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[Pathfinder] Risalire Dal Baratro


Irrlicht

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Le ferite su quei corpi erano terribili da vedere. Non si trattava del lavoro pulito tipico degli assassini ma sembrava quasi il lavoro di una bestia impazzita, una furiosa lotta combattuta con zanne ed artigli. Ma com'era possibile? C'era qualcosa di sbagliato in tutto ciò, qualcosa che non gli tornava, oltre al perché si trovasse lui stesso in quel momento in vita.

Senza dire niente, vedendo che ormai tutti erano armati, si chinò a prendere la mazza, trovandola un'arma molto più consona al suo stile, sicuro che avrebbe potuto sfruttarla meglio di quella lancia, e strappò, senza troppo sforzo visto come erano ridotti i corpi, una delle armatura di cuoio indossandola.

Sempre in silenzio strappò alcuni lembi dei sai, tagliandoli con il pugnale, e si fabbricò una cintura improvvisata che si legò in vita alla quale assicurò sia la mazza che il pugnale da mischia. Con un altro lembo creò un sostegno per la lancia che si legò dietro la schiena. Certo, non era una buona arma, ma era pur sempre un possibile aiuto.

Quando si rialzò osservò i propri compagni e la sua attenzione cadde su Padre Al. Lentamente gli si avvicinò.

tutto bene? gli chiese a bassa voce. Anche se non li conosceva affatto doveva sforzarsi dei fidarsi di questa gente se voleva sopravvivere...

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Visto che i compagni erano impegnati ancora in controlli, Padre Al diede uno sguardo ancora a quelle mura che evocavano nella sua mente immagini....i suoi occhi che dapprima erano rapiti ora vagavano oltre il sangue, oltre il muro, oltre ogni limite percettivo....brividi di aggressivita vibravano per tutto il suo corpo facendogli addirittura fare degli scatti improvvisi, come fossero tic, brevi ma intensi come se volessero emulare anche se in minima parte, un azione, forse violenta visto lo sguardo aggressivo....

....in quell'istante nota le dita della mano sinistra, ancora colme di quel sangue che aveva tirato via dal muro, molto vicine alle sue labbra....quasi tentato di avvicinarle ancora di più, fermato in parte da sensazioni di peccatore, ma evidentemente non sufficienti a contrastare le miriadi di sensazioni che gli cavalcavano i sensi in quell'istante....e le dita erano ancora più vicine....sempre di più....ancora un pò....

....quando ad un certo punto giunge al suo lato Azhael che gli chiese se andasse tutto bene....

Padre Al si fermò un istante, un secondo, allontanò le dita di qualche centimetro dalla bocca, quasi non volendo, le portò al naso....le annusò riempendosi i polmoni di quell'odore....e con le dita ancora vicino al naso, gira la testa in scorcio e guardando Azhael con la coda dell'occhio, gli rispose con quello stesso sguardo aggressivo e con voce tranquilla, lenta ma minacciosa....A me tutto bene, e a te?....

Quella frase gli diede un ultimo brivido, talmente forte che a quel punto scosse la testa con fare di risveglio, il suo sguardo e la sua voce cambiarono del tutto come se fosse appena uscito da una trance....cioè, scusa, volevo dire, a me tutto bene, e tu? Trovato nulla di interessante qui?....abbassando la mano con le dita insanguinate, grattandosi la testa con l'altra mano, con sorriso imbarazzato e ricordando che era stato tutto il tempo "assente"....

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fino ad ora ero rimasto in disparte, aspettando che tutti avessero finito i loro preparativi, ma alla domanda di krazc non potei resistere, ed in un attimo ero già pronto a dargli una risposta

per me possiamo tranquillamente proseguire sulla nostra strada

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Krazc

Spoiler:  

Come Eristin poco prima, neanche tu odi nulla. Guardando dal buco della serratura, però, i tuoi occhi di mezz'orco ti consentono di vedere che al di là della porta c'è un muro poco distante. La piccola fessura non ti consente di vedere altro.

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"Andiamo!" disse Eristin.

Si diresse verso la porta chiusa con il mazzafrusto stretto fra le mani. Appena fu dinanzi alla porta, cercò ancora una volta di ascoltare eventuali rumori al suo interno. Non sapeva se aprirla o no. Avrebbero potuto incontrare altri nemici? Forse era un agguato o una trappola?

Si girò verso i suoi compagni cercando approvazione riguardo l'aprire quella porta.

"Entriamo?"

@GM

Spoiler:  
Prova di Percezione +2 per ascoltare altri rumori.
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Azhael guardò con attenzione il compagno. C'era qualcosa di strano in lui, qualcosa che finora non era ancora apparso. Perché aveva toccato il sangue e se lo era portato così vicino al volto? Inarcò un sopracciglio osservandolo prima di rispondere.

Bene mi sembra un esagerazione... non sappiamo dove ci troviamo, non siamo nelle condizioni di combattere e qui attorno sta girando qualcosa di evidentemente troppo potente per noi... rispose quasi con un sospiro.

Dovremo tenere gli occhi aperti...

Ed a quanto pare dovrò tenerli aperti anch'io per controllarti...

Si voltò quindi verso gli altri.

Se nessuno ha altre cose da fare direi che è inutile fermarci qui...

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In assenza d'altri rumori, vi decidete a tentar d'aprire la porta, solo per accorgervi del fatto che è chiusa a chiave.

Ardeal prova ad usare l'anello con quattro chiavi trovato in precedenza, e alla seconda chiave tentata la serratura scatta.

Aprite con cautela, e scoprite che oltre la porta c'è un buio stanzino abbastanza piccolo. Su ognuno dei due fianchi di esso, un'ulteriore porta. Entrambe queste ultime sono chiuse.

Spoiler:  

Chiuse in senso visivo, intendo. Per sapere se sono anche chiuse a chiave dovete provare.

Per evitare confusione vi ricordo che nella stanza coi quattro cadaveri c'era anche un'altra porta, semi aperta.

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"Perfetto. Un labirinto!" disse con ironia.

C'erano ora tre possibili vie da seguire. Quale poteva essere quella giusta?

Eristin si diresse prima verso la porta a sinistra e poi verso quella a destra cercando di ascoltare eventuali rumori e sbirciando dalla serratura.

@GM

Spoiler:  
Percezione +2 sia per ascoltare che per osservare. Non tento ancora di aprire nessuna porta.
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"Completo silenzio" rispose.

Dopo essersi guardato di nuovo in torno riprese a parlare.

"Ci sono tre vie che potremmo prendere. C'era una porta nella precedente stanza, ma io proporrei di entrare indifferentemente in una di queste due."

Si passò una mano sotto il mento come gesto di riflessione dopodiché indicò la porta sulla destra.

"Vi va bene questa?" chiese infine.

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