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[ D&D 3.5 - Kiven] [Una nuova vita]


Kiven

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Il momento era arrivato. Nonostante ci avesse pensato tutta la notte e tutta la mattina improvvisamente Aleksi sentì un vuoto nel cervello? Cos'avrebbe chiesto per non sembrare irriverente? E come avrebbe potuto rispondere il capo delle guardie a delle domande su un presunto tradimento?

No... doveva giocarsela molto ma molto bene. Respirò a fondo per riprendere la calma e bussò, aspettando di ricevere risposta...

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Hasik dopo pochi minuti raggiunge il luogo indicato. E' una piccola e modesta casetta, situata su una piccola collina. La porta è chiusa e non si vede nulla all'interno di essa. E' arrivato oramai a pochi metri dalla porta e non vede nulla nè sente nulla di strano.

Vaan dunque raggiunge l'armeria, e l'uomo sospira appena affermando.

Bene..ecco a te.

Afferma mentre consegna lo spadone al ragazzo, con un mezzo sorrisetto.

Forza. Vediamo che sai fare.

Annuisce mentre con un colpo di testa indica un manichino lì vicino, adibito per l'allenamento.

Serof cerca qualcuno con cui parlare e ricevere informazioni, ma piuttosto con scarso successo. Sembra che nessuno voglia parlare più dell'accaduto, riesce solo a capire quanto astio oramai c'è nel popolo nei confronti delle guardie cittadine.

Aleksi dunque è di fronte all'ufficio del Comandante delle Guardie che dall'interno afferma.

Prego, entrate..

Una volta all'interno di esso, il ragazzo, può vedere come sia un normalissimo ufficio, piuttosto umile. Non nota nulla di valore e anche la grandezza è davvero modesta. Il capitano delle guardie è un ragazzo piuttosto giovane, sembra avere a malapena trenta anni, ed è seduto sulla sua sedia mostrando un sorriso tranquillo indicando la sedia davanti a lui.

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Il momento era finalmente giunto. Aleksi fece un cenno di ringraziamento con la testa, mostrandosi umile e beneducato, e chiuse la porta dietro di sé, andando a sedersi dove il capitano gli aveva indicato, non prima di aver stretto la mano a Retor.

Capitano... vi ringrazio di avermi accolto...

Fino ad un momento prima si sentiva confuso ed agitato ma quando iniziò a parlare, come al solito, le parole sembrarono uscirgli da sole e tutta quella tensione e quella confusione svanirono toalmente, lasciando la sua mente lucida come un diamante.

Un lieve sorriso sul volto fu l'unica minuscola prova di questa sicurezza che improvvisamente esplose nel suo cuore.

Vi chiedo perdono per l'orario ma oggi devo lavorare... sono alla Locanda del Girllo impagliato... non vi ho visto tante, dovreste venire a trovarci un po' più spesso. Non si sa mai che venendo spesso qualche giro lo offra la casa...

Sorrise allegro al capitano. Un lieve filo di rabbonimento mascherato da semplice constatazione. Era quello che aveva imparato da bambino...

Ma bando alle ciance... in realtà sono venuto a chiederle informazioni sui recenti attacchi dei goblin. Sa, in taverna si sente parlare molta gente, e sembra che i Goblin siano asserragliati alla torre diroccata.

si strinse nelle spalle mostrando sul volto una sincera ed allegra innocenza d'intenti.

La gente si chiede perché non state facendo nulla, perché non li cacciate o qualcosa di simile capite? Ora... io so che sicuramente un motivo molto valido c'è... però faccio fatica a cercare di spegnere queste voci capite?

si strinse nelle spalle nuovamente, allargando le braccia per indicare come a lui non interessasse particolarmente ma che gli dispiaceva non poter fare niente.

Vedete... se trovassi un modo per migliorare le cose... non saprei... ecco! Se sapessi qualcosa per esempio sarebbe molto più facile per me tutto lì, capite?

Sorrise lasciando in sospeso il discorso. Lui non avrebbe fatto domande, doveva far si che fosse l'altro a rivelargli le cose che voleva sapere, di sua spontanea volontà.

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Ho deciso che questa me la provo in tutto e per tutto^^ Voglio divertirmi XD Faccio una prova di Diplomazia per rendermelo amico, di Ottenere Informazioni per sapere tutto il possibile ed una di raggirare per non mostrare la mia vera curiosità. Ed ogni turno di dialogo (finché potrò ovviamenteXD) continuerò a fare queste prove per scoprire sempre di più XD

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Arrivato in vista della casetta rallenta il passo ed inizia a studiare la zona.

