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[Ventura]L'altra faccia della luna


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Inviata

Tutto era cominciato alcuni giorni prima. Nulla aveva giudato mai le sue azioni in passato e nessuno aveva potuto dirgli dove andare da quando aveva raggiunto l'età della ragione. Nulla, fino ad alcuni giorni fa. All'inizio era come un fastidioso ronzio, come quello di un insetto volato troppo vicino ad un orecchio, che diventava via via più forte fino a sparire in modo tanto improvviso al tramonto, o giù di lì, così come improvviso era iniziato al sorgere del sole e talvolta fin al primo albeggiare. Quando il sole stava per sparire il ronzio diveniva così forte che quasi gli pareva che fosse fatto di parole piuttosto che di mero rumore, parole però di cui non afferrava il significato, come quando qualcuno ti parla in una lingua aliena alla tua natia.

Fu quando mutò forma la prima volta che finalmente capì. Ciò che in forma umana non era che un ronzio cangiante in forma animale divenne un segnale, un richiamo, tanto forte da essere quasi irresistibile: qualcosa o qualcuno lo stava chiamando, per un motivo molto importante, vitale, un motivo che non sapeva spiegare logicamente ma di cui percepiva la gravità. Così visto che la sua parte animale bramava rispondere al richiamo e la sua parte umana soffriva fino ai limiti della pazzia per quell'irritante ronzio decise di mettersi in viaggio per trovarne la fonte.

Il richiamo così come il ronzio, cominciava all'alba e cessava al tramonto e così viaggiò di giorno e riposò di notte. Dopo tre giorni di cammino il tempo volse al brutto e nel primo pomeriggio l'aria si riempì dell'odore della pioggia.

Il cammino che stava seguendo non era lontano dalla strada, una via carovaniera che oleva di sterco di cavallo e di un odore che in parte gli appartenenva, l'odore dell'uomo. In lontananza un grosso edificio di pietra. Caddero le prime gocce, poi appena più vicino della linea dell'orizzonte un fulmine cadde al suolo, facendogli rizzare il pelo ben prima dell'arrivo ovattato del tuono. Il richiamo cessò improvvisamente, ma era appena tardo pomeriggio e di certo il sole oltre le nubi si stava solo avviando verso il tramonto. La pioggia si fece più intensa e senza più un richiamo da seguire o un ronzio che lo avrebbe infastidito decise di ritornare alla forma umana e trovare riparo nell'edificio che aveva scorto.

Avvicinandosi sentì il cigolio di un'insegna e alzando lo sguardo la vide oscillare. Vi era dipinto una sorta di braciere fiammante. Era arrivato ad una locanda di via, costruita in parte come casa e in parte come fortificazione: le finestre del pianterreno erano feritoie mentre quelle del primo piano più grandi aveveno solide inferriate a proteggerle. La porta era di quercia massiccia e rinforzata con numerose bande di ferro. Era aperta ma un omaccio armato di randello con indosso una lisa cotta d'armi recante un simbolo identico a quello dell'insegna stava di guardia. Era alto quasi sei piedi, con la faccia punteggiata da una barba ispida e dei capelli tanto disordinati da sembrare un nido caduto al contrario su una testa calva. Non fece però che un cenno del capo al suo arrivo, lasciandogli varcare la soglia indisturbato. Per alcuni passi camminò in uno stretto corridoio fiancheggiato da due muri spessi punteggiati di feritoie, fino ad arrivare ad una seconda solida porta di legno, anch'essa aperta.

Non era solo. Altri avventori entrarono con lui, ma era evidente che questo non sarebbe stato un problema: la sala comune della locanda aveva una dozzina di tavoli e solo tre di essi erano occupati. A destra dell'ingresso un'ampia scala di pietra portava arguibilmente alle camere del primo piano mentre di fronte ad esso, in fondo all'ampio ambiente, vi era un bancone con alcuni sgabelli e dietro di esso un paio di credenze ed una porta a due ante.

Una donna grassoccia di mezz'età che portava un vassoio di legno con dentro numerose ciotole fumanti si girò verso i nuovi venuti: "Prego stimati signori! Accomodatevi! Sarò da voi quanto prima!"

