RolandDiGilead Inviato 4 Giugno 2006 Segnala Inviato 4 Giugno 2006 CARI RAGAZZI... sn 1 dei primi fan dei queen e ho ben 36 cd, 15 dvd e 6 vhs... la mia camera è 1 tempio dedicato a loro... dico ke i queen sn la band migliore esistita nella storia della musica e basta il fatto ke freddie è morto il 24 novembre 1991 alle 7 d sera nella sua villa a kensinghton e ancora oggi ke siamo nel 2006 lo conoscono tutti, dice tutto... anke i bambini conoscono almeno 1 canzone dei mitici queen... ke dire... VIVA I QUEEN!!!!!!!!!! 1
Janzur Rahede Inviato 4 Giugno 2006 Segnala Inviato 4 Giugno 2006 I Queen...non so che dire erano così bravi (soprattutto con Freddie come voce) che non ci sono parole per descriverne la bravura!
Zatarra Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 Non ho trovato un topic per il mio gruppo preferito! Quindi lo apro io... Che dire? I Queen sono stati senza dubbio una tra le più grandi rock-band di sempre (per me la migliore di sempre) Le mie canzoni preferite? Senza dubbio I want it all - Innuendo - Friends will be friends - We are the champions - We will rock you - The show must go on - insomma, tutte! Certi giorni persino Mustapha! Ecco la loro storia Queen: "Un nome corto, semplice e facile da ricordare e poi esprime quello che vogliamo essere, maestosi e regali" Queste sono le parole che Freddie pronunciò quando scelse il nome del gruppo formato da Brian May, Roger Taylor, John Deacon e lo stesso Freddie Mercury. Parole quasi profetiche, visto che i Queen sono effettivamente stati regali e maestosi. Basterebbero queste poche parole per raccontare la storia di quella che è considerata la più grande rock-band di tutti i tempi. Il segreto del successo dei Queen sta nell'incontro irripetibile di quattro geni artistici, quattro personalità forti, ma sempre in armonia tra loro legati da un'amicizia destinata a durare per sempre. Ma quest' armonia è stata anche la motivazione per la quale il nome Queen ha cessato di esistere dopo la morte prematura della figura principale del gruppo. I Queen, nonostante gli altri componenti fossero anche loro grandi artisti, non potevano esistere senza Freddie Mercury, appunto perchè il loro sound regale era ciò che veniva fuori da quella unica mente: I QUEEN. Gli anni 60 sono un periodo molto importante per la storia della musica inglese, dopo l'esplosione dei Beatles e dei Rolling Stones è il momento di gruppi come i Pink Floyd o grandi artisti come Eric Clapton e Jimmy Hendrix. La maggior parte di questi artisti proviene dal circuito universitario. I concerti organizzati in ambito studentesco diventano sempre più rilevanti e i compensi superano di gran lunga quelli del circuito dei pub. Sono soprattutto gli istituti d'arte a sfornare band che faranno la storia del rock. Ad esempio Imperial College, dalla quale nasceranno band come i Led Zeppelin, i Genesis e gli stessi Queen. E' il 1967 e tra le varie band chiamata "1984" in cui suona un giovane promettente chitarrista: Brian May. Ma questo è un gruppo che non è destinato a durare. Brian, insieme all'amico Tim Staffel, decide di abbandonare il gruppo per dedicarsi agli studi. Poco dopo i due decido di mettere su una band e apendono un annuncio con su scritto "Cercasi Batterista". L'annuncio viene raccolto da uno studente di Truro, un certo Roger Taylor. Roger ricevrà poco dopo una lettera da Brian in cui gli descrive il tipo di musicista che cerca; fin da questa lettera si può vedere come Brian avesse le idee molto chiare sul futuro di questa nuova band: gli Smile. Già dal primo incontro Tim e Brian avevano capito con chi avevano a che fare. Il provino si svolse nell'appartamento di Roger con un set di bongos (la batteria è ancora a casa), mentre i due si presentano con le chitarre acustiche. Brian ricorda di essersi stupito vededolo accordare le percussioni: "... Mi sembrava una cosa molto professionale, e subito ho capito che era l'uomo giusto per noi; il suo modo di suonare era straordinario, preciso ed esuberante. Io e Tim ci siamo guardati in faccia e abbiamo pensato: "Questo tipo è un grande."
Zatarra Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 Continuo qui, se no era troppo lungo ------------------------------------ Dopo una serie di prove Tim, Roger e Brian scoprono che tra loro vi è grande armonia. Qualificata come formazione progressive, gli Smile si esibiscono in occasioni importanti all' Imperial College e in Cornovaglia e come supporto a mostri del rock come i Pink Floyd. Dopo la partecipazione al prestigioso festival alla Royal Albert Hall con nome del calibro di Joe Cocker e Free. E' il 1969 e il gruppo firma un contratto con la Mercury Records e registrano un demo ai Trident Studios. Il risulato sono 6 pezzi di un rock raffinato firmato da Brian e Tim: Earth, Step on me, Polar Bear, April Lady (unica cover), Biag e Doin' Alright, brano poi ripreso dai Queen. In questo periodo, Tim Staffel presenta a Roger e Brian uno stravagante compagno di corso, Freddie Bulsara, che, entusiasta del sound degli Smile e diventato presto grande amico del gruppo, li accompagna in ogni concerto ed è prodigo di consigli su come suonare e come presentarsi sul palco. Il singolo Earth I Step On Me viene pubblicato solo in America ma non ottiene il successo sperato. Gli Smile suonano per l'ultima volta al Marquee di Londra e nel 1970 Tim Staffel lascia il gruppo per entrare negli Humpy Bong capitanati da Colin Peterson, ex batterista dei Bee Gees. Gli Ibex (gruppo in cui cantava Freddie) si sciolgono nel 1970 e Freddie forma una propria band, i Wreckage, per i quali scrive il suo primo pezzo, Stone Cold Crazy. L'esperienza, però, finisce nel giro di pochi mesi. Nell'aprile 1970, quando anche l'avventura Smile si è conclusa, Brian, Roger e Freddie decidono di formare un gruppo insieme e si mettono alla ricerca di un bassista. In questo periodo Freddie cambia il proprio cognome in Mercury e crea il nome Queen. Dopo aver cambiato due bassisti nel corso delle iniziali apparizioni con il nome Queen (la prima a Truro, 27 giugno 1970), Brian e Roger, a una festa, incontrano John Deacon. Dopo una prima audizione nel corso della quale suonano per la prima volta Son And Daughter, un pezzo di Brian, diventa il quarto membro dei Queen. Ricorda Roger: "noi eravamo molto affiatati e avevamo una personalità piuttosto forte, e abbiamo pensato che, essendo un tipo così calmo, lui poteva entrare nel gruppo senza traumi. Era un grande bassista e il fatto che fosse anche un genio dell'elettronica è stato sicuramente un elemento decisivo". La prima apparizione con la formazione definitiva è del luglio 1971. Nonostante fossero impegnati a finire i propri studi universitari (tutti e quattro conseguiranno la laurea), i Queen si lanciano in un lungo tour in Cornovaglia per acquisire confidenza con il palcoscenico. Nel 1972 sono invitati a collaudare l'attrezzatura dei rinnovati DeLane Lea Studios di Wembley e hanno la possibilità di registrare il primo demo, contenente Liar, The Night Comes Down, See What A Fool I've Been (che rimarrà inedito) e Stone Cold Crazy, canzone poi inclusa in SHEER HEART ATTACK. Nella speranza di trovare l'occasione giusta, continuano a frequentare i DeLane Lea e incontrano John Anthony, discografico della Mercury che Roger e Brian hanno conosciuto ai tempi degli Smile. John è in compagnia di Roy Thomas Baker, della Trident Records, che rimane folgorato dal sound e dal talento dei Queen e propone il loro demo al manager Normari Sheffield, il quale però non si dimostra molto interessato. Grazie alla determinazione di Roy Thomas Baker i Queen riescono a firmare un contratto di produzione con la Trident ed entrano in studio per preparare il loro primo album, mentre il responsabile Jack Nelson cerca per più di un anno di procurare il primo