Inizia a risalire la collinetta ed una lieve ansia si fa sentire non sapendo a cosa stia andando incontro.

Una volta raggiunta la porta solleva il pugno, fa un paio di respiri e poi tira sul legno un paio di colpetti.

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Vaan mena un fendente in direzione del manichino, cercando di concentarsi il più possibile. Purtroppo lo manca clamorosamente, fendendo l'aria.

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Tiro per colpire = 3+1 = 4

Eeeeh ragazzo! Ne hai di strada da fare! Continua ad allenarti, mi raccomando. All'ora di pranzo dovrai recarti a mensa, e ogni pomeriggio ci saranno gli addestramenti per le reclute.

Aleksi inizia subito a parlare con Retor.

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Puoi utilizzare soltanto un'abilità per round. Ho iniziato con diplomazia, ogni volta che posti scrivimi tu che abilità usi e il bonus che hai con quella abilità. Ti ricordo che non scrivo mai se le abilità hanno successo o no.

Quest'ultimo ascolta con attenzione le sue parole dunque sospira appena replicando.

La faccenda è molto delicata purtroppo. Non è così facile..

Vi posso dire soltanto che ho mandato due uomini due settimane fa, nella torre diroccata, due dei miei uomini migliori. Non sono più tornati.

Lascia qualche secondo di pausa per poi continuare a parlare.

E come se non bastasse il sindaco continua a fare pressioni per toglierci altri fondi, ma io sto cercando di resistere in tutti i modi, sono anche pronto a fabbricare le armi da solo o andare io stesso a fare le ronde.

Afferma il comandante. Da come parla sembra sincero.

Hasik bussa finalmente alla porta della casetta. Una voce dall'interno gli dice di entrare perchè la porta è aperta. Una volta all'interno Hasik guardandosi attorno nota che è effettivamente quella la casa che stava cercando. Non per qualcosa in particolare, piuttosto per l'ambiente attorno a lui che ha qualcosa di magico. Un uomo, basso e anziano gli viene incontro a passo lento e lo guarda con fare interrogativo.

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Allora la storia che il sindaco voleva mettere i bastoni tra le ruote alle guardie era vera?

Aleksi si appoggiò allo schienale, aggrottando le sopracciglia come se fosse stupito dalla cosa.

Il sindaco vuole togliervi fondi? E perché mai se posso azzardarmi a chiedere?

Lui aveva le sue ipotesi ma ora era in cerca di conferme...

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Provo con Raccogliere Informazioni^^

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Hasik è leggermente agitato, non tanto da darlo a vedere, ma abbastanza per dimenticarsi ogni forma di buone maniere.

Sono qui per l'annuncio. dice tutto d'un fiato, poi allunga il braccio porgendo il foglietto stropicciato.

Vorrei diventare il suo apprendista.

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tiro una prova di diplomazia, mod +0
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Vaan dunque continua ad allenarsi per molto tempo quando una ragazza gli si avvicina con fare calmo osservandolo.

Tu devi essere nuovo..

Afferma ridacchiando appena. Ha una falce in mano, e sembra molto giovane. Ha dei lunghi capelli biondi che scivolano lungo la schiena, con un sorrisetto divertito osserva Vaan in attesa di una sua reazione.

Aleksi è ancora seduto di fronte al Comandante che scrolla le spalle e sorride appena replicando:

Beh..la motivazione ufficiale è che il bilancio del villaggio sta andando in rosso, e potrebbe essere anche vero considerata la pessima amministrazione delle risorse..

Spiega calmo, continuando ad osservare il ragazzo.

L'uomo osserva Hasik da capo a piedi e poi si stringe nelle spalle.

Perchè?

Domanda soltanto, mentre la sua espressione si fa più curiosa, e continuando ad osservare Hasik si siede su una sedia.

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Hasik risponde di getto, senza neanche pensare. Quelle parole, la veloce storia della sua vita, erano da anni rinchiuse nel suo petto, pronte a scoppiare.

Perchè da sempre mi è stato detto ciò che non potevo fare, da sempre ho vissuto prigioniero di regole e pareti, rinchiuso in una cella di obblighi ed etichette che giorno dopo giorno mi soffocava sempre più.

Perchè mi è stato insegnato solo a piegarmi ed obbedire.

Perchè mi è stato insegnato a non pensare.

Ma questa lezione non l'ho mai imparata e so che c'è molto che posso fare oltre ad annuire obbediente in silenzio.

Perchè voglio trovare la mia strada.