Dopo averli accolti proseguì verso il tavolo a sinistra dell'ingresso dove l'aspettavano 6 uomini dall'aria stanca e affamata con abiti da viaggio su cui era ricamata una testa di cavallo che insieme alla catasta di lance appoggiate alla parete li identificava in modo inequivocabile come guardastrada confederali. Gli altri due tavoli occupati erano situati nei due angoli più lontani della sala: a quello di sinistra stava cenando un uomo smunto vestito di grigio con un cappello a tesa larga calcato sulla testa mentre a quello di destra sedeva un uomo obeso impaludato in un completo da viaggio di fattura eccellente reso ancor più notevole da un cappello piumato ed un farsetto ricamato le cui dimensioni dovevano essere prossime a quello di una tovaglia da tavola. L'uomo si stava trastullando con una ragazza lentigginosa che gli stava seduta in grembo. A giudicare dalla gonna e casacca di fattura modesta ed il mantesino la giovane doveva essere una serva od una cameriera. Due uomini dal naso aquilino e lo sguardo arcigno sedevano insieme al grassone: entrambi portavano delle gazzarrine di cuoio e una spada al fianco e stavano esaminado con aria critica lui e gli altri avventori appena entrati.


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Inviato

Auran Skeed

@ TUTTI

Spoiler:  
Breve descrizione del PG: Sono una persona particolare non c'è che dire, a partire da quei capelli neri con i riflessi blu che vanto sempre di portare alzati quando fa caldo o non mi vede nessuno ... per il resto uso portare una veste nera con un cappuccio abbastanza ampio da coprirmi tutta la testa. La veste si chiude fin sopra il naso, lasciando solo lo sguardo di sfida di chi ha sempre avuto la meglio in svariate occasioni. In forma mannara divento una famelica tigre accecata dalla rabbia e dalla voglia continua di sangue ... guai a chi ostacola il mio cammino.

Appena entrai nella stanza mi guardai attorno nel tentativo di notare qualcosa di particolare.

Hmmm ... i soliti bigotti frequentatori di locande ... si incontrano sempre ubriaconi e briganti in questi posti ... chissà se potrò ricavarne qualche beneficio da questa plebaglia ...

Inviato

@Tutti:

Spoiler:  
*Avverto che il mio PG potrebbe compiere azioni che vanno contro le norme sociali del buon costume e che potrebbero offendere persone, tutto ciò che scrivo è ai soli fini del gioco quindi vi prego di prenderli come tali e non come un'offesa al pudore*

Descrizione:

Blame è un umano basso dalla carnagione chiara e gli occhi azzurri, dei lineamenti apprezzabili se non fosse per lo sporco che copre il suo volto e i suoi capelli, grigi e scomposti e i baffi, decisamente fatti male corti e ispidi. La schiena è leggermente curva anche se l'armatura in cuoio evita che si noti così tanto. Ha dietro la schiena un arco di pregievole fattura e un coltellaccio rudimentale è appeso alla cinta. Non è particolarmente alto ed è molto esile se non che ha la pancia leggermente piena, come fosse gonfia.

@DM:

Spoiler:  
Prima di lasciare il villaggio ho dato ordine hai topi di diffondere malattia ovunque e a chiunque

Osservai la stanza respirando a pieni polmoni l'odore dell'alcol

*Ah il dolce nettare... quanto tempo che non mi faccio un boccale*

Con passi piccoli e rapidi mi diressi al bancone e mi sedetti su uno sgabello

"Ehi tu!- dissi riferendomi alla donna -che ne dici di portarmi della birra? Magari anche subito!"

Poi tornai a scrutare con lo sguardo i presenti fermandomi sul grassone e la ragazza

*Appetitosa! Decisamente appetitosa!*

Inviato

Descrizione:

Spoiler:  
Meredith non è certamente la ragazza più bella del reame ma conserva un suo fascino, probabilmente dato da una sorta di ferinità nei movimenti. Lunghi capelli corvini le scendono, leggermente mossi, fino alla vita in netto contrasto con la pelle candida come l'alabastro sulla quale spiccano due occhi grandi e di un verde brillante. Le labbra sono sottili ed il naso leggermente all'insù. Indossa una veste abbastanza grezza e larga che nasconde le sue forme e cammina appoggiandosi ad un bastone perfettamente levigato. Ai piedi porta dei sandali.