contratto discografico. Nel marzo 1973 i Queen firmano il primo contratto ufficiale con la EMI e il 9 aprile Jack Nelson organizza uno showcase al prestigioso Marquee di Londra per la presentazione ufficiale che, nonostante la scarsa affluenza degli addetti ai lavori, si rivela un successo. Il periodo successivo sarà utile ai quattro per perfezionare il loro sound e la presenza sul palco, a questo proposito Freddie era fermamente intenzionato a fare di ogni concerto qualcosa di unico; grazie all'abbiagliameno stravagante e ai suoi atteggiamenti Freddie è capace di infiammare da solo platee di migliaia di persone. Grazie ad un gioco inventato da un gruppo di fans di Liverpool i quattro scelgono come tema principale dei loro concerti, il bianco e il nero. Il 6 luglio 1973 viene pubblicato il primo singolo dei Queen, KEEP YOURSELF ALIVE/SON AND DAUGHTER, che viene accolto abbastanza bene dalla stampa ma, incredibilmente, non riceve alcun tipo di promozione radiofonica. QUEEN, album d'esordio, esce pochi giorni dopo, il 13 luglio in Inghilterra e il 4 settembre negli Stati Uniti (massima posizione in classifica: numero 83). Lo stile dei Queen, basato sui taglienti riff di Brian, l'aggressività e nitidezza delle parti vocali di Freddie e una ritmica precisa e coinvolgente, è un superamento del movimento glem e avrà grande influenza sull'evoluzione del rock attraverso gli anni '70. Nel novembre 1973, prima data all'Imperial College, i biglietti vanno esauriti in poche ore; subito dopo i Queen partono per un tour di supporto ai Mott The Hoople di Lan Hunter che si conclude con un concerto all'Hammersmith Odeon di Londra davanti a 7.000 paganti. In quegli anni i musicisti salivano sul palco, abbassavano la testa e suonavano senza mai guardare il pubblico; "noi reagivamo a quella tendenza..." ricorda Brian "...abbiamo sempre voluto che ogni concerto fosse per gli spettatori un evento indimenticabile e abbiamo sempre cercato di dare tutto di noi stessi per farli divertire". In questo periodo Freddie conclude ogni concerto lanciando rose dal palco o brindando con champagne e dialoga molto con il pubblico, che intona l'inno britannico God Save The Queen al termine delle esibizioni: un rito che verrà ripetuto ad ogni loro concerto L'esordio dei Queen nel mondo rock è quindi caratterizzato da diverse componenti. Prima di tutto il materiale utilizzato per QUEEN era già passato di moda, in quanto frutto dei loro lavori giovanili. Brian ricorda il disappunto della band: "Il nostro primo disco ci appariva già fuori moda. Erano successe molte cose: per esempio era esploso David Bowie, che era della nostra generazione e ce l'aveva fatta, e ci preoccupavamo che sembrasse che noi ci fossimo accodati, mentre eravamo glam rockers già da molto tempo." Emergono però anche certezze su cui i Queen costruiscono il proprio successo. Nonostante siano un gruppo esordiente sono seguiti da un pubblico numeroso e affezionato e sono capaci di straordinarie prestazioni dal vivo. Hanno inoltre già pronti i pezzi del nuovo album, tra i quali Seven Seas Of Rhye, lanciato con un'apparizione al prestigioso show televisivo "Top Of The Pops", e sono animati da grande determinazione oltre che da una professionalità che stupisce tutti; curano da soli la propria immagine in ogni dettaglio, indossando soprattutto gli eccentrici abiti disegnati per loro da Zandra Rhodes, stilista del gruppo per molti anni, e si occupano della grafica degli album e dell'impianto luci dei concerti. Il logo del gruppo, basato sui segni zodiacali dei componenti, è stato disegnato dallo stesso Freddie Mercury. Il 5 marzo 1974 Seven Seas Of Rhye entra nella classifica britannica al 45' posto. Tre giorni dopo viene pubblicato QUEEN II, che raggiungerà la 35' posizione: album complesso, ambizioso, enigmatico, è il manifesto definitivo di quello che i Queen dei primi anni rappresentano dal punto di vista musicale ed è importante per l'immagine che propone del gruppo. I brani parlano dei temi più svariati; lotta tra bene e male (Procession e Father to Son), battaglie (Ogre Battle), amori contrastati (Nevermore) e conflitti tra potenze oscure (Seven Seas Of Rhye). The Fairy Fellers Master Stroke pur rimanendo in ambito fantasy, è frutto di una differente operazione artistica. All'apparenza un elenco disordinato di strampalate figure, il testo rappresenta invece una precisa descrizione dei personaggi dell'omonimo quadro del visionario pittore inglese Richard Dadd, tuttora esposto alla Tate Gallery di Londra, raffigurante un incontro di abitanti del regno delle fate. La copertina e la grafica dell'album, curate da Mick Rock e basate su una foto di Marlene Dietrich, propongono un' immagine ambigua e raffinata di Freddie Mercury che è passata alla storia ed è diventata simbolo del gruppo, fino a essere sostituita dall'apparizione al 'Live Aid" negli anni '80, che ha segnato una svolta radicale consacrando Freddie come sex symbol. Subito dopo la pubblicazione dell'album i Queen partono per un lungo tour britannico per la promozione del disco, nel corso del quale QUEEN II raggiunge il 7 posto in classifica mentre anche QUEEN entra in 45' posizione. Nell'aprile dello stesso anno i quattro partono alla conquista dell'America, di nuovo in compagnia dei Mott The Hoople e, in alcune date, degli Aerosmith di Steven Tyler e Joe Perry. La tournée si interrompe improvvisamente dopo meno di un mese a causa dei ricovero di May in ospedale per una grave forma di epatite. I sogni di gloria terminano con un risveglio drammatico, soprattutto per Brian che attraversa una grave crisi sentendosi in qualche modo responsabile di un eventuale fallimento del gruppo dovuto alla lunga sosta forzata. Freddie, Roger e John, che non hanno mai pensato di sostituire Brian, impiegano il tempo per registrare nuove canzoni, sulle quali aggiungere in seguito le parti di chitarra e i cori, mentre Brian in ospedale compone testi, alcuni dei quali, come Now I'm Here sull'esperienza del tour americano, risulteranno tra i maggiori successi del gruppo. Nel settembre 1974 i Queen vengono premiati da una sosia della regina d'Inghilterra con il disco d'argento per la vendita di 100. 000 pezzi di QUEEN II. La consacrazione definitiva arriva con la pubblicazione di Killer Queen/Flick Of The Wrist, esempio perfetto dello stile del gruppo: il singolo entra direttamente al 5° posto in classifica, per raggiungere poi il 2° e viene nominato miglior singolo dell'anno dalla stampa specializzata. "La gente si aspettava da noi un po' di musica energica, un po' di hard rock" dichiarò Freddie Mercury, "e invece noi abbiamo fatto questo pezzo che nessuno avrebbe mai immaginato, e abbiamo dato ai fans un po' del nostro art rock". Seguendo questo stile in ottobre pubblicano SHEER HEART ATTACK e per promuoverlo i Queen si esibiscono per due serate di tutto esaurito al Rainbow Theatre di Londra che li consacrano definitivamente come star. Il nuovo album non è più basato sul binomio May, Mercury ma contiene preziosi contributi di Roger e John; non ha una particolare linea tematica ma è considerato un classico del rock, fonte d'ispirazione per numerosi gruppi degli anni '80 e '90, dagli Extreme di Nuno Bettencourt ai Metallica, i quali hanno anche reinterpretato Stone Cold Grazy, brano precursore dell 'heavy metal. La chitarra di Brian May, è stato materia di studio per tutti i grandi chitarristi dei tempi recenti, da Ice Satriani a Eddie Van Halen a Steve Vai, e ha riscosso l'ammirazione di tutti i protagonisti della sua generazione, da Joe WaIsh a Leff Beck e a Eric Clapton, inserendolo tra i migliori chitarristi del mondo. SHEER HEART ATTACK raggiunge il 2° posto in Gran Bretagna e apre ai Queen le porte degli Stati Uniti, dove raggiunge la 12° posizione in classifica. Il 1975 