Perchè voglio tornare a vivere.

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Il giovane locandiere si sporse in avanti alle parole dell'ufficiale.

La motivazione ufficiale dite?

Sorrise e strizzò l'occhio al comandante, come se fossero vecchi amici e lui fosse solo un nessuno, cosa che in effetti era, con cui sfogarsi.

E quella non ufficiale? Cosa ne pensate voi?

Spoiler:  
Diplomazia XD

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Il mago osserva Hasik con fare parecchio disinteressato. Dopo aver atteso qualche secondo prima di rispondere replica calmo.

Sapete..l'ultima persona che cercato di diventare mago, il mio ultimo apprendista, è morto.

Lo afferma con una tale calma serafica, piuttosto sinistra e per nulla rassicurante.

Guarda Aleksi con fare contrariato per poi replicare.

Vi ho già detto troppo per i miei gusti. E poi perchè volete sapere tutte queste cose che non vi riguardano?

Risponde secco, continuando a guardarlo con fare al limite del minaccioso.

La ragazza sorride a Vaan affermando:

Mmm..abbastanza da sapere che questo è il vostro primo giorno. In ogni caso piacere di conoscervi, il mio nome è Rania e sono una recluta, proprio come voi.

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Hasik deglutisce, il discorsetto gli è già costato una fatica immane, ed ora questa è la ciliegina sulla torta.

Ha la schiena zuppa di sudore ed è diventato leggermente pallido, in pratica è terrorizzato, ma resta immobile, i pugni serrati leggermente lontani dal corpo.

Resta in silenzio a fissare l'anziano mago, gli occhi che trasmettono tutta la sua determinazione.

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Aleksi allargò le mani repentinamente, come segno di scusa e del fatto che veniva in pace.

Hey hey hey... chiedo scusa, non volevo sembrare inopportuno o ficcanaso...

Sorrise quindi al capo delle guardie, il suo miglior sorriso, quello del ragazzino innocente.

Sono semplicemente curioso ed un po' spaventato per il paese signore! Ieri mi trovavo in piazza quando i goblin hanno attaccato ed ho rischiato la mia pelle anch'io...

Scoppiò quindi a ridere, come a voler significare che non era affatto un problema, lui era un buon cittadino e per il suo paese avrebbe rischiato volentieri.

E poi come le ho detto io credo fermamente nel lavoro delle guardie... è che in locanda sento solo pareri contrari...

Voleva di più... voleva sapere di più...

Spoiler:  
Ritento Diplomazia per cercare di rendermelo nuovamente amichevole^^

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Il mago dunque, distende la sua espressione in un sorriso e afferma calmo in direzione di Hasik:

Bene ragazzo. Se proprio vuoi diventare mio apprendista, puoi iniziare subito con il primo lavoretto..

Detto ciò si alza e si dirige verso una camera dell'abitazione. Dopo qualche secondo torna con un foglio in mano e lo porge ad Hasik.

Ecco. Questi sono gli ingredienti di cui necessito per creare una pozione di mia invenzione, vorrei che tu li prendessi per me. Purtroppo sono piuttosto vecchio e non posso più fare questo tipo di cose.

La ragazza dunque replica a Vaan:

Secondo te cosa mi porta? Voglio difendere il mio villaggio da quei goblin schifosi, e visto che me la cavo con le armi..

Lascia cadere la frase in sospeso per poi sorridere furbescamente.

Ti va un incontro? Ovviamente colpiremo di piatto e non ci feriremo..al massimo qualche contusione..per te, ovviamente.

Ridacchia divertita.

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// Cerca di descrivere meglio.

Il Comandante delle guardie continua ad ascoltare Aleksi con attenzione e annuire alle sue parole:

Lo capisco che vi sta a cuore la salvaguardia del villaggio e vi prometto che farò di tutto per proteggerlo perchè è anche il mio, appunto. Però davvero, vi dò un consiglio da amico, non immischiatevi in questa faccenda, perchè temo sia più grande di tutti noi.

Sospira greve, mentre continua a guardarlo.

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Certo, farò il prima possibile. risponde Hasik annuendo convinto. Poi prende la lista e la scorre velocemente, senza leggerla davvero. La piega due volte e la ripone in tasca.

Si volta ed apre la porta, di spalle sull'uscio quasi sussurra Grazie. poi, senza aspettare una risposta, fa un altro passo ed esce dalla casa del mago, chiudendo la porta dietro di se.

S'incammina giù per il pendio della collina, circa a metà recupera il foglio con gli ingredienti e questa volta lo legge attentamente.

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