In silenzio la ragazza entrò nella locanda e si guardò velocemente attorno. Storse il naso alla vista del grassone ma non più di quello.

Con estrema calma andò a sedersi al tavolo più lontano possibile dagli altri avventori, preferendo rimanere appartata in quell'ambiente frequentato prevalentemente da uomini.

Rimase in silenzio, chiudendo gli occhi alcuni istanti per riposarsi dal viaggio ed aspettando che la cameriera arrivasse. Avrebbe preso del latte ed una fetta di dolce, non aveva particolarmente fame e mangiava solamente per tenersi in forze.

Inviato

@Auran:

Spoiler:  
nei primi momenti non notò nulla di davvero notevole, i guardstrada erano una presenza spiacevolmente comune lungo la via carovaniera, i notabili avevano spesso la sgradevole idea di farsi scortare da guardie prezzolate e qualcosa e qualcosa gli diceva che non avrebbe gradito la compagnia dell'uomo col cappello nero che mangiava da solo. Solo messaggeri, cacciatori di uomini e predatori come lui viaggiavano da soli, ma un messaggero non si sarebbe mai fermato ad un orario così lontano dal tramonto, il che gli lasciava due probabili possibilità...

Poi però fu oltrepassato da altri nuovi venuti meno desiderosi di lui di una visione d'insieme dell'ambiente. Uno dei due era un ispido ometto puzzolente che un arco identificava come cacciatore. Non sembrava essere venuto per mangiare ma per bere visto che si era diretto al bancone. Forse era uno del luogo. L'altra era una presenza più strana: una giovane donna dai lineamenti spigolosi e la pelle chiara che si contrapponeva ad una lunga chioma di capelli corvini. Gli abiti la classificano come una poveraccia, forse una mendicante di strada o visto che porta il bastone una fattucchiera ed è sola. Si siede ad un tavolo lontano da tutti.

@Blame:

Spoiler:  
la donna mugugnò un cenno d'assenso passando, ma qualche attimo dopo che si era accomodato su uno sgabello un uomo alto ed esile, che pareva la versione magra ed invecchiata di vent'anni di quello che sorvegliava la porta, uscì dalla porta dietro il bancone portando due vassoi di legno, contenenti uno del tacchino arrosto e una brocca odorosa di vino e l'altro molti tuberi bolliti e varie fette di carne di maiale grigliate. Li posò alla fine del bancone e poi si avvicinò. "Buonasera signore - gli disse - Vino, birra d'orzo o il nostro 13 Fortunato?"

@Meredith:

Spoiler:  
trovò un tavolo piccolo ed abbastanza lontano da tutti gli altri. Era vicino alla parete a dinsitra entrando più o meno a metà della sala, ad uguale distanza dall'uomo solo e il gruppo di guardastrada. Chiamò la cameriera grassa, che l'aveva salutata entrando, mentre questa era vicino al bancone. Vicino alla donna c'era un'altro avventore appena arrivato. Un cacciatore a giudicare dall'arco e dai vestiti piuttosto sporchi. Si sentì osservata: un'uomo vestito di nero, alto e magro ma fisicamente atletico era fermo all'ingresso e la stava osservando. Al fianco aveva una spada ed il volto era nascosto in parte dal bavero della lunga veste, ma gli occhi blu i cui riflessi parevano restare prigionieri nella capigliatura nera. Era uno sguardo da predatore, ma indugiò solo qualche momento su di lei. Poi arrivò la cameriera: "Buonasera... uhm... signora, cosa posso portarvi?" disse dopo averla squadrata per un momento.
Inviato

Auran Skeed

Senza badare al grassone e ai due guardiastrada che pareva se la stessero spassando, mi avvicinai al bancone e cercai l'attenzione dell'oste:

Salve, desidererei prendere un bicchiere di sano buon vino!

E voltandomi verso destra esclamai all'ometto puzzolente:

Cosa porta un cacciatore da queste parti?