è l'anno della svolta. I Queen partono alla volta del Sol Levante; al suo arrivo all'aereoporto di Tokyo in occasione della prima tournée in Giappone la band viene accolta da una folla di più di 3.000 fans in delirio. Il "Japan Tour '75" è contrassegnato dal fenomeno di una "Queen mania" degna dei Beatles e da allora si instaura un rapporto molto profondo con il popolo giapponese; Freddie, in particolare, resta affascinato dalla cultura orientale e ispirandosi a essa imposta un nuovo look che verrà mantenuto per alcuni anni, fino alla svolta "macho" della fine degli anni '70. Nell'estate del 1975 il gruppo comincia un nuovo lavoro però in contemporanea con un tour molto duro a causa dei problemi alla gola di Freddie e ai rapporti sempre più precari con la Trident. E' il divorzio. I Queen firmano un nuovo contratto con la EMI. Felici di essersi lasciati alle spalle un manager come Jack Nelson, cui dedicano la canzone invettiva Death On Two legs, entrano in studio molto motivati, convinti di avere le potenzialità per conquistare il mondo del rock. Da queste premesse si sviluppa e prende forma A NIGHT AT THE OPERA. L'album riscuote un successo clamoroso, raggiunge il primo posto nelle classifiche di tutta Europa e conquista il primo disco di platino per i Queen. Il boom di A NIGHT AT THE OPERA fa tornare in classifica gli album precedenti, mentre il gruppo parte per una tournée in Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia che si conclude il 18 settembre 1976 con un concerto gratuito all' Hyde Park di Londra, in occasione del quale un pubblico di quasi 150. 000 persone festeggia la band, che propone anche brani del nuovo album. Il quinto disco, A DAY AT THE RACES, come A NIGHT AT THE OPERA, porta un titolo ispirato a un film dei fratelli Marx. Somebody To Love, esemplare dello stile compositivo di Mercury, si impone subito ai vertici delle classifiche, però viene considerato inferiore al precedente e non ne ripete il successo. Dopo i grandi successi degli ultimi due album i Queen prendono una decisione molto importante per la loro carriera e decidono di fare a meno del loro produttore Roy Thomas Baker e di autoprodurre il nuovo disco; luogo prescelto sono gli studi londinesi di Basing Street. Poco prima di cominciare le prove, Roger Taylor pubblica il suo primo singolo da solista, I Wanna Testify, rivisitazione di un brano dei Parliaments di George Clinton, in cui Taylor suona tutti gli strumenti. Il singolo non riscuote alcun successo. Questo, in Inghilterra, è un periodo in cui si afferma lo stile aggressivo e rumoroso del Punk, ma i Queen dimostrano che gli stimoli per una musica creativa non sono ancora esauriti e il 28 ottobre 1977 esce NEWS OF THE WORLD, settimo album della serie. Le due canzoni che aprono il lavoro, We Will Rock You e We Are The Champions, omaggio agli spettatori dell'ultima tournée, sembrano nate apposta per diventare un tutt'uno e in quasi tutto il mondo vengono pubblicate come singolo a doppio lato A. Il pubblico americano, in particolare, apprezza questo nuovo sound e l'album raggiunge il 5° posto in classifica, mentre in patria si ferma al 10° ma viene premiato con il disco di platino. Novembre il gruppo parte per un nuovo tour Americano; i concerti suscitano tale entusiasmo da costringere i Queen ad ampliare il set delle canzoni proposte. In queste occaioni viene eseguita per la prima volta dal vivo Love Of My Life, canzone simbolo di ogni esibizione live. Nell'estate del 1978 la band torna in studio questa volta, per ragioni fiscali, ai Mountain Studios di Montreux e poi ai Super Bear di Nizza. Il risultato finale è l'album JAZZ, il cui titolo non corrisponde affatto ad un radicale cambio di genere musicale. L'album, viene accolto negativamente da buona parte della stampa, ma verrà rivalutato in seguito; le sperimentazioni di Mustapha, con richiami alla musica turca, l'hard rock di Dead On Time, con assoli in stile Van Halen, il blues di Dreamers Ball sono serviti a convincere anche i più scettici che i Queen hanno saputo impossessarsi dei più disparati generi musicali senza mai perdere la loro inconfondibile identità. A deta di molti questo è il periodo d' oro per quanto riguarda l'esibizione live. Il tour parte ancora una volta dagli Stati Uniti e a gennaio si sposta in Europa; i luoghi prescelti per le esibizioni sono palasport e grandi spazi. Le prestazioni risultano davvero sconvolgenti sia dal punto di vista scenico sia da quello musicale e i Queen si confermano una delle migliori live bands in circolazione. Freddie si presenta sul palco completamente vestito di pelle, con un look "macho" da motociclista, ma ironizza su di sé indossando un paio di scarpe "ballerine"; il gruppo intende offrire uno spettacolo completo che valga davvero il prezzo del biglietto e alla fine riesce a raggiungere lo scopo. La scaletta degli show è serratissima e prevede ben pochi momenti di pausa. Frutto di questa tournée è LIVE KILLERS, doppio album dal vivo. Roger Taylor dichiara pubblicamente di non gradire queste registrazioni ma crediamo che abbia avuto modo di ricredersi, mentre la stampa, per una volta, riconosce all'album tutti i suoi meriti. Il riascolto di tutto il materiale si è svolto a Montreux e i membri del gruppo, sempre più contenti degli studi Mountain, decidono di comprarseli. Passata l'estate i Queen si ripresentano al loro pubblico con il nuovo singolo Crazy LittIe Thing Called Love, pubblicato sebbene non ci sia nessun album pronto da promuovere. Ormai tipico per i Queen, lo stile di questo brano non ha niente a che vedere con il sound dell' album precedente e la critica pare apprezzarlo; il successo è notevolissimo in tutto il mondo e viene raggiunta la prima posizione in molti Paesi, in particolare negli Stati Uniti. Il 1979 è un anno che i Queen dedicano al piacere di fare musica senza preoccuparsi di lavorare a un album. Dopo l'uscita del nuovo singolo si sentono pronti per affrontare un nuovo tour e decidono di suonare in piccoli spazi per avere un più stretto contatto con il proprio pubblico. In dicembre il gruppo è invitato a suonare all' Hammersmith Odeon per il festival benefico "Rock For Kampuchea"; nella serata a loro disposizione (quella di apertura) i Queen danno il massimo dimostrando di non temere l'agguerrita concorrenza che si sta aprendo nel panorama musicale e riescono a mettere in scena una performance serratissima, di grande presa sugli spettatori. Alla fine della tournée viene pubblicato un altro singolo che nelle previsioni non deve far parte di nessun album: Save Me, composizione di Brian. Con il mese di gennaio il gruppo si trasferisce al gran completo a Monaco dove inizia a lavorare a due progetti contemporanei: il nuovo album e la colonna sonora per il film Flash Gordon. Il singolo che prepara il lancio dell'album è Play The Game. Il video aumenta lo sconcerto fra i fans della vecchia guardia vedendo Freddie con capelli corti e baffi. L'album THE GAME viene pubblicato il 30 giugno 1980 e contiene anche le due canzoni pubblicate l' anno precedente. Il tour che segue ottiene, come sempre, un successo clamoroso e durante il suo svolgimento la scaletta si arricchisce di alcuni frammenti dell'album FLASH GORDON, colonna sonora del film omonimo pubblicata in dicembre. Il disco raccoglie tutti i commenti musicali che accompagnano le scene del film e anche i dialoghi dei personaggi. Per la verità il film appare un colossale Big Movie e la sua colonna sonora, pur meritando maggiore attenzione rispetto al lungometraggio, resta condizionata dal livello generale. Il singolo e motivo portante Flash riscuote comunque una notevole affermazione. Il 1980 giunge al termine e i Queen, dopo soli sette anni di carriera discografica, hanno venduto 45 milioni di album e 25 milioni di singoli.
