro confronti, ma fino ad ora ha saputo, per quel che ne so, domarli bene.>>

Poi la signora fa una breve pausa: <<Questo stato, purtroppo, è sotto una forte teocrazia, ed anche se tutti riconoscono la santità di nostro signore Luminens, che con la sua potenza ha salvato questo mondo dalle tenebre e dal male, il potere dei teocrati sta diventando persino superiore a quello dei sovrani.>> dice con un'enfasi quasi rabbiosa.

Poi continua: <<Perdonate la mia irruenza, ma questo è un tema che mi sta molto a cuore. Tornando a voi, però non capisco che tipo di problemi avete avuto con gli abitanti di Aragrad e il perchè della loro ostinatezza nei vostri confronti. Capisco la loro innata diffidenza, ma volervi imprigionare senza un motivo ben preciso mi sembra strano. Forse li avete offesi in qualche modo?>>

Inviato

Lo scriba sembra pensare alcuni secondi, e poi rivolgendosi alla dama con cortesia e rammarico nella voce: <<purtroppo giovane Dama, in questi tempi oscuri basta essere dei semplici stranieri in un luogo per essere incolpati di tutto ciò che avviene nelle vicinanze, senza neanche più sincerarsi se l'autore o gli autori di tali fatti siano effettivamente i suddetti stranieri, e gli Inquisitori ben felici di poter far vedere al popolo che stanno 'agendo', hanno addiritura 'preso sotto la loro custodia' messer Mizar, solo perché andato a lamentarsi di non sò quale fatto, ed ora eccoci qui, per chiedere al barone di intercedere presso i Servi di Luminens per l'incresciosa situazione in cui ora si trova un nobile di questo regno.>>

Inviato

<<Messer Mizar? Ditemi chi è costui?>> Chiede ingenuamente la signora.

Intanto un uomo, una guardia che arriva dallo stesso corridoio da cui è arrivata la dama, le si avvicina e, chiedendo il permesso, le sussurra qualcosa nell'orecchio.

Nello stesso momento dei passi dietro di voi annunciano l'arrivo di Flann.

Finito di ascoltare l'uomo, la dama lo guarda entrare incuriosita...

Inviato

*Ma guarda. La Regina in persona? E mai ci fu stanza più adatta all'incontro...*

Così riflette il menestrello, mentre con disinvoltura posa un ginocchio sul pavimento a scacchi e piega il busto in un inchino all'indirizzo della dama.

"Mia signora, i miei omaggi alla tua bellezza. Miei signori, perdonate il ritardo."

Inviato

Daenyon si rivolge al menestrello....Cominciavo a preoccuparmi di questo tuo ritardo...ci sono stati problemi? Spero di no...amico mio la tua presenza e le tue storie sono una delle poche cose che ancora rallegrano il nostro viaggio. Oh perdonatemi mylady costui è la nostra fidata guida nonche cantastorie di eccezionale talento...Flann!....Prego amico mio rendi omaggio la qui presente dama con uno dei tuoi avvincenti racconti...sono certo che lo apprezzerà moltissimo!

Inviato

<<Benvenuto nel castello dei Malatete. Come dicevo ai suoi amici, faccio io da ospite fino a che non arriverà il Barone. Un menestrello? Ma è straordinario! Non vedo l'ora di sentire la sua musica rallegrare questo posto. Ne ha proprio bisogno.

Questi uomini mi stavano raccontando le loro imprese, sono sicura che dalla bocca di un cantastorie tutto apparirà più epico e leggendario. Non è vero?>> Dice lady Secrane entusiasta.

Inviato

"Se così desideri, mia signora, così sarà dunque. Ma dovrai essere indulgente con me se la storia che racconterò non ti sembrerà nè epica nè leggendaria! Forse, potresti perfino preferire ai miei resoconti allegre canzoni o poesie. In ogni caso, ecco qui ciò che richiedi."

Così il menestrello si inchina all'indirizzo della dama ed inizia il racconto, sottolineando le parole con gesti teatrali.

"La mia storia comincia in un'affollata locanda di Lumismia, dov'ero intento come al solito a procacciarmi il desco rimando e declamando strofe al suono della mia viella. Tra una canzone un boccale di birra schiumosa, mi ritrovai a far la conoscenza di messer Elevaperon, un ricco mercante della città che per affari intendeva recarsi a Daverlana.

Avendo apprezzato la mia esibizione e venendo a sapere delle mie origini silvane, finì per propormi di accompagnarlo come guida ed intrattenitore del viaggio. Come di certo saprai, mia signora, la strada che da Lumismia arriva nelle verdi terre del Silvallis si snoda tra antiche e cupe foreste; popolate a tratti da mostri terribili (si dice), ma soprattutto frequentata da briganti e fuorilegge. Per di più, la sua scorta era composta solo da due mercenari, peraltro gentaglia senza morale che fin da subito mi fecero una pessima impressione. Ma il soldo offerto era invitante, e dunque alla fine accettai il viaggio, ignorando i miei timori."