Inviato

Osservai l'oste qualche attimo

"Portami il 13 Fortunato, sembra interessante"

Poi sentii qualcuno rivolgermi la parola

"Cosa porta un cacciatore da queste parti?"

Mi girai verso l'uomo scrutandolo da capo a piedi

*E questo qui ora che vuole?*

"La caccia no? Che domande!" La voce era stridula e con un tono che poteva sembrare... malizioso.

Poi con occhi vispi tornai a posare lo sguardo sull'uomo subito dopo averlo rapidamente posato sulla ragazza del grassone e sul quell'intrigante stracciona

"E lei invece? Dova va così conciato? La gente potrebbe pensar male, una brutta cicatrice sulle labbra? O forse semplicemente non vuole farsi riconoscere..."

Feci un cenno di sorriso mentre lo sguardo correva rapido verso l'oste sperando che nel frattempo mi avesse portato da bere

Inviato

Auran Skeed

Curiosa domanda.. davvero curiosa ... diciamo che non voglio farmi riconoscere! Le do un consiglio: non vaghi troppo per queste zone di notte, si possono fare brutti incontri quando c'è la luna piena ...

Abbassai il tono di voce sull'ultima frase e cercai il suo sguardo.

Inviato

@Auran e Blame:

Spoiler:  
l'oste rispose con un "Subito!" alla richiesta di Blame, prese un boccale di terracotta e lo piazzò sul bancone poi stappata una bottiglia di vetro dal contenuto cristallino che aveva su uno scaffale alle sue spalle ne versò fino a riempire il boccale per un quarto. Sia Blame che Auran sentirono distintamente un forte odore d'alcol. Quindi il boccale sparì per qualche momento sotto il bancone e dopo un breve suono gorgogliante il locandiere lo rimise al suo posto colmo di birra spumeggiante. L'uomo prese poi un bicchiere di terracotta e chiese a Auran: "Va bene il vino della casa o volete qualcos'altro: abbiamo Bronzo di Vanora, Rhunfresco, Talass di Torreferma e anche qualche vecchia bottiglia di Formadidonna di Alessa, per palati delicati e tasche ampie" concluse sorridendo.
Inviato

"

Curiosa domanda.. davvero curiosa ... diciamo che non voglio farmi riconoscere! Le do un consiglio: non vaghi troppo per queste zone di notte, si possono fare brutti incontri quando c'è la luna piena .."

Scrutai da capo a piedi la losca figura

"Non preoccuparti so badare a me stesso" la voce anche se squillante sembrava come più seria; sorseggiai il mio ''13''

*Non c'è male*

Lo sguardo andò di nuovo a cadere sulle due ragazze, questa volta più insistentemente sulla stracciona

*Resisti, magari più tardi*

Mi morsi il labbro e tornai a parlare con il viandante

"Dato che non ti vuoi far riconoscere immagino non ti degnerai neanche di dirmi il tuo nome o sbaglio?"

Sorseggiai ancora sentendo la ferita sul labbro che mi ero appena inflitto bruciare sotto l'alcol

Inviato

Quando la cameriera le chiese cosa desiderasse la ragazza sembrò risvegliarsi dai pensieri in cui si stava concentrando. Si voltò a guardarla e le sorrise, un sorriso dolce ed abbastanza carino.

Una fetta di torta ed un bicchiere di latte per favore

Le rispose prima di appoggiarsi allo schienale e tornare a guardare gli avventori della locanda. Perché quella specie di richiamo l'aveva portata proprio lì? Non vedeva nulla di interessante... soprattutto non vedeva nessuno dall'aria affidabile.

Chiuse nuovamente gli occhi per alcuni secondi, passandosi una mano tra i folti capelli neri per ravvivarli un po'. Si sentiva abbastanza stanca... quando la cameriera fosse tornata le avrebbe chiesto se c'erano possibilità di fermarsi per una notte.

Inviato

Auran Skeed

Questo posso dirglielo, sa non deve prendersela se non mi mostro, ma non mi sono mai fidato troppo di quelli che mi circondano, preferisco farmi vedere solo così ... sono Auran Skeed.. è un piacere parlare con qualcuno talvolta ... e lei chi è? Se non sono troppo indiscreto.