Zatarra Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 Realizzati da questo successo decidono di fare una tourèe e visitare paesi mai visti fino ad all'ora: Argentina, Brasile, Messico e Venezuela (dove danno un solo concerto mentre altri quattro vengono annullati). Nel marzo 1981 vede la luce il primo esperimento solistico di uno dei membri della band: Roger Taylor pubblica FUN IN SPACE, in cui suona tutti gli strumenti e con il quale vuole sperimentare generi altrimenti preclusi all'interno del gruppo. Il successo è buono ma il batterista non dimostra alcuna intenzione di avviarsi verso una carriera solistica. La predisposizione a collaborare con altri è vivamente sentita: in questo periodo, durante una visita casuale di David Bowie (anch'egli frequentatore dei Mountain Studios), il gruppo si produce in una Jam Session notturna dalla quale nascerà Under Pressure. Il singolo, pubblicato nell'ottobre 1981 con la brillante Soul Brother sul lato B, anticipa l'uscita del primo GREATEST HITS della band, messo in vendita in novembre insieme a un libro fotografico e a una videocassetta contenente tutti i videoclip dei Queen. Con le vendite alle stelle il morale del gruppo è alle stelle, ma i singoli componenti cominciano ad avvertire segni di stanchezza. Malgrado tutto tornano a Monaco di Baviera per lavorare su un album; Ma Freddi & co. sembrano distratti dalla vita mondana di Monaco il risultato è HOT SPACE, preceduto dal singolo Body Language, che delude la maggioranza dei fans storici. Con composizioni frettolose, arrangiamenti mediocri dall' LP traspare lo stile di vita attuale del gruppo. Stranamente, la critica pare comunque apprezzare il risultato finale e tutto sommato anche il pubblico dimostra di gradire le canzoni. Dopo il tuor statunitense i Queen subiscono un netto calo di popolarità ed è qui che nel 1982 i quattro decidono di prendersi una pausa alla ricerca dello spirito giusto. Freddie Mercury collabora con Giorgio Moroder, profeta della disco music, e registra il brano Love KilIs per la colonna sonora della nuova versione di Metropolis, un classico del cinema muto diretto da Fritz Lang. Inoltre inizia a lavorare al suo primo album da solista, MR. BAD GUY, in cui si diverte a cimentarsi con vari generi musicali, dal reggae alla disco alle ballate piano voce, e in cui compaiono anche pezzi di grande valore, ripresi poi dai Queen, come Made In Heaven o I Was Born To Love You. L'album verrà pubblicato nel 1985 ottenendo un discreto successo (6° posto nella classifica britannica). Brian May registra invece il mini Lp STARFLEET, frutto di jam sessions in compagnia di musicisti come Eddie Van Halen e del batterista dei REO Speedwagon, Alan Gratzer: sono soltanto tre lunghissimi pezzi. Roger Taylor lavora al suo secondo progetto solistico, STRANGE FRONTIER. L'album verrà comunque pubblicato in un secondo tempo, nel luglio 1984. John è l'unico membro dei Queen a non impegnarsi in progetti solistici, anche perché privo di doti canore. I Queen si riuniscono a Los Angeles alla fine del 1983 per registrare nuovo materiale. Il primo singolo, pubblicato il 23 gennaio 1984, è Radio Ga Ga, brano composto da Roger Taylor, ispirato dal piccolo figlio Felix il quale, commentando una musica ascoltata alla radio, aveva detto che era "radio ka ka". Il singolo è accompagnato da un famoso video diretto da David Mallet, che contiene spezzoni del film Metropolis e in cui più di 300 membri del Queen Fan Club battono le mani al tempo della canzone, gesto divenuto mitico che verrà ripetuto con perfetta sincronia dal pubblico di tutti i seguenti concerti della band. A partire da THE WORKS, i Queen sfrutterannò al massimo il mezzo Video Clip. Celebre è per esempio il video del singolo successivo, I Want To Break Free, in cui i quattro membri della band, su suggerimento della fidanzata di Roger, Dominique, compaiono travestiti da donna, interpretando i personaggi di una famosa soap opera inglese, Coronation Street. L'album THE WORKS; in Gran Bretagna raggiunge il 2° posto, ma va direttamente al 1° in 19 Paesi, tra cui anche l'Italia, che scopre in quegli anni il gruppo inglese. Freddie e compagni partecipano anche come ospiti d'onore al Festival di Sanremo e nel tour europeo che segue l'uscita dell'album si esibiscono per la prima e unica volta in Italia, al Palasport di Milano (che quello stesso inverno crollerà sotto il peso della neve). Hammer To Fall è una presa di posizione contro le armi e l'energia nucleari, mentre i diritti relativi a Is This The World We Created, che verrà presentata al "Live Aid", vengono tuttora devoluti al fondo inglese per l'assistenza ai bambini in difficoltà. Per i Queen questo è un momeno magico e le dimensioni dei concerti live aumentano a dismisura. Il gruppo riempie platee e stadi con migliaia di persone. Il palco ispirato al film Metropolis con grandi ruote e migliaia di luci. Ma la fama dei Queen comincia a vacillare in seguito ad una serie di concerti che i Queen avevano accettato di fare a Sun City, stato per bianchi in Sud Africa, simbolo della vergogna dell'apartheid. La stampa, il pubblico, l'unione musicisti si scagliano contro di loro, accusandoli di comportamenti razzisti. Il gruppo per far fronte a certe calunnie intraprende una serie di iniziative benefiche in favore di bambini di colore e persone bisognose costruendo scule e ospedali. La loro reputazione è ormai in declino, soltanto due avvenimenti riusciranno a rimettere in piedi la loro fama di grandi musicisti. I Queen vengono invitati a partecipare come gruppo principale al festival a Rio De Janeiro (Rock in Rio), in compagnia di molti altri artisti quali AC/DC, Yés, George Benson, James Taylor, Iron Maiden, Def Leppard uno dei più grandi festival di tutti i tempi, trasmesso in diretta televisiva in tutto il Sud America, e ai Queen viene riservato l'onore di chiudere la manifestazione. Il 12 gennaio alle due del mattino la band riman a bocca aperta di fronte al più grande pubblico pagante per un singolo concerto della storia. Sono in 250.000 ad aspettare che il gruppo si esibisca. Memorabile il duetto di Freddie con la folla sulle note di Love of My Life, momento che rappresenterà una delle pietre miliari della storia dei Queen. La seconda data importante per i Queen e per tutto il mondo rock è il 13 luglio 1985. Per la prima volta, i più grandi artisti del mondo si riuniscono per dare vita ad un enorme spettacolo di beneficenza. Organizzato da Bob Geldof il "Live Aid", si svolgerà in contemporanea al Wembley SDtadium di