"Non ti tedierò, creatura delicata qual sei, con i rozzi particolari sul viaggio insieme ai due soldatacci. Accennerò solo al fatto che essi ci abbandonarono dopo poche leghe, già troppo ubriachi per proseguire; e potemmo dirci fortunati che non fossero saldi sulle gambe, o ci avrebbero di certo rapinati. Nonostante le mie insistenze, messer Elevaperon decise di proseguire lo stesso; ed io non ebbi il cuore di abbandonarlo a mia volta, che provavo simpatia per quell'uomo rubizzo e dalla risata facile e allegra.

Fu così che arrivammo, soli ed indifesi, a doverci accampare per la notte in un tratto di foresta a pochi giorni di marcia da qui; complice un ferro perduto da un cavallo, che ci fece rallentare non poco. Accendemmo un fuoco, per allontanare le fiere; io intonai qualche canto; finchè venne il momento di dormire."

"Passò la notte e venne l'alba. Mi svegliai di soprassalto, forse per un rumore, forse un brutto sogno; intanto messer Elevaperon dormiva della grossa, russando talmente forte da far smettere di cantare gli uccelli. Impossibilitato a riprendere il sonno ed ancora intontito dal brusco risveglio decisi di allontanarmi un poco, per motivi che la decenza mi impone di tacere di fronte ad una signora.

Mi apprestavo dunque a dare nutrimento alle verdi foglie di un cespuglio, quando d'improvviso si parò al mio cospetto un brigante armato di spada ed accompagnato da un lupo enorme, una belva spaventosa come mai ne ho viste di uguali. La fiera mi aggredì con tale rapidità che io non feci in tempo neppure a tentare la fuga; le sue fauci si strinsero sul mio braccio lacerandomi le carni" e così dicendo Flann mostra al suo pubblico la ferita al braccio in via di guarigione "con tale forza che io svenni dal dolore."

"Quando mi risvegliai, ero in una pozza del mio stesso sangue, il braccio senza vita. Tentando di ignorare il dolore mi trascinai verso l'accampamento, e lì ritrovai il signor Elevaperon. Ma non fu lieto il ritrovarlo, chè quei maledetti lo avevano impiccato ad un albero e lasciato lì ai corvi, fuggendo via con il suo denaro." il menestrello per qualche secondo tace, la testa china, sul volto una smorfia che sembra di genuino dolore. "Non ricordo bene come riusciì a liberarlo, e poi a trascinarlo fino al carro. So solo che venni ritrovato, svenuto e febbricitante, da quattro viandanti che per caso passavano di lì e che mi salvarono dalla morte curandomi e prendendomi con loro. Tre di essi sono qui di fronte a te, mia signora." E con un inchino, Flann indica Hurik, Myrsus e Quann. "Il quarto è messer Mizar DeBernarde, della nobile schiatta dei Dapolentia, loro patrono ed amico; ora, ahimè, imprigionato nelle prigioni dell'inquisizione."

Ciò detto, il silvano tace, gli occhi rivolti al pavimento.

*Non male guitto, le sai ancora raccontar bene le balle.*

Inviato

Rapita dal racconto del menestrello, la dama sembra quasi commuoversi alle sue parole. <<Che storia triste e commovente e che magnifico racconto. Proprio una brutta avventura. Ma si rallegri messer Flann, perchè ora sono sicura che il Barone si adopererà per il vostro compagno imprigionato... Così i vostri destini si sono incrociati nelle terre di Itruria, mentre voi avete fatto un ben più lungo viaggio per portare le casse dall'oriente fino a qui, chissà quante storie avrete da raccontarmi.>> dice rivolgendosi algi altri quattro.

<<Ma lo potrete fare più tardi! Ora vorrei darvi la giusta e meritata ospitalità, facendovi fermare qui al castello, se lo desiderate ovviamente. Credo che abbiate bisogno di un giusto ristoro dopo la fatica fatta. Quindi, se pensate che sia cosa gradita, vi farò strada.>> Conclude con un sorriso

Inviato

"Grazie per le vostre parole gentili, mia signora. Naturalmente, accettiamo con gratitudine l'ospitalità del Barone e la vostra."

*Tutto molto bello, già. Entriamo dunque col sorriso sulle labbra in questa gabbia dorata. Brugor, Baltor, questa dama... e da qualche parte, il Barone... ammesso che sia ancora lui il vero padrone del castello. Lo scopriremo.*

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