Detto questo mi misi comodo in attesa del mio calice di vino ma sempre fissando il cacciatore.

Inviato

@Auran e Blame:

Spoiler:  
il locandiere riempì il bicchiere di terracotta, stappoò una piccola botte con un glifo raffigurante una testa di scimmia che stava poggiata sul lato chiuso del bancone e lo riempì, poggiandolo quindi davanti ad Auran. "Sono certo che il Rhunfresco vi sarà gradito. E' stuzzicante ma leggero..."

@Meredith:

Spoiler:  
"Una fetta di torta e del latte - ripetè la donna con tono pensoso - dimmi non sarai mica un indovina?"
Inviato

Alle parole della cameriera una risata cristallina e sinceramente allegra uscì dalle labbra della ragazza.

Indovina? Oh no no... mi piacerebbe ma no... cosa ve lo fa pensare?

Il tono era gentile.

Ancora una volta si passò le mani tra i capelli a ravvivarli.

Sono solamente una ragazza a cui piace viaggiare leggera e che non fa molto caso alla moda o alle ricchezze. Ci sono cose ben più importanti nella vita non credete?

Le sorrise, un sorriso dolce.

Inviato

*Mai sentito*

"Il mio nome è Blame"

sorseggiai ancora

"E dimmi, Auran, cosa fai per vivere?"

una risata cristallina e sinceramente allegra uscì dalle labbra della ragazza.

Mi girai fulmineo verso di lei

"Decisamente accattivante" sussurai

Inviato

@Meredith:

Spoiler:  
la cameriera sghignazzando rispose: "Come no bellezza! Ma la torta e il latte ti costeranno due viandanti* e mezzo: li hai i soldi o intendi pagare con qualcosa di più importante?"

(*) il viandante è il nome con cui è nota la moneta di rame nella Confederazione

Inviato

Alle parole della cameriera la ragazza inarcò un sopracciglio. Tutta la gentilezza mostrata prima svanì in un istante, soppiantata dallo stesso sguardo gelido e privo di sentimenti dei lupi bianchi delle foreste.

Non preoccupatevi... se non avessi soldi non ordinerei non credete?

Nel tono della ragazza c'era solo lo sconfinato ghiaccio delle montagne del nord, unito ad una minima punta di disprezzo.

Ora se volete essere così gentile da servirmi immagino che anche altri avventori abbiano bisogno di voi

Ancora una volta solo un gelido distacco.

Lei era capace di essere gentile e simpatica ma l'atteggiamento di quella donna l'aveva infastidita.

Nessuno poteva permettersi di giudicarla...

Inviato

Auran Skeed

Mentre sorseggiai il vino che mi ebbe appena servito l'oste non potei non notare la ragazza e sottolineai l'espressione di Blame

Si, davvero un bel bocconcino..

Poi continuai riprendendo il discorso

Diciamo che mi occupo di varie cose ... come dire so fare di tutto, un giorno faccio il commerciante, un altro impersono un ricco borghese, un altro ancora posso farmi ingaggiare per uccidere qualcuno ... direi che l'arte della recisione della carotide mi si addice proprio mi scappò una risata Sa cosa le dico Blame? Dato che mi sembra un cacciatore, mi corregga se erro, ma ne avrà viste tante di cose strane nella sua vita ... parlo di cose che lasciano il segno abbassai i toni della voce e mi protesi verso di lui ... e si fidi, un morso di un mannaro non si dimentica... con tutto quello che comporta successivamente ... solo poche persone riescono a reagire ... Tornai al mio bicchiere e finì il vino.

hmmm... davvero buono ... basta così, dovessi andare su di giri !

Inviato

@Meredith:

Spoiler:  
Non preoccupatevi... se non avessi soldi non ordinerei non credete?

"Eh ragazza! Sapessi quanti ne ho visti che cercano di mangiare a sbafo. Ma noi qui alla Ciotola gli facciamo passare la voglia a furia di legnate. Sei fortunata a non essere una di loro. Vado a prenderti quel che mi hai chiesto."

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