Londra e a Philadelphia, negli Stati Uniti e viene trasmesso in diretta in tutto il mondo, registrando l'adesione di uno sterminato numero di gruppi e musicisti. Definito dallo stesso Geldof un "juke box globale", l'intero incassa sarà devoluto ad un' associazione per lo sviluppo economico dell'Etiopia. Lo show comprende di esibizioni molto veloci, ognuna della durata di 20 minuti. I Queen salgono sul palco alle sei di sera, senza aver fatto alcun soundcheck e con solo alcuni dei tecnici di palcoscenico a disposizione, e presentano un set esplosivo e molto rapido, in modo da condensare nel breve tempo concesso tutta la loro energia. I venti minuti del "Live Aid" consegnano alla storia i Queen e fanno di Freddie Mercury una leggenda. Sembrava di essere ad un concerto dei Queen e infatti quel giorno Freddie & co. hanno oscurato tutte le stelle presenti alla manifestazione. Tutti gli artisti, il pubblico, i critici e per una volta la stampa sono d'accordo nel considerarli i migliori in assoluto, capaci di monopolizzare l'attenzione e sbalordire il mondo. Freddie in particolare domina l'evento, ipnotizzando lo stadio di Wembley e facendolo esplodere: davanti a tutto il mondo costruisce il suo mito di insuperabile frontman. L'immagine di Freddie sorridente mentre la folla canta We Will Rock You è il simbolo della musica e della personalità dei Queen. Il "Live Aid" rappresenta una svolta, una scarica di adrenalina che cancella ogni dubbio e riaccende l'entusiasmo. John Deacon dichiara: "I Queen non erano più un gruppo unito ma quattro individualità che lavoravano insieme. Il "Live Aid" ci ha totalmente rivitalizzati, restituendoci l'entusiasmo di un tempo". I Queen si chiudono subito in studio e iniziano a lavorare per registrare un album e poi partire per una nuova tournée europea. Il 4 novembre 1985 viene pubblicato il singolo One Vision, brano travolgente in cui il riff tagliente di Brian sembra ingaggiare una gara con i vocalizzi potenti di Freddie, ispirato dal famoso discorso del sogno di Martin Luther King e inserito nella colonna sonora del film Iron Eagle (L'aquila d'acciaio). Durante queste prime sessioni di prove i Queen vengono contattati da Russel Mulchay, regista e produttore di videoclip che sta lavorando al suo primo film, HighIander, destinato a diventare un cult movie. La band accetta di scriverne la colonna sonora e di pubblicarla come un proprio album e inizi a registrare brani ispirati alle scene del film. Contemporaneamente i Queen, con la regia di Russel Mulchay, girano i videoclip di A Kind of Magic, nel quale Freddie è un mago che trasforma tre barboni impersonati da Brian, Roger e John in tre rockstars, e di Princes Of The Universe, nel quale compare anche il protagonista di HighIander, Christopher Lambert. Il singolo A Kind Of Magic viene pubblicato il 17 maggio 1986. La grande energia che pervade questo nuovo lavoro si può vedere in brani come "Don't Lose Your Head" o "Princes Of The Universe". In questi brani i Queen trasmettono tutta l'energia venita fuori quel magico 13 luglio al "Live Aid". Questo è un periodo positivo per tutti, non solo per quanto riguarda le esibizioni live, ma anche per ciò che riguarda la stesura dei brani. Infatti nei quattro singoli usciti per promuovere l'album vi è la firma di tutti e quattro i componenti. (One Vision di May e Mercury, A Kind Of Magic di Taylor, "Who Wants To Live Forever di May, Friends Will Be Friends di Deacon e Mercury), e tutti di gran successo. L'estate del 1986 vede i Queen ancora padroni dell'Europa con il grandioso "Magic Tour", iniziato il 6 giugno a Stoccolma e conclusosi a Knebworth il 9 agosto. La macchina live dei Queen raggiunge nel corso di questo tour il suo apice; il palco è il più grande mai costruito, come anche l'impianto luci, e il set di canzoni preparato per la tournée è un mix ben studiato di brani nuovi e del passato, tutti riarrangiati in versioni particolarmente potenti, sorta di carrellata sulla storia del gruppo che attira sia i fans più accaniti sia chi li conosce poco. Una data particolarmente importante è quella al Nepstadion di Budapest il 27 luglio; è la prima volta che oltre la cortina di ferro il rock viene presentato in grandi spazi. Freddie e compagni danno vita a uno spettacolo memorabile, riuscendo a conquistare in un attimo un pubblico assolutamente nuovo, in particolare quando eseguono in segno di gratitudine una canzone popolare ungherese duettando con la folla. Qui Freddie non ricordando le parole, decide di scriverle sulla mano mostrandola palesemente sul palco. In Inghilterra, i Queen raccolgono in soli sei concerti più di 400.000 spettatori, stabilendo un record assoluto, con due concerti consecutivi al Wembley Stadium (11 e 12 luglio) da cui sei anni più tardi verrà tratto un doppio album. Freddie chiude lo spettacolo vestito da re, con manto di pelliccia d'ermellino e corona, e smentisce ogni voce di problemi nel gruppo con parole che risultano purtroppo profetiche: "Non siamo poi tanto male per essere quattro vecchie regine del rock, staremo assieme finché, *****!, non saremo morti.". Il "Magic Tour" si chiude il 9 agosto a Knebworth Park davanti a 140.000 persone; è l'ultimo concerto dei Queen, che lasciano al loro pubblico il ricordo della loro esibizione più spettacolare e grandiosa e l'immagine di un gruppo che ha saputo esaltare la dimensione live come nessun altro. Freddie come al solito alza la corona al cielo e saluta i suoi fans con queste parole: "Arrivederci, bellissime bellezze! Siete stati un pubblico straordinario, buonanotte, sogni d'oro, vi amo". In questo periodo, Freddie ha già contratto il virus dell'Aids sebbene i test cui si sottopone diano ancora esito negativo. Il 1987 è una anno di relax per il gruppo dopo lo stress del "Magic Tour", da cui viene tratto l'album dal vivo LIVE MAGIC. Freddie intraprende progetti solisti e firma il remake del brano dei Platters The Great Pretender di cui realizza un divertente video dove compare travestito da donna in compagnia di Roger Taylor e dell'amico Peter Straker, la partecipazione al musical Time di Dave Clark e l'innovativo progetto di BARCELONA, crossover di lirica e rock realizzato in coppia con la grande interprete operistica Montserrat Caballé, la cui title track sarà l'inno dei giochi olimpici del 1992. Questo progetto è l'inizio del grande sogno di Freddie di poter mettere in scena un esempio di arte globale, in cui possano convivere danza, musica classica e moderna. Purtroppo la malattia non gli permetterà di concretizzare le sue idee. Roger Taylor invece forma un gruppo, i Cross, di cui è chitarrista ritmico e cantante solista, e nel gennaio 1988 pubblica l'album SHOVE IT, cui faranno seguito MAD, BAD AND DANGEROUS TO KNOW nel 1990 e BLUE ROCK nel 1991. Nel 1988 i Queen si ritrovano in studio per preparare un nuovo lavoro, dopo il più lungo intervallo tra un album di studio e il successivo. I quattro adottano una nuova politica nella registrazione del materiale. Fin dagli anni '70, su suggerimento di Freddie, ogni componente della band è solito scrivere e proporre un brano completo, indicando agli altri membri esattamente come vuole che sia suonato; questo crea molti problemi e notevoli dissidi, soprattutto sulla scelta dei singoli, oltre che un eccessivo individualismo nel modo di lavorare. A partire da THE MIRACLE ogni canzone viene accreditata ai Queen, senza indicare di chi è l'idea originale, e tutte le composizioni vengono discusse e realizzate da tutti gli elementi del gruppo. THE MIRACLE viene accolto in modo vario da stampa e pubblico; molti giudicano lo giudicano inferiore al precedente dandone la colpa al tipico disimpegno post-fama del gruppo. In realtà l'album è al solito una carrellata di generi diversi, personalizzati con gli elementi del tipico sound Queen, dal funk/soul di My Baby Does Me al pop rock di Breakthru, e contiene momenti di potente rock, dalla travolgente I Want It All in cui Brian dimostra ancora una volta la sua abilità, a Party e Khashoggis Ship, registrati praticamente in presa diretta. Tutto ciò per arrivare a "Was It All Worth It", celebrazione della vita esaltante della rockstar il cui testo è considerato il vero testamento di Freddie Mercury, e non in brano non ancora pubblicato "The Show Must Go On" che invece è stato scritto da Brian May. Contrastano con questi alcuni brani piuttosto easy listening, come Scandal o Invisible Man, ma la band dimostra di non aver perso energia: lo testimonia anche la presenza di varie B/sides di grande valore, non inserite nell'album ma frutto delle medesime sedute di registrazione. L'assenza di qualsiasi progetto per un tour alimenta voci sullo stato di salute di Freddie, che pure appare in buona forma nei video di THE MIRACLE. L'Aids ha già iniziato a minare la salute del cantante il quale, volendo mantenere una riservatezza assoluta e conoscendo i metodi della stampa scandalistica, decide di non rivelare niente per non allarmare chi gli sta intorno e si concentra sul suo lavoro. In realtà i Queen riempiono ancora le pagine dei giornali per le loro sregolatezze, come il grande party che nel 1990 celebra il ventennale della carriera o la festa per il 40 compleanno di Roger Taylor, che con uno spettacolo di luci laser mette in allarme tutti i centri di osservazione degli Ufo. Il gruppo ritorna in studio nel 1990, mentre lo stato di salute di Freddie finisce sulle prime pagine dei giornali in seguito a un'apparizione in pubblico e per la consegna di un premio alla carriera ai Queen da parte dell'Industria fonografica britannica in cui il cantante appare piuttosto provato e smagrito. Gli altri componenti della band sottolineano l'unità del gruppo sul piano personale rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni e confermando l'uscita dell'album. Il lavoro di registrazione si svolge tra Londra e Montreux, dove Freddie sfugge spesso alle attenzioni della stampa. Debilitato dalla malattia, Freddie concentra tutte le sue energie nella registrazione dell'album, in cui trova uno stimolo per continuare la propria battaglia. Il frutto di questa commovente forza di volontà è INNUENDO, capolavoro assoluto in cui la voce di Freddie e tutto il gruppo toccano i vertici: considerato dagli addetti ai lavori il più bell' album della storia della musica; in queste note è evidente la maturità della band, fondono le vecchie sonorità con delle nuove dando al lavoro un risultato unico nel suo genere. Il singolo Innuendo è un brano maestoso e complesso che riassume tutto lo stile Queen, collegato direttamente al manifesto Bohemian Rhapsody con cui gareggia in lunghezza (più di sei minuti). Pubblicato il 14 gennaio 1991, vende 100.000 copie nella prima settimana entrando in classifica al numero 1, seguito dall'album omonimo, pubblicato il 4 febbraio, che raggiunge la prima posizione nelle classifiche di tutta Europa. Il sond veloce e frenetico di "Headlong" è il risultato di ciò che stava realmente succedendo a Gardel Lodge, la casa-fortezza di Freddie. Il 23 novembre 1991 Freddie Mercury diffonde un comunicato stampa in cui dichiara ufficialmente di essere malato di Aids e dichiara di voler aiutare la ricerca per la cura del terribile male, invitando amici e fans a fare altrettanto. "In seguito alle fantasiose illazioni formulate dalla stampa, voglio confermare di essere stato riscontrato positivo al test per l’ HIV, e che ho contratto l’Aids. Ho creduto corretto tenere riservata per un certo periodo questa notizia, allo scopo di proteggere la privacy di coloro che mi circondano. A ogni modo, adesso è venuto il momento che i miei amici e fan nel mondo sappiano la verità, e spero che tutti si uniranno a me, ai miei medici e a tutti coloro che nel mondo combattono questa terribile malattia... Ho sempre considerato molto importante la mia vita privata, ed è nota la mia ritrosia nel concedere delle interviste. Vi prego di comprendere che questa mia prassi rimarrà invariata." Il 24 novembre 1991, alle sette di sera, muore serenamente nella sua casa di Kensington, stroncato da una polmonite causata dal virus dell'Aids. Il mondo precipita nel dolore, centinaia di fans si radunano per tutta la notte in lacrime davanti alla sua abitazione e ovunque la notizia riempie le pagine dei giornali. Il suo corpo viene cremato secondo il rito zoroastriano, la religione praticata dai genitori. Freddie Mercury lascia in eredità gran parte della sua fortuna al "Terence Higgins Trust e istituisce una propria fondazione, il "Mercury Phoenix Trust", per l'aiuto alle persone affette dall'Aids. Brian, Roger e John rilasciano la seguente dichiarazione ufficiale: "Abbiamo perso il più grande e più amato membro della nostra famiglia. Proviamo un dolore indescrivibile per la sua morte, una tristezza che è mitigata dal pensiero della sua straordinaria creatività e dell'onore e del coraggio con cui ha vissuto e con cui ha affrontato la morte è stato un privilegio per noi dividere con Freddie momenti così magici. Appena sarà possibile, vorremmo celebrare la sua vita nello stile in cui era abituato".
Zatarra Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 Alcuni mesi dopo Brian May scrive ai membri del Fan Club: "Freddie ha combattuto l'Aids per molti anni. L'arte e gli amici erano per lui la cosa più ' importante e si è dedicato ad ambedue con estremo vigore. Non ha voluto che nulla rovinasse la nostra musica e affrontando il dolore ha deciso di continuare fino all'ultimo a lavorare ai nuovi dischi, senza ascoltare le nostre preghiere e cantando miracolosamente sempre più forte. Freddie non ha mai voluto simpatia ma solo ciò che i fans gli hanno sempre dato, fiducia, sostegno e compagnia, lungo la difficile strada che noi, Queen, abbiamo cercato di percorrere. Voi gli avete dato l'aiuto per essere lo straordinario spirito libero che è stato e tuttora; è Freddie, la sua musica, la sua brillante energia creativa, queste cose sono per sempre". Il 20 aprile 1992 allo stadio di Wembley si svolge il più grande concerto degli ultimi anni, il "Freddie Mercury Tribute". Vincendo la disperazione, Brian, Roger e John salgono sullo stesso palco per l'ultima volta, per celebrare la vita e l'arte di Freddie Mercury in compagnia dei più importanti nomi del panorama rock mondiale. Il concerto viene aperto dalle esibizioni di Extreme, Metallica, Guns N' Roses, Def Leppard e Bob Geldof. Alle sei di sera è il turno di Brian, Roger e John: una schiera di straordinari artisti si unisce a loro per cantare le canzoni dei Queen ed esprimere le proprie considerazioni su Freddie Mercury e sull'Aids. George Michael, Robert Plant, Roger Daltrey, Elton John, Mick Ronson, Ian Hunter, Annie Lennox e molti altri danno vita a un concerto leggendario, trasmesso in diretta in tutta Europa. David Bowie canta forse per l'ultima volta Heros e al termine del pezzo si inginocchia e recita una preghiera per tutte le vittime dell'Aids, riducendo al silenzio l'intero stadio. La serata si chiude con una splendida interpretazione di We Are The Champions da parte di Liza Minnelli cui si uniscono tutti gli artisti presenti per un grande coro finale. Sull'ultima nota Roger Taylor, vero motore dell'evento, prende in mano il microfono e grida al cielo di Londra: "Buonanotte Freddie, ti amiamo!". Gli anni seguiti alla morte di Freddie Mercury sono senz'altro stati, dal punto di vista umano, i più duri per la band. Nella loro carriera non erano mancati i momenti di crisi ma l'idea di un reale scioglimento non era mai stata presa neanche in considerazione. Brian May e Roger Taylor si sono così messi alla ricerca degli stimoli necessari nel momento in cui bisogna ricominciare tutto daccapo. Ritrovare un'identità lontano dal gruppo, dopo che questo era stata la ragione principale della loro vita, non è certo stato facile; John Deacon, per esempio, non ha ancora deciso quale strada percorrere per il suo futuro. May ha pubblicato il singolo Driven By You all'indomani della morte di Freddie e, dopo il "Freddie Mercury Tribute", ha pubblicato l'album BACK TO THE LIGHT risquotendo un buon successo. Soprattutto ha costituito una vera live band con cui ha girato per tutto il mondo e i consensi riscossi nel corso degli spettacoli (testimoniati dall'album dal vivo LIVE AT THE BRIXTON ACADEMY) lo hanno caricato sufficientemente da convincerlo a proseguire per l'avventura solistica. Per Roger Taylor vale lo stesso discorso: uscito con l'album HAPPINESS nel settembre 1994, ha portato in giro per l'Europa e per il Giappone una tournée; il successo ottenuto (a livello di vendite e di pubblico) è stato però inferiore a quello del collega. Per tutti questi anni i tre musicisti hanno conservato la voglia di lasciare la testimonianza di quanto avevano realizzato con Freddie quando egli, ormai troppo malato, poteva entrare in studio solo per poche ore. Dal 1988 infatti il cantante aveva coinvolto i compagni a tal punto da passare il maggior numero di ore possibile in studio. Le idee che aveva erano moltissime ed era suo desiderio terminarle tutte. Per fare in modo che non andasse perso lo spirito che si era creato in quei giorni i tre Queen rimasti, dopo avere atteso che i tempi fossero maturi e dopo aver superato lo shock di dover lavorare sulle tracce vocali in assenza del loro esecutore, si sono incontrati prima sporadicamente e poi più intensamente per dare un senso a tutto il lavoro svolto. Il risultato è testimoniato da MADE IN HEAVEN. Questo album può essere considerato un Greatest hits perchè sono solo due le canzoni inedite: Mother lover, l'ultima canzone mai cantata da Freddie (anche se alcune voci smentiscono) e A winter's Tale, meravigliosa canzone dedicata alla città di Montreaux. Nel 1997 esce la penultima compilation creata dai QUEEN il suo titolo è QUEEN ROCKS e contiene un brano inedito No One But You composto da Brian May e dedicato all'amico scomparso. Brano commovente dove per l'ultima volta Roger e Brian uniscono le loro voci in un inedito. L'ultima raccolta pubblicata è il terzo Greatest Hits (1999), contenente brani cantati da amici di Freddie, come George Michael, Elton John e David Bowie; Inoltre contiene il singolo Thak God It's Christamas, scritto da Brian May e Roger Taylor, pubblicato nel 1984 come singolo, ma mai inserito in un album. "Se dovessi morire domani, non mi preoccuperei. Dalla vita ho avuto tutto. Rifarci tutto quello che ho fatto? Certo, perché no?. Magari un po' diversamente! Io cerco solo di essere genuino e sincero e spero che questo traspaia dalle mie canzoni" (Freddie Mercury, 1986). "L'amore è la cosa più difficile da ottenere e, nel mio lavoro,è ciò che più può deluderti maggiormente... Con il passare degli anni,mi sento sempre più amareggiato e non credo più a nessuno, perché mi hanno tutti deluso... A dire il vero ho sempre voluto divertirmi nella vita: pensavo che fosse il modo giusto di comportarsi per una rockstar: ora non me ne importa più niente... in fin dei conti, l'essere genuino è naturale, è la formula vincente nella vita e spero che ciò risalti nelle mie prossime canzoni... non penso a come potrei essere ricordato: quando sarò morto, a chi importerà? A me no di certo..." "Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti. Per me, la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori e tutte le scuse sono da imputare solo a me. Mi piace pensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere...''(ultima intervista di Freddie Mercury, 1991). ----------------------------------------------------- Sicuramente la storia non finisce qua. I Queen non smetteranno mai di stupire i loro fans. Banale a dirsi, ma grazie all'amore dei fans verso la loro musica questo meraviglioso gruppo non cesserà mai di esistere e il ricordo di Freddie resterà sempre nei nostri cuori. E voi che ne pensate di questa splendida ex-band? (ahimè)
Joe Perficio Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 Salve fratelli Queenici, adoro i Queen dal lontano 1991, un po' troppo tardi per poter apprezzare Freddie nel pieno delle sue forze! L'amore per i Queen nacque grazie ad un mio cugino che mi disse "Ascoltali, sono bravi. Il cantante è morto qualche settimana fa, aveva una bella voce. No davvero ascoltali, magari ti piacciono!", ora come si potrebbe definire questo mio parente? Un preveggente? Un divinatore? O soltanto qualcuno che mi ha dato l'opportunità di poter apprezzare appieno la più grande rockband del XX secolo?! Dal giorno in cui ascoltai per la prima volta le loro canzoni, la mia anima è come volata, un rullo di batteria, due acuti in stereo, e poi comincia Innuendo, quella che secondo me è la canzone più bella dei mitici Queen! Adoro tutte le loro canzoni, si anche Mustapha, e non avranno mai posto nella mia classifica personale, perchè per me sono irrangiugibili!
Aerys II Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 Questa è stata la prima cosa che ho fatto quando ho preso la patente. http://it.youtube.com/watch?v=CdQAIay-uRU
LaereX Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 ti adoro è troppo ganza meno male me l'hai fatta sentire (sto ancora lavorando alla discografia quella mi mancava) io ho iniziato a sentire i Queen grazie ad un'amica che mi ha fatto sentire alcune canzoni (che tra l'altro avevo già sentito nelle varie pubblicita senza sapere di chi fossero) e li mi sono detto "boia che bellezza" e così un paio di settimane dopo mi sono regalato la Platinum Collection (comprata in un mini autogrill tornando dalla gita a Genova dove io e un mio compagno ci siamo divertiti a sfondare ogni tavolino a colpi di We Will Rock You) Poi dopo aver sentito la Platinum (e aver rivalutato Bohemian Rhapsody che è passata da "che è sta roba" a "la mia canzone preferita in assoluto") sono diventati il mio gruppo preferito e mi hanno trasmesso una gran passione per la musica che fino ad allora non avevo gli devo molto grazie ai Queen e soprattutto al dio incontrastato Freddie
Tona Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 I Queen erano dei miti tutti, non solo Freddie e senza di loro ci saremo persi grandi canzoni che sono nella memoria di tutti. Grandi Queen
Joe Perficio Inviato 28 Marzo 2008 Segnala Inviato 28 Marzo 2008 Questa è stata la prima cosa che ho fatto quando ho preso la patente. http://it.youtube.com/watch?v=CdQAIay-uRU [OT] Ahahahahahah la faccia del tizio ubriaco quando comincia a cantare è a dir poco fantastica, grande Wayne's World! [/OT]
Zatarra Inviato 30 Marzo 2008 Segnala Inviato 30 Marzo 2008 A Settembre uscirà il nuovo album dei Queen. - sabato 22 marzo 2008 at 23.48 Clamoroso. Era nell'aria ma ora c'è stata la conferma. A Settembre ci sarà il nuovo album dei Queen. Alla voce Paul Rodgers, il cantante che ha già accompagnato Brian May e Roger Taylor nel tour del 2005, che venne seguito dal CD e DVD live "Return Of The Champions". "The Cosmos Rocks" sarebbe il titolo. I lavori a quanto pare sarebbero già a ottimo punto. All'album seguirà un tour che porterà in giro per l'Europa. Interessati 14 paesi tra i quali anche l'Italia. John Deacon si è distaccato da questo progetto, come da tutti gli altri successivi a Made in Heaven. Di sicuro i fan dei Queen ora saranno più divisi che mai. Ci sarà chi attenderà con ansia il nuovo lavoro e chi storcerà al naso di fronte a un lavoro dei Queen senza la regina Freddie Mercury.
Joe Perficio Inviato 3 Aprile 2008 Segnala Inviato 3 Aprile 2008 Inseriscimi pure nella seconda categoria, io penso che non esistano i Queen senza Freddie, così come le canzoni da solista di Freddie non avevano la forza e la passione di quelle dei Queen! Io ammiro moltissimo Deacon che ha abbandonato questi progetti, anche se lui non era proprio proprio legatissimo a Freddie. Voi che ne pensate?
LaereX Inviato 3 Aprile 2008 Segnala Inviato 3 Aprile 2008 Inseriscimi pure nella seconda categoria, io penso che non esistano i Queen senza Freddie, così come le canzoni da solista di Freddie non avevano la forza e la passione di quelle dei Queen! Io ammiro moltissimo Deacon che ha abbandonato questi progetti, anche se lui non era proprio proprio legatissimo a Freddie. Voi che ne pensate? completamente d'accordo cioè non riesco a pensare ad alcune canzoni cantate da un altro non penso sarebbero la stessa con tutto il cuore va bene fare qualche tour ma un nuovo album non lo dovevano fare
Joe Perficio Inviato 24 Giugno 2008 Segnala Inviato 24 Giugno 2008 Faccio riaffiorare questo thread per far notare ai fans dei Queen l'uscita del libro "FREDDIE MERCURY - Parole e pensieri", edito dalla Mondadori, a cura di Greg Brooks e Simon Lupton, con prefazione di Jer Bulsara (la mamma di freddie). Io l'ho appena comprato, e devo dire che è proprio ben fatto, quello che cercavo da tempo! Se vi piace leggere, e soprattutto se volete un bel ricordo delle parole di quell'artista che era Freddie, compratelo!
Enry Inviato 18 Settembre 2008 Segnala Inviato 18 Settembre 2008 Domani esce in Italia il nuovo disco di questi http://it.wikipedia.org/wiki/Queen_%2B_Paul_Rodgers Queen... Ho sentito qualcosa,non sembrano male;certo,gli originali chi li eguaglia... Sembra che il cantante,Paul Rodgers,fosse un idolo dei Queen prima maniera;ma quanti anni ha??? Ciao. Enry.
Capitano! Inviato 18 Settembre 2008 Segnala Inviato 18 Settembre 2008 e dove li mettiamo i queen? Numeri Uno non c'è che dire. La loro Rock Opera è conosciuta in tutto il mondo. Dici Queen dici Bohemian Rhapsody una poesia cantata, una tecnica strumentale da Oscar e un vocalist unico: Freddy Mercury, dall'estensione vocale quasi lirica. Ho un amico che non li sopporta. Che dice "canzonette orecchiabili sono per fare mercato". Ovviamente i gusti sono gusti, ma credo che il talento dei Queen è innegabile. Quando sono stato a Londra sono andato al concerto a Hide Park dei Foo Fighters. E voi dite "Eccheccentra?"... eh, nulla vi dico, ma quando hanno fatto una pausa per prendere fiato, sul palco è entrato Roger Taylor che ha incominciato l'intro di We Will Rock You mentre Taylor Hawkins (batterista dei Foo Fighters) cantava. E già li Hide Park è rimasta con fiato sospeso, poi nell'assolo esce May e Hide Park ha tremato. Mi sono beccato l'assolo di Tie Your Mother Down a 5 cm di distanza, ca**o quasi lo toccavo, è stato incredibile. Penso che in tutta Londra hanno sentito il boato di Hide Park. Memorabile!
orcus Inviato 18 Settembre 2008 Segnala Inviato 18 Settembre 2008 CARI RAGAZZI... sn 1 dei primi fan dei queen e ho ben 36 cd, 15 dvd e 6 vhs... la mia camera è 1 tempio dedicato a loro... dico ke i queen sn la band migliore esistita nella storia della musica e basta il fatto ke freddie è morto il 24 novembre 1991 alle 7 d sera nella sua villa a kensinghton e ancora oggi ke siamo nel 2006 lo conoscono tutti, dice tutto... anke i bambini conoscono almeno 1 canzone dei mitici queen... ke dire... VIVA I QUEEN!!!!!!!!!! posso capire che ti piacciano i queen ma dire che son stati la piu' grande band della storia della musica francamente mi sembra molto esagerato ( e di parte...)
tamriel Inviato 18 Settembre 2008 Segnala Inviato 18 Settembre 2008 Dai, ovvio che chi ha TUTTO di una band la consideri la migliore band delle storia. E poi dai, i Queen sono i Queen, c'è poco da dire, ci sono stati pochi gruppi nella scena rock che possono reggere il confronto....
111DarkLight000 Inviato 20 Settembre 2008 Segnala Inviato 20 Settembre 2008 Dai orcus, si deve riconoscere che i Queen hanno fatto la storia in un modo o nell'altro. devo dirlo, i Queen non mi piacciono particolarmente, ma sono in pochi i gruppi che ti fanno emozionare in quel modo dal vivo (lo so per esperienza indiretta